mercoledì 18 giugno 2014

18 giugno: la solidarietà a Mariah del SI COBAS - oggi sciopero a Brignano

MASSIMA SOLIDARIETA’ A Mariah
          SE TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI
mercoledì 18 giugno 2014 dalle 13 alle 15
                   2 ore di sciopero con assemblea

BASTA CON LE AGGRESSIONI AGLI ATTIVISTI DEL SINDACATO
Erano in tre gli uomini a volto coperto, che all’alba di sabato mattina (14/06), lo aspettavano sotto casa. Mariah si stava recando al lavoro con la moglie, erano appena saliti in auto, quando i tre si sono avvicinati e hannotentato di estrarlo a forza dalla macchina. Non riuscendoci, prima l’hanno colpita a colpi di chiave inglese fino a rompere un vetro e poi, si sono accaniti su di lui picchiandolo selvaggiamente a pugni e calci soprattutto intesta e a colpi di chiave inglese, in particolare su una gamba, tentando,
fortunatamente senza riuscirci, di spezzargliela.
Il nostro compagno, da sempre in prima fila nella lotta sindacale, due anni fa aveva già subito un’altra aggressione da parte di un uomo armato che aveva esploso due colpi di pistola verso l’auto in cui Mariah si eraasserragliato, danneggiandone, fortunatamente, solo la carrozzeria.
Questi episodi gravissimi non sono fatti isolati, anzi, negli ultimi tempi sono aumentati gli attentati ai danni degli attivisti sindacali dei cobas.
I sindacati che fanno il loro dovere danno fastidio a chi si arricchisce sulle spalle di lavoratori super-sfruttati e senza diritti, per questo si usa ogni mezzo per fermarli.
Ma lo Slai Cobas s.c., i suoi delegati e i suoi iscritti non si fanno intimidire da questi attacchi fascisti e continueranno più di prima la loro attività in difesa dei diritti dei lavoratori.
MASSIMA SOLIDARIETA’ A Mariah DA TUTTO IL SINDACATO.
SE TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI
mercoledì 18 giugno 2014 dalle 13 alle 15
2 ore di sciopero con assemblea
SLAI COBAS per il sindacato di classe


COMUNICATO
SOLIDARIETA’ AL COMPAGNO DELLO SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE AGGREDITO .

Un rappresentante dello slai-cobas s.c. di Bergamo è stato aggredito da alcune persone in stile mafioso perché organizzatore dei lavoratori delle coop della logistica.
Come si cobas sappiamo, per averlo anche noi subito, da quale parte può essere venuta una tale aggressione.
Questo ennesimo episodio di violenza, contro chi difende le condizioni di lavoro nelle cooperative della logistica, deve portare tutti i lavoratori, al di la delle tessere sindacali che hanno, ad unirsi in un fronte comune perché la risposta sia incisiva
Abbiamo molti nemici: il governo, i padroni, i partiti borghesi ed i sindacati confederali e anche di alcuni settori malavitosi presenti nel settore della logistica. Non è un caso che lo stesso PM di Milano, Nocerino, in una inchiesta sul settore, ha evidenziato che i committenti sono ben al corrente che le coop agiscono in Dumping contrattuale sottopagando e evadendo.
Di fronte a questi nemici è sempre più necessario fare quel percorso che si è iniziato,(nel coord. delle coop.) che deve portare all’azione collettiva di tutti gli operai ed i sindacati di base, sia contro la mafia, sia contro le forze padronali che negano diritti e salari.
Questa è la strada che dobbiamo percorrere tutti e in questa direzione noi lavoriamo e ci impegniamo per costruire un fronte contro la repressione che colpisce tutti e per la difesa delle condizioni di lavoro e per una prospettiva anticapitalista dei lavoratori.

Milano 16-6-2014 ESECUTIVO NAZIONALE S. I. COBAS .



18 giugno: oggi sciopero alla KN Brignano - la solidarietà militante dei i compagni e le compagne del Centro Sociale Vittoria

MERCOLEDI' 18 GIUGNO 2014 PRESSO IL MAGAZZINO KUEHNE NAGEL DI BRIGNANO GERA D'ADDA via Copernico 11 
SI INVITANO tutte le realtã solidali a partecipare allo sciopero con assemblea dalle 13 alle 15.
al termine si terrà UNA CONFERENZA STAMPA DOVE VERRANNO COMUNICATE LE PROSSIME INIZIATIVE

S.Lamera
Slai cobas s.c.
3355244902

Se toccano uno, toccano tutti!

Un'altra vile e violenta aggressione in puro stile mafioso ha colpito sabato 14 giugno all'alba un delegato dello Slai Cobas sindacato di classe da tempo in prima fila nelle lotte del settore della logistica nella bergamasca. Da ultima il compagno stava organizzando la lotta dei lavoratori in appalto alla Kuhne Nagel di Brignano e, già in passato, era stato vittima di un altro tentativo di aggressione.

E' evidente, come già fu per l'aggressione a Fabio Zerbini del SI Cobas, l'inutile tentativo padronale di intimidire non solo i delegati e gli elementi più avanzati o rappresentativi, bensì l'intero movimento di lotta dei lavoratori della logistica che, ormai da più di 6 anni, rappresenta uno dei momenti più alti di conflitto autorganizzato e non concertativo tanto da un punto di vista vertenziale (con la riappropriazione anche del significato più genuino dell'arma dello sciopero), quanto da un punto di vista prettamente più politico delineando il tentativo di una trasformazione radicale dell'esistente.
Questa ennesima provocazione infatti, al pari delle denunce, delle cariche poliziesche, dei fogli di via, dei processi politici e di tutte le minute forme di diretta repressione padronale sul posto di lavoro (sanzioni disciplinari, trasferimenti e demansionamenti) non mineranno la determinazione dei lavoratori, delle lavoratrici e dei solidali.

