dal blog
http://tarantocontro.blogspot.it
1
Su Il Manifesto di oggi, in una pagina dedicata ai "duri e puri
dell'astensione", una pagina che si butta più sulla sociologia che sulla
politica, vi è una foto degli operai Ilva di Taranto e un articolo di
Gianmario Leone sul fenomeno dell'astensionismo a Taranto.
Scrive Leone: "E' molto probabile che i tarantini che si recheranno ai seggi
per votare saranno pochi, se non pochissimi. Anzi, a guardare i dati delle
amministrative 2012 c'è il rischio concreto di registrare un record storico
dell'astensionismo. Lo scorso maggio al 1° turno votò poco più del 60%... e
al ballottaggio, vinto dal rieletto Stefano appoggiato da tutto il
centrosinistra (e non solo, diciamo noi), votò invece soltanto il 43%; su
174mila aventi diritto, se ne presentarono 74.997, in 100mila preferirono
"andare al mare" (espressione volgare e insultante, stia tranquillo Leone al
mare non ci andarono più di quanto ci andassero gli altri giorni)".
Dopo di che l'articolo si dilunga sull'Ilva, riprendendo l'attuale vicenda e
la lunga tematica che l'attraversa, sulle responsabilità dei partiti
politici e delle istituzioni nella vicenda tragica dell'inquinamento e
sull'attuale allineamento a Riva e al governo - vedi decreto Aia - dei
partiti, cercando di stabilirvi una sorta di causa/effetto.
SEDE LEGALE E NAZIONALE TARANTO VIA LIVIO ANDRONICO, 47 tel 099/4792086 347/5301704 slaicobasta@gmail.com
domenica 24 febbraio 2013
elezioni e boicottaggio - il caso taranto
VII Settimana di Solidarietá con Euskal Herria
adesione dello slai cobas per il sindacato di classe
-->
Non possiamo essere liber@ senza di loro.
Libertá per i prigionier@ e rifugiat@ politic@ dei Paesi Baschi.
Askapena, Organizzazione Internazionalista Basca, lancia un appello per partecipare
alla VII Settimana Internazionalista di Solidarietá con i Paesi Baschi, 2-10 marzo 2013.
La nuova fase nella quale si sviluppa il nostro processo di liberazione é
caratterizzata dal mantenimento di misure repressive da parte degli Stati
spagnolo e francese, ostacolando, in questo modo, una risoluzione politica
del conflitto.
In questo senso, per proseguire nella nostra lotta, risulta fondamentale ed
urgente
-->
Non possiamo essere liber@ senza di loro.
Libertá per i prigionier@ e rifugiat@ politic@ dei Paesi Baschi.
Askapena, Organizzazione Internazionalista Basca, lancia un appello per partecipare
alla VII Settimana Internazionalista di Solidarietá con i Paesi Baschi, 2-10 marzo 2013.
La nuova fase nella quale si sviluppa il nostro processo di liberazione é
caratterizzata dal mantenimento di misure repressive da parte degli Stati
spagnolo e francese, ostacolando, in questo modo, una risoluzione politica
del conflitto.
In questo senso, per proseguire nella nostra lotta, risulta fondamentale ed
urgente
Sicile : Les communistes appellent au boycott des élections
la stampa francese parla del boicottaggio elettorale di proletaricomunisti-PCm Italia a Palermo
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Subject: Sicile : Les communistes appellent au boycott des élections
http://www.citizenside.com/fr/photos/politique/2013-02-21/75327/sicile-les-communistes-appellent-au-boycott-des-elections.html#f=0/666668
COSTITUITO COMITATO OPERAIO E DI CASSAINTEGRATI ALLA SOCIETA' KIOSEY (GRAFICI) DI POMEZIA
COMUNICATO STAMPA - febbraio 2013 PER PUBBLICAZIONE, DIFFUSIONE E
DIVULGAZIONE, grazie
COSTITUITO SU INIZIATIVA AUTORGANIZZATA, IL COMITATO OPERAIO E DI LAVORATORI
CASSAINTEGRATI
ALLA SOCIETA' KIOSEY DI POMEZIA (RM), SETTORE GRAFICI INDUSTRIALI, CHE HA
DECISO DI ADERIRE ALLA
STORICA CONFEDERAZIONE UNIONE SINDACALE ITALIANA. La Kiosey, società grafica
DIVULGAZIONE, grazie
COSTITUITO SU INIZIATIVA AUTORGANIZZATA, IL COMITATO OPERAIO E DI LAVORATORI
CASSAINTEGRATI
ALLA SOCIETA' KIOSEY DI POMEZIA (RM), SETTORE GRAFICI INDUSTRIALI, CHE HA
DECISO DI ADERIRE ALLA
STORICA CONFEDERAZIONE UNIONE SINDACALE ITALIANA. La Kiosey, società grafica
grillo e gli operai dell'ilva
dal blog
tarantocontro.blogspot.com
Stampa e Tv alimentano il fenomeno Grillo... quindi anche all'Ilva, secondo
questi, si vota Grillo... Sarà vero... ma è sbagliato
Grillo spopola dagli schermi televisivi e dai giornali, dicendo di non
andare in Tv e cacciando i giornalisti;
sperimentata tecnica mediatica... già vera e avveratasi in altri campi.
Anche a Taranto, dove quando è venuto però non c'era gran che di gente,si
voterà molto Grillo.. e si voterà anche all'Ilva.
Gli operai non ne possono più dei partiti di Bersani, Monti, Berlusconi e
dei loro esponenti locali.
Vendola e il suo equilibrismo: metà con padron Riva, metà con gli operai,
non fa sfracelli; circa la Duranti, sua candidata, qualcuno può dire che ha
mai fatto qualcosa per gli operai e proletari della città, se non farsi
propaganda ad ogni tornata elettorale, cercare insistemente di candidarsi,
di avere un a poltrona in provincia, comune ecc.?
Su 'Rivoluzione civile' stendiamo purtroppo un velo pietoso, i partiti che
compongono questa lista, non sono mai presenti a una lotta vera in città.
La rabbia e la protesta contro la casta politica al potere è grande, la
rabbia contro corruzione e costi della politica enorme, quindi... votiamo
Grillo.
Ma gli operai e i proletari che votano Grillo si sbagliano.
sabato 23 febbraio 2013
carc nPCI al servizio di Grillo
dal blog
http://proletaricomunisti.blogspot.com
i Carc - nPCI galoppini elettorali di Grillo, nuovo giullare della
borghesia
carc-nPCI
Elezioni politiche e regionali del 24 e 25 febbraio:
VOTIAMO E CHIAMIAMO A VOTARE MOVIMENTO 5 STELLE
L’unico “voto utile” è quello che serve
venerdì 22 febbraio 2013
ilva tra cig e cigs - no slai cobas sc
cassaintegrazione all'ilvaaccordo su quella che scade il 3 marzo
si di fim-uilm -no della fiom
ancora nulla sulla CIGS per 6500 per 2 anni, che dovrebbe partire dopo il 3
marzo
appello dello slai cobas per il sindacato di classe alla massima opposizione
dalla stampa locale
TARANTO - Al ministero del Lavoro è stato siglato l'accordo per la cassa
integrazione in deroga per 600 lavoratori dello stabilimento Ilva di
Taranto. L'intesa riguarda i dipendenti che erano già in cigs dalla fine
dello scorso anno e per i quali la cassa integrazione scadrà il 2 marzo
prossimo. L'accordo è stato firmato da Fim e Uilm ma non dalla Fiom. E'
stata rinviata la discussione sulla nuova procedura cigs per 6500 dipendenti
annunciata dall'Ilva l'altro ieri.
Per la cassa integrazione in deroga della quale s'è parlato oggi, l'azienda
giovedì 21 febbraio 2013
l'altra faccia del pianeta ilva e taranto
leggi il blog http://tarantocontro.blogspot.itarticoli di febbraio
operai ilva in cassaintegrazione di massa .. per P...
solidarietà con gli operai dell'ancora in lotta pe...
ilva questa mattina
Fiom Cgil di Novi: una logica bastarda...
Grillo: tutto tutto, niente niente, SOPRATTUTTO PE...
boicotta le elezioni !
India - ancora stupri e riesplode il movimento di ...
Schiavi del fotovoltaico in Salento nuovo blitz, 5...
"solo se ti ribelli, ottieni" da un operaio dello ...
Sulla CIG - da un operaio slai cobas dell'Acc.1
Da Taranto a Genova, Novi ligure, Torino verso l'i...
Sulla nuova cassintegrazione all'Ilva annunciata d...
