Fiat Pomigliano, annuncio dai sindacati:
"Trovata la soluzione per i 19 in mobilità"
Il piano interesserebbe anche i 1400 lavoratori in cassa integrazione
straordinaria e si attuerebbe attraverso la chiusura della newco Fip e il
passaggio dei dipendenti a Fiat group automobilies. Ma la Fismic smentisce:
"Non c'è alcun accordo"
Lo leggo dopo
Fiat Pomigliano, annuncio dai sindacati: "Trovata la soluzione per i 19 in
mobilità" L'Ad di Fiat, Sergio Marchionne
ROMA - Giallo "sindacale" sulla vertenza dei 19 operai di Pomigliano per i
quali l'azienda ha avviato la procedura di mobilità. Fonti sindacali hanno
annunciato la soluzione del caso; poi,
SEDE LEGALE E NAZIONALE TARANTO VIA LIVIO ANDRONICO, 47 tel 099/4792086 347/5301704 slaicobasta@gmail.com
giovedì 31 gennaio 2013
TECHNYMON: CASSA INTEGRAZIONE ILLEGITTIMA e LICENZIAMENTI
Dalmine 30-01-2013
Comunicato stampa
Il Tribunale ha dichiarato l’illegittimità della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per difetto di informativa sui criteri di individuazione dei lavoratori da sospendere e sulle modalità di rotazione .
Questo è in sintesi il contenuto della sentenza della Corte d'appello di Brescia, depositato il 23.1.2013, che rigetta il ricorso presentato dall'azienda e conferma quanto stabilito in primo grado dal tribunale di Bergamo con sentenza del 8.3.2012 n.225/12, che ha condannato la Technymon di Castelli Calepio a risarcire i mancati stipendi dell'anno lavorativo 2010 di quattro lavoratori messi in cassa integrazione straordinaria, ma mai fatti ruotare come prevede la legge.
Dal punto di vista del diritto del lavoro: "la sentenza è importante perché dichiara la annullabilità degli accordi sindacali nei quali non è individuato il meccanismo di scelta dei lavoratori da collocare in cassa. In sostanza il giudice ha ritenuto che, a garanzia dei singoli lavoratori, le parti sociali (datoriali e dei lavoratori) debbano individuare negli accordi le modalità di scelta dei lavoratori da sottoporre a rotazione, nonché esplicitare i reparti in cui avviene o non avviene la rotazione e i criteri precisi atti ad individuare le figure
martedì 29 gennaio 2013
Lo scontro all'Ilva necessita di chiarezza.
Un clima di forte tensione e di attesa attraversa in queste ore la fabbrica.
Ci si aspetta sostanzialmente l'annuncio di una nuova grande
cassintegrazione straordinaria per 8mila operai, di cui 6 mila a Taranto, ma
che toccherà anche Genova, Novi Ligure. Ci si aspetta una nuova pesante
minaccia di non pagamento degli stipendi il 12. E' necessario, ma anche
inevitabile, che a queste eventuali decisioni gli operai Ilva a Taranto ma
anche a Genova rispondano duramente.
Due sono i fronti effettivi che esistono sulla questione, da un lato,
padroni, governo, Stato, sostenuti da sindacati confederali e Istituzioni
locali, dall'altro operai che vogliono lavoro e salute in fabbrica e sul
territorio, masse popolari tarantine che vogliono fermare la catena di morti
da inquinamento e di attacco alla salute e che in maggioranza non vogliono
la chiusura della fabbrica, con un massiccio aumento della disoccupazione e
desertificazione, un'altra mega Bagnoli.
Padron Riva non vuole perdere la fabbrica che è stata fino adesso la
"gallina dalle uova d'oro" dei suoi profitti e
Ci si aspetta sostanzialmente l'annuncio di una nuova grande
cassintegrazione straordinaria per 8mila operai, di cui 6 mila a Taranto, ma
che toccherà anche Genova, Novi Ligure. Ci si aspetta una nuova pesante
minaccia di non pagamento degli stipendi il 12. E' necessario, ma anche
inevitabile, che a queste eventuali decisioni gli operai Ilva a Taranto ma
anche a Genova rispondano duramente.