L'unica risposta possibile è il rafforzamento del movimento di lotta e della sua capacità di incidere negli interessi materiali e politici del padronato e dei suoi complici istituzionali e mafiosi per invertire i rapporti di forza dati e più volte messi in discussione, per l'avanzamento e la ricomposizione dell'intera classe.

Massima solidarietà militante al compagno aggredito! Rilanciamo il conflitto di classe !

i compagni e le compagne del Centro Sociale Vittoria


18 giugno: Il processo Ilva non s'ha da fare... 19 giugno postazione informativa - slai cobas sc - ore 9 caserma dei vigili del fuoco - taranto 2

 padroni e complici esplicitamente 
altri interlocutori occulti, anche travestiti da parti civili, vedi i sindacati confederali, vogliono la stessa cosa con altri mezzi

Si susseguono da alcune settimane i tentativi dei legali dei 52 imputati di far saltare il processo che dovrebbe cominciare il 19 giugno.
La linea dei padroni imputati e dei loro complici è 'questo processo non s'ha da fare', o almeno intanto non si deve fare a Taranto, o almeno deve andare davvero per le lunghe
A questo va aggiunto il tentativo di trasformarlo in una farsa, in cui i presunti colpevoli si trasformano in pesunti innocenti e si presentano parte civili come i sindacati confederali, braccio armato dei padroni assassini in tutti questi anni, il Sindaco di Taranto e Vendola che si dovevano dimettere come imputati e invece sono vivi e vegeti e anche loro si vogliono far passare come parte lesa.
Nel circo barnum del processo molti sono invece i clown e cacciatori di dote: associazioni mai sentite o inesistenti, o da sempre inutili e inattive che si presentano parte civile per trasformare il processo in fiera delle vanità
Intanto in fabbrica si minaccia di non pagare gli stipendi,  si parla di azienda al fallimento, per compattare operai impauriti e sudditi al carro dell'azienda gestita da padroni e governo con intermediari, prima Bondi-Ronchi ora Gnudi e forse ancora Ronchi.....come si dice un bell'ambientino!

Slai cobas per il sindacato di classe e rete nazionale pesicurezza e salute, autorganizzano invece operai ilva pochi, lavoratori del cimitero compatti- un parco minerali contiguo di fatto - cittadini poveri dei tamburi, perchè ci sia una parte civile vera

E' una battaglia impari che comunque va fatta e sostenuta.


18 giugno: TARANTO- Lottare per il lavoro non è reato!

Martedi 17 al processo per direttissima contro i due disoccupati arrestati il 22 maggio, perchè insieme a tanti altri lottano per il lavoro,
ascoltate le esagerazione e menzogne dei vigili dello sgombero del Comune - il 21 ottobre la verità dei fatti degli imputati e dei Disoccupati Organizzati testimoni.
Come sempre presenza solidale di una folta delegazione dei disoccupati organizzati alla udienza

DISOCCUPATI ORGANIZZATI 
Slai cobas per il sindacato di classe taranto
via Rintone 22 Taranto 347-5301704


17 giugno: Chiude lo stabilimento milanese - Accordo per Marcegaglia, lavoratori dirottati su Pozzolo

Secondo quanto accordato nell'intesa tra sigle sindacali e proprietà, la produzione e i dipendenti dello stabilimento milanese di viale Sarca arriveranno a Pozzolo. Contraria la Fiom -Cgil


POZZOLO FORMIGARO - Ormai è certo: dopo l’annuncio dato nel mese di aprile, è stata confermata la chiusura dello stabilimento milanese di Marcegaglia Buidtech. Come anticipato, la produzione e i dipendenti dello stabilimento di viale Sarca del capoluogo lombardo arriveranno a Pozzolo.

L’intesa tra i rappresentanti delle sigle sindacali Fim-Cisl e Uilm-Uil e la proprietà è arrivata il 5 giugno e l’accordo tra le parti è stato siglato. Non aderisce all’accordo la Fiom-Cgil, che afferma di non riconoscere l’accordo e attacca la proprietà lamentando l’assenza di un piano industriale.

Secondo quanto inteso, non vi saranno licenziamenti e i dipendenti che accetteranno il trasferimento riceveranno un bonus mensile di 250 euro. Incentivi sono previsti anche per i lavoratori che sceglieranno l'uscita volontaria, che avranno anche la possibilità di essere collocati in altri stabilimenti del gruppo a loro più vicini. Intanto, si prevedono investimenti per potenziare lo stabilimento pozzolese. 
17/06/2014


17 giugno: 19 giugno: inizia il processo Riva padroni e complici in galera - operai in fabbrica!

Dopo il lavoro di questi mesi dello Slai cobas e della Rete per la sicurezza e la salute, tanti operai Ilva e appalto, lavoratori del cimitero, cittadini dei Tamburi, uniti per la partecipazione autorganizzata di parte civile al processo.