Da Novi Ligure, da Genova all'Ilva di Taranto
Solidarietà agli operai MOF in sciopero
La lotta, non il voto!
ilva taranto
il massiccio volantinaggio odierno è stato il primo passo dopo l'annuncio
della cassaintegrazione per mobilitare fabbrica e città per fermare la mano
di padron riva, stato e governo dei padroni, per scaricare la crisi dello
stabilimento sulla pelle degli operai
questa mattina è proseguito il presidio della portineria A di operai del Mof
per la sicurezza e gruppo di cassintegrati organizzato dalla USB
si tratta di un presidio giusto e combattivo, ma che è davvero inproprio
chiamare sciopero ad oltranza , che non c'è e purtroppo ancora non ci può
essere
intanto a Roma si apre la trattativa sindacale per accettare e firmare
questa cassa integrazione che dovrebbe partire il 3 marzo
da martedì lo slai cobas per il sindacato di classe farà tutto il possibile
per contrastare questo piano di svuotamento della fabbrica
slai cobas ilva per il sindacato di classe
slaicobasta@gmail.com
347-1102638
della cassaintegrazione per mobilitare fabbrica e città per fermare la mano
di padron riva, stato e governo dei padroni, per scaricare la crisi dello
stabilimento sulla pelle degli operai
questa mattina è proseguito il presidio della portineria A di operai del Mof
per la sicurezza e gruppo di cassintegrati organizzato dalla USB
si tratta di un presidio giusto e combattivo, ma che è davvero inproprio
chiamare sciopero ad oltranza , che non c'è e purtroppo ancora non ci può
essere
intanto a Roma si apre la trattativa sindacale per accettare e firmare
questa cassa integrazione che dovrebbe partire il 3 marzo
da martedì lo slai cobas per il sindacato di classe farà tutto il possibile
per contrastare questo piano di svuotamento della fabbrica
slai cobas ilva per il sindacato di classe
slaicobasta@gmail.com
347-1102638
ILVA DI NOVI LIGURE: UN SINDACALISTA FIOM AL SERVIZIO DEL PADRONE
Ilva, Fiom: A Novi nessun cassintegratoCategoria: Altro Creato Giovedì, 21
Febbraio 2013 Commenta
NOVI LIGURE - La cassa integrazione annunciata per 6.500 lavoratori, di
cui 6.417 per lo stabilimento di Taranto “non riguarderà lo
stabilimento di Novi Ligure”. Lo dice chiaramente Massimiliano Repetto,
rappresentante sindacale e membro della segreterai provincia di Fiom Cgil,
dopo che ieri si era diffusa la notizia sul ricorso all'ammortizzatore
sociale. “Non ci risulta che Novi rientri nei piani di cassa integrazione
che riguarderanno, invece, Taranto e Torino” dice Repetto. In questo
momento, nello stabilimento di via Bosco Marengo “il lavoro non manca. I
rotoli stanno regolarmente arrivando da Taranto”.
Repetto non nega
che in stabilimento si viva con ansia l'accavallarsi di notizie che
giungono dalla Puglia. “E' evidente che ci si trova davanti ad un bivio.
E tra le ipotesi non è escluso che la produzione possa essere
addirittura trasferita da Taranto a Novi. In ogni caso sono strade che
saranno seguite nell'arco di due anni”, aggiunge il sindacalista.
Resta tesa anche la situazione in Kme.
L'altro giorno a Firenze, nella sede italiana del gruppo, sono tornati
ad incontrarsi sindacati e azienda per discutere il piano industriale.
“Purtroppo non ci sono da registrare novità”, ha detto il delegato Fiom
Angelo Paternò. L'azienda resta ferma sulla volontà di avviare la mobilità
per 274 lavoratori, di cui 95 nello stabilimento di Serravalle Scrivia,
ma conferma la scelta di mantenere in attività il forno di Fornaci di
Barga che alimenta lo stabilimento di Serravalle. Non è ancora stato
fissato un nuovo eventuale confronto tra le parti ma venerdì si
mercoledì 20 febbraio 2013
Respingiamo la cassaintegrazione con la lotta !
Come abbiamo denunciato sin dal primo momento in cui è stata annunciata la
cassintegrazione, l'azienda intende il piano industriale per mettere a norma
l'Ilva secondo i contenuti dell'Aia approvata dal governo e da tutte le
Istituzioni, partiti e sindacati confederali, come in realtà un "piano
massiccio di cassintegrazione" straordinaria, in deroga; cig che, nonostante
le affermazioni aziendali, si tradurrà in un massiccio taglio di occupazione
all'Ilva.
Chi dice il contrario mente sapendo di mentire e inganna i lavoratori!
Padron Riva, governo e Stato dei padroni intendono far pagare innanzitutto
agli operai Ilva il peso della "bonifica", con un presente di
cassintegrazione e un incerto futuro.
Diciamo subito che questo piano deve essere respinto! E non "trattato" per
ridurre i numeri e per qualche palliativo.
Si vuole arrivare a 6.500 operai in cassintegrazione, di cui 6.417 a
Taranto, e per due anni, si partirebbe dalla cig per 4300 e si dice che nel
2° semestre del 2014 "un dipendente su due resterà a casa".
Certo, l'azienda dice che farà degli investimenti, la cifra è ora arrivata a
2 miliardi e 250 milioni. Ma chiunque può capire che si tratta di una cifra
al ribasso, al di sotto di quelle previste dal Ministero dell'Ambiente che
parla di 3/4 miliardi che, a loro volta, sono nettamente al di sotto di
quelli che qualsiasi operaio di buon senso può capire, dato che ce ne
vogliono almeno il doppio.
cassintegrazione, l'azienda intende il piano industriale per mettere a norma
l'Ilva secondo i contenuti dell'Aia approvata dal governo e da tutte le
Istituzioni, partiti e sindacati confederali, come in realtà un "piano
massiccio di cassintegrazione" straordinaria, in deroga; cig che, nonostante
le affermazioni aziendali, si tradurrà in un massiccio taglio di occupazione
all'Ilva.
Chi dice il contrario mente sapendo di mentire e inganna i lavoratori!
Padron Riva, governo e Stato dei padroni intendono far pagare innanzitutto
agli operai Ilva il peso della "bonifica", con un presente di
cassintegrazione e un incerto futuro.
Diciamo subito che questo piano deve essere respinto! E non "trattato" per
ridurre i numeri e per qualche palliativo.
Si vuole arrivare a 6.500 operai in cassintegrazione, di cui 6.417 a
Taranto, e per due anni, si partirebbe dalla cig per 4300 e si dice che nel
2° semestre del 2014 "un dipendente su due resterà a casa".
Certo, l'azienda dice che farà degli investimenti, la cifra è ora arrivata a
2 miliardi e 250 milioni. Ma chiunque può capire che si tratta di una cifra
al ribasso, al di sotto di quelle previste dal Ministero dell'Ambiente che
parla di 3/4 miliardi che, a loro volta, sono nettamente al di sotto di
quelli che qualsiasi operaio di buon senso può capire, dato che ce ne
vogliono almeno il doppio.
LO SLAI COBAS ILVA SOLIDALE CON GLI OPERAI DEL MOF IN SCIOPERO
I lavoratori del MOF organizzati dal USB hanno deciso di riprendere lo
sciopero nel reparto per chiedere l'annullamento dell'accordo
sindacati/azienda del 2010 e il ripristino di due operatori dove ora per
effetto di quell'accordo opera uno solo. Questo tipo di funzionamento è
stata una delle cause della morte di Claudio Marsella.
Lo Slaicobas per il sindacato di classe Ilva sostiene pienamente questo
sciopero, come già fece in occasione dello sciopero dopo la morte di
Claudio.
Abbiamo anche noi sin da quell'occasione, oltre che condividere la
proclamazione e la sua estensione in altri reparti in cui siamo presenti,
fatto i nostri passi. (vedi blog tarantocontro).
Ma nonostante quello sciopero,
sciopero nel reparto per chiedere l'annullamento dell'accordo
sindacati/azienda del 2010 e il ripristino di due operatori dove ora per
effetto di quell'accordo opera uno solo. Questo tipo di funzionamento è
stata una delle cause della morte di Claudio Marsella.
Lo Slaicobas per il sindacato di classe Ilva sostiene pienamente questo
sciopero, come già fece in occasione dello sciopero dopo la morte di
Claudio.
Abbiamo anche noi sin da quell'occasione, oltre che condividere la
proclamazione e la sua estensione in altri reparti in cui siamo presenti,
fatto i nostri passi. (vedi blog tarantocontro).
Ma nonostante quello sciopero,
sabato 16 febbraio 2013
dai precari cop sociali
da "la sicilia"
provincia, assistenza a studenti disabili
Coop sociali, il contratto
prorogato fino al 12 giugno
Lavoreranno dal 1° marzo fino al 12 giugno 2013, i 177 precari delle cooperative sociali, assistenti igienico-personali ai disabili nelle scuole superiori di città e provincia, che il 28 febbraio vedranno scadere il loro contratto di servizio. A stabilirlo è il nuovo bando di gara, emanato alcuni giorni fa dalla Provincia. È quanto è emerso ieri da un incontro tra una delegazione di lavoratori, rappresentata dallo Slai Cobas, e il nuovo dirigente alle Politiche sociali, Mattea Volpe.
