domenica 30 settembre 2012

OPERAI ILVA AI BLOCCHI RACCONTANO E DENUNCIANO....


"Ci danno già per operai senza lavoro e reddito. Prima quando andavamo alle banche a chiedere un prestito, bastava che presentavamo la busta paga Ilva e ce lo davano ad occhi chiusi. Oggi quando facciamo vedere la busta paga, ci mandano via. E questo succede anche da parte di grossi commercianti. se io devo fare oggi un acquisto a rate, non me lo fanno, perchè oggi lavorare all'Ilva per loro significa essere a rischio..."


"Molti di noi operai, di Mesagne, ma anche di altre zone, fanno le accoglienze nelle loro case di bambini che hanno grossi prioblemi familiari, ora non lo possiamo fare più, perchè temiamo che da un giorno all'altro non abbiamo più la sicurezza del lavoro e del salario. Quindi, non solo colpiscono noi, ma anche questi bambini..."

"Ci fanno sentire come se noi siamo colpevoli dell'inquinamento, ma noi siamo i primi ad ammalarci, a mettere a rischio la nostra salute in fabbrica. Dovremmo unirci lavoratori e cittadini, perchè stiamo tutti nella stessa barca..., anche io vivo ai Tamburi...."

"non ci può essere distinzione tra operai di Taranto o di Matera, ecc. Tutti veniamo qui, lavoriamo per 8 ore e respiriamo polveri e i veleni...".

"L'Ilva continua a produrre come prima. All'Acciaieria 1 dove lavoro, sto facendo anche gli straordinari in questi giorni. Riva si è fatto i soldi in questi anni e ora dice che non ha soldi e che per mettere altri per la bonifica degli impianti deve continuare a produrre... Ma basta con le parole, che comincino questi benedetti interventi...".

il circo mediatico torna a taranto - lunedì tocca a gad lerner con l'infedele a tamburi


che si parli di taranto molto spesso in tv è un bene

che tanti tarantini parlino in tv è un bene
quello che non va è che finiscano per parlare sempre gli stessi
quelli che il lunedì sera si trovano a tamburi per la trasmissione preconfezionata

chi viene tagliato fuori da questo è l'operaio massa
che di solito parla con i fatti

2 giorni di sciopero e blocchi della via appia e della 106
non sono la stessa cosa di una trasmissione televisiva

ma nel circo mediatico le cose funzionano diversamente
la realtà che esprime è parziale e sfalsata
e di essa però si nutre autolimenta il luogo comune che la fa da padrone

"I giorni dell'Ilva pride, da Stefano a Vendola"


"I giorni dell'Ilva pride, da Stefano a Vendola"

(da A. Marescotti – 29.9.12)

I GIORNI DELL'ILVA PRIDE, DA IPPAZIO STEFANO A NIKI VENDOLA

“I tarantini sono orgogliosi di un’industria come l’Ilva in cui convivono lavoro ed ambiente”.
Chi diceva queste parole? Il sindaco di Taranto Ippazio Stefano. La dichiarazione è apparsa il 20
novembre 2009 sul Corriere del Giorno.
Ovviamente nulla pretese come prescrizioni all'ILVA nell'ambito dell'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale).

Il 4 agosto 2011 l'allora Ministro Stefania Prestigiacomo annotava – nella parte delle "premesse" del testo dell'AIA - che "il sindaco di Taranto non ha formulato per l'impianto specifiche prescrizioni ai sensi degli articoli 216-217 del Regio Decreto 27 luglio 1934, numero 1265". Quel Regio Decreto offriva e offre al Sindaco dei “superpoteri”, che possono giungere fino alla chiusura di un'industria che arrechi danno alla salute.

Ma non è finita qui. La vigile attenzione del Sindaco di Taranto arrivava a questi elogi verso l'azienda: "Mi complimento per gli sforzi e i risultati ottenuti da Ilva. Attraverso i recenti dati clinici che ci giungono dalle Asl territoriali, emergono dati confortanti in relazioni alle malattie più gravi, patologie che non risultano in aumento, anche grazie al miglioramento dell'ambiente e della qualità dell'aria".

Queste lusinghiere parole del sindaco Ippazio Stefàno sono state poi smentite dalle perizie commissionate dalla magistratura, ma sono state ben evidenziate sulla rivista patinata dell'Ilva "Il Ponte", nell'ottobre 2011.

ILVA: NO AL RICATTO DI FERRANTE


IL NO ALLA CHIUSURA DELL’ILVA DEGLI OPERAI E IL RICATTO PRODUTTIVO DI FERRANTE SONO DUE COSE OPPOSTE, PER INTERESSI OPPOSTI.


Ferrante pone la continuità della produzione come condizione assolutamente necessaria e indispensabile per mettere altri soldi per la messa a norma dell’area a caldo. Il discorso che sorregge questo è spudoratamente padronale, i capitalisti, in questo caso padron Riva, non si preoccupano di nascondere i loro reali intenti.
Dice Ferrante: l'azienda deve fare profitti, altri profitti, se volete che metto soldi in più; quindi, o voi me li lasciate fare mantenendo sostanzialmente la stessa produzione o niente soldi.
Che questa sia la maledetta logica padronale, è purtroppo scontato fino a che il sistema capitalista, in cui la produzione è sociale e gli utili frutto del lavoro degli operai sono invece privati, non viene rovesciato; ma essa, sostenuta a spada tratta dai dirigenti, capi, tecnici dell'Ilva, non può essere assunta come legittima giustificazione anche da settori di lavoratori.

La realtà è che questa politica se è “logica” per i padroni, è una mazzata sui piedi per gli operai.
Primo,

Logistica: Processo a Filosa ex ispettore del lavoro di Piacenza


Processo Filosa, in aula arrivano le intercettazioni telefoniche
INIZIA IL DIBATTIMENTO, A DEPORRE L’EX COMANDANTE DELL'ISPETTORATO DEL LAVORO
Pubblicato: giovedì 7 giugno 2012 - 12:44

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Piacenza - "Alfonso Filosa, tramite la moglie e la figlia, avvertiva le aziende che sarebbero arrivate le ispezioni dei carabinieri". Lo ha detto Fabio Bartolotta, ex comandante del nucleo Ispettorato del lavoro questa mattina nel corso della prima udienza del processo che vede come imputati Alfonso Filosa, ex capo della direzione provinciale del lavoro, e l'imprenditore Morgan Fumagalli, entrambi accusati di corruzione e concussione.
Bartolotta ha ricordato le fasi che hanno portato alla nascita dell'inchiesta, a partire dalla denuncia di una lavoratrice della coop Roma 2008, che fa parte del Consorzio Gesconet (che detiene numerosi appalti al polo logistico).

MAFIA all'Alfa Romeo di Arese. ANCORA UN GRAVE SABOTAGGIO alla SEDE dello SLAI COBAS !


Ieri pomeriggio gli operai della centrale termica, terminato il lavoro di 
ripristino del cavo da 20mila volt che era stato tranciato una settimana fa
sopra la sede del CdF e dello Slai Cobas, sono entrati nella gabina elettrica
per attaccare il cavo ma hanno scoperto che la gabina era stata letteralmente
svuotata di tutto.
Sono stati rubati molti quintali di materiale tra cavi e sbarre di rame.