Lo SLAI COBAS il 19 sarà presente con una postazione
informativa al processo che si terrà ore 9 alla
Caserma Vigili del Fuoco v. Scoglio del Tonno, 25


I rappresentanti del nord e della Sicilia della Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio saranno a Taranto
al mattino al processo, nel pomeriggio per la riunione nazionale aperta della Rete che affronterà il problema del valore nazionale del processo Riva e le iniziative, convegni che lo accompagneranno su tutto il territorio nazionale.

*****
Gli avvocati dei Riva già hanno iniziato il loro ruolo per "svitare i bulloni" della macchina processuale e impedire che Riva e i suoi complici paghino per le migliaia di morti e ammalati in fabbrica e in città, per il gravissimo inquinamento ambientale. E il 19 chiederanno lo spostamento del processo da Taranto. IL PROCESSO DEVE RIMANERE A TARANTO. Perchè il trasferimento punterebbe a rendere molto morbida la vicenda processuale, ad attutire tutta la gravità, la brutalità scientifica "senza attenuanti" della politica padronale di perseguire il profitto sulla vita e sulla morte degli operai e dei cittadini; perchè si vorrebbe togliere questo processo da sotto gli occhi, le orecchie, la presenza, anche nelle udienze, degli operai, degli abitanti dei quartieri inquinati.

I sindacati confederali cercano di trasformare il processo a Riva e complici in un circo e in una farsa; loro che sono stati in tutti questi anni corresponsabili, lasciando mano libera a Riva ora si costituiscono parte civile!

CHI VUOLE COSTITUIRSI PARTE CIVILE PUO’ ANCORA FARLO
rivolgersi a:

SLAI COBAS ILVA v. Rintone, 22 TA
slaicobasta@gmail.com – 347530170

TA. 18.6.14


17 giugno: lo slai cobas per il sindacato di classe coordinamento nazionale aderisce e sostiene la nuova struttura nazionale di Soccorso Rosso Proletario,

comunicato
...perchè condivide la necessità di un fronte comune contro arresti e repressione, in particolare quelle che colpiscono le lotte proletarie e sociali e loro avanguardie.Esistono già naturalmente iniziative in questo senso che noi appoggiamo e di volta in volta ne condividiamo le battaglie e naturalmente non vediamo il
soccorso rosso proletario come alternativo a queste, quanto ne vediamo una necessità politica perchè unisce alla solidarietà verso le avanguardie e le lotte proletarie, la più generale battaglia che colpisce, compagni,
organizzazioni, movimenti in italia e nel nondo che si muovono nel nostro stesso campo, quella della lotta contro il capitalismo e l'imperialismo per un mondo senza sfruttamento e nelle mani della classe operaia e delle masse popolari.
Per questio sosteniamo SRP e mettiamo a disposizione le sedi, come riferimenti e luoghi di iniziativa e anche di informazione e formazione dei lavoratori, precari, disoccupati, tra cui tante donne, che aderiscono e
lottano nel nostro sindacato.

slai cobas per il sindacato di classe
17 giugno 2014


16 giugno: solidarietà e denuncia dal policlinico di Palermo

MENTRE, DAL NORD AL SUD DEL PAESE, AVANZA IMPUNEMENTE LA NUOVA TANGENTOPOLI, E L’ACCOZZAGLIA DI LADRI DI STATO, DI CORROTTI E CORRUTTORI, ANZICHE’ ANDARE IN GALERA, CONTINUA A FARE LA BELLA VITA SULLA PELLE DELLE MASSE POPOLARI, STATO, GOVERNI, ISTITUZIONI HANNO LA SPUDORATEZZA DI PROCESSARE LA LOTTA PER I DIRITTI

GRANDE SOLIDARIETA’ AI DUE DISOCCUPATI DI TARANTO CHE MARTEDI’ SONO PROCESSATI PER DIRETTISSIMA PER AVERE OSATO LOTTARE PER IL SACROSANTO DIRITTO AL LAVORO, SANCITO DALLA STESSA COSITUZIONE

COME GIUSTAMENTE AFFERMANO I LAVORATORI E COMPAGNI DI TARANTO, NON SI PUO’ PERMETTERE CHE VENGA LEGITTIMATA LA REPRESSIONE DI CHI LOTTA PER IL LAVORO E I DIRITTI. I DUE DISOCCUPATI DEVONO ESSERE ASSOLTI!

LA REPRESSIONE NON PUO’ FERMARE LA LOTTA DI CLASSE. ESSA NON SI PUO’ ARRESTARE FINCHE’ AL POTERE VI E’ I CAPITALE!

IL PROLETARIATO E LE MASSE POPOLARI PRIMA O POI PROCESSERANNO… E BUTTERANO NELLA SPAZZATURA IL SISTEMA, LA BORGHESIA E I SUOI LACCHE’!

NON SI TRATTA DI SOGNI O DI FANTASIA… STA NELLA DIALETTICA DELLE COSE E DELLA VITA. LA CONTRADDIZIONE TRA CAPITALE E LAVORO, TRA BORGHESIA E PROLETARIATO, TRA SFRUTTATORI E SFRUTTATI, TRA RICCHEZZA E POVERTA’, E’ INSANABILE.
E’ UNA QUESTIONE DI VITA O DI MORTE, DI SOCIALISMO O BARBARIE. NON VI SONO “RICETTE”, “SCIENZIATI” DELL’ECONOMIA O GOVERNI, DI CENTRODESTRA O DI FALSA SINISTRA, CHE TENGANO. CHI DETIENE IL POTERE, LA BORGHESIA, SA BENE CHE E’ SOLO UNA QUESTIONE DI TEMPO.