La Provincia intende organizzare un tavolo con le Asp e l'ufficio scolastico provinciale (Glip, gruppo di lavoro interprovinciale) per fare chiarezza sulla figura di assistente all'autonomia, che i Glis (gruppi lavoro integrazione scolastica) continuano ad assegnare agli alunni disabili. Una figura che, in realtà, non esiste e che non è certificata a livello regionale.
Per quanto riguarda la circolare che in questi giorni sta girando nelle scuole, sull'eventuale utilizzo dei collaboratori scolastici qualificati al posto degli assistenti igienico-personali, per ovviare ai tagli effettuati dal governo centrale, la Provincia ha assicurato che si tratta di una ricognizione imposta dal ministero dell'Istruzione, ma che non dovrebbe creare problemi.
«Come sindacato - ha dichiarato D. Anello dello Slai Cobas - vigileremo che la gara proceda nel verso giusto e garantisca il lavoro a tutti i 177 operatori. Intanto, torneremo alla Regione per i corsi di riqualificazione e per ottenere il potenziamento delle risorse per questo servizio».
La Provincia intende organizzare un tavolo con le Asp e l'ufficio scolastico provinciale (Glip, gruppo di lavoro interprovinciale) per fare chiarezza sulla figura di assistente all'autonomia, che i Glis (gruppi lavoro integrazione scolastica) continuano ad assegnare agli alunni disabili. Una figura che, in realtà, non esiste e che non è certificata a livello regionale.
Per quanto riguarda la circolare che in questi giorni sta girando nelle scuole, sull'eventuale utilizzo dei collaboratori scolastici qualificati al posto degli assistenti igienico-personali, per ovviare ai tagli effettuati dal governo centrale, la Provincia ha assicurato che si tratta di una ricognizione imposta dal ministero dell'Istruzione, ma che non dovrebbe creare problemi.
«Come sindacato - ha dichiarato D. Anello dello Slai Cobas - vigileremo che la gara proceda nel verso giusto e garantisca il lavoro a tutti i 177 operatori. Intanto, torneremo alla Regione per i corsi di riqualificazione e per ottenere il potenziamento delle risorse per questo servizio».
Anna Clara Mucci
14/02/2013
14/02/2013
policlinico
«Pulizia ospedaliera a rischio»
La protesta degli ex dipendenti
È emergenza igienico-sanitaria per il Policlinico «Paolo Giaccone». Ad affermarlo sono gli ex pulizieri del nosocomio palermitano, che ieri hanno protestato davanti la sede della Regione, per chiedere un incontro con il presidente Rosario Crocetta. Lo stanziamento dei fondi necessari all'ampliamento del servizio di igiene e sanificazione e l'assunzione di nuovo personale da parte della ditta affidataria dell'appalto, sono state le richieste degli ex lavoratori del Policlinico, rappresentati dallo Slai Cobas.
A pulire e sanificare l'intero ospedale (126 unità operative, 893 posti letto, numerosi day hospital e sale operatorie, 265 ambulatori, diversi laboratori, 14 dipartimenti assistenziali, un elevato numero di uffici e segreterie, 15 unità di staff), al momento sono 98 operatori per tre ore giornaliere.
«Si tratta - ha dichiarato Mimma Sciortino dello Slai Cobas - di un numero di lavoratori insufficiente per poter garantire idonee condizioni igienico-sanitarie, a cominciare dalle sale operatorie, dai reparti di degenza, dagli ambulatori, dove si è venuta a determinare una vera e propria emergenza».
«I sopralluoghi effettuati nel mese di novembre 2012, - ha aggiunto la sindacalista - dal Servizio di Prevenzione e Sorveglianza delle Infezioni ospedaliere del Policlinico, hanno confermato la gravità della situazione. Nelle sale operatorie - ha concluso - prima, durante e dopo gli interventi chirurgici non viene effettuata, a dovere, la disinfezione del pavimento e delle superfici».
a. c. m.
A pulire e sanificare l'intero ospedale (126 unità operative, 893 posti letto, numerosi day hospital e sale operatorie, 265 ambulatori, diversi laboratori, 14 dipartimenti assistenziali, un elevato numero di uffici e segreterie, 15 unità di staff), al momento sono 98 operatori per tre ore giornaliere.
«Si tratta - ha dichiarato Mimma Sciortino dello Slai Cobas - di un numero di lavoratori insufficiente per poter garantire idonee condizioni igienico-sanitarie, a cominciare dalle sale operatorie, dai reparti di degenza, dagli ambulatori, dove si è venuta a determinare una vera e propria emergenza».
«I sopralluoghi effettuati nel mese di novembre 2012, - ha aggiunto la sindacalista - dal Servizio di Prevenzione e Sorveglianza delle Infezioni ospedaliere del Policlinico, hanno confermato la gravità della situazione. Nelle sale operatorie - ha concluso - prima, durante e dopo gli interventi chirurgici non viene effettuata, a dovere, la disinfezione del pavimento e delle superfici».
a. c. m.
Redditolavoro mailing list
Redditolavoro@lists.ecn.org
http://lists.ecn.org/mailman/listinfo/redditolavoro
giovedì 14 febbraio 2013
sulla cassaintegrazione all'ilva
comunicato
sulla cassaintegrazione all'ilva si continua a non farci capire niente o
meglio si capisce fin troppo bene che è la nuova fregatura azienda -
sindacati confederali
A tutt'oggi i 535 lavoratori in cig non sono rientrati ma solo una piccola
parte, mentre la nuova cassaintegrazione è in deroga per 1393 lavoratori
per il periodo 1 gennaio-2 marzo 2013, per 1.243 operai, 60 intermedi e 90
impiegati.
Non ci sono i soldi per la cassa integrazione in deroga e c'è il serio
rischio che anche in seguito non venga concessa
Già a dicembre l'Ilva aveva già avanzato la richiesta di cassa in deroga per
700 addetti dell'area a freddo, che però non le fu concessa in quanto la
Regione Puglia contestò sia la mancanza di richiesta specifica, sia
l'assenza di fondi.
I sindacati confederali non fanno rispettare all'Ilva i suoi impegni
Ferrante aveva detto che per 920 lavoratori ilva ci sarebbe stata la
ricollocazione in altri reparti invece adesso vanno in cassa integrazione
in deroga con il consenso dei sindacati confederali
I sindacati confederali avevano detto che ci sarebbe stata rotazione totale
invece l'azienda fa il contrario dicendo che ci può essere "compatibilmente
con le esigenze tecnico-produttive" e solo se le posizioni ricoperte dai
lavoratori siano "fungibili per inquadramento e professionalità"
Lo Slai cobas respinge la cassaintegrazione e ribadisce che
senza la lotta generale con blocco di massa in fabbrica e in città non si
esce da questa situazione, non si difende il lavoro, sicurezza e salute in
fabbrica e città.
Chi non dice questo inganna i lavoratori e i cittadini.
Senza lo slai cobas in fabbrica e nelle prossime Rsu - è impossibile in
questa fabbrica tutelare diritti e lavoro
slai cobas ILVA
per il sindacato di classe
via rintone 22
slaicobasta@gmail.com
347-5301704
sede martedi e giovedi ore 17.30-19
leggi il blog http://tarantocontro.blogspot.it
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sulla cassaintegrazione all'ilva si continua a non farci capire niente o
meglio si capisce fin troppo bene che è la nuova fregatura azienda -
sindacati confederali
A tutt'oggi i 535 lavoratori in cig non sono rientrati ma solo una piccola
parte, mentre la nuova cassaintegrazione è in deroga per 1393 lavoratori
per il periodo 1 gennaio-2 marzo 2013, per 1.243 operai, 60 intermedi e 90
impiegati.
Non ci sono i soldi per la cassa integrazione in deroga e c'è il serio
rischio che anche in seguito non venga concessa
Già a dicembre l'Ilva aveva già avanzato la richiesta di cassa in deroga per
700 addetti dell'area a freddo, che però non le fu concessa in quanto la
Regione Puglia contestò sia la mancanza di richiesta specifica, sia
l'assenza di fondi.
I sindacati confederali non fanno rispettare all'Ilva i suoi impegni
Ferrante aveva detto che per 920 lavoratori ilva ci sarebbe stata la
ricollocazione in altri reparti invece adesso vanno in cassa integrazione
in deroga con il consenso dei sindacati confederali
I sindacati confederali avevano detto che ci sarebbe stata rotazione totale
invece l'azienda fa il contrario dicendo che ci può essere "compatibilmente
con le esigenze tecnico-produttive" e solo se le posizioni ricoperte dai
lavoratori siano "fungibili per inquadramento e professionalità"
Lo Slai cobas respinge la cassaintegrazione e ribadisce che
senza la lotta generale con blocco di massa in fabbrica e in città non si
esce da questa situazione, non si difende il lavoro, sicurezza e salute in
fabbrica e città.
Chi non dice questo inganna i lavoratori e i cittadini.