Petizione: NON CANCELLATE LE NORME PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO.


se ne parla anche alla Riunione nazionale della rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro la riunione è aperta a tutti
6 OTTOBRE DALLE ORE 10 ALLE 15
presso la sede dell'UNICOBAS in Via Tuscolana 9
a 50 metri dalla fermata METRO A - RE DI ROMA
(la quinta mi sembra da TERMINI)- direzione anagnina
 r> OdG: - relazione taranto su questione Ilva di Taranto
            con proposta  iniziativa nazionale (manifestazione o
convegno) a Taranto (si propone 3 o 4 novembre)
        -  la lotta attuale contro le morti bianche e le nuove iniziative
della RETE su scala nazionale
         - questione aggiornamento nome, struttura,bollettino, rapprorti
con tutte le realtà operanti su scala nazion ale su salute e sicurezza in
fabbrica e sul territorio
rete nazionale
bastamortesullavoro@gmail.com
bastamortesullavoro,blogspot.com
bastamortesullavoro@domeus.it
Petizione: NON CANCELLATE LE NORME PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO.
Inoltro la mail ricevuta da Marco Bazzoni e invito tutti ad aderire alla 
petizione, scrivendo direttamente all'indirizzo mail di Marco 
(bazzoni_m@tin.it).
Vi allego per una migliore comprensione della portata estremamente negativa 
che avrebbe questo "decreto semplificazioni" se dovesse passare, una mia 
analisi dettagliata dei vari punti del decreto.
Anche questa è l'ennesima "semplificazione sulla pelle dei lavoratori".

COMUNICATO AI LAVORATORI DELL'ISTITUTO TUMORI


Il Cobas distribuisce l'appello delle RSU dell'H S. Raffaele a sostenere la 
lotta che i lavoratori di questo grande Ospedale stanno portando avanti da 
mesi in difesa sia dei posti di lavoro sia per tutelare il diritto della 
popolazione alla salute e cure pubbliche e garantite.
Come Cobas già abbiamo aderito a queste mobilitazioni, insieme ad altre 
realtà della Sanità milanese, e, come abbiamo ribadito ai 300 lavoratori e 
lavoratrici in assemblea davanti la Regione Lombardia il 21 settembre, lo 
facciamo coscienti che la battaglia che stanno facendo ci riguarda tutti.

Schiavi: sulla lotta dei braccianti di CastelnuovoScrivia(AL)


Schiavi. Importiamo schiavi. Neppure chiamati per nome, ma con sprezzanti
appellativi: Hamid era Grosso; un altro Hamid era Occhi di gatto; Mohammed 
era Saddam Hussein; Hamed veniva chiamato Magro; Mustafà, Serpente; Kassem, Cassetta; poi c’era Arbi che era Vigo, il nome del cane del padrone.
Nell’azienda agricola “Bruno Lazzaro”, una tenuta a circa un chilometro e
mezzo da Castelnuovo Scrivia per Tortona, a ridosso dell’autostrada Milano –
Genova, ad una quarantina di lavoratori marocchini immigrati – trenta uomini 
edieci donne - mancavano solo le catene: orari di lavoro spaventosi, fino a 13 –
14 ore al giorno, domeniche e festivi compresi; lavoro nero e irregolare;
ricatti ed estorsioni, fino a 2.500 euro versati direttamente al padrone, 
peril rinnovo dei permessi di soggiorno; salari ridotti all’osso, 200-300 euro 
di

sabato 29 settembre 2012

ILVA fine dei blochhi .. per ora


ieri sera alle 20.10 è stato sopeso il blocco delle strade contigue
all'ilva, mentre lo sciopero continuava fino a questa mattina.

i sindacalisti hanno spiegato che vi è una accellerazione dell'AIA, che
prevede altri passaggi fino al 16 ottobre conferenza dei servizi, dopo di
che la palla dovrebbe ripassare all'azienda, le cui dichiarazioni finora
sono contradditorie e non positive

lo slai cobas ritiene che questo sciopero e questi blocchi necessari che
hanno visto la partecipazione della maggioranza degli operai presenti in
fabbrica - purtroppo la Fiom dice bugie sull'argomento - ma chiaramente la
linea fim-uilm aaffida tutto all'aia e al governo come soluzione possibile

noi pensiamo invece che padron riva, governo e stato siano le controparti
che ancora bisogna piegare

con la lotta per la messa a norma degli impianti e con la bonificaa del
territorio

da lunedì la lotta di posizione, lo scontro tra le due linee tra gli operai
riprende in fabbrica

lo slai cobas per il sindacato di classe promuove due presidi alle 15 e alle
16 di lunedì alla port. 6

e presidi martedi' mattina alle 6 a port D, port imprese, tubificio

slai cobas per il sindacato di classe

cobasta@libero.it

29-9-2012

per informazione

"Il prefetto ha consegnato ai sindacalisti promotori dello sciopero il
documento ufficiale del Ministero,

Questa nuova Aia è di 30 pagine, con una sintesi di una pagina, dove vien
scritto l'essenziale.

L'Ilva da subito deve fare interventi per le cokerie e parchi minerali e
applicare le BAT, anche queste da subito e non nel 2014.

Successivamente il Ministero e la commissione ha preso l'impegno per un
documento anche su discariche e acque reflue.

Sui tempi e date. Oggi è stato emanato il documento ufficiale; il 9 ottobre
vi è il passaggio con istruttoria regionale per integrare leggi regionali;
l'11 ottobre dovrebbe essere definito e il 16 ottobre vi sarà la Conferenza
di servizi, con cui il documento diventa esecutivo.

ILVA Ta - 2 giornata di blocchi



Dopo una notte in cui i blocchi sono stati mantenuti da folti gruppi di
operai, questa mattina, 2° giorno di sciopero, ai blocchi gli operai sono
aumentati. Il clima è stato più combattivo di ieri. L'estensione della
partecipazione dimostra che gli operai volevano una risposta di lotta alle
decisioni della Procura e alla staticità delle posizioni dell'azienda.
Durante la mattinata le notizie che via via sono pervenute non spingevano
all'ottimismo e accendevano lo spirito di lotta.
Ferrante, per conto di padron Riva, è tornato ad agitare l'opposizione alla
Procura, sollevando l'argomento

venerdì 28 settembre 2012

la disinformazione del Manifesto sull'Ilva taranto



Tra i compiti che ci tocca assolvere c'è quello di denunciare anche l'attività di cattiva informazione che viene svolta sulla questione Ilva da Il Manifesto, che sposando in pieno il punto di vista ambientalista, unisce a buone informazioni sull'inchiesta una disinformazione su quello che accade realmente all'Ilva e tra gli operai in questi giorni.
Sono grottesche la prima pagina e gli articoli fatti per la giornata di ieri.
3000 operai e divenuti 5000 nel pomeriggio che attuano blocchi da un giorno e mezzo per tutta la giornata, diventano nell'ignobile titolo de Il Manifesto “decine di operai che aderiscono allo sciopero aziendale di cisl e uil e bloccano la città contro la chiusura dell'altoforno”.
A parte il fatto, come farebbero decine di operai a bloccare la città?, neanche nei peggiori momenti della stampa padronale nei confronti delle lotte operaie si sono lette simili “stronzate”.
Tutto per esaltare invece l'iniziativa, con aspetti giusti e sbagliati, come abbiamo già commentato di un cinquecento manifestanti tra cui un centinaio di operai Ilva raccolti intorno al Comitato liberi e pensanti.
Nel titolo si spara un'assemblea per oggi in fabbrica della Fiom che non c'è stata né ci poteva essere, sia perchè oggi più di ieri gli operai erano in sciopero e ai blocchi, sia perchè la Fiom era impegnata in un convegno nazionale sulla siderurgia nel chiuso del Salone della Provincia.

Questo è ingannare chi legge Il Manifesto! Costruire un immagine della situazione dell'Ilva e a Taranto del tutto deformata che cancella gli operai veri, tuttora, certo, pieni di divisioni, confusioni, per offrire un'immagine che contrappone operai e città e che sostiene a spada tratta la chiusura della fabbrica come unica soluzione. Una visione che deforma i rapporti di forza e impedisce alle avanguardie operaie di affrontare i problemi, trattare contraddizioni per vincere la partita contro padron Riva, governo e Stato.
Un'azione profondamente dannosa perchè impedisce ai compagni e al movimento in tutto il paese di avere una giusta informazione e una chiara visione dei problemi e che possa permettere anche a distanza di valutare questa partita decisiva per la sorte della più grande fabbrica del paese e della più grande concentrazione operaia che si vuole smantellare e distruggere, con il risultato, non certo del risanamento dell'ambiente e della fine dei morti da inquinamento, ma esattamente il contrario: trasformare Ilva e Taranto in una nuova Bagnoli.