Due sono i fronti effettivi che esistono sulla questione, da un lato,
padroni, governo, Stato, sostenuti da sindacati confederali e Istituzioni
locali, dall'altro operai che vogliono lavoro e salute in fabbrica e sul
territorio, masse popolari tarantine che vogliono fermare la catena di morti
da inquinamento e di attacco alla salute e che in maggioranza non vogliono
la chiusura della fabbrica, con un massiccio aumento della disoccupazione e
desertificazione, un'altra mega Bagnoli.
Padron Riva non vuole perdere la fabbrica che è stata fino adesso la
"gallina dalle uova d'oro" dei suoi profitti e
presidio per processo lotta alla Bennet di Origgio
si è tenuta oggi l'udienza preliminare, c/o il tribunale di Saronno, per
la lotta, partita nel luglio 2008, nei capannoni della Bennet di origgio.
Sono state presentate, tra le altre, richieste di costituzione di parte
civile da parte della Bennet e della coop logistica .
La prossima udienza-l'apertura del processo vero e proprio- è fissata
per il 29 marzo alle 13.30, in quella sede saranno sentiti 4 testimoni
dell'accusa. Nel frattempo i legali potranno visionare gli atti
depositati e si deciderà sulla linea processuale
Fuori dal Tribunale un presidio solidale, circa una settantina, con
striscioni "le lotte-la solidarietà non si processano" , cartelli, bandiere.
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la lotta, partita nel luglio 2008, nei capannoni della Bennet di origgio.
Sono state presentate, tra le altre, richieste di costituzione di parte
civile da parte della Bennet e della coop logistica .
La prossima udienza-l'apertura del processo vero e proprio- è fissata
per il 29 marzo alle 13.30, in quella sede saranno sentiti 4 testimoni
dell'accusa. Nel frattempo i legali potranno visionare gli atti
depositati e si deciderà sulla linea processuale
Fuori dal Tribunale un presidio solidale, circa una settantina, con
striscioni "le lotte-la solidarietà non si processano" , cartelli, bandiere.
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lunedì 28 gennaio 2013
Diciamo NO alla mobilità per i 154 Lavoratori Sonepar-Italia
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CONTRO I FALSI PROCLAMI DEL MINISTRO PROFUMO SUL "SUCCESSO" DELLE ISCRIZIONI ON LINE DEGLI STUDENTI - TUTTA UNA FALSITA'!
LE FAMIGLIE IN REALTA' SONO IN FORTE DIFFICOLTA' E CHIEDONO AIUTO ALLE SCUOLE "PERCHE' IL SERVER DEL MINISTERO SI E' INTASATO" MENTRE IL PERSONALE AMMINISTRATIVO E COLLABORATORE SCOLASTICO E' LETTERALMENTE IN TILT PER IL SOVRACCARICO DI LAVORO CHE SI AGGIUNGE A TUTTO IL RESTO, GIA' SCARICATO IN PRECEDENZA, A CAUSA DEI MASSICCI TAGLI AGLI ORGANICI E I LICENZIAMENTI DI MASSA DEI PRECARI
Sotto la denuncia di alcune lavoratrici dello Slai Cobas per il s.c. che fanno appello ad organizzare iniziative di lotta
sulla tortura a genova g8 2001
GIUSTIZIA Lupo, presidente della Cassazione
«A Genova fu tortura si introduca il reato»
ARTICOLO - Eleonora Martini ROMA
ROMA
La realtà piomba inaspettata nel cerimoniale ingessato dell'inaugurazione
dell'anno giudiziario, una platea che per usare le parole del segretario dei
Radicali italiani Mario Staderini è formata per «il 90% da uomini e forse
altrettanto da anziani». È l'ultima occasione offerta alla Guardasigilli
Paola Severino per esibire l'apprezzamento dell'«assetto internazionale»
riguardo «le cose che abbiamo fatto». Ma fortunatamente c'è il Primo
presidente della Cassazione, Ernesto Lupo, che senza girarci attorno ricorda
cosa invece non è mai stato fatto, a cominciare dall'introduzione del reato
di tortura per fatti sanguinosi come quelli del G8
Ass.ti tecnici... ancora 14 mesi??? Fermi non staremo!