Senza lo slai cobas in fabbrica e nelle prossime Rsu - è impossibile in
questa fabbrica tutelare diritti e lavoro
slai cobas ILVA
per il sindacato di classe
via rintone 22
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347-5301704
sede martedi e giovedi ore 17.30-19
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mercoledì 13 febbraio 2013
la lotta e non il voto
comunicato 13 febbraio 2013
lo slai cobas per il sindacato di classe taranto in occasione delle prossime
elezioni
invita a boicottare pubblicamente il voto
con la consegna collettiva di fotocopia della tessera elettorale al Prefetto
tutti coloro che vogliono aderire a questa iniziativa, possono consegnare la
fotocopia
alla sede dello slai cobas via rintone 22 taranto martedì e giovedi sera
dalle 17.30 alle 19.30
la consegna avverrà venerdì 22 febbraio alle ore 11 con appuntamento alle
10.30 sotto la Prefettura
slai cobas per il sindacato di classe taranto
slaicobasta@gmail.com
347-1102638
il manifesto allegato sarà affisso in tutta la città
Alle lavoratrici e ai Lavoratori del Policlinico
L’8 febbraio scorso, il Commissario straordinario ha convocato la prima riunione con le organizzazioni sindacali e la RSU
Ad un mese dal proprio insediamento, preso atto via via delle gravi condizioni in cui versa il Policlinico, nonché delle problematiche che attanagliano i lavoratori, sui quali lo SLAI Cobas ha provveduto ad informarlo sin dall’inizio, il Commissario Straordinario ha incontrato le OO.SS. e la RSU.
Ciò malgrado, si è detto fiducioso sulla possibilità di un rilancio del Policlinico. Rilancio per il quale chiede la collaborazione di tutti, dalle OO.SS., al personale.
Palermo: Scuola, rinnovo a rischio per 177 assistenti ai disabili, domani vertice alla provincia
Nemmeno il tempo di cominciare a lavorare, che già il 28 febbraio prossimo, per i 177 operatori delle cooperative sociali, assistenti igienico-personali ai disabili nelle scuole superiori di città e provincia, scadrà il contratto di servizio. E il nuovo bando di gara, emanato alcuni giorni fa dalla Provincia, servirà a coprire solo il periodo marzo-giugno 2013.
«I Glis (gruppi lavoro integrazione scolastica) continuano a segnare una croce sulla figura di assistenza all'autonomia, a discapito degli operatori igienico-personali», afferma D.Anello dello Slai Cobas. Ad oggi, infatti, non ci sono corsi di riqualificazione che permettano ai precari delle coop sociali, di specializzarsi nella nuova figura di assistente all'autonomia.
La vertenza sarà al centro di un incontro domani all'ex palazzo delle Ferrovie di via Roma, fra il sindacato e il nuovo dirigente delle Politiche sociali della Provincia, Mattea Volpe. Fra le richieste dello Slai-Cobas, un tavolo tecnico tra la Provincia, le Asp e la Regione; chiarimenti circa un punto del nuovo capitolato d'appalto, in cui la Provincia si riserva il diritto di aumentare o diminuire il numero di operatori; e delucidazioni sulla circolare che sta girando nelle scuole, riguardante l'eventuale utilizzo dei collaboratori scolastici qualificati, al posto degli assistenti igienico-personali, per ovviare ai tagli effettuati dal governo centrale.
Anna Clara Mucci
12/02/2013
La vertenza sarà al centro di un incontro domani all'ex palazzo delle Ferrovie di via Roma, fra il sindacato e il nuovo dirigente delle Politiche sociali della Provincia, Mattea Volpe. Fra le richieste dello Slai-Cobas, un tavolo tecnico tra la Provincia, le Asp e la Regione; chiarimenti circa un punto del nuovo capitolato d'appalto, in cui la Provincia si riserva il diritto di aumentare o diminuire il numero di operatori; e delucidazioni sulla circolare che sta girando nelle scuole, riguardante l'eventuale utilizzo dei collaboratori scolastici qualificati, al posto degli assistenti igienico-personali, per ovviare ai tagli effettuati dal governo centrale.
Anna Clara Mucci
12/02/2013
lunedì 11 febbraio 2013
Operai indotto ex Fiat Termini Imerese bloccano carnevale
da repubblica PalermoTermini, protesta degli ex Fiat
bloccata la sfilata del CarnevaleI lavoratori dell'indotto hanno occupato il capannone dove sono custoditi i carri allegorici, impedendo la loro uscita. In piazza sfilano solo i gruppi appiedati in maschera. Da gennaio sono finiti gli ammortizzatori sociali. Il sindaco Burrafato: "Ci scusiamo con i visitatori e anche con la nostra comunità che deve sopportare la lotta di questi lavoratori". Mastrosimone della Fiom: la responsabilità è del sindaco che non ha mantenuto gli impegni
"Se oggi ci sono stati dei problemi per il Carnevale di Termini Imerese il vero responsabile è il sindaco Burrafato. Dà la colpa ai lavoratori quando è lui che si era impegnato a sbloccare la cassa integrazione in deroga per gli operai dell'indotto Fiat, senza salario e senza ammortizzatori dal primo gennaio e da quattro anni in attesa di una soluzione per il rilancio dell'area industriale".Mario Monti raffigurato in uno dei carri
E' quanto ha dichiarato il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone, che replica al sindaco di Termini Imerese in merito ai blocchi operai che hanno impedito l'uscita dei carri allegorici per la tradizionale sfilata del Carnevale.
"Invece di accusare i lavoratori - aggiunge Mastrosimone - il sindaco Burrafato si passi una mano sulla coscienza, lui assieme al presidente della Regione aveva promesso di sbloccare i fondi, e non è successo nulla. Si preoccupa dell'evento e non dei lavoratori, probabilmente perchè è già proiettato verso le prossime elezioni amministrative". Mastrosimone avverte che "i lavoratori sono stanchi di sentire annunci e continueranno a protestare nei confronti di chi si è impegnato a trovare soluzioni e non mantiene le promesse".
COMUNICATO DEI DOCENTI PRECARI E DELLA SCUOLA IN LOTTA SUL CONCORSO-VERGOGNA
Il ridicolo pretesto del “pericolo valanghe e alluvioni”, accampato
dal Ministero per rimandare le prove scritte del concorsaccio,
dissimula malamente le gravissime difficoltà in cui l’apparato si sta
dibattendo in ordine all’organizzazione della procedura, in
particolare nel reperire commissari d'esame per assicurare la
vigilanza durante le prove e, successivamente, la correzione degli
elaborati.
Abbiamo fin dall’inizio denunciato la natura propagandistica di questo
concorso-truffa, nato nel segno dell’illegalità e dell’intollerabile
negazione del diritto alla stabilizzazione acquisito dai docenti
precari inseriti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento, i
quali, peraltro, prestano servizio ormai da anni con contratti a tempo
determinato, in violazione della legislazione europea contro
l’iterazione abusiva dei contratti a termine.
dal Ministero per rimandare le prove scritte del concorsaccio,
dissimula malamente le gravissime difficoltà in cui l’apparato si sta
dibattendo in ordine all’organizzazione della procedura, in
particolare nel reperire commissari d'esame per assicurare la
vigilanza durante le prove e, successivamente, la correzione degli
elaborati.
Abbiamo fin dall’inizio denunciato la natura propagandistica di questo
concorso-truffa, nato nel segno dell’illegalità e dell’intollerabile
negazione del diritto alla stabilizzazione acquisito dai docenti
precari inseriti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento, i
quali, peraltro, prestano servizio ormai da anni con contratti a tempo
determinato, in violazione della legislazione europea contro
l’iterazione abusiva dei contratti a termine.
domenica 10 febbraio 2013
Marcegaglia Spa, annuncio shock: Pozzolo chiude?
Venerdì, 08 Febbraio 2013
FORMIGARO – È di stamattina il preoccupante comunicato stampa
proveniente dalla Fiom-Cgil e dalla Fim-Cisl in cui si annuncia che la
Marcegaglia Spa potrebbe cessare la propria attività come società operante
nello stabilimento di Pozzolo Formigaro. Le produzioni verranno interrotte
nel corso dei prossimi tre mesi. Nella fabbrica pozzolese rimarrà invece
attiva la Marcegaglia Buildtech. La
decisione - annunciano fonti sindacali - sarebbe stata presa dopo
l’incontro con le rappresentanze sindacali dello stabilimento, dopo 13
settimane di cassa integrazione ordinaria e dopo che, lunedì 4 febbraio,
era stato stabilito
FORMIGARO – È di stamattina il preoccupante comunicato stampa
proveniente dalla Fiom-Cgil e dalla Fim-Cisl in cui si annuncia che la
Marcegaglia Spa potrebbe cessare la propria attività come società operante
nello stabilimento di Pozzolo Formigaro. Le produzioni verranno interrotte
nel corso dei prossimi tre mesi. Nella fabbrica pozzolese rimarrà invece
attiva la Marcegaglia Buildtech. La
decisione - annunciano fonti sindacali - sarebbe stata presa dopo
l’incontro con le rappresentanze sindacali dello stabilimento, dopo 13
settimane di cassa integrazione ordinaria e dopo che, lunedì 4 febbraio,
era stato stabilito
Ferie personale supplente: diritto al pagamento fino al 31 agosto 2013
*Care colleghe e cari colleghi,*
la questione FERIE NON GODUTE per i *docenti e Ata con contratti a tempo
determinato fino al 30 giugno o fino al termine delle lezioni o con
supplenze brevi* è un ulteriore tentativo di questo Governo “tecnico”, in
continuità con i precedenti, di risparmiare sulla pelle dei precari e di
cancellare un ulteriore diritto fondamentale di noi lavoratori.