Ma perchè Il Manifesto scrive tutto questo, dato che anche noi pensiamo che a parte gli eccessi filo Fiom di questo giornale, in generale sulle questioni della fabbriche dà una informazione più attinente alla realtà?
Perchè ormai il giornale nella parte Ilva è fatto da un giornalista tarantino, Gianmario Leone, che scrive quotidianamente su un giornale minore di Taranto, “Taranto Oggi” che è impegnato, come è noto a tutti a Taranto, in una sorta di crociata per la chiusura dell'Ilva e che agisce ogni giorno come portavoce della Procura e dei notabili ambientalisti operanti in città, dal Verde Bonelli ad altri.
Questo giornalista e questo giornale locale, peraltro, tende ad usare il 'Comitato di cittadini e lavoratori liberi e pensanti' come una sorta di “organismo di massa” della Procura e dei notabili Verdi sostenitori dell'ambientalismo antifabbrica; naturalmente il Comitato non è questo, ma le cronache de Il Manifesto lo utilizzano in questa maniera.
Gianfranco Leone non è mai appartenuto alla sinistra cittadina in tutte le sue varianti, e il giornale locale su cui scrive è collocato in un area certo non di sinistra.

Udienza EURECO comunicato


Comunicato stampa


Oggi è iniziato il processo per lo scoppio all' Eureco.

Nell' udienza, a porte chiuse, sono state definite le parti civili.

Ricordiamo che, a carico di Merlino, è stato riconosciuto il dolo e non la
colposità. Insieme a questo, ancora oggi il giudice ha ribadito di
auspicare che si arrivi ad un accordo economico tra le parti, il che ci
sembra una anomalia, l'esprimersi in merito.


Ma questa udienza è stata concomitante, tra gli altri,

news Fao - Fincantieri - solidarietà alle lotte nelle città operaie italiane


 Il 29-9-2012 assemblea a Marghera del Cobas Eurocoibenti per decidere la lotta per la riconquista del posto di lavoro fatto cadere dalla gestione degli appalti di Fincantieri
 28-09-2012 - Comunicati da Slai Cobas per il sindacato di classe e da Slai Cobas, da 4 città: Dalmine BG - Pomigliano NA - Taranto - Palermo .....................
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precari coop sociali... la giornata di lotta del 28 settembre


Oggi è stata una giornata di continua denuncia e protesta davanti Palazzo 
Comitini, la 4° giornata di presidio, il presidente della Provincia Regionale
di Palermo Avanti cerca di intimidire i precari Coop Sociali facendo loro
sapere che  con noi non farà più incontri con loro e  e che " ce la farà
vedere!"

I precari hanno ribadito tutto il tempo dicendo che le minacce può mettersele
in quel posto denunciando pubblicamente

28 settembre ILVA taranto- la lotta continua, contraddizioni tra gli operai- l'azione dello slai cobas per il sc


La giornata di ieri è proseguita con blocchi che complessivamente hanno interessato circa 5000 operai per tutta la giornata, e durante la giornata è cresciuto il peso e la presenza dello Slai cobas per il sindacato di classe, in particolare al blocco sulla 106 in cui è stato distribuito un volantino e si sono accesi lunghi capannelli con gli operai, con momenti attivi di confronto/scontro con la componente aziendalista.
Un dibattito che resta difficile

I PRECARI E LE PRECARIE COOP SOCIALI SLAI COBAS S.C. ACCERCHIANO IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA AVANTI COSTRETTO A CERCARE DI DARE SPIAGAZIONI LORO CHE GLI IMPEDIVANO IL PASSAGGIO CON LA MACCHINA




(doveva recarsi ad un appuntamento elettorale...)
 
IL POSTO DI LAVORO NON SI TOCCA
SALVAGUARDARE I DIRITTI DEGLI STUDENTI DISABILI
 
Articolo giornale di sicilia 26 sett 12

Il caso. Il budget si riduce e cambiano le modalità. Protestano gli operatori. E nelle scuole primi disagi per i ragazzi
Il bando della Provincia in ritardo - Studenti disabili senza assistenza
Il Comune invece stilerà per la prima volta una graduatoria per le assistenti da destinare alle scuole elementari e medie, ma sarà pronta non prima di dicembre

Da una parte la protesta dei ragazzini disabili preoccupati per i ritardi nell’avvio dell’assistenza igienico-personale nelle scuole superiori, dall’altra la rivolta degli operatori che rischino il posto di lavoro e protestano a oltranza davanti

LICENZIAMENTO MACCHINISTA DE ANGELIS: 1° OTTOBRE UDIENZA D'APPELLO A ROMA, ORE 9,30



                    ancora
IN MARCIA !
GIORNALE DI CULTURA, TECNICA E INFORMAZIONE POLITICO SINDACALE, DAL 1908
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LICENZIAMENTO MACCHINISTA DE ANGELIS: 1° OTTOBRE UDIENZA D'APPELLO A ROMA, ORE 9,30
UDIENZA ORE 9,30 PRESSO CORTE D'APPELLO
DI ROMA, VIA R. ROMEI ANGOLO VIA V. VARISCO


PER TESTIMONIARE VICINANZA E SOLIDARIETA':
APPUNTAMENTO ALLA STAZIONE TERMINI, ALLE 8,450 AL BINARIO 1

OPERAI DALMINE SOLIDALI CON OPERAI ILVA


27-09-2012
COMUNICATO STAMPA

SI E' TENUTA IERI AI CANCELLI DELL'ACCIAIERIA, E PROSEGUIRA OGGI  CON PRESIDI E VOLANTINAGGI ALLA PORT. CENTRALE DELLA TENARIS DALMINE, LA CAMPAGNA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE PER COSTRUIRE UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A TARANTO IN SOLIDARIETA' CON GLI OPERAI ILVA E LA POPOLAZIONE DI TARANTO, IN STRETTO LEGAME CON L'INIZIATIVA DELLO SLAI COBAS ILVA APPALTO DI CUI RIPORTIAMO SOTTO IL COMUNICATO DIFFUSO OGGI .

GLI OPERAI DELLA DALMINE HANNO RISPOSTO CON INTERESSE ALLA PAROLA D'ORDINE LANCIATA AL PRESIDIO: NO ALLA CHIUSURA DELLE FABBRICHE, GLI OPERAI LAVORANO PER VIVERE E NON PER MORIRE, LE FABBRICHE VANNO MESSE A NORMA E IN SICUREZZA DAI PADRONI CON I PROFITTI CHE HANNO FATTO IN QUESTI ANNI.
DIRANTE L'INIZIATIVA SI E' CRITICATO APERTAMENTE LA PRESENZA DELLA UILM

ILVA, DALMINE,SIDERURGIA: DIFENDERE LAVORO, SALARIO E SALUTE




Lo Slai Cobas Dalmine invita tutti gli operai a sostenere la lotta degli operai ILVA e della popolazione di Taranto, per affermare in fabbrica e in città una importante battaglia: NON PER CHIUDERE LE FABBRICHE MA PER PRETENDERE SALUTE E LAVORO CONTRO LA LOGICA DEL PROFITTO DI PADRON RIVA E DI TUTTTI I PADRONI, SOSTENUTI DAL GOVERNO.
Quello che sta avvenendo a Taranto, nel più grande polo siderurgico d'Europa, riguarda tutta la società perché gli operai vanno in fabbrica per vivere non per morire, quindi