RENZI, CHE NON E’ VERO CHE E’ STATO VOTATO DALLE MASSE, CHE INVECE SI ASTENGONO SEMPE PIU, E CHE NON SI SONO FATTE COMPRARE DAL BLUFF DGLI 80 EURO, E’ SOLO L’ENNESIMO BUFFONE DI CORTE, CHE STA CERCANDO DI TENERE INSIEME I COCCI… ATTRAVERSO UNA POLITICA MODERNO FASCISTA, DELL’AUSTERITY, DELLA MACELLERIA SOCIALE, DELLO STATO DI POLIZIA, DELLA REPRESSIONE, COSI’ COME STANNO FACENDO I CAPI DI GOVERNO DEGLI ALTRI STATI IMPERIALISTI, EUROPEI E DEL MONDO

COME CI HA INSEGNATO MAGISTRALMENTE MARX, IL CAPITALISMO - BASATO SUL PROFITTO E SULLO SFRUTTAMENTO DEL PROLETARIATO, CLASSE LA CUI ESSENZA DELL’UOMO E’ ANDATA COMPLETAMENTE PERDUTA, GRAZIE ALL’IMBARBARIMENTO DELLA SOCIETA’ E DEI RAPPORTI UMANI - GENERA IL SUO BECCHINO : LA CLASSE CHE HA SUBITO NON UN TORTO, MA L’INGIUSTIZIA TOTALE.

All'emancipazione politica, portata avanti dalla borghesia liberale, deve seguire l'emancipazione umana; essa è raggiungibile attraverso una "classe universale" priva di interessi particolari, che avendo subíto non un torto particolare, ma l'ingiustizia totale, non rivendica un solo diritto particolare ma può emancipare se stessa e l'intera società. Il soggetto dell'emancipazione umana sarà il proletariato, classe in cui l'essenza dell'uomo è andata completamente perduta e che per ciò stesso può riappropriarsene. Occorre rendere cosciente il proletariato di aver perso la sua essenza e quindi del suo scopo rivoluzionario (k. Marx)
Pa, 07.06.2014
Lavoratrici/lavoratori - SLAI Cobas s.c. Policlinico


16 giugno: Sciopero contro l'aggressione al magazzino Kuehne Nagel di Brignano

SCIOPERO CON ASSEMBLEA
La scrivente O.S. Slai Cobas s.c., con la presente proclama 2 ore di sciopero con assemblea per tutti i lavoratori della Lothar Soc.Coop. operanti presso il magazzino Kuehne Nagel di Brignano Gera d'Adda, per il giorno:

MERCOLEDI' 18 GIUGNO 2014 dalle ore 13.00 alle ore 15.00
Ordine del giorno: in solidarietà con il lavoratore aggredito e contro le minacce al sindacato


16 giugno: Solidali di fronte alla vile aggressione a un delegato della KN - Brignano-Bergamo

15.06.14 - Kuehene Nagel (Bergamo) - Solidarietà al delegato aggredito 

Apprendiamo della grave aggressione subita da un delegato dello Slai Cobas di Bergamo, di fronte alla quale esprimiamo la nostra più totale solidarietà. Segue il loro comunicato. I compagni e le compagne de "Il sindacato è un'altra cosa" - Bergamo. (...)
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Da: "cobas slai s.c. palermo" 
Forte solidarietà delegato della Kuehne Nagel di Bergamo

Respingiamo con forza la pesante e vigliacca azione fascista di intimidazione del delegato Kuehne Nagel di Bergamo. La fermezza e la determinazione nella lotta dimostrata in questi anni sono per i padroni un serio ostacolo da superare e quando non possono comprare anche la dignità dei lavoratori, quando non gli basta il “normale” grado di sfruttamento, pur di non perdere profitto provano a spezzare con la violenza, la forza, la costanza e l'irremovibilità dei lavoratori nel reclamare i propri diritti.
Lo slai cobas per il s.c provinciale di Palermo esprime tutto il proprio sdegno per l'azione squadrista al servizio del padrone, che merita una risposta adeguata, e tutta la propria solidarietà nei confronti del delegato colpito e della sua famiglia.
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Domenica 15 giugno 2014, 11:40
Tutta la solidarietà ed il sostegno al Delegato Slai Cobas per il Sindacato di classe di Brignano, oggetto dell'infame aggressione di stampo fascista, avvenuto ieri. Sostegno alle lotte unite in corso delle Logistiche che sono un esempio avanzato nella lotta per la rivendicazione dei diritti dei lavoratori tutti.
Ficchì Donato rappresentante aziendale dello Slai Cobas per il Sindacato di classe dell'Istituto dei Tumori di Milano
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Solidarietà al compagno aggredito e alla sua organizzazione sindacale
Sacchi Marco - MILANO
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Sent: Sunday, June 15, 2014 4:22 PM
Subject: R: Fw: vile aggressione delegato logistica Bergamo - massima solidarietà

Siamo solidali e pronti a scendere con voi per protestare questo atto criminale e da vigliacchi
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Cari compagni,
esprimiamo la nostra piena solidarietà militante al vostro compagno, delegato del magazzino Kuehene Nagel, per l'infame aggressione che ha subito.
Saluti fraterni.
Piattaforma Comunista
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Cari compagni,
inviamo tutta la nostra solidarietà al vostro delegato del magazzino Kuehene Nagel.
Saluti fraterni.
Scintilla Onlus
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A:
domani lo mettiamo sul sito cobaspisa.it
nel frattempo solidarietà e sostegno dai compagni pisani della logistica, del lavoro privato e del pubblico impiego.
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COMUNICATO:

Logistica: Aggressione a un delegato Slai Cobas s.c. del magazzino Kuehene Nagel di Brignano (Bergamo).