IL GOVERNO TAGLIA ANCHE IL NUMERO DEI GIUDICI E I LAVORATORI OLTRE A PAGARE ANCHE PER LE CAUSE LEGALI TASSE AGGIUNTIVE COME IL CONTRIBUTO UNIFICATO DEVONO ASPETTARE TEMPI BIBLICI PER LE SENTENZEQUELLA DELLE CAUSE LEGALI, SEBBENE NECESSARIA, E' SEMPRE PIU' UN'ARMA SPUNTATA PER LE LOTTE DEI LAVORATORIma la nostra lotta contro le politiche scellerate contro i diritti dei lavoratori non si ferma!Da Live SiciliaLa lotta degli assistenti tecnici
PALERMO - E' iniziata la causa degli assistenti tecnici, ex dipendenti degli enti locali, contro il Ministero della pubblica istruzione e il Provveditorato regionale agli studi.
Lavoratori Sonepar.Italia: iniziativa a Palermo contro la mobilità
Comunicato stampa
Palermo, 26/01/2013Lunedì 28 gennaio 2013, alle 15.30, i lavoratori della Sonepar-Italia di Palermo,aderenti allo Slai Cobas per il sindacato di classe, saranno presenti con azioni di protesta e volantinaggio presso la sede palermitana dell’azienda, davanti i cancelli di Via Cilea (e Via Giordano).Per la difesa del posto di lavoro dei 10 dipendenti Sonepar palermitani e dei rimanenti 144 nel resto della penisola, abbiamo raccolto il consenso di altri lavoratori
venerdì 25 gennaio 2013
importante sentenza su Fincantieri appalti
25-01-2013 - Ottimo successo della prima delle 4 vertenze contro le ditte Bensaldo-Sonda che dentro Fincantieri di Marghera si sono riciclate con Ship Building lasciando a casa in CIG i (pochi, 6-7 su 50) lavoratori sindacalizzati. La prima delle 4 vertenze di differenze retributive ha visto il successo dei legali ns.convenzionati che hanno ottenuto una prima sentenza non definitiva nella quale si riconoscono oltre a errato inquadramento e nullità del termine, anche gli straordinari non retribuiti, per il completo accertamento
Fiege, sindacalista Cobas condannato
Dopo tre anni e innumerevoli udienze per lo sciopero del 30 dicembre 2009
alla Fiege Borruso di Brembio ... Quanta acqua è passata.
Qualche prezzo politico hanno dovuto far scontare. Seguirà come da rito il
ricorso in appello.
Fulvio Di Giorgio
dal Cittadino di Lodi 23/1/2013
Fiege, sindacalista condannato
(23 gennaio 2013)
Quattro mesi di carcere per resistenza a pubblico ufficiale, ma con i doppi
benefici della sospensione condizionale della pena e della non menzione sul
casellario giudiziale: il giudice Stefania Letizia ha condannato Fulvio Di
Giorgio, il 43enne leader del sindacato autonomo Si Cobas che era stato
arrestato alla fine di dicembre del 2009 per gli scontri tra manifestanti e
forze dell'ordine davanti ai cancelli della logistica Fiege Borruso in
località Garibaldino a Brembio, ma il sindacalista è stato ritenuto
responsabile solo di resistenza a pubblico ufficiale. È stato assolto
“perché il fatto non costituisce reato”, invece, dal secondo capo d’imputazione,
quello di lesioni per i 20 giorni di prognosi riportati dal dirigente della
Digos di Lodi Angelo Di Legge, trattenuto in ospedale per un’intera nottata,
per trauma toracico. «Ritengo che il giudice abbia escluso il dolo - spiega
l’avvocato Sergio Pezzuchi di Brescia, che ha difeso Di Giorgio e l'altro
manifestante arrestato -, probabilmente
presidio-tenda all'Ilva
Questa mattina dalle ore 9 si sono ritrovati davanti alla port. A più di 60
operai ilva cassintegrati, appoggiati dallo Slai cobas per il sindacato di
classe e dall'Usb.