IILVA TARANTO: UNA GIORNATA DI LOTTA E CONTRADDIZIONI



Dopo la decisione da parte della giudice Todisco di marciare verso il fermo degli impianti, era inevitabile una forte reazione dei lavoratori, a fronte del pericolo effettivo di fermo della produzione e conseguenti ricadute sul lavoro.
Alle reazioni delle prime ore, ispirate principalmente dalla componente aziendalista filo Riva, con presidi alla Direzione della fabbrica e lavoratori saliti sulla passerella del camino, Fim e Uilm hanno fatto seguire sulla spinta di molti operai, la dichiarazione 48 ore di sciopero, con blocchi stradali per oggi e domani. La Fiom invece ha assunto una decisione filo-giudici ma ha anche dichiarato di 'ritenere che le assicurazioni date da Ferrante, di non immediati riflessi sull'attività e sui posti di lavoro, sufficienti per non promuovere alcuna iniziativa di lotta'.
Una posizione quindi altrettanto aziendalista.
Questa mattina 3mila operai hanno scioperato al primo turno

27 settembre ILVA taranto oggi




la posizione dello slai cobas per il sindacato di classe ilva Taranto

noi siamo per lo sciopero  e la mobilitazione unitaria e di massa degli
operai Ilva e indotto

ma esso deve essere CONTRO padron Riva e il governo Monti-Clini  che non
vogliono mettere i soldi necessari al vero risanamento della fabbrica e del
territorio

lo SCIOPERO va fatto
i lavoratori lottano per tenere aperta la fabbrica con una vera messa a
norma e difendere il LAVORO E IL SALARIO di tutti gli operai e LA SALUTE dei
lavoratori e della città.

Riunione rete nazionale salute e sicurezza sul lavoro


6 OTTOBRE DALLE ORE 10 ALLE 15
causa inagibilità della sede di via Giolitti 231
la riunione è spostata, stessa data e stesso orario,
presso la sede dell'UNICOBAS in Via Tuscolana 9
a 50 metri dalla fermata METRO A - RE DI ROMA
(la quinta mi sembra da TERMINI)- direzione anagnina

 OdG: - relazione taranto su questione Ilva di Taranto
              con proposta  iniziativa nazionale (manifestazione o
convegno) a Taranto (si propone 3 o 4 novembre)
          -  la lotta attuale contro le morti bianche e le nuove iniziative
della RETE su scala nazionale
           - questione aggiornamento nome, struttura,bollettino, rapprorti
con tutte le realtà operanti su scala nazion ale su salute e sicurezza in
fabbrica e sul territorio
rete nazionale
bastamortesullavoro@gmail.com
bastamortesullavoro,blogspot.com
bastamortesullavoro@domeus.it

NO ALLE MODIFICHE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO DEL DECRETO SEMPLIFICAZIONI BIS!!!I:


NO ALLE MODIFICHE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO DEL DECRETO SEMPLIFICAZIONI
BIS!!!


Mentre nel silenzio più assoluto il Governo Monti, varerà a brevissimo
(forse già dal CdM di questa settimana), il decreto semplificazioni bis:

http://www.leggioggi.it/wp-content/uploads/2012/09/bozza-pacchetto-semplificazioni1.pdf


formato da 34 articoli, di cui 8 riguardano semplificazioni per la salute e

ilva- operai sull'altoforno e domani iniziativa dello slai cobas sc ilva


Cinque operai sono saliti a circa 60 metri di altezza sulle passerelle dei nastri di carica dell'Altoforno 5, il più grande dell'Ilva, alto un centinaio di metri. Temono per il loro posto di lavoro e vogliono così manifestare la loro preoccupazione.

I lavoratori si sono issati sulla cosiddetta 'torretta di smistamento' dell'Afo5, tra il nastro 11 e il nastro 12 dove avviene il caricamento dell'impianto.

Il pasticcio dei chimici (e del 28 giugno)


 Il pasticcio dei chimici (e del 28 giugno)
di Giorgio Cremaschi


La conclusione lampo del contratto dei chimici sta diventando un altro momento della crisi della cgil, oltreché un danno pesante per i lavoratori.
Intanto vediamo i contenuti dell'accordo. In cambio di un aumento salariale che in tre anni non recupera neppure l'inflazione, il contratto nazionale viene definitivamente smontato.
A livello aziendale si potrà fare praticamente di tutto su tutte le condizioni di lavoro, anche gli aumenti contrattali potranno essere rinviati o addirittura trasformati in salario variabile. I giovani avranno il salario decurtato mentre in ogni azienda si potranno fare fondi bilaterali. Naturalmente la flessibilità dei diritti dovrà sancire la rigidità del controllo aziendale sui lavoratori. 
La “esigibilità” degli accordi imposta da Marchionne entra anche nel contratto nazionale della categoria. Questa la sostanza di un accordo totalmente in perdita, ai lavoratori sarebbe convenuto non ottenere alcun risibile aumento 
Ogg: Marocco, Tunisia, Egitto – si intensifica la lotta per i diritti dei lavoratori


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Ricordate la "primavera araba"? Doveva significare una nuova era di libertà per i lavoratori. Ma in Marocco, Tunisia ed Egitto, i leader e gli attivisti sindacali sono stati imprigionati e licenziati, nel tentativo brutale di distruggere i sindacati indipendenti.

Protesta in corso dei precari Coop Sociali a Palazzo Comitini contro Provincia


Le precarie e i precari delle Coop Sociali, organizzati nello Slai Cobas per il s.c., stanno protestando in Via Maqueda a Palazzo Comitini contro i tagli ai posti di lavoro che la Provincia Regionale di Palermo vuole mettere in atto riguardo il servizio di assistenza igienico-personale agli stuedenti disabili.

Su 184 posti di lavoro ne dovrebbero saltare 72 da un lato, a detta del Presidente Avanti della Provincia, per i tagli imposti dalla spending review del governo tecnico/dittatoriale

Settimana di lotta da oggi dei precari Coop Sociali contro tagli ai posti di lavoro e licenziamenti



Stamattina riunione straordinaria in Provincia, ASP, Scuole... Da oggi presidio permanente Palazzo Comitini - Provincia dei precari a partire dalle ore 15,00

Giovedì 27 incontro alla Presidenza della Regione Siciliana  ore 12,00

IL POSTO DI LAVORO LO DIFENDEREMO CON LA LOTTA
I DIRITTI DEGLI STUDENTI DISABILI NON SI TOCCANO

ILVA, aldo ranieri e il 'comitato liberi e pensanti'


a proposito della posizione di Aldo ranieri portavoce del comitato lavoratori e cittadini liberi e pensanti di taranto
leggiamo sulla sua pagina 'facebook' una nota

-
 
DENUNCIAMO PUBBLICAMENTE TUTTI I GIORNI la MANFRINA di questo utente che ha aperto una PAGINA chiamandola "Sostenitori del giudice Patrizia Todisco" AL SOLO SCOPO DI USARE IL NOME DEL GIUDICE TODISCO PER OTTENERE UNA VISIBILITA' (OLTRE 6000...
"Mi piace" DATA DAGLI UTENTI IN BUONA FEDE ALL'OPERATO DEL GIUDICE TODISCO) USATA INVECE SU QUESTA PAGINA-SPECCHIO-PER-LE-ALLODOLE PER TENTARE DI ACCREDITARE L'IDEA CHE QUEL CONSENSO SIA SU OPINIONI SUE PERSONALI COME QUESTO POST CHE E' IN EVIDENTE CONTRASTO CON QUELLE DEL GIUDICE PATRIZIA TODISCO IL CUI LAVORO ED INTENTO NON HA MAI AVUTO COME OBIETTIVO LA CHIUSURA DELL'ILVA MA LA SUA MESSA A NORMA CON LE BUONE O CON LE CATTIVE. INVITO GLI UTENTI DI FACEBOOK CHE HANNO ESPRESSO IL PROPRIO "MI PIACE" A QUELLA PAGINA-MANFRINA A TOGLIERLELO !!
La parola d'ordine "SI ALLA CHIUSURA DELL'ILVA" E' ASSAI DISCUTIBILE PERCHE' ROMPE L'UNITA' TRA I LAVORATORI E I CITTADINI (E PER QUESTO MINORITARIA) MA LEGITTIMA E CHIEDERNE IL SOSTEGNO ANCHE: MA NON QUI. NON CON L'INGANNO !!