Erano in tre gli uomini a volto coperto, che sabato 14 giugno all'alba, lo aspettavano sotto casa.
M.B. si stava recando al lavoro con la moglie, erano appena saliti in auto, quando i tre si sono avvicinati e hanno tentato di estrarlo a forza dalla macchina, non riuscendoci, prima gliel'hanno devastata a colpi di chiave inglese e poi, si sono accaniti su di lui picchiandolo selvaggiamente a pugni e calci soprattutto in testa e a colpi di chiave inglese, in particolare su una gamba, tentando, fortunatamente senza riuscirci, di
spezzargliela.
Il tutto è durato pochi minuti, fino a che, alle grida della moglie, i vicini sono usciti sui balconi spingendo i tre a fuggire.
Il nostro compagno M. è da anni in prima fila nella lotta sindacale e in queste ultime settimane stava organizzando una protesta dei facchini KN per ottenere il pagamento di spettanze illegittimamente scippate dalla cooperativa che gestisce il magazzino.
Due anni fa lo stesso delegato aveva subito un altro tentativo di aggressione da parte di un uomo armato che aveva esploso due colpi di pistola verso l'auto in cui M. si era asserragliato, danneggiando, fortunatamente, solo la carrozzeria.
Le aggressioni ai danni degli attivisti sindacali nel settore della logistica non sono una novità (alleghiamo articolo relativo all'ultimo episodio), anche per questo non abbiamo alcun dubbio sulla natura di questa
vigliacca imboscata.

Seguiranno informazioni sulle prossime iniziative di protesta e denuncia.

S. Lamera
Slai Cobas per il sindacato di classe
3355244902
COMUNICATO COORDINAMENTO NAZIONALE SLAI COBAS per il sindacato di classe
Taranto-Palermo-Ravenna-Roma-Genova-Milano-L'Aquila-Marghera
Questa nuova aggressione è molto grave, sembra chiaro che si tratta di un feroce attacco organizzato, con dietro i mandanti padroni delle cooperative. E' un'aggressione che in maniera malavitosa vuole mandare un pesantissimo messaggio contro la giusta e legittima attività sindacale, le iniziative di lotta nel magazzino KN e in particolare contro lo Slai cobas per il sindacato di classe. Essa deve trovare una risposta forte e vasta. Perchè lo slai cobas sc e i lavoratori non si fanno intimidire e fermare da questi attacchi fascisti. Così come serve sempre più unire i vari fronti di lotta della logistica per respingere subito e in tutti i modi la politica vigliacca dei padroni, dei capetti delle cooperative e della loro manovalanza criminale, per rendere più forti gli scioperi e le manifestazioni di lotta e rafforzare, allargare la rete di solidarietà intorno ad essi.
Il coordinamento nazionale dello Slai cobas sc esprime tutta la sua solidarietà, unisce la sua denuncia a quella dello Slai cobas sc di Bergamo e chiama i cobas delle varie città e posti di lavoro a mobilitarsi per fare informazione e dare solidarietà.
Attendiamo ulteriori notizie, per decidere anche come coordinamento nazionale iniziative.


Coordinamento nazionale Slai cobas per il sindacato di classe
14.6.14


15 giugno: IL PROCESSO ILVA/RIVA DEVE PER FORZA RIMANERE A TARANTO

Gli avvocati dei Riva già hanno iniziato il loro ruolo per "svitare i bulloni" della macchina processuale e impedire che Riva e i suoi complici paghino per le migliaia di morti e ammalati in fabbrica e in città, per il gravissimo inquinamento ambientale.
Sappiamo bene che già di per sè il processo, per le norme borghesi su cui si regge fondate su una strutturale ingiustizia di classe, non potranno mai dare vera giustizia agli operai e alle masse popolari; ma in questo mega processo all'Ilva se ne vedranno di tutti i colori, di più e peggio...
Il 19 giugno si aprirà con la richiesta degli avvocati dei Riva di spostamento del processo da Taranto, perchè farlo qui non garantirebbe la sua "imparzialità".
Per sostenere questa richiesta gli avvocati utilizzano, pro domo interesse padronale, anche alcune delle stesse motivazioni che sono state dette in questi anni e mesi nelle varie denunce: lo strettissimo legame oggettivo tra la fabbrica e la città, l'enorme peso schiacciante e mortale dell'Ilva sulla vita di migliaia di operai e cittadini, l'allarme e l'opposizione sociale, ecc.

Ma proprio queste stesse motivazioni portano, invece, al fatto che il processo DEVE ESSERE FATTO A TARANTO!
Perchè una concessione a tale richiesta di trasferimento puntrebbe chiaramente a rendere molto morbida e più neutrale la vicenda processuale; perchè inevitabilmente si vorrebbe attutire tutta la gravità, la brutalità scientifica "senza attenuanti" della politica padronale di perseguire il profitto sulla vita e sulla morte degli operai e dei cittadini; perchè si vorrebbe togliere questo processo da sotto gli occhi, le orecchie, la presenza, anche nelle udienze, degli operai, degli abitanti dei quartieri inquinati, per renderlo un processo "normale", asettico, in cui la possono far da padrone i vari articoli di legge, i codicilli, le varie possibilità di "eccezione" che il codice stesso consente... così che male che possa andare si arrivi alla prescrizione... 

