A
Taranto i lavoratori dell'ex Ilva, rimarrebbero soltanto
duemila.
Uno scenario delineato da Il Sole 24Ore, il
giornale di Confindustria, e che - secondo quanto scrive Paolo
Bricco, sarebbe contenuto nel piano del fondo americano Bedrock
Industries, in corsa per l'acquisizione di tutti gli asset di AdI:
l'unica altra offerta per il gruppo nella sua interezza viene
dall'altro fondo statunitense, Flacks Group.
A quanto risulta a Il
Sole 24 Ore, che ha consultato più fonti convergenti, la proposta di
Bedrock Industries per l’ex Ilva prevederebbe la conservazione di
duemila addetti a Taranto e di altri mille addetti nel resto
dell’Italia, fra gli stabilimenti di Novi Ligure e di Cornigliano e
i servizi logistici e commerciali sparsi nella penisola, antica
vestigia di quella che fu il secondo gruppo siderurgico a ciclo
integrale europeo".
Complessivamente, "gli addetti che dovranno uscire definitivamente dal perimetro sono compresi fra i settemila e i settemila e cinquecento". "L’unica cosa sicura è che sarà una apocalisse occupazionale".
Da tanto tempo lo Slai Cobas ha denunciato la prospettiva di forti esuberi. Ma su questa drammatica certezza nessuno dei sindacati di Acciaieria ha organizzato una mobilitazione seria e prolungata: alle "forti" parole è corrisposto solo uno sciopero l'anno scorso, ma soprattutto incontri e richieste al governo.
Ora con questa ultima (?) prospettiva si uniscono tragedia e farsa. E' una mega svendita agli Usa di Trump. Una decisione, se confermata, che sarebbe in linea della politica della Meloni di serva dei servi del pazzo Trump.
Contro questo schiaffo in faccia agli operai, presa per il culo ci vorrebbe realmente una rivolta, una lotta prolungata che impedisca questa cancellazione della più grande classe operaia in Italia.
Pensare che basti una minaccia di sciopero - come ora dicono i sindacati confederali - è accompagnare la tragedia/farsa. Così come chiedere a questo governo "di fare scelte coraggiose e restituire serenità a 18mila lavoratori (diretti, appalto e Ilva in Amministrazione Straordinaria) e relative famiglie" - come scrive l'Usb - è propagandare una stupida illusione; il governo Meloni/Urso ha già fatto da tempo la sua "scelta" e ha detto fermamente NO alla nazionalizzazione. Per cui anche per una rivendicazione, anche inevitabilmente necessario in questo momenti di "nazionalizzazione" non bastano certo richieste e incontri. Ma lotta, lotta contro!

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