SMASCHERIAMO QUESTA MANFRINA, RIPUBBLICANDOLA SULLE NOSTRE BACHECHE E SU QUELLE DEI NOSTRI AMICI CORRETTI, FACCIAMO GIRARE QUESTO POST PER FAVORE !!
Caro ranieri
siamo d'accordo con la tua precisazione
ma la parola d'ordine 'si alla chiusura dell'ilva" è ampiamente sostenuta  a gran voce e con grandi grida nel Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti e dai palchi delle sue iniziative
gli ambientalisti 'doc' la sparano a ogni piè sospinto
alcuni del comitato sono arrivati a strappare le locandine dello slai cobas per il sindacato di classe
perchè contenevano la parola d'ordine 'l'ilva non deve chiudere, ma padron riva deve pagare e metterla a norma'... 

slai cobas per il sindacato di classe ilva taranto
 
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ILVA, DALMINE, SIDERURGIA


24-09-2012

COMUNCATO STAMPA

ILVA, DALMINE, SIDERURGIA….gli operai lavorano per vivere non per morire
una questione di tutta la classe operaia e dell'intera società in cui viviamo.

MERCOLEDI' 26 settembre 2012
PRESIDIO alla TENARIS DALMINE
0RE13-14 PORTINERIA FTM-ACCIAIERIA
SI INVITA LA STAMPA AD ESSERE PRESENTE

Questa iniziativa si inserisce nel quadro della campagna nazionale lanciata dal coordinamento nazionale dello slai cobas s.c, che ha visto una prima iniziativa il 21 settembre alla sede legale dell'ILVA di Milano, ma che proseguirà coinvolgendo sindacati di base, organismi che si occupano della sicurezza e tutte le forze politiche che affermino con chiarezza che nocivo è il capitale e non le fabbriche e gli operai,  attraverso assemblee, mozioni, incontri nazionali, con particolare attenzione verso le fabbriche siderurgiche del paese, e attivando con un assemblea a Roma il 6 ottobre la rete nazionale della sicurezza (già protagonista il 18 aprile del 2009 di un grande corteo di migliaia di cittadini e operai che partito dal quartiere Tamburi ha invaso la città di Taranto), per arrivare alla costruzione di una manifestazione nazionale e ad un convegno nazionale a Taranto, per approfondire tutti gli aspetti della questione Ilva all'interno della lotta più generale contro padroni e governo.

domenica 23 settembre 2012

donne a casa? Almaviva, Teleperformance, scuola


ALMAVIVA a Roma ha aperto una cassa integrazione straordinaria per 632 lavoratori, e nel silenzio sta già facendo dei licenziamenti individuali. Nessuna "crisi", solo la volontà di aumentare i suoi profitti tagliando il costo del lavoro, sia trasferendo gli stessi servizi al sud dove punta ad incassare soldi pubblici, sia, sicuramente, tornando ai contratti ultraprecari a progetto, dopo che la lunga lotta delle lavoratrici e lavoratori di Roma degli anni scorsi aveva imposto la trasformazione dei contratti a Tempo Indeterminato.

TELEPERFORMANCE a Taranto ha dichiarato 500 esuberi e vuole aprire la procedura di mobilità. In questi anni ha ottenuto già tutto dallo Stato e dal governo, sgravi, agevolazioni contributive, finanziamenti diretti. Ma anche trasformazione contratti da tempo pieno a part time, contratti di solidarietà, cassintegrazione; mentre continuava e continua tuttora ad assumere decine, centinaia di lavoratrici nuovamente con contratti a progetto - e Regione, Inps, governo stavano zitti, e i sindacati confederali e una parte purtroppo degli stessi lavoratori accompagnavano le lamentele dell'azienda verso le istituzioni su la "cattiva concorrenza", sul fatto che le colpe erano sempre degli altri...

SCUOLA la grande manifestazione di ieri ha detto NO al vergognoso concorso-truffa, fatto solo per legittimare il passaggio dalla precarietà alla disoccupazione definitiva per decine di migliaia di insegnanti che lavorano sempre precari da anni e anni, e per negare definitivamente il posto di lavoro ai giovani. Insegnanti che hanno dato sudore e sangue in questi anni, che hanno ingrassato le casse pubbliche con corsi, esami tutti da pagare alla grande, e che ora dovrebbero essere sottoposti all'umiliazione di concorsi vergognosi per pochissimi posti di lavoro.

In tutte queste realtà, le donne costituiscono la maggioranza dei lavoratori. Per questo sia l'attacco è contro le lavoratrici e contro le donne sia la lotta si carica di tutta la ribellione ad una condizione di "ritorno a casa", di, bene che vada, "imprigionamento" nel ruolo in famiglia.
Per questo la lotta di queste lavoratrici va sostenuta da tutte le donne.

Movimento femminista Proletario Rivoluzionario
23.9.12


SOLIDARIETA' DALLE LAVORATRICI E DAI LAVORATORI DELLA SCUOLA DI PALERMO

L'assemblea delle assistenti e degli assistenti tecnici della scuola (ex enti locali) aderenti allo Slai Cobas di Palermo, di giovedì 13, dopo aver fatto il quadro generale della stagione di lotta che comincia adesso e aver collocato correttamente la propria vertenza all'interno di questo quadro generale, ha inserito in questo contesto la difficile battaglia che ha tenuto le prime pagine dei giornali per tutta l'estate, e cioè la grande vertenza dell'Ilva, esprimendo tutta la propria solidarietà nei confronti degli operai dell'acciaieria e in particolare nei confronti dello Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto che sta portando avanti la propria battaglia per dare una direzione di classe a questa lotta con le parole d'ordine necessarie,e cioè che “il posto di lavoro si difende con la lotta per mettere realmente a norma lo stabilimento, che non va chiuso, con buona pace degli ambientalisti 

Alfa Romeo di Arese_GRAVE SABOTAGGIO alla SEDE dello SLAI COBAS




Alle 3 di notte di giovedì scorso all'interno dell'Alfa di Arese è stato 
tranciato un cavo da 20mila volt sul tetto della spina centrale n°6, ove è
ubicata la storica sede del Consiglio di Fabbrica, dei delegati di sito e dello
Slai Cobas ed ove si riuniscono quotidianamente i 70 operai Alfa Romeo
licenziati dall'azienda spionistica Innova Service, i quali sono in presidio da
19 mesi alla portineria sud ovest.

Secondo i tecnici della Centrale Termica, accorsi sul posto alla mattina, il 
corto circuito ha provocato una violentissima fiammata e una vera e propria
esplosione, facendo un buco del diametro di 15-20 cm nella canalina di metallo
che sorregge i fili elettrici.

Iniziativa Milano sede legale ILVA

COMUNICATO STAMPA

Gli operai dell' Ilva e la popolazione di Taranto vogliono salute e lavoro.
Milano risponde non siete né sarete soli in questa lotta.

Nella giornata di oggi, lo Slai Cobas per il sindacato di classe dell'
Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha dato il via al percorso di
iniziative di solidarietà che sono e saranno un “assedio” alla sede legale
dell' Ilva, qui a Milano; l'ha fatto convocando una conferenza stampa e
portando uno striscione “Solidarietà agli operai dell' Ilva e della popolazione
di Taranto. Non per chiudere la fabbrica, ma per pretendere salute e lavoro.
Contro la logica del profitto di padron Riva e di tutti i padroni, sostenuti
dal governo”.