Questo processo, invece, ha un senso, può avere un minimo messaggio di giustizia, se non è "neutrale", ma si carica di tutto il peso delle vite spezzate, se i morti attraverso i vivi possano gridare le loro accuse!


14 giugno: LOGISTICA: AGGRESSIONE A UN DELEGATO SLAI COBAS S.C. DEL MAGAZZINO KUEHENE NAGEL DI BRIGNANO (BERGAMO).

Erano in tre gli uomini a volto coperto, che sabato 14 giugno all’alba, lo aspettavano sotto casa.
M.B. si stava recando al lavoro con la moglie, erano appena saliti in auto, quando i tre si sono avvicinati e hanno tentato di estrarlo a forza dalla macchina, non riuscendoci, prima gliel’hanno devastata a colpi di chiave inglese e poi, si sono accaniti su di lui picchiandolo selvaggiamente a pugni e calci soprattutto in testa e a colpi di chiave inglese, in particolare su una gamba, tentando, fortunatamente senza riuscirci, di spezzargliela.
Il tutto è durato pochi minuti, fino a che, alle grida della moglie, i vicini sono usciti sui balconi spingendo i tre a fuggire.
Il nostro compagno M. è da anni in prima fila nella lotta sindacale e in queste ultime settimane stava organizzando una protesta dei facchini KN per ottenere il pagamento di spettanze illegittimamente scippate dalla cooperativa che gestisce il magazzino.
Due anni fa lo stesso delegato aveva subito un altro tentativo di aggressione da parte di un uomo armato che aveva esploso due colpi di pistola verso l’auto in cui M. si era asserragliato, danneggiando, fortunatamente, solo la carrozzeria.
Le aggressioni ai danni degli attivisti sindacali nel settore della logistica non sono una novità, anche per questo non abbiamo alcun dubbio sulla natura di questa vigliacca imboscata.
Seguiranno informazioni sulle prossime iniziative di protesta e denuncia.

S. Lamera - Slai Cobas per il sindacato di classe 3355244902
COMUNICATO COORDINAMENTO NAZIONALE SLAI COBAS SC.
Questa nuova aggressione è molto grave, sembra chiaro che si tratta di un feroce attacco organizzato, con dietro i mandanti padroni delle cooperative. E' un'aggressione che in maniera malavitosa vuole mandare un pesantissimo messaggio contro la giusta e legittima attività sindacale, le iniziative di lotta nel magazzino KN e in particolare contro lo Slai cobas per il sindacato di classe. Essa deve trovare una risposta forte e vasta. Perchè lo slai cobas sc e i lavoratori non si fanno intimidire e fermare da questi attacchi fascisti. Così come serve sempre più unire i vari fronti di lotta della logistica per respingere subito e in tutti i modi la politica vigliacca dei padroni, dei capetti delle cooperative e della loro manovalanza criminale, per rendere più forti gli scioperi e le manifestazioni di lotta e rafforzare, allargare la rete di solidarietà intorno ad essi.
Il coordinamento nazionale dello Slai cobas sc esprime tutta la sua solidarietà, unisce la sua denuncia a quella dello Slai cobas sc di Bergamo e chiama i cobas delle varie città e posti di lavoro a mobilitarsi per fare informazione e dare solidarietà.
Attendiamo ulteriori notizie, per decidere anche come coordinamento nazionale iniziative.

per Coordinamento nazionale Slai cobas per il sindacato di classe
Calderazzi Margherita

14 giugno: molestie sessuali sulle facchine. Ora basta, è sciopero!

Facchine all'interporto di Bologna costrette a lavorare nelle stesse condizioni disumane a cui si sono ribellati già molti operai e operaie della città. Ma sta volta c'è qualcosa in più che oltre al fisico e alla morale prendeva a cazzotti la dignità di queste operaie: le continue molestie sessuali del caporale. Sono le facchine della Mr Job cooperativa a servizio della Yoox, azienda smart e fiore all'occhiello dell'imprenditoria italiana giovane e allegra, dove tutto sembra essere un sorriso e il lavoro una piacevole attività. Le facchine per anni hanno subito molestie e ricatti sessuali del capo reparto a cui si aggiungevano gravissime irregolarità nella busta paga e lo spregio di qualsiasi diritto . Dopo l'ennesimo abuso, il licenziamento a voce di due operaie, le facchine della Yoox, organizzate dal S.I.Cobas, da ieri sono in sciopero e per 48 ore hanno picchettato il loro magazzino [Leggi il comunicato pubblicato dal S.I.COBAS]. Questa mattina è arrivata la prima violenta ritorsione delle autorità che a soldo della Yoox hanno arruolato una quarantina di celerini per aggredire le operaie e i loro compagni e compagne di lotta. Si sono avventati addosso al picchetto e durante l'operazione repressiva sono stati fermati 20 manifestanti per più di sei ore, non prima di venire trascinati sull'asfalto rovente, procurando alle braccia, alle gambe e alla schiena, tagli ed escoriazioni. Durante l'aggressione dei celerini alcune facchine e solidali sono riusciti a restare sotto il camion parcheggiato davanti all'ingresso del magazzino riuscendo così a continuare fino alle cinque del pomeriggio il picchetto che era iniziato alle sette della mattina. [Guarda il video dell'inizio dello sgombero - guarda il secondo video in cui polizia e carabinieri si fanno più brutali
La celere è stata particolarmente brusca al fine, molto probabile, di intimidire le operaie, per la maggior parte migranti, e farle tornare in silenzio nell'inferno in cui avevano consumato le loro vite fino a due giorni fa, ma l'obiettivo non è stato raggiunto! Le facchine determinatissime e sostenute da molti compagni e compagne che sono accorsi all'interporto di Bologna durante tutto il giorno hanno continuato con intransigenza e dignità l'iniziativa di lotta fino a quando non hanno deciso che per oggi poteva bastare. L'avevano promesso ieri notte davanti a centinaia e centinaia di studenti che partecipavano al Batti Il Tuo Tempo Festival ai Giardini Filippo Re occupati dal CUA: dal palco del concerto avevano detto chiaramente che il tempo dei soprusi era finito e che la giornata di oggi sarebbe stata la prova della loro fermezza e forza. Intanto l'avvocato del foro di Bologna Marina Prosperi ha fatto sapere che sono state depositate le denunce per i trattamenti riservati alle facchine della Yoox da parte del caporale.