Due cose sulla questione, però sembrano assodate dalle comunicazioni
provenienti da differenti fonti sindacali (a titoli d'esempio, sotto
l'ultimo comunicato, dell'FLC CGIL, in allegato comunicato USB):
1) Le ferie non godute quest'anno DOVRANNO ESSERE PAGATE, come specificato
anche all'*art. 5 comma 8 *della stessa* legge di stabilità (L. 95/2012)
*
2) I PRESIDI NON POSSONO METTERE D'UFFICIO I LAVORATORI IN FERIE NE'
DURANTE LA SOSPENSIONE DELLE ATTIVITA' DIDATTICHE (Carnevale, Pasqua ecc.)
NE' SENZA IL CONSENSO DEL LAVORATORE. Quindi i presidi
la questione FERIE NON GODUTE per i *docenti e Ata con contratti a tempo
determinato fino al 30 giugno o fino al termine delle lezioni o con
supplenze brevi* è un ulteriore tentativo di questo Governo “tecnico”, in
continuità con i precedenti, di risparmiare sulla pelle dei precari e di
cancellare un ulteriore diritto fondamentale di noi lavoratori.
Due cose sulla questione, però sembrano assodate dalle comunicazioni
provenienti da differenti fonti sindacali (a titoli d'esempio, sotto
l'ultimo comunicato, dell'FLC CGIL, in allegato comunicato USB):
1) Le ferie non godute quest'anno DOVRANNO ESSERE PAGATE, come specificato
anche all'*art. 5 comma 8 *della stessa* legge di stabilità (L. 95/2012)
*
2) I PRESIDI NON POSSONO METTERE D'UFFICIO I LAVORATORI IN FERIE NE'
DURANTE LA SOSPENSIONE DELLE ATTIVITA' DIDATTICHE (Carnevale, Pasqua ecc.)
NE' SENZA IL CONSENSO DEL LAVORATORE. Quindi i presidi
Lavoratori in sciopero oggi, venerdì, alla Marcegaglia di Pozzolo Formigaro,
dove sono terminate le prime 13 settimane di cassa integrazione
ordinaria. Nei giorni scorsi c'era stato un nuovo incontro tra azienda e
sindacati ed erano state prospettate altre 13 settimane di cassa
integrazione per il settore tubi d’acciaio, a causa di una contrazione
dei volumi produttivi.
Ma la situazione per i prossimi 23 mesi si prospetta ancora peggiore: i
sindacati
parlano, infatti, di due giorni di lavoro alla settimana oppure
addirittura uno solo, rispetto ai 3 – 4 di prima. E la vera
preoccupazione dei lavoratori è che ci sia un disimpegno da parte della
Marcegaglia per lo stabilimento di Pozzolo e che l'azienda stia, quindi,
pensando ad un decentramento della produzione.
Secondo
i sindacati, infatti, delle cinque linee di tubi presenti a Pozzolo,
tre sono ormai vetuste e soltanto due sono state acquistate da poco
dall’azienda. E il timore è quindi quello che la proprietà voglia
spostare le produzioni nello stabilimento di Gazoldo degli Ippoliti.
Un nuovo incontro tra sindacati e azienda è previsto alla fine di febbraio
e intanto i lavoratori si stanno incontrando in un'assemblea di
fabbrica, chiedendo risposte chiare all'azeinda in merito all'ipotesi di
decentramento produttivo.
porcate in casa fiom
Sergio Bellavita (Rete28Aprile
Fiom) - Fiom: La segreteria nazionale fu cambiata in violazione delle regole
La storia è nota. Il 3
ottobre 2012, in ragione del dissenso espresso in segreteria e nel comitato
centrale su questioni squisitamente sindacali , il sottoscritto, segretario
nazionale Fiom, veniva destituito per incompatibile dissenso, per mancanza
di cosiddetta
“lealtà” e “responsabilità”. Per destituirmi si dimisero due segretari
nazionali su 4, Airaudo, rieletto pochi giorni dopo nella stessa segreteria
e
Fiom) - Fiom: La segreteria nazionale fu cambiata in violazione delle regole
La storia è nota. Il 3
ottobre 2012, in ragione del dissenso espresso in segreteria e nel comitato
centrale su questioni squisitamente sindacali , il sottoscritto, segretario
nazionale Fiom, veniva destituito per incompatibile dissenso, per mancanza
di cosiddetta
“lealtà” e “responsabilità”. Per destituirmi si dimisero due segretari
nazionali su 4, Airaudo, rieletto pochi giorni dopo nella stessa segreteria
e
ELEZIONI RSU MARCEGAGLIA BUILDTECH MILANO
In un clima davvero surreale sono state affisse in bacheca le liste per le
elezioni delle RSU in Marcegaglia Milano. Alcuni candidati, capi e vari
sostenitori filoaziendali raccontano che se dovesse essere eletto
Massimiliano
Murgo non ci saranno investimenti, l'azienda chiuderà ecc...
Sembra che Marcegaglia aspetti le elezioni della RSU prima di prendere
decisioni in merito alla divisione di Milano...
Ma non vi sembra una PUTTANATA ESAGERATA questa?
Va bene "ingerire"; nelle elezioni per cercare di avere dei delegati "di
fiducia", ma raccontare in giro un barzelletta del genere, soprattutto se ne
fa
eco qualche ex delegato di fiducia, è davvero un'offesa al sindacato e al
buon
elezioni delle RSU in Marcegaglia Milano. Alcuni candidati, capi e vari
sostenitori filoaziendali raccontano che se dovesse essere eletto
Massimiliano
Murgo non ci saranno investimenti, l'azienda chiuderà ecc...
Sembra che Marcegaglia aspetti le elezioni della RSU prima di prendere
decisioni in merito alla divisione di Milano...
Ma non vi sembra una PUTTANATA ESAGERATA questa?
Va bene "ingerire"; nelle elezioni per cercare di avere dei delegati "di
fiducia", ma raccontare in giro un barzelletta del genere, soprattutto se ne
fa
eco qualche ex delegato di fiducia, è davvero un'offesa al sindacato e al
buon
giovedì 7 febbraio 2013
il rischio per Fincantieri nel processo penale in corso - udienza 2
06-02-2013 Seconda udienza al processo Rocx-Eurotecnica. Fissata la terza udienza al 15 maggio, in cui saranno sentiti ispettori del lavoro e in segretario provinciale Fiom in qualità di testimoni per dire o meno se sia una "prassi diffusa" quella della paga "globale" in Fincantieri.
La ns.O.S., parte civile al processo, ha spesso documentato questo aspetto, ma occorre precisare che in questo processo non si sta parlando di questo, bensì delle denunce di estorsioni con cui venivano fatte massivamente pagare ai lavoratori di queste ditte, ed "a rate" le somme decise preliminarmente ai contratti di soggiorno. Di tale aspetto non viene fatta menzione nel servizio della Nuova Venezia di oggi. (http://www.slaicobasmarghera.org/udienza2rx-et.htm)
L'articolo in cronaca parla delle lettere di dimissioni come fulcro del potere di ricatto. Non si tratta cioè solo delle lettere in bianco delle dimissioni, che sono solo un aspetto. Due soci delle due aziende essendo connazionali della gran parte dei lavoratori, ciò permetteva alla struttura la selezione e la gestione delle "quote" che venivano pretese e trattenute mensilmente. La cosa che non si dice è che anche dopo le perquisizioni del 2009 e sino a tutto il 2011, a Marghera queste aziende hanno continuato a ricevere le commesse da Fincantieri, nonostante non fossero certo le uniche aziende di saldatura e carpenteria. Certamente questi ricatti non riguardavano solo Rocx ed Eurotecnica, ma può essere questa una "attenuante" ? O non invece una maggior responsabilità dei dirigenti di Fincantieri ?
IMPORTANTE CIMITERIALI TARANTO
lo slai cobas per il sindacato di classe organizza la lotta di tutti mi
cimiteriali da anni e ne ha fatto in certe occasioni --- 'il posto più vivo
della città
TARANTO - I 52 lavoratori della Cooperativa 'Ancorà, che si occupa dei
servizi di tumulazione delle salme nonchè di custodia, guardiania,
sorveglianza serale e notturna, pulizia e sistemazione del verde nel
cimitero 'San Brunonè di Taranto, a ridosso dei parchi minerali dello
stabilimento siderurgico, chiederanno un risarcimento all'Ilva per i danni
alla salute subiti a causa dell'inquinamento.
Lo annuncia in una nota lo Slai Cobas per il sindacato di classe.