Molte discussioni, all'inizio anche un pò di rabbia e sfiducia per non
essere in tanti a fronte di 2400 in cassintegrazione e delle notizie molto
negative da parte dell'azienda di nuova cig per 8/9 mila operai.
Poi si è tenuta un'assemblea tra tutti i presenti, in cui si è deciso di
iniziare dal pomeriggio un presidio-Tenda permanente, per una settimana
sempre alla port. A, insieme ad un volantinaggio a tutte le portinerie e a
tutti i turni di un volantino dei "cassintegrati e lavoratori in sciopero
Ilva", per informare e fare appello a tutti i lavoratori ad unirsi, perchè -
tra minacce di massiccia cassintegrazione e di non pagamento stipendio -
quello che sta accadendo all'Ilva riguarda tutti. L'appello è anche rivolto
a tutte le rappresentanze sindacali a portare avanti iniziative comuni di
mobilitazione, in particolare, come è emerso nellìassemblea di stamattina,
una manifestazione a Roma.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe appoggia il presidio dei
cassintegrati e lavoratori in sciopero e ritiene che in caso la situzione
nei prossimi giorni dovesse peggiorare, passando, da parte dell'azienda,
dalle minacce ai fatti, occorre rispondere subito con la lotta di massa, il
blocco della fabbrica e lo sciopero generale all'insegna della parola
d'ordine: "O tutti gli operai dentro", "O tutti gli operai fuori a lottare
insieme".
L'UNITA' OPERAIA E' LA NOSTRA FORZA IN QUESTA FASE DIFFICILE!
Slai cobas per il sindacato di classe - Ilva Taranto
24.1.13
_______________________________________________
Redditolavoro mailing list
Redditolavoro@lists.ecn.org
http://lists.ecn.org/mailman/listinfo/redditolavoro
operai ilva cassintegrati, appoggiati dallo Slai cobas per il sindacato di
classe e dall'Usb.
Molte discussioni, all'inizio anche un pò di rabbia e sfiducia per non
essere in tanti a fronte di 2400 in cassintegrazione e delle notizie molto
negative da parte dell'azienda di nuova cig per 8/9 mila operai.
Poi si è tenuta un'assemblea tra tutti i presenti, in cui si è deciso di
iniziare dal pomeriggio un presidio-Tenda permanente, per una settimana
sempre alla port. A, insieme ad un volantinaggio a tutte le portinerie e a
tutti i turni di un volantino dei "cassintegrati e lavoratori in sciopero
Ilva", per informare e fare appello a tutti i lavoratori ad unirsi, perchè -
tra minacce di massiccia cassintegrazione e di non pagamento stipendio -
quello che sta accadendo all'Ilva riguarda tutti. L'appello è anche rivolto
a tutte le rappresentanze sindacali a portare avanti iniziative comuni di
mobilitazione, in particolare, come è emerso nellìassemblea di stamattina,
una manifestazione a Roma.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe appoggia il presidio dei
cassintegrati e lavoratori in sciopero e ritiene che in caso la situzione
nei prossimi giorni dovesse peggiorare, passando, da parte dell'azienda,
dalle minacce ai fatti, occorre rispondere subito con la lotta di massa, il
blocco della fabbrica e lo sciopero generale all'insegna della parola
d'ordine: "O tutti gli operai dentro", "O tutti gli operai fuori a lottare
insieme".
L'UNITA' OPERAIA E' LA NOSTRA FORZA IN QUESTA FASE DIFFICILE!
Slai cobas per il sindacato di classe - Ilva Taranto
24.1.13
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BASTA ESSERE LAVORATORI FANTASMA!