La Redazione di Infoaut insieme al Lab Crash ha lavorato in queste settimane ad un'inchiesta su quanto è avvenuto fino ad oggi nel magazzino Mr Job che lavora per la Yoox. Nei prossimi giorni coerentemente allo sviluppo e negli interessi della lotta verrà pubblicato il resto dell'inchiesta in cui le operaie raccontano di quanto hanno dovuto subire e di quanto coraggio hanno dovuto trovare per sollevare in questi giorni i pugni contro gli schiavisti e molestatori made in Yoox:

“Io Sono stata assunta tre anni fa con un contratto di apprendistato. Avevo da poco superato il periodo di prova quando iniziarono le molestie da parte di uno dei responsabili della cooperativa Mr Job. Lui si avvicinò a me stando attento a non farsi sentire dalle altre e mi sussurò all'orecchio che lui "sapeva che noi marocchine eravamo tutte porche, soprattutto quelle di 18 anni come me" e con quel suo ghigno lurido mi disse che mi conveniva essere carina e sorridergli un pò di più quando lo incrociavo nei corridoi... io restai esterefatta, lui poteva avere il doppio se non di più dei miei anni ed era un mio datore di lavoro, come poteva parlarmi in quel modo? Gli dissi di non usare quel linguaggio con me, di lasciarmi stare e farmi fare il mio lavoro. Il giorno seguente mi fece chiamare da un altro responsabile che mi disse che per qualche giorno non c'era bisogno di me al lavoro... Mi richiamarono dopo tre settimane consigliandomi di essere più educata.”
“Tu devi scegliere tra me, Dio e lo stipendio, perché lo stipendio te lo do io e io sono il tuo Dio . Qui Allah non esiste”. Frasi del genere il responsabile le rivolge spesso a me e ad altre mie colleghe in riferimento al nostro essere mussulmane. Sono capitate di frequente delle convocazioni solo per noi ragazze marocchine in cui ci veniva rimproverato di fare troppi figli. D'ora in poi se avessimo avuto l'intenzione di rimanere in cinta avremmo dovuto comunicarlo prima all'azienda che avrebbe deciso se ciò poteva essere possibile, ma in ogni caso, ci dicevano: è meglio se usate i contraccettivi!”
“Mi si diceva : “Come sei bella! Fammi veder come balli la danza del ventre”. Una volta lui si avvicinò a me e mi toccò in maniera impropria baciandomi sul collo. Io mi irrigidì e lo pregai di non farlo mai più. Di fronte ai miei espliciti rifiuti il suo atteggiamento cambiò e le sue attenzioni mutarono in atteggiamenti punitivi. Venivo spostata continuamente di reparto. Mi venivano addebitati errori che io sapevo di non aver fatto . Mi furono negate sistematicamente le ferie che in tre anni non potei mai fare, nemmeno per un solo giorno.”
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14 giugno: "NOI DECIDIAMO IL NOSTRO FUTURO, NON LORO". LETTERA DI FRANCESCO DISOCCUPATO DI TARANTO, ARRESTATO E PROCESSATO MARTEDI' 17:

Scrivo adesso questo testo perché ora ho le idee chiare su cosa fare, dedicato a tutti coloro che ci hanno sostenuto, difeso e aiutato in questa situazione difficile che stiamo vivendo a Taranto...
Il 22 Maggio 2014 era un giorno come tanti altri, la solita giornata in cui era previsto un consiglio comunale. Siamo entrati nel Comune per ascoltare i Consiglieri e gli Assessori sulla fissazione della data per un consiglio monotematico dedicato principalmente alla nostra causa, la LOTTA dei DISOCCUPATI ORGANIZZATI, data che stavamo aspettando da Gennaio, e che da allora, ancora non se ne parlava. Chiedevamo e chiediamo tuttora corsi di Formazione e conseguente impiego nel campo della raccolta differenziata, delle bonifiche o altri, che in qualche modo producano attività lavorativa che aiuti tutti i Disoccupati, che lottano attivamente e non, a sistemarsi e a ritrovare la propria dignità di essere umano, ritrovare il significato della parola VIVERE, e non sopravvivere, come accade adesso nella nostra città.
In quel momento, inizialmente non ero presente fin dall'inizio, ma, detto da altri compagni, la situazione è un po’ sfuggita di mano a tutti, i Consiglieri, vista la nostra presenza assidua al Comune, si sono innervositi, alcuni non si sono nemmeno presentati; i nostri compagni, visto questo comportamento, hanno deciso di fare un’azione, che si potrebbe definire "estrema" secondo il punto di vista del Comune ma che in realtà è stata fatta solo per ottenere un minimo di attenzione da parte dell’ Amministrazione Comunale, il tutto nato dalla disperazione e dalla rabbia frutti della situazione che viviamo in questo periodo storico.
Quando io sono salito, assieme a una compagna, dopo aver aspettato l’uscita del Sindaco dal suo ufficio assieme ad altri operai, la situazione di caos nell’aula era già iniziata, ci siamo aggiunti agli altri compagni presenti e insieme abbiamo continuato la nostra protesta pacifica; il Sindaco ci ha parlato con tono un po’ offensivo, mettendo le mani addosso per primo su uno dei nostri compagni, mostrando cosi il suo vero volto e carattere. Dopo questo piccolo dibattito e rifiuto di volerci ascoltare, ci siamo seduti a terra. 