I lavoratori del cimitero di Taranto, che invocano più tutele e controlli
sanitari, fanno presente di essere costretti ogni giorno a raccogliere
polveri minerali tra i loculi, ma anche negli uffici e nel posto di guardia.
A questo proposito è stato preparato un dossier sullo stato di salute dei
lavoratori.
Lo Slai Cobas aveva già manifestato l'intenzione di costituirsi parte civile
nell'ambito del procedimento per disastro ambientale a carico dell'Ilva.
taranto
giovedi 7 febbraio
ore 11 incontro con la stampa e tv locali
appuntamento all'entrata del cimitero s.brunone
tel. 347-1102638
al cimitero ci vogliamo lavorare .. non morire !
parte la causa contro l'ilva di 52 lavoratori della cooperativa ancora che
lavorano al cimitero
i lavoratori cimiteriali
slai cobas per il sindacato di classe taranto
slaicobasta@gmail.com
347-1102638
_______________________________________________
Redditolavoro mailing list
Redditolavoro@lists.ecn.org
http://lists.ecn.org/mailman/listinfo/redditolavoro
cimiteriali da anni e ne ha fatto in certe occasioni --- 'il posto più vivo
della città
TARANTO - I 52 lavoratori della Cooperativa 'Ancorà, che si occupa dei
servizi di tumulazione delle salme nonchè di custodia, guardiania,
sorveglianza serale e notturna, pulizia e sistemazione del verde nel
cimitero 'San Brunonè di Taranto, a ridosso dei parchi minerali dello
stabilimento siderurgico, chiederanno un risarcimento all'Ilva per i danni
alla salute subiti a causa dell'inquinamento.
Lo annuncia in una nota lo Slai Cobas per il sindacato di classe.
I lavoratori del cimitero di Taranto, che invocano più tutele e controlli
sanitari, fanno presente di essere costretti ogni giorno a raccogliere
polveri minerali tra i loculi, ma anche negli uffici e nel posto di guardia.
A questo proposito è stato preparato un dossier sullo stato di salute dei
lavoratori.
Lo Slai Cobas aveva già manifestato l'intenzione di costituirsi parte civile
nell'ambito del procedimento per disastro ambientale a carico dell'Ilva.
taranto
giovedi 7 febbraio
ore 11 incontro con la stampa e tv locali
appuntamento all'entrata del cimitero s.brunone
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al cimitero ci vogliamo lavorare .. non morire !
parte la causa contro l'ilva di 52 lavoratori della cooperativa ancora che
lavorano al cimitero
i lavoratori cimiteriali
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mercoledì 6 febbraio 2013
Ziiti zitti, piano piano, ci riprovano sulla rappresentanza sindacale
In silenzio e senza dare nell'occhio, oggi confindustria e sindacaticomplici si incontrano per avviare la discussione sulla rappresentanza
sindacale, quella parte dell'accordo sulla produttività che non era stata
compiutamente definita e che si doveva affrontare entro dicembre 2012.
A questa definizione si punta per normalizzare definitivamente il panorama
sindacale e mettere le braghe ad ogni possibile dissenso nelle aziende. Da
molti anni si discute dell'esigenza di dare maggiore certezza alle relazioni
industriali nel settore privato nella scia di quanto definito per il
pubblico impiego.
Ora che la vicenda Fiat, l'arroganza di Marchionne e la vendetta di Cisl e
Uil hanno prodotto l'espulsione del la Fiom dalle relazioni industriali
praticamente in tutto il settore metalmeccanico, su pressione della Camusso,
che deve ricompensare la fine delle ostilità interne da parte della Fiom e
dell'area Rinaldini, ci si affretta a mettere mano alla "vexata quaestio"
della rappresentanza per ridisegnare i confini delle relazioni sindacali e
riportare tutto nell'ambito della "normalità".
Napoli -cosenza lotta per il lavoro e repressione
Napoli.I lavoratori Astir bloccano la funicolare
i dipendenti Astir, società della Regione Campania in liquidazione, hanno
bloccato ieri la Funicolare centrale a Napoli. «Ci devono dare gli
stipendi», a quanto pare fermi da mesi.
i lavoratori hanno manifestato dentro e fuori la stazione di piazzetta
Augusteo, uno slargo di via Roma.
Poco dopo l'arrivo dei poliziotti, che hanno caricato i manifestanti. Uno
dei lavoratori è stato ricoverato al Loreto mare.
Cosenza,
manganellate sui lavoratori delle cooperative comunali
Manganellate su padri e madri di famiglia, pesanti cariche sui dipendenti
delle cooperative comunali che da settimane protestano per il rinnovo del
contratto.
È cambiata la gestione dell'ordine pubblico a Cosenza. Sembrano trascorsi
anni luce da quando in città le rivendicazioni dei senza-lavoro ed i
conflitti sociali erano gestiti con equilibrio.
sindacati in Cina
Svolta in Cina, ok all'elezione dei sindacati
Foxconn promette: "Rappresentanti veri"
Il gruppo è il primo prudottore mondiale di elettronica per conto terzi, tra
cui marchi come Apple e Sony. Diventò tristemente celebre per l'ondata di
suicidi tra gli operai. Ora l'apertura a rappresentaze dei lavoratori con
corsi di formazione da metà febbraio
dal nostro inviato GIAMPAOLO VISETTI
Lo leggo dopo
Svolta in Cina, ok all'elezione dei sindacati Foxconn promette:
"Rappresentanti veri"
APPROFONDIMENTI
Speciale
I sindacati arrivano alla Foxconn
Tutti i numeri del colosso taiwanese
PECHINO - Per la prima volta una grande azienda con sede in Cina consentirà
agli operai di eleggere i propri rappresentanti sindacali. Per il mondo del
lavoro cinese è una svolta storica. Lo è però anche per il resto del
pianeta, perché il gruppo asiatico che si appresta a dire sì al sindacato è
la Foxconn, la "fabbrica più grande del mondo", con oltre 1,2 milioni di
dipendenti solo in Cina. La "caduta del muro" anti-sindacale
Foxconn promette: "Rappresentanti veri"
Il gruppo è il primo prudottore mondiale di elettronica per conto terzi, tra
cui marchi come Apple e Sony. Diventò tristemente celebre per l'ondata di
suicidi tra gli operai. Ora l'apertura a rappresentaze dei lavoratori con
corsi di formazione da metà febbraio
dal nostro inviato GIAMPAOLO VISETTI
Lo leggo dopo
Svolta in Cina, ok all'elezione dei sindacati Foxconn promette:
"Rappresentanti veri"
APPROFONDIMENTI
Speciale
I sindacati arrivano alla Foxconn
Tutti i numeri del colosso taiwanese
PECHINO - Per la prima volta una grande azienda con sede in Cina consentirà
agli operai di eleggere i propri rappresentanti sindacali. Per il mondo del
lavoro cinese è una svolta storica. Lo è però anche per il resto del
pianeta, perché il gruppo asiatico che si appresta a dire sì al sindacato è
la Foxconn, la "fabbrica più grande del mondo", con oltre 1,2 milioni di
dipendenti solo in Cina. La "caduta del muro" anti-sindacale
martedì 5 febbraio 2013
Ilva situazione 1-2
Slai cobas ilva: non è vero che oggi rientrano 535 lavoratori dalla cassa
integrazione ma solo una parte
Da Repubblica:
La produzione nell'area a freddo riparte, ma le incertezze restano. Oggi
solo una parte dei 535 lavoratori rientrerà all'Ilva di Taranto. Gran parte
degli impianti è ferma da fine novembre per la crisi di mercato e gli
effetti del sequestro delle merci disposto dalla magistratura. Fra gli
addetti che torneranno al lavoro, annunciano i sindacati, ci sono i
manutentori, coloro cioè che devono controllare e verificare gli impianti
prima del riavvio. La situazione dovrebbe tornare a regime in pochi giorni.
Gli impianti che tornano in attività sono il tubificio Erw, il laminatoio a
freddo e due impianti minori. La ripresa della produzione è finalizzta a
soddisfare alcune commesse.
Slai cobas ilva: l'azienda paga lo stipendio del 12 febbraio ma non dà
garanzie ora per quello del 12 marzo e continua a dire di non avere soldi
per attuare l'AIA
Da Repubblica:
Il riavvio di parte dell'area a freddo e la garanzia, fornita dal presidente
Bruno Ferrante, del pagamento degli stipendi l'11 febbraio, hanno
tranquillizzato gli oltre 11mila dipendenti diretti dello stabilimento
tarantino. La situazione complessiva dell'Ilva resta però ancora critica.
L'azienda continua a non avere le risorse necessarie per attuare le
prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale i cui costi sono
valutati in 3,5 miliardi di euro in tre anni. La legge 231 del 24 dicembre
scorso che autorizza lo stabilimento a produrre è in attesa del giudizio
della Corte Costituzionale alla quale si sono appellati i magistrati di
Taranto. Restano infine sotto sequestro 1,7 milioni di tonnellate di merci,
anche se l'Ilva ha ora chiesto un parziale dissequestro per 42mila
tonnellate perché ritiene che questa parte non debba essere sottoposta ai
sigilli giudiziari. Il valore delle materie prime sequestrate è di 32
milioni di euro; l'intero quantitativo bloccato vale invece un miliardo.
