..che dovrebbe fare il ministero dell'Ambiente, parte civile, che ha ricevuto un risarcimento di 58 milioni. Abbiamo forti dubbi che li farà
Quattro imputati sono stati condannati a 17 anni ciascuno, altri a 16 anni, mentre in 4 sono stati assolti. Al ministero dell’Ambiente è stato riconosciuto un risarcimento di 58 milioni di euro
Un pugno di manager è stato condannato per il colossale inquinamento da Pfas che ha coinvolto in Veneto le falde acquifere delle province di Vicenza, Padova e Verona, anche se la politica è rimasta fuori dall’aula del processo Miteni celebrato di fronte alla Corte d’assise di Vicenza. Pene detentive pesantissime, fino a 17 anni di reclusione. Risarcimenti milionari, con la cifra massima di 58 milioni di euro concessa al ministero dell’Ambiente, che adesso dovrà mettere mano alle bonifiche. Dopo quattro anni e 130 udienze,
Sentenza processo Pfas, 11 condanne per totali 141 anni di carcere e 4 assoluzioni
di Rebecca Luisetto
Vicenza, la decisione della Corte d'Assise ha riguardato i manager dello stabilimento vicentino della Miteni accusati di avere inquinato le acque di 3 province del Veneto
Centoquarantuno anni di carcere per 11 manager di Miteni e la piena assoluzione per altri quattro. È questa la decisione presa giovedì 26 giungo dalla Corte d’Assise di Vicenza per i vertici dell’ex stabilimento chimico di Trissino, accusati di aver contaminato la falda sottostante l’azienda, la più grande d’Europa, con i Pfas, sostanze tossiche persistenti (alcune cancerogene). I composti chimici sono finiti nel sangue di 350.000 vicentini, veronesi e padovani che hanno bevuto l'acqua contaminata. «Sentenza storica» «È una sentenza storica, la prima ché riguarda queste sostanze» spiega il procuratore Lino Giorgio Bruno. Grande sorpresa in aula per l’aumento delle pene rispetto a quelle richieste dai pubblici ministeri Hans Roderich Blattner e Paolo Fietta, che avevano avanzato una proposta per un totale di 121 anni e 6 assoluzioni. Le condanne più pesanti sono arrivate per i dirigenti di Icig, la società lussemburghese che ha controllato lo stabilimento dal 2009 fino al fallimento (2018), e di Miteni, con una pena do 17 anni. Si tratta di Patrick Fritz Hendrik Schnitzer (Icig), Achim Georg Hannes Riemann (Icig), Luigi Guarracino (Miteni) e Brian Anthony Mc Glynn (Miteni) al quale sono stati aggiunti 6 mesi. A 16 anni sono stati condannati i due dirigenti di Mitsubishi Corporation Naoyuki Kimura e Yuji Suetsune, che hanno controllato Miteni fino al 2009, e un altro dei colleghi tedeschi Alexander Nicolaas Smit (Miteni). Condannato anche Maki Hosoda a 11 anni, mentre i pm per lui avevano chiesto l’assoluzione. Pene più leggere per Martin Leitgeb (4 anni e 6 mesi), per Antonio Alfiero Nardone (6 anni e 4 mesi) e per Davide Drusian (2 anni e 8 mesi), quest’ultimo secondo l’accusa sarebbe dovuto essere assolto. Il fallimento Miteni Gli unici imputati assolti per non aver commesso il fatto sono Kanji Ito, Mario Fabris, Mauro Cognolato e Mario Mistrorigo: esistono le prove che tutti loro fossero a conoscenza della contaminazione, ma sarebbe stato evidente come nella loro posizione non avrebbero potuto prendere decisioni operative. Per quel che riguarda il fallimento la Miteni è stata riconosciuta responsabile e dovrà pagare 125.000 euro di multa, oltre a essere sottoposta a 437.000 euro di confisca.

Nessun commento:
Posta un commento