mercoledì 9 marzo 2016

9 marzo - AUMENTO DEI VOUCHER=AUMENTO DELLA PRECARIETA'. Altro che Tutele Crescenti



Boom dei voucher in provincia di Alessandria. Sono la nuova frontiera del precariato
Nel 2014 ne erano stati venduti 402.037, l’anno scorso sono saliti a 633.689. Nati per l’agricoltura (dove sono diminuiti), sono “esplosi” in tutti gli altri settori del lavoro

valentina frezzato
alessandria
Oltre duecentomila in più in dodici mesi: il boom dell’utilizzo di voucher è un dato che spaventa lavoratori e sindacati. Nel 2014 in provincia di Alessandria ne erano stati venduti 402.037, nel 2015 sono saliti a 633.689. Ogni voucher vale dieci euro e il conto è preso fatto, basta aggiungere uno zero: oltre sei milioni pagati con i buoni lavoro. In tutti i settori.  Erano stati creati per riuscire a pagare i lavoratori saltuari, quelli occasionali (in particolare in agricoltura, ad esempio durante la vendemmia o i raccolti), ma con gli anni è esploso come metodo di pagamento «universale» - che, va ricordato: non dà nessun tipo di tutela, solo l’assicurazione sugli infortuni - in altri ambiti, soprattutto nel commercio.
Le differenze si notano di più se si osservano i numeri: per l’attività agricola nel 2015 sono stati venduti 17.849 voucher, nel 2014 erano 21.427. Diminuiti, quindi. Nel commercio, invece, ecco l’aumento: si è passati da 85.158 a 88.984 (dati Inps). Ma non è l’unico settore: «voucherizzazione» anche per giardinaggio e pulizia (32.987, erano 25.014 nel 2014), nei servizi (passati da 45.141 a 55.812), nel turismo (da 66.191 a 74.099 in un anno). E poi ci sono quei 312 mila in «attività non classificata» che fanno pensare.  Più che triplicati i voucher per le colf: i lavori domestici si pagano con i buoni e ne sono stati venduti 19.814 nel 2015, contro gli appena 6.398 del 2014. «Uno dei problemi - spiegano i sindacati - è che a volte ne vengono consegnati meno di quanti ne spetterebbero. O sono acquistati e non consegnati». Un nero più nero. Buio totale.


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