Marghera: SALUTI PER ASSEMBLEA DEL 22 SETTEMBRE A TARANTO



Compagni e compagne,  Lavoratori in Lotta delle Acciaierie ILVA di Taranto
Vi inviamo il nostro più caloroso e affettuoso saluto.
La Vs.Assemblea è un serio momento e passaggio ad una fase più matura della lotta di classe nel nostro Paese, ora che nessuna forza politica può dirsi completamente o coerentemente e senza dubbio dalla parte dei lavoratori e delle masse popolari.
La questione della salute e della sicurezza sui posti di lavoro infatti sta emergendo da vari anni con crescente forza come una questione non solo di diritto e di equità, ma appunto come una questione primariamente Politica, dove la volontà e la coerenza delle forze in campo può fare la differenza.
Taranto è un punto fondamentale di questa lotta, che in molti da anni si ostinano a considerare secondario.
Taranto è la città italiana dove c’è il tasso di morti di tumore polmonare più alto d’Italia.

nella questione Ilva due terrorismi antioperai si danno la mano


quello di padron riva e i sindacati aziendalisti FIM_UILM che con il ricatto
occupazionale vogliono schierare gli operai a fianco di RIva
quello dell'ambientalismo reazionario che vuole chiudere la fabbrica e
buttare in mezzo la strada gli operai senza fgaranzia di lavoro e salario
si tratta in generale delle stesse forze che mai hanno fatto niente contro
padron riva anzi ogni qualvolta lo slai cobas per il sindacato di classe
all'ilva ha sviluppato iniziative di lotta contro le morti sul lavoro e la
devastazione del quartiere tamburi hanno boicottato le iniziative e girato
la testa dall'altra parte
si tratta delle stesse forze che in questi anni hanno ostacolato l'azione
della rete per la sicurezza sui posti di lavoro, dell'associane familiari 12
giugno, degli stessi magistrati quando prima ogni tanto dsi oocupavano di
padron riva
nellos tesso periodo costoro lavoraravano per campagne elettorali provendola
o per presentarsi in proprio alle elezioni usando strumentalmete la denuncia
dell'inquinamento
oggi chi non lotta su posizioni di classe contro  due terrorismi sostenendo
chi in fabbrica e in città questa lotta lo fa
non può pretendere di parlare a nome degli operai ilva, della classe operaia
in generale e meno che mai di chi lotta realmente per unire operai e masse
popolari contro riva e lo stato dei padroni

slai cobas per il sindacato di classe ilva taranto
cobasta@libero
20 settembre 2012

ilva - USB - un caso di parassitismo puro


da tempo è lo slai cobas per il sindacato di classe all'ilva che conduce la 
campagna per l'anticipo dell'elezioni delle rsu con oltre 1500 firme
raccolte finora
il parassitismo e trasformismo punta a rubare l'iniziativa pur di affermare
una sigla sindacale


L'USB annuncia in pompa magna nel suo sito e con un volantinaggio alla
fabbrica la sua nascita all'Ilva di Taranto.
Che ci sia necessità del sindacato alternativo ai confederali all'Ilva è
noto a tutti, ma che questo debba essere un sindacato di classe in grado di
essere realmente uno strumento di lotta ai padroni, è meno chiaro.
Il sindacato di classe all'Ilva si chiama Slai cobas, questo è ben noto a
padron Riva e al sindacalismo confederale che fanno una guerra spietata
all'ingresso

ILVA


comunicato

la cifra annunciata dall'ilva di 400 milioni euro - che poi sono i 146 di
prima e altri 254 - sono tutt'ora pochi per il piano di risanamento

bisogna lottare in fabbrica e in città non per chiudere la fabbrica ma
perchè questa cifra aumenti e sia impiegata subito secondo un cronoprogramma
credibile

serve innanzitutto che gli operai ilva prendano l'iniziativa autonoma per
imporre lavoro e salute come una lotta sola

intanto però non un posto di lavoro deve essere perso

l'annuncio di ferie forzate per 400 operai alle ditte è un brutto segnale

i lavoratori del cobas ilva  sono tutt'ora pochi e sottoposti a mille
pressioni da azienda e sindacalisti confederali comunque i loro 3
rappresentanti si riuniranno con lo slai cobas provinciale domani alle 10 al
centro sportivo magna grecia - via zara 121 - una sede pubblica per
permettere anche a chi non è iscritto allo slai cobas di partecipare e
confrontarsi

in questa sede oltre che fare il punto decideremo uno sciopero autonomo
degli operai ilva per mettere gli operai tutti davanti alle loro
responsabilità

per gli operai del cobas ilva

andrea e piero
20 settembre 2012

assemblea aperta degli operai Ilva dello slai cobas per il sindacato di classe del 22 settembre ore 10

assemblea aperta degli operai Ilva dello slai cobas per il sindacato di
classe del 22 settembre ore 10
al Centro Sportivo Magna Grecia - via ZARA 121 TARANTO
        Discussione e approvazione di una seria piattaforma dei lavoratori
        per la messa a norma con tutela del lavoro, salario, salute e
sicurezza

Padrone, Governo, ognuno nelle sue competenze, come si dice, stanno
lavorando sulla nostra testa e sulla nostra pelle. Padron Riva e il suo
maggiordomo, Ferrante, ancora non ci dicono quanti soldi vogliono mettere, a
parte le briciole già programmate, presi dai profitti accumulati in questi
anni, per mettere realmente a norma lo stabilimento e avere quella
continuità produttiva che dicono di volere. Senza questo passaggio le
promesse di Ferrante, in mensa, sui giornali, negli incontri, sono aria
fritta e i sindacalisti fanno da cavalier serventi......

martedì 18 settembre 2012

BERGAMO: La Fornero miete le prime vittime


Grassobbio – La Fornero è stata di parola! Le prime conseguenze reali della riforma del lavoro sono tangibili anche a Bergamo, come in molte altre città. Due operai della Giasini S.p.A sono stati convocati il 7 settembre scorso dal responsabile della ditta, che ha consegnato loro la lettera di licenziamento.

ILVA - USB - trasformisti in action



L'USB annuncia in pompa magna nel suo sito e con un volantinaggio alla
fabbrica la sua nascita all'Ilva di Taranto.
Che ci sia necessità del sindacato alternativo ai confederali all'Ilva è
noto a tutti, ma che questo debba essere un sindacato di classe in grado di
essere realmente uno strumento di lotta ai padroni, è meno chiaro.
Il sindacato di classe all'Ilva si chiama Slai cobas, questo è ben noto a
padron Riva e al sindacalismo confederale che fanno una guerra spietata all'ingresso
dello Slai cobas in fabbrica: non riconoscimento delle deleghe e di ogni
diritto sindacale, campagne quotidiane di persecuzione di lavoratori che ad
esso aderiscono, denunce sistematiche da parte dei dirigenti sindacali
corrotti, quali Palombella, Fiusco, ecc., per "diffamazione", fino al
processo per "Riva assassino!" intentato da padron Riva in persona.
L'obiettivo di tutti è impedire al presenza dello Slai cobas. Ai padroni, al
sindacalismo confederale tutti vanno bene tranne lo Slai cobas.

