sabato 21 giugno 2025

21 giugno - DIRITTO AL CONTRATTO E REPRESSIONE DEL GOVERNO NERO: 10.000 operai metalmeccanici in sciopero contro i padroni per il contratto in corteo a Bologna sfidano il governo della fascista legge Sicurezza… e ora arrestateci tutti!

 

il corteo degli operai metalmeccanici in corteo nella tangenziale (Ansa)

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Video da Repubblica

https://bologna.repubblica.it/cronaca/2025/06/20/video/bologna_sciopero_metalmeccanici_lavoratori_occupano_la_tangenziale-424681342/

dal manifesto

«Denunciateci tutti». Abbiamo bravi legali” I metalmeccanici sfidano il governo

Sciopero Adesione altissima allo sciopero di Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto. A Bologna i lavoratori bloccano la tangenziale

I metalmeccanici ieri hanno scioperato, come da diversi mesi a questa parte, per il rinnovo del loro contratto e per il futuro dell’industria italiana (dopo 24 mesi di calo della produzione nell’inazione del governo e l’inflazione che si è mangiata il salario). La risposta delle istituzioni è stata la denuncia ai sensi della nuova legge Sicurezza, e ora rischiano il carcere per un corteo del tutto pacifico.

LA MOBILITAZIONE di Fim, Fiom, Uilm, molto partecipata, era in corso in tutte le grandi città. A Bologna il corteo di 10 mila tute blu ha sconfinato, consapevolmente, sulla tangenziale e immediatamente è partita la nota della questura: «I dimostranti verranno denunciati penalmente alla luce della recente normativa introdotta dal decreto Sicurezza in materia di blocchi stradali». Uno zelo poi sfumato nel corso delle ore attraverso il consueto «è un atto dovuto». «Siamo stupiti per questa uscita proditoria – commenta Gianni Cotugno, segretario della Fiom Emilia Romagna – c’erano 10mila lavoratori molto arrabbiati che ci chiedevano un azione forte di visibilità, consapevoli che andare sulla tangenziale superava quanto

previsto dal dl sicurezza». Ma, sottolinea, «il rischio di essere denunciati è poco davanti a quello di scivolare della povertà causato dal mancato rinnovo del contratto e dal salario insufficiente».

LO SCIOPERO DI OTTO ORE di ieri si aggiunge alle 32 già effettuate dai metalmeccanici con contratto Federmeccanica-Assistal, scaduto il 30 giugno scorso, a dopo l’interruzione delle trattative con la controparte, a novembre 2014. Altre manifestazioni si erano tenute negli scorsi mesi, sempre con la stessa piattaforma e le stesse richieste: diritti (a partire da quello alla sicurezza e quello alla salute), welfare, aumento di 280 euro del salario, stabilizzazione dei precari e applicazione del Ccnl per gli appalti. «Era una corteo normale, l’anomalia è il dl Sicurezza non il fatto che si manifesti per una vertenza contrattuale», dice Simone Selmi, segretario generale della Fiom di Bologna. «Al di là del rallentamento del traffico – aggiunge – non è successo nulla che riguardasse l’ordine pubblico, il tema è politico ed è la repressione del diritto di sciopero da parte del governo». «Noi non ci fermiamo, vediamo se mandano 10mila denunce», rivendica Primo Sacchetti, responsabile organizzazione Fiom Bologna. È stato lui a trattare il percorso con le forze dell’ordine:

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