IL GOVERNO TAGLIA ANCHE IL NUMERO DEI GIUDICI E I LAVORATORI OLTRE A PAGARE ANCHE PER LE CAUSE LEGALI TASSE AGGIUNTIVE COME IL CONTRIBUTO UNIFICATO DEVONO ASPETTARE TEMPI BIBLICI PER LE SENTENZE
QUELLA DELLE CAUSE LEGALI, SEBBENE NECESSARIA, E' SEMPRE PIU' UN'ARMA SPUNTATA PER LE LOTTE DEI LAVORATORI
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Comunicato stampaPalermo, 23 gennaio 2013BASTA ESSERE LAVORATORI FANTASMA!
LA SEDE DI TITOLARITA' E I CORSI DI RICONVERSIONE SONO UN NOSTRO DIRITTO PREVISTO PER LEGGE!
IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DEVE FINIRLA DI DISAPPLICARE LA NORMATIVA VIGENTE!
VOGLIAMO IL RISARCIMENTO DEI DANNI PER ESSERE STATI ESCLUSI IN TUTTI QUESTI ANNI DA QUEI COMPENSI CHE SPETTANO AGLI
ilva oggi
tutti uniti contro operai e cittadini
il tavolo che si è riunito ieri a taranto ha deciso solo una cosa
avanti così nel sostegno a padron Riva e come conseguenza di questo
cassaintegrazione per 8 mila operai e
niente nuovi fondi per risanare la città a partire dal quartiere Tamburi
hanno avuto ragione gli operai circa 300 , cassintegrati innanzitutto,
operai della USB in sciopero, slai cobas per il sindacato di classe che ha
cercato a un certo punto di far pesare la forza degli operai ai cancelli con
fronteggiamento con polizia, guardia di finanza, carabinieri in assetto
antisommossa, operai liberi e pensanti presenti
nel contestare la visita di clini e ferrante con tanti giornalisti e
sindacalisti confederali al seguito
i cassintegrati devono rientrare non aumentare
la fabbrica deve rimanere aperta con gli operai dentro
per essere messa realmente a norma in forme accellerate
gli stipendi devono essere pagati
i fondi e beni di padron riva requisiti
i fondi dello stato per la bonifica della città a partire dal quartiere
tamburi devono essere fortemente aumentati e operai e cittadini risarciti
serve lo sciopero generale che paralizzi fabbrica e città !
slai cobas per il sindacato di classe ilva taranto
slaicobasta@gmail.com
347-5301704
24 gennaio
il tavolo che si è riunito ieri a taranto ha deciso solo una cosa
avanti così nel sostegno a padron Riva e come conseguenza di questo
cassaintegrazione per 8 mila operai e
niente nuovi fondi per risanare la città a partire dal quartiere Tamburi
hanno avuto ragione gli operai circa 300 , cassintegrati innanzitutto,
operai della USB in sciopero, slai cobas per il sindacato di classe che ha
cercato a un certo punto di far pesare la forza degli operai ai cancelli con
fronteggiamento con polizia, guardia di finanza, carabinieri in assetto
antisommossa, operai liberi e pensanti presenti
nel contestare la visita di clini e ferrante con tanti giornalisti e
sindacalisti confederali al seguito
i cassintegrati devono rientrare non aumentare
la fabbrica deve rimanere aperta con gli operai dentro
per essere messa realmente a norma in forme accellerate
gli stipendi devono essere pagati
i fondi e beni di padron riva requisiti
i fondi dello stato per la bonifica della città a partire dal quartiere
tamburi devono essere fortemente aumentati e operai e cittadini risarciti
serve lo sciopero generale che paralizzi fabbrica e città !
slai cobas per il sindacato di classe ilva taranto
slaicobasta@gmail.com
347-5301704
24 gennaio
mercoledì 23 gennaio 2013
info ILVA -contestazione operaia della visita di clini
in una fabbrica massicciamente militarizzata all'interno e all'esterno è
arrivato il ministro clini
sin dalle 7 del mattino prima alla direzione poi alla port. A , oltre 200
operai hanno presidiato la portineria -
mentre i sindacati confederali non facevano nulla e sedevano nella platea di
clini. Nessun delegato confederale era