4 operai morti e altri feriti per un incidente con il pulmino mentre ritornavano dal lavoro, supersfruttato per condizioni di lavoro, abitazione e trasporti - Immediata denuncia e azione dello Slai Cobas Taranto che copre Puglia e Basilicata e che si occupa anche di India e stringe legami tra i lavoratori indiani sfruttati nel nostro paese e masse indiane che fuggono dall'India del fascista Modi e masse e proletari che lottano in India.
Già il 1° luglio in occasione dell’assassinio del lavoratore indiano Satham Singh abbiamo tenuto una giornata nazionale e internazionale di lotta - così come lo Slai Cobas di Bergamo organizza la lotta di operai indiani nelle fabbriche dell’area Bergamo-Brescia-Milano - ora nella zona dell’ultima strage di lavoratori di Scanzano riparte da qui la mobilitazione sin da domani.
Slai Cobas sc Taranto
La strage dei braccianti nel Materano che viaggiavano in dieci dentro un’auto da 7 posti. “Garantire trasporti pubblici”
Quattro morti nell'impatto con un tir: nelle statistiche dell'Inail saranno decessi "in itinere", ma la loro tragedia racconta le reali condizioni di lavoro in agricoltura
Il più giovane di tutti era Singh Jaskaran, aveva 20 anni. Il più anziano, si fa per dire, si chiamava Kumar Manoj e ne aveva 34. Singh Surjit e Singh Harwinder ne avevano rispettivamente 33 e 31. Indiani, non pakistani come era stato detto in un primo momento. La loro morte verrà catalogata come “incidente in itinere” nelle fredde statistiche dell’Inail riguardo ai morti sul lavoro. Un dato che solitamente racchiude i nomi di coloro che sono vittime di un incidente stradale, ad esempio, mentre ritornano dal luogo sul quale avevano prestato la loro fatica. Alcune volte è il fato, in tanti casi colpa della stanchezza. Resta da chiarire cosa sia invece in questa circostanza, se non l’ennesimo episodio che racconta – ancora una volta – della sicurezza sul lavoro e delle condizioni di lavoro nelle campagne italiane, cristallizzando a quali braccia e con quale grado di sfruttamento si consegni la raccolta di frutta e verdura che riempiono gli scaffali dei supermercati e poi le tavole delle famiglie. Perché Kumar e gli altri braccianti agricoli viaggiavano con altri sei connazionali a bordo di una Renault Scenic. Un’auto che ha sette posti, eppure loro erano costretti a viaggiarci in dieci. Una situazione che ha certamente inciso sul bilancio della strage: 4 morti, sei feriti. Un’imprudenza evidentemente “necessaria”, ci si passi il termine, se il gruppo di lavoratori aveva deciso di rischiare così tanto. Si sono schiantati contro un furgone Iveco Eurostar lungo la la strada statale 598 Fondovalle dell’Agri, in territorio di Scanzano Jonico, in provincia di Matera, zona a forte vocazione agricola per l’ortofrutta. Cinque altri connazionali, feriti, sono stati trasferiti all’ospedale di Policoro, l’ultimo occupante della vettura – il più grave tra i sopravvissuti – è al San Carlo di Potenza.
Il triste peana si è alzato immediato. Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha espresso il proprio cordoglio e a nome di tutta la comunità lucana “si stringe intorno alle vittime e ai loro cari”. E poi? Cosa c’è oltre la commozione e le belle parole? Quanti Singh e Kumar, oggi e domani e ancora lunedì e così via, non avranno altra scelta per tornare a lavorare nei campi, spesso sottopagati e senza tutele?
Cosa
sappiamo sulla strage dei braccianti a Scanzano che viaggiavano in 10
dentro un’auto da sette posti
Quattro braccianti
indiani, tra i 20 e i 34 anni, sono morti in un incidente sulla
Fondovalle dell’Agri, a Scanzano Jonico. Viaggiavano in dieci su
un’auto da sette posti. Sei i feriti, uno grave. La Procura di
Matera indaga sulle cause dello scontro con un camion.
A cura
di Biagio Chiariello
Prosegue l’inchiesta della Procura di
Matera per ricostruire la dinamica del terribile incidente avvenuto
lungo la strada statale 598 Fondovalle dell’Agri, nel territorio di
Scanzano Jonico (Matera), nel pomeriggio di sabato 4 ottobre.
Nello scontro tra una Renault Scenic e un camion Iveco Eurostar hanno
perso la vita quattro giovani braccianti agricoli di origine indiana:
Kumar Manoj, 34 anni, Singh Surjit, 33, Singh Harwinder, 31, e Singh
Jaskaran, appena 20 anni.
In un primo momento si era parlato di
vittime di nazionalità pakistana, ma le verifiche successive hanno
chiarito che si trattava di cittadini indiani, impiegati come
stagionali nelle campagne della zona, una delle aree lucane a più
alta vocazione agricola per la produzione ortofrutticola. I quattro
viaggiavano a bordo di una Renault Scenic insieme ad altri sei
connazionali: in tutto dieci persone stipate in un’auto omologata
per sette posti. Il mezzo, per cause ancora da accertare, si è
scontrato frontalmente con il camion che procedeva in senso opposto.
L’autista del mezzo pesante è rimasto illeso.
Cinque dei feriti
sono stati soccorsi dal 118 Basilicata Soccorso e trasferiti
all’ospedale di Policoro, mentre il sesto, in condizioni critiche,
è stato ricoverato al San Carlo di Potenza, dove i medici mantengono
la prognosi riservata. Le loro condizioni restano gravi e non si
esclude un aggravamento del bilancio nelle prossime ore.




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