Proprio per trovare risorse, l'Ilva ha annunciato nei giorni scorsi la
disponibilità a coinvolgere nuovi partner nell'assetto proprietario,
attualmente nelle mani della famiglia Riva.
Slai cobas ilva: sindacati confederali tutti, e compreso l'Usb, chiedono
che lo Stato si faccia carico dell'azienda - ovvero Riva dopo aver
privatizzato i profitti adesso vuole socializzare le perdite e fare la messa
a norma con i soldi dello Stato, cioè dei lavoratori e dei cittadini
Da Repubblica:
I sindacati chiedono con forza l'intervento dello Stato per garantire la
realizzazione dell'Aia, il risanamento ambientale e i posti di lavoro.
Slai cobas ilva: la nuova cassa integrazione è in deroga, ovvero oltre la
straordinaria e tutti noi vediamo che proprio per la cassa integrazione in
deroga di altre fabbriche e altri lavoratori non ci sono i soldi e c'è il
serio rischio che per l'Ilva non venga concessa o che non ci siano i soldi
anche per i nuovi cassintegrati
Da Repubblica:
A tutto questo, poi, si aggiunge la cassa integrazione in deroga che l'Ilva
ha chiesto per 1.393 lavoratori sia dell'area a freddo sia dell'area a
caldo. Quest'ultimo settore viene interessato per la prima volta viene dagli
ammortizzatori sociali. Su questo aspetto il ministero del lavoro si
pronuncerà in questa settimana. A dicembre l'Ilva aveva già avanzato la
richiesta di cassa in deroga per 700 addetti dell'area a freddo, che però
non le fu concessa in quanto la Regione Puglia contestò sia la mancanza di
richiesta specifica, sia l'assenza di fondi. Questi lavoratori sono
egualmente usciti dal ciclo produttivo e l'azienda ha assicurato ai
sindacati che si sarebbe fatta carico della loro retribuzione.
Slai cobas ilva: l'azienda con Ferrante aveve detto che per 920 lavoratori
ilva ci sarebbe stata la ricollocazione in altri reparti invece adesso
vanno in cassa integrazione in deroga con il consenso dei sindacati
confederali
Da Repubblica:
Adesso, invece, la cassa in deroga viene chiesta per un numero più ampio di
addetti poiché da un lato l'azienda ha dovuto fermare i primi impianti
dell'area a caldo (quattro batterie coke e l'altoforno uno) per rispettare
le prime scadenze dell'autorizzazione integrata ambientale, e dall'altro
avverte gli effetti del sequestro delle merci. Questi ultimi, scrive la
stessa azienda, determinano "l'impossibilità di esercire una parte degli
impianti". La cassa in deroga sarà a zero ore e coprirà il periodo 1
gennaio-2 marzo 2013. Saranno coinvolti nel dettaglio 1.243 operai, 60
intermedi e 90 impiegati.
Slai cobas ilva: azienda e sindacati confederali dicono che ci sarà
rotazione, invece l'azienda afferma il contrario dicendo che ci potrà essere
"compatibilmente con le esigenze tecnico-produttive" e solo se le posizioni
ricoperte dai lavoratori siano "fungibili per inquadramento e
professionalità".
Da Repubblica:
L'azienda si è impegnata a far ruotare il personale in cassa
"compatibilmente con le esigenze tecnico-produttive" e solo se le posizioni
ricoperte dai lavoratori siano "fungibili per inquadramento e
professionalità".
Dal documento Slai cobas Ilva:
senza la lotta generale con blocco di massa in fabbrica e in città non si
esce da questa situazione
non si difende il lavoro, sicurezza e salute in febbrica e città.
Chi non dice questo inganna i lavoratori e i cittadini.
Slai cobas per il sindacato di classe Ilva Taranto
slai cobasta@gmail.com - tel. 3475301704
sede via rintone 22 taranto
leggi il blog - http://tarantocontro.blogspot.it
Abbiamo già detto che con il piano presentato questa settimana di
cassintegrazione, siamo ad un uso della cig come "porta girevole" al
servizio delle necessità dell'azienda che usa le varie forme di cig che lo
Stato gli permette per tagliare i costi (da quella ordinaria, a quella in
deroga); e in cui il rapporto tra gli operai che rientrano e gli operai che
escono è sempre fortemente a svantaggio dei primi.
Da lunedì rientrano 535 lavoratori dell'area a freddo (di cui 360 del
laminatoio a freddo, dove vengono riavviati la zincatura 2, il decapaggio e
il decatreno, più altri piccoli impianti); ma
integrazione ma solo una parte
Da Repubblica:
La produzione nell'area a freddo riparte, ma le incertezze restano. Oggi
solo una parte dei 535 lavoratori rientrerà all'Ilva di Taranto. Gran parte
degli impianti è ferma da fine novembre per la crisi di mercato e gli
effetti del sequestro delle merci disposto dalla magistratura. Fra gli
addetti che torneranno al lavoro, annunciano i sindacati, ci sono i
manutentori, coloro cioè che devono controllare e verificare gli impianti
prima del riavvio. La situazione dovrebbe tornare a regime in pochi giorni.
Gli impianti che tornano in attività sono il tubificio Erw, il laminatoio a
freddo e due impianti minori. La ripresa della produzione è finalizzta a
soddisfare alcune commesse.
Slai cobas ilva: l'azienda paga lo stipendio del 12 febbraio ma non dà
garanzie ora per quello del 12 marzo e continua a dire di non avere soldi
per attuare l'AIA
Da Repubblica:
Il riavvio di parte dell'area a freddo e la garanzia, fornita dal presidente
Bruno Ferrante, del pagamento degli stipendi l'11 febbraio, hanno
tranquillizzato gli oltre 11mila dipendenti diretti dello stabilimento
tarantino. La situazione complessiva dell'Ilva resta però ancora critica.
L'azienda continua a non avere le risorse necessarie per attuare le
prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale i cui costi sono
valutati in 3,5 miliardi di euro in tre anni. La legge 231 del 24 dicembre
scorso che autorizza lo stabilimento a produrre è in attesa del giudizio
della Corte Costituzionale alla quale si sono appellati i magistrati di
Taranto. Restano infine sotto sequestro 1,7 milioni di tonnellate di merci,
anche se l'Ilva ha ora chiesto un parziale dissequestro per 42mila
tonnellate perché ritiene che questa parte non debba essere sottoposta ai
sigilli giudiziari. Il valore delle materie prime sequestrate è di 32
milioni di euro; l'intero quantitativo bloccato vale invece un miliardo.
Proprio per trovare risorse, l'Ilva ha annunciato nei giorni scorsi la
disponibilità a coinvolgere nuovi partner nell'assetto proprietario,
attualmente nelle mani della famiglia Riva.
Slai cobas ilva: sindacati confederali tutti, e compreso l'Usb, chiedono
che lo Stato si faccia carico dell'azienda - ovvero Riva dopo aver
privatizzato i profitti adesso vuole socializzare le perdite e fare la messa
a norma con i soldi dello Stato, cioè dei lavoratori e dei cittadini
Da Repubblica:
I sindacati chiedono con forza l'intervento dello Stato per garantire la
realizzazione dell'Aia, il risanamento ambientale e i posti di lavoro.
Slai cobas ilva: la nuova cassa integrazione è in deroga, ovvero oltre la
straordinaria e tutti noi vediamo che proprio per la cassa integrazione in
deroga di altre fabbriche e altri lavoratori non ci sono i soldi e c'è il
serio rischio che per l'Ilva non venga concessa o che non ci siano i soldi
anche per i nuovi cassintegrati
Da Repubblica:
A tutto questo, poi, si aggiunge la cassa integrazione in deroga che l'Ilva
ha chiesto per 1.393 lavoratori sia dell'area a freddo sia dell'area a
caldo. Quest'ultimo settore viene interessato per la prima volta viene dagli
ammortizzatori sociali. Su questo aspetto il ministero del lavoro si
pronuncerà in questa settimana. A dicembre l'Ilva aveva già avanzato la
richiesta di cassa in deroga per 700 addetti dell'area a freddo, che però
non le fu concessa in quanto la Regione Puglia contestò sia la mancanza di
richiesta specifica, sia l'assenza di fondi. Questi lavoratori sono
egualmente usciti dal ciclo produttivo e l'azienda ha assicurato ai
sindacati che si sarebbe fatta carico della loro retribuzione.