All'Ilva la corruzione del sindacato confederale e la disgregazione della
Fiom sedimentano una serie di 'sindacalisti' che di volta in volta entrano
in contrasto con le segreterie e che con stile personalista si ritengono
depositari di pacchetti di tessere da portare al miglior offerente.
Un esempio, purtroppo, di questo è Francesco Rizzo, recentemente approdato
all'USB in questi giorni - per quanto tempo non sappiamo,vista la rapidità
con cui Rizzo cambia casacca recentemente.
E' vero che Rizzo è stata un'avanguardia effettiva della Fiom e insieme all'altro
operaio, delegato Battista, ha subito un tentativo di licenziamento punitivo
per la sua attività per la sicurezza in fabbrica da parte dell'Ilva,
licenziamento rientrato con la lotta dei lavoratori, della Fiom e anche con
i buoni uffici di Vendola presso Riva.
Ma dopo questa vicenda, la Fiom, diretta da Fiusco, cerca di risolvere il
problema a Riva; da un lato Battista viene trasferito a far la guardia alle
barche e quindi mobbizzato, dall'altro Rizzo viene promosso come 'distaccato'
al sindacato, cosa che fa per anni.
In questo periodo Rizzo continua blandamente il suo impegno sulla sicurezza
e contrasta attivamente il tentativo di organizzazione dei cobas e dei
comitati di lavoratori.
Quando il distacco viene in seguito revocato dalla Fiom, Rizzo ridiventa
attivo dissidente nella Fiom e ne scopre improvvisamente tutti gli
"altarini", ma questo lo fa con uno stile che non punta ad organizzare i
lavoratori alla base e farli protagonisti, ma con il loro uso come
'pacchetto di tessere'.
Lo Slai cobas in tutta questa vicenda è l'unica forza che denuncia
coerentemente la repressione di padron Riva e l'azione del segretario della
Fiom Fiusco per l'emarginazione dei due delegati. Tanto è vero che il
segretario Fiusco querela non Rizzo e Battista ma lo Slai cobas, querela poi
rientrata. Più recentemente, nel 2011, nello scoppio della contraddizione
tra operai e sindacati confederali sull'accordo truffa sul cambio tuta,
oltre 800 operai sostengono lo Slai cobas in questa battaglia, diversi si
iscrivono ad esso e una parte sostiene il ricorso legale contro l'accordo.
In questa fase Rizzo si fa sostenitore dell'azione dello Slai cobas dicendo
di stare preparando il passaggio - il solito pacchetto di tessere - allo
Slai cobas, che però chiarisce e agli altri operai che rifiuta la logica dei
'pacchetti di tessere' perché sostenitore del sindacato aut organizzato di
classe e di massa in cui gli operai sono protagonisti e non semplici
iscritti o seguaci di questo o quel personaggio in fabbrica.
Quando sembra che Rizzo debba concretamente dare un apporto all'organizzazione
dello Slai cobas in Ilva, Rizzo si tira improvvisamente indietro, dice che
ha famiglia, dice che teme che con l'espulsione dalla Fiom (che non era
avvenuta) perderebbe la copertura sindacale e potrebbe essere licenziato; e,
quindi, decide, per avere questa copertura sindacale, di passare alla
Fim-Cisl, sindacato nettamente schierato come servo di padron Riva in
fabbrica. Anzi Rizzo fa di più, pilota l'adesione del famoso "pacchetto di
tessere", e permette che la Fim-Cisl nazionale - come adesso fa l'USB - si
vanti di questo passaggio come attacco e disgregazione della Fiom.
Bentivogli emette comunicati stampa, fa conferenze stampa su questo. Rizzo
si presta all'oscena campagna di Bentivogli dando un solido manforte
politico con dichiarazioni in cui dice che la Fiom è un "sindacato
comunista", "in mano a Rifondazione comunista", che "usa metodi stalinisti"
e che "finalmente nella Fim ha trovato la vera democrazia" (!?).
Lo Slai cobas denuncia subito anche alla fabbrica a livello di massa questo
trasformismo e opportunismo che azzera gli aspetti positivi della battaglia
che Rizzo aveva fatto nel passato, disorienta e indebolisce i lavoratori che
guardavano a lui.
Quindi Rizzo, ora, non viene dalla Fiom - come dice il comunicato dell'USB -
ma viene dalla Cisl. In occasione dell'ultima esplosione della vicenda Ilva
e in particolare della contestazione dei sindacati confederali del 2 agosto
fatta dal Comitato liberi e pensanti, capeggiato da altri due quadri ex Fiom
come Battista e Ranieri, Rizzo viene visto in mezzo a quelli dell'Apecar,
per cui la Fim Cisl, timorosa di quello che sta succedendo, sospende Rizzo
dalla Fim.

E' in questo contesto che abbiamo l'ultimo 'salto della quaglia' di Rizzo,
quello propagandato e strombazzato dalla USB.
Lo Slai cobas si augura sempre che la gente all'Ilva cambi e si decida ad
intraprendere una battaglia di classe, ma è bene sapere chiaro con chi si ha
a che fare e non, per propaganda di organizzazione, "vendere lucciole per
lanterne". E' un metodo che all'Ilva di Taranto non è neanche nuovo, lo
usano i sindacati autonomi, impegnati in pratiche da patronato, lo usa da
anni la CUB che dichiara di avere centinaia e centinaia di iscritti all'Ilva
che nessuno ha mai conosciuto. L'USB è l'ultima arrivata a questo teatrino
dei pupi.
L'USB ha lo stile del sindacato parassita in fabbrica. Quando c'è una lotta
approfitta delle difficoltà che gli operai hanno nella costruzione del
sindacato di classe, recupera qualche rottame e lo vende per presenza in
fabbrica.
Questo è uno dei problemi che ha il sindacalismo di base e di classe nelle
fabbriche, non solo a Taranto ma a livello nazionale, in cui l'USB non è la
soluzione ma è parte del problema.

slai cobas per il sindacato di classe
taranto18.9.12 

Taranto:manifestazione dei disoccupati organizzati

20 settembre ore 10
piazza castello  manifestazione

Taranto è in movimento, le TV e i giornali ora puntano i loro riflettori
sulla città, ma non emerge tutta la situazione.

A TARANTO NON SOLO SI MUORE PER INQUINAMENTO, MA NON SI RIESCE A VIVERE!
SENZA LAVORO E SENZA SOLDI NEANCHE SI PUO' VIVERE!

ILVA: presidio verso l'assemblea del 22



martedì 18 settembre ore 15-ore16 Port:D
nel corso del Presidio assemblea tutti sono invitati per verificare di
persona come va estendosi il sostegno
allo slai cobas per il sindacato di classe ilva taranto in alternativa ai
sindacati aziendalisti e "organismi'ambientalisti' che vogliono la chiusura
dell'ilva

il testo del volantino odierno

Agli operai Ilva del Comitato lavoratori cittadini liberi e pensanti


IL 22 SETTEMBRE ORE 10 PRESSO IL CENTRO SPORTIVO 'MAGNA GRECIA' VIA ZARA
121, TARANTO, ASSEMBLEA OPERAI ILVA

PER:

- Discussione e approvazione di una seria piattaforma dei lavoratori per la
reale messa a norma dell'Ilva con tutela del lavoro, salario, ambiente,
salute, sicurezza, per costruire una voce e azione autonoma degli operai in
fabbrica;

- per impedire che l'azienda metta nel dimenticatoio tutte le altre
questioni, faremo il punto sullo stato dell'esposto e ricorsi "Cambio tuta"
(con il primo calendario delle udienze), delle problematiche sui livelli,
sicurezza sul lavoro, contratto siderurgici;

- rafforzare la forza indipendente in fabbrica degli operai, attraverso il
cobas ilva; non basta cancellarsi dai sindacati filoaziendali, senza
organizzazione gli
operai non contano niente e rischiano di prendere "mazzate" da tutte le
parti.

Invitiamo gli operai del Comitato liberi e pensanti a partecipare
all'assemblea del 22, per avere il vostro contributo e decidere insieme
l'attività in fabbrica.