Qui i Vigili hanno ricevuto l’ ordine di sgomberare l’aula dalla nostra presenza, loro hanno deciso di usare le maniere forti per farlo, hanno trascinato Fiorella Masci per qualche metro, poi fermata, hanno tentato di sollevare di peso Massimo Portacci, poi arrestato, e ferito me, Francesco Tagliente, con 3 botte alle testa, causando un trauma cranico che ha portato come conseguenza cefalea persistente, oggi ancora attiva, e con strangolamento pesante, nemmeno se fossimo dei terroristi di fama internazionale, con conseguente arresto. Siamo stati portati in caserma per qualche ora, dopo di che la compagna F.M. è stata rilasciata, mentre noi 2 siamo stati trasferiti al carcere, scagionati dopo 3 giorni per assenza di reato grave, e dopo qualche giorno processati per direttissima, giorno 10 Giugno 2014 per essere precisi. Il giudice ha deciso di rimandare il tutto a giorno 17 Giugno 2014.


Siamo stati presi in giro per troppo tempo, ci hanno deriso, sfruttato, picchiato, arrestato, detto che abbiamo compiuto un azione squadrista e di essere FASCISTI, ma noi abbiamo resistito, lottato, combattuto con tutte le nostre forze, abbiamo trasformato la rabbia che loro ci hanno fatto nascere, in energia per resistere a tutte queste ingiustizie. Siamo stanchi, frastornati di questa realtà che vogliamo cambiare, è l’unico modo per farlo è LOTTARE, farlo tutti insieme, il singolo lo possono fermare, la MASSA NO. Uniamoci tutti e cambiamo questo sistema che ci governa, noi li abbiamo messi su un piedistallo, e sempre noi li possiamo far cadere.

NOI DECIDIAMO IL NOSTRO FUTURO, NON LORO. LA RIVOLUZIONE E’ L’ UNICA SOLUZIONE A QUESTA REPRESSIONE.

A TUTTI I COMPAGNI CHIUSI IN GABBIA, DATE VOCE E VITA ALLA VOSTRA RABBIA, SIAMO DI FRONTE A UNA SVOLTA, UNICO GRIDO RIVOLTA!

Francesco Tagliente - Disoccupato Organizzato Slai cobas - Taranto


13 giugno: Taranto - la situazione all'Ilva e la posizione dello Slai COBAS per il sindacato di classe

all'ilva - il marasma si allarga... i sindacati confederali, uilm in testa, si rivolgono a Renzi e fanno finta di non capire dove si sta andando
ma anche usb e liberi pensanti non hanno la linea per affrontare dal punto di vista operaio la situazione

Senza la lotta e il blocco di fabbrica e città la questione non si affronta nè si risolve.

Ma perchè bloccare fabbrica e città per rivendicare cosa?

Lo Slai cobas invita i lavoratori a rivendicare nell'emergenza un 'decreto operaio' che sancisca anche per legge:
- che nessun operaio dell'Ilva e dell'indotto venga licenziato,
- che il salario sia garantito anche attraverso il pieno utilizzo dei lavoratori nelle operazioni di bonifica e ambientalizzazione della fabbrica,
- che la sicurezza e le condizioni di lavoro vengano garantite anche in una situazione complessa come quella attuale di produzione e ambientalizzazione, attraverso un rafforzamento dei poteri di controllo in fabbrica con una postazione ispettiva permanente, con una modifica e un aumento dei poteri degli RLS liberamente eletti fuori dalle liste sindacali,
- che venga presa una misura di emergenza di prepensionamento massiccio dei lavoratori, connessa sia alla condizione siderurgica sia alla tutela della salute in una situazione già documentata che richiede comunque una minore permanenza degli operai sugli impianti e degli anni di permanenza degli operai nello stabilimento: riduzione di orario a parità di paga e 20/25 anni bastano sono la risposta urgente e necessaria alla situazione.

Sul piano cittadino gli operai devono essere anche loro  a rivendicare l'effettiva bonifica del quartiere Tamburi, del cimitero e di tutte le parti del territorio seriamente danneggiate. I soldi messi sono pochi e i lavori sono a zero. Ci vogliono molti più soldi, presi dai Riva e integrati dallo Stato; ci vogliono tempi rapidi che richiedono la messa al lavoro di almeno un migliaio di disoccupati per unire bonifiche e lavoro. Questo va unito alle iniziative già in corso sul rischio sanitario e sull'emergenza salute.