Slai cobas ilva: l'azienda con Ferrante aveve detto che per 920 lavoratori
ilva ci sarebbe stata la ricollocazione in altri reparti invece adesso
vanno in cassa integrazione in deroga con il consenso dei sindacati
confederali
Da Repubblica:
Adesso, invece, la cassa in deroga viene chiesta per un numero più ampio di
addetti poiché da un lato l'azienda ha dovuto fermare i primi impianti
dell'area a caldo (quattro batterie coke e l'altoforno uno) per rispettare
le prime scadenze dell'autorizzazione integrata ambientale, e dall'altro
avverte gli effetti del sequestro delle merci. Questi ultimi, scrive la
stessa azienda, determinano "l'impossibilità di esercire una parte degli
impianti". La cassa in deroga sarà a zero ore e coprirà il periodo 1
gennaio-2 marzo 2013. Saranno coinvolti nel dettaglio 1.243 operai, 60
intermedi e 90 impiegati.
Slai cobas ilva: azienda e sindacati confederali dicono che ci sarà
rotazione, invece l'azienda afferma il contrario dicendo che ci potrà essere
"compatibilmente con le esigenze tecnico-produttive" e solo se le posizioni
ricoperte dai lavoratori siano "fungibili per inquadramento e
professionalità".
Da Repubblica:
L'azienda si è impegnata a far ruotare il personale in cassa
"compatibilmente con le esigenze tecnico-produttive" e solo se le posizioni
ricoperte dai lavoratori siano "fungibili per inquadramento e
professionalità".
Dal documento Slai cobas Ilva:
senza la lotta generale con blocco di massa in fabbrica e in città non si
esce da questa situazione
non si difende il lavoro, sicurezza e salute in febbrica e città.
Chi non dice questo inganna i lavoratori e i cittadini.
Slai cobas per il sindacato di classe Ilva Taranto
slai cobasta@gmail.com - tel. 3475301704
sede via rintone 22 taranto
leggi il blog - http://tarantocontro.blogspot.it
Abbiamo già detto che con il piano presentato questa settimana di
cassintegrazione, siamo ad un uso della cig come "porta girevole" al
servizio delle necessità dell'azienda che usa le varie forme di cig che lo
Stato gli permette per tagliare i costi (da quella ordinaria, a quella in
deroga); e in cui il rapporto tra gli operai che rientrano e gli operai che
escono è sempre fortemente a svantaggio dei primi.
Da lunedì rientrano 535 lavoratori dell'area a freddo (di cui 360 del
laminatoio a freddo, dove vengono riavviati la zincatura 2, il decapaggio e
il decatreno, più altri piccoli impianti); ma
lunedì 4 febbraio 2013
l'azienda e i sindacati dicono bugie o almeno mezze verità - non facciamoci ingannare
Slai cobas ilva: non è vero che oggi rientrano 535 lavoratori dalla cassa integrazione ma solo una parte
Da Repubblica:
La produzione nell'area a freddo riparte, ma le incertezze restano. Oggi solo una parte dei 535 lavoratori rientrerà all'Ilva di Taranto. Gran parte degli impianti è ferma da fine novembre per la crisi di mercato e gli effetti del sequestro delle merci disposto dalla magistratura. Fra gli addetti che torneranno al lavoro, annunciano i sindacati, ci sono i manutentori, coloro cioè che devono controllare e verificare gli impianti prima del riavvio. La situazione dovrebbe tornare a regime in pochi giorni. Gli impianti che tornano in attività sono il tubificio Erw, il laminatoio a freddo e due impianti minori. La ripresa della produzione è finalizzta a soddisfare alcune commesse.
Slai cobas ilva: l'azienda paga lo stipendio del 12 febbraio ma non dà garanzie ora per quello del 12 marzo e continua a dire di non avere soldi per attuare l'AIA
Da Repubblica:
Il riavvio di parte dell'area a freddo e la garanzia, fornita dal presidente Bruno Ferrante, del pagamento degli stipendi l'11 febbraio, hanno tranquillizzato gli oltre 11mila dipendenti diretti dello stabilimento tarantino. La situazione complessiva dell'Ilva resta però ancora critica. L'azienda continua a non avere le risorse necessarie per attuare le prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale i cui costi sono valutati in 3,5 miliardi di euro in tre anni. La legge 231 del 24 dicembre scorso che autorizza lo stabilimento a produrre è in attesa del giudizio della Corte Costituzionale alla quale si sono appellati i magistrati di Taranto. Restano infine sotto sequestro 1,7 milioni di tonnellate di merci, anche se l'Ilva ha ora chiesto un parziale dissequestro per 42mila tonnellate
Arriva sino a Castellammare di Stabia Il modello "flessibile" del nuovo schiavismo,
commento del Cobas per il Sindacato di Classe - appalti Finkantieri - Monfalcone - Marghera - Genova - Ancona
2-2-2013 slaicobasmarghera.org
Arriva sino a Castellammare di Stabia Il modello "flessibile" del nuovo schiavismo,
prodotto made in Italy Finkantieri e sindacati concertativi all'unisono
Il "Piccolo" di Trieste, quotidiano padronale, rilancia oggi "Castellammare salvo - Fincantieri lancia il lavoro flessibile - Gli esuberi passano da 290 a 230: nessuno sarà licenziato. Commessa canadese per la costruzione di un eco-traghetto"
Fa riferimento al "nuovo" modello concertativo dell'instaurazione del lavoro praticamente A CHIAMATA. I boie adesso pretendono di far legge al caporalato stesso. La certezza retributiva e occupazionale viaggia ovviamente in secondo piano, ciò che conta è salvaguardare i lauti guadagni dei manager di Finmeccanica e del "parentado" delle ditte e dittarelle che fanno riferimento alla logica di REGIME che vige in Fincantieri.
Ovviamente questo non lo scrive il Piccolo, che decanta l'adesione ANCHE DELLA FIOM a questo miserabile accordo, che "salvando" 60 posti, introduce la legittimazione al caporalato.
Gli scandali degli appalti, esplosi non solo con centinaia e centinaia di recuperi retributivi (che nel caso delle circa 200 ns.vertenze sono rivolte direttamente anche a Finkantieri), ma anche
venerdì 1 febbraio 2013
cassa integrazione in entrata e uscita all'ilva taranto
testo commentato a cura delloslaicobas per il sindacato di classe iilva taranto
slai cobasta@gmail.com
tel 347-5301704
Ilva, cassa integrazione per 1400
E' quanto prevede l'azienda entro la fine di marzo. Nel contempo
rientreranno al lavoro in 553 per la riapertura di alcuni impianti dell'area
a freddo
la cassa integrazione è diventata una 'porta girevole' al servizio delle
necessità dell'azienda? I sindacati confederali pronti a dire SI a tutto ..
invece bisogna con forza pretendere il rientro di tutti i cassintegrati
dell'area a freddo e riduzione e rotazione dei numeri nuovi proposti solo se
giustificati da lavori di effettiva messa a norma e dopo aver visto tutte le
possibilità di ricollocazione in altri reparti!
da repubblica
Cassa integrazione in deroga per 1393 operai e contestuale rientro al lavoro
di altre 553 tute blu. È quanto prevede Ilva per il trimestre gennaio marzo
alla luce della situazione della grande fabbrica travolta dalla burrasca
giudiziaria. Il ricorso alla cassa in deroga è stato comunicato nel corso
del programmato incontro con i sindacati. Già ieri a margine del vertice
tenuto a Palazzo Chigi, il presidente Bruno Ferrante aveva assicurato
ilva novità
non dobbiamo fare passare la cassaintegrazione di massa all'ilva
per tanti non finirà mai e seguirà la mobilità
chi dice il contrario inganna i lavoratori
non possiamo stare ogni mese con il patema dello stipendio
per affrontare il problema
ci vuole il blocco di massa della fabbrica
e non i presidi volenterosi ma propagandistici della USB
e il blocco della città operai cittadini e non
le marce pacifiche del sabato come dicono i liberi e pensanti
è necessaria l'unità degli operai attivi e combattivi come punto di
riferimento dell'unità operai cassintegrati
prendi contatto, scrivi amail, telefona al 347-5301704
slai cobas per il sindacato di classe ilva
leggi il blog
http://tarantocontro.blogspot.it
ultime notizie
la UIL dice si alla cassaintegrazione di massa all'ilva ?
Uil. «Occorre definire subito il ruolo del commissario per le bonifiche e
del garante per l'attuazione dell'Aia, magari con qualche provvedimento
immediato come l'apertura del primo cantiere
per tanti non finirà mai e seguirà la mobilità
chi dice il contrario inganna i lavoratori
non possiamo stare ogni mese con il patema dello stipendio
per affrontare il problema
ci vuole il blocco di massa della fabbrica
e non i presidi volenterosi ma propagandistici della USB
e il blocco della città operai cittadini e non
le marce pacifiche del sabato come dicono i liberi e pensanti
è necessaria l'unità degli operai attivi e combattivi come punto di
riferimento dell'unità operai cassintegrati
prendi contatto, scrivi amail, telefona al 347-5301704
slai cobas per il sindacato di classe ilva
leggi il blog
http://tarantocontro.blogspot.it
ultime notizie
la UIL dice si alla cassaintegrazione di massa all'ilva ?
Uil. «Occorre definire subito il ruolo del commissario per le bonifiche e
del garante per l'attuazione dell'Aia, magari con qualche provvedimento
immediato come l'apertura del primo cantiere