Per informazioni: tel. 3475301704 - cobasta@libero.it


SLAI COBAS per il sindacato di classe ILVA

TA. 15.9.12

Taranto - lotta al porto


mercoledì nuova iniziativa del Comitato Lavoratori del Porto
ore16 all'autorità portuale - richiesto incontro con il Presidente Prete


nei giorni scorsi oltre 70 lavoratori hanno dato vita al Comitato Lavoratori
del Porto  su proposta e iniziativa dei lavoratori TCT iscritti allo slai
cobas taranto

I lavoratori della TCT sono stanchi di leggere sui giornali la sorte che gli
tocca, che diventa anzichè più chiara, più incerta e nebulosa ogni giorno
che passa; mentre nel frattempo vengono trattati come dei "lavoratori a
chiamata - sms", senza rispetto dei diritti, della privacy, in
cassintegrazione a zero ore che finora ha significato zero euro, con una
rotazione annunciata ma applicata con la politica di "figli e figliastri",
con una gestione concertata TCT/sindacati confederali, in cui tutto è deciso
senza mai sentire la voce, il parere dei lavoratori.

lLVA, operaio precipita in una vasca

in ospedale con ustioni su tutto il corpo
L'incidente ieri sera a fine turno: Ilva, TARANTO - Un operaio della ditta
d'appalto Semat, Roberto Santoro, di 20 anni originario di Grottaglie, nella
tarda serata di ieri si è procurato ustioni di secondo grado in diverse
parti del corpo precipitando in una buca profonda circa un metro, contenente
acqua di raffreddamento del coke, all'interno dello stabilimento Ilva di
Taranto.
Il lavoratore,  aveva finito il proprio turno di lavoro e stava rientrando
negli spogliatoi con un mezzo proprio insieme ad alcuni colleghi quando ha
fermato la marcia del mezzo, è sceso e ha scavalcato una recinzione.
non è ancora chiaro cosa sia accaduto. Nel ritornare al mezzo è caduto in
una buca. Poi è stato soccorso e trasportato all'ospedale Perrino di
Brindisi. Non corre comunque pericolo di vita". Indagini sono in corso da
parte dei carabinieri e degli ispettori del lavoro per fare luce
sull'accaduto e stabilire eventuali responsabilità.
Non è ancora chiaro se il ferito,,che aveva comunque finito il turno di
lavoro, abbia scavalcato una recinzione o abbia spostato una paratia dopo
aver caricato delle impalcature. L'operaio è caduto in un canale di scolo
con acqua di raffreddamento della cokeria, a temperatura di 70-80 gradi.
Sono intervenuti anche funzionari dello Spesal dell'Azienda sanitaria
locale. La fossa, a quanto si è appreso, era transennata, ma non coperta.

lunedì 17 settembre 2012

NESSUN POSTO DI LAVORO DEVE ESSERE PERDUTO E I DIRITTI DEGLI STUDENTI DISABILI AD UNA PIENA ASSISTENZA PER LA REGOLARE FREQUENZA SCOLASTICA VANNO SALVAGUARDATI.


          PRESIDIO A PALAZZO SAN LORENZO LUNEDI' 17 SETTEMBRE ORE 15,30
INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA AVANTI

Riprende da oggi 17 settembre a Palermo la lotta dei precari e delle precarie Coop Sociali, organizzati nello Slai Cobas per il sindacato di classe,  in difesa del posto di lavoro contro gli annunciati 72 licenziamenti su 184 dalla Provincia Regionale di Palermo e per la salvaguardia dei diritti degli studenti disabili.

Una lotta intensa che ha visto i precari, assistenti igienico- personale agli studenti disabili, scendere in strada la scorsa settimana praticamente ogni giorno “assediando” i diversi palazzi della Provincia, tallonando in varie forme il Presidente Avanti e gli assessori  e consiglieri di turno, denunciando  le politiche di macelleria sociale che si vogliono mettere in atto su comando del governo tecnico/dittatoriale Monti/Fornero, la stessa ministra di recente ha dichiarato pubblicamente che l’assistenza verso i soggetti diversamente abili ormai è un “peso insostenibile” per le casse dello Stato e quindi va privatizzata con misure che spingano le famiglie (solo quelle ricche però! le altre restano al palo invece) a stipulare contratti con assicurazioni private per garantirsi il servizio di assistenza.

sabato 15 settembre 2012

ILVA - COMUNICATO SULLA GIORNATA DEL 14.9.12


La giornata di ieri ha messo in campo l'insieme della difficile e complessa
situazione creatasi all'Ilva e a Taranto in seguito all'inchiesta della
Procura.
A Bari, il Tavolo istituzionale è stato di pura rappresentanza e di mera
comunicazione. Il Ministro Clini, il commissario europeo, i rappresentanti
istituzionali, l'Azienda hanno sciorinato nuovamente le loro promesse e il
quadro dei finanziamenti disponibili. Per l'Ilva, Ferrante, ancora una volta
non ha portato niente di concreto, se non una "disponibilità" della
proprietà.
E tutti gli altri, sindacati compresi, hanno dovuto ascoltare e tacere.
Così è un Tavolo assolutamente inutile! Bastavano dei comunicati stampa!
Lo Slai cobas per il sindacato di classe Ilva denuncia e respinge questa
logica e invita gli stessi sindacati confederali a non partecipare più a
simili Tavoli, ribadendo, comunque, che essi là sono presenti "non in nostro
nome", "non in nome" degli operai e dei cittadini di Taranto.
Governo, Istituzioni pregano, inoltre, Riva di collaborare, mettendo in luce
che il Tavolo è per sostenerlo e per 'togliergli le castagne dal fuoco'.
Padroni, Governo e Stato sono responsabili di questa situazione e non
possono certo essere quelli che la risolvono!

Clini, poi, è venuto a Taranto e ha incontrato gli ambientalisti di
mestiere, sulla base di criteri non trasparenti e puramente
diplomatico-formali.
Come si fa a venire a Taranto, incontrare gli ambientalisti e non
innanzitutto il 'Comitato lavoratori cittadini liberi e pensanti' che ha
costituito in maniera pubblica, di massa, trasparente, la rappresentanza dei
sentimenti ambientalisti della città e delle vittime, contro la scellerata
politica dei profitti di padron Riva?
Anche a questi ambientalisti del Tavolo va detto che parlavano a titolo
personale "non in nostro nome", non "in nome" dei lavoratori e della città.
E' indegno e in accettabile che i signori ambientalisti vengano ricevuti in
pompa magna e al Comitato vengano invece opposti divieti e polizia.
Lo Slai cobas già il 17 agosto aveva invitato, e tuttora invita, a non
accettare divieti illegittimi antidemocratici e dittatoriali, e diciamo
chiaro al Comitato che i divieti, quando sono illegittimi, si violano e non
ci si limita a denunciarli in piazza.

L'incontro col Ministro è stato sicuramente più vivace di quello di Bari, ma
non tanto per lo scontro di parole, scontato, tra Ministro e ambientalisti,
ma per lo scontro tra gli ambientalisti, tra i sostenitori fanatici per cui
vi deve essere solo la chiusura dell'Ilva, e a tutto il resto "ci
penseremo...", e forze ambientaliste che cercano di dare un loro contributo
alla soluzione dei problemi e della contraddizione che essi provocano.
Lo Slai cobas è naturalmente vicino a questa seconda tendenza degli
ambientalisti che è in realtà molto più rappresentativa, storicamente e
attualmente, in città delle aspirazioni ed esigenze dei cittadini in materia
di ambiente e inquinamento.
Ma a tutti, a Bari come al Tavolo di Taranto e perfino alla piazza, noi
diciamo chiaro che senza la lotta autonoma e organizzata degli operai
dell'Ilva con un sindacato non conciliativo nè compromesso con l'azienda ma
autorganizzato e nelle mani dei lavoratori, la lotta per la vera messa a
norma dell'azienda e per un piano di bonifica serio e prolungato della
città, non ha presente né futuro, né porta ad alcun risultato. Ma nessuno
vuole confrontarsi realmente con la maggioranza operaia.
Lo Slai cobas Ilva è attivamente impegnato SABATO 22 SETT. con un'assemblea
operaia alle ore 10 al Centro Sportivo Magna Grecia, a far sì che gli operai
siano protagonisti, rovesciando falsi Tavoli e falsi rappresentanti di una
lotta reale per una fabbrica sicura e una città risanata.
Il 22 gli operai decideranno di riprendere la lotta autonoma, non a difesa
di Riva e dell'azienda, ma per il lavoro e la salute propria e di tutta la
città.

Slai COBAS ILVA per il sindacato di classe - cobasta@libero.it -
3475301704 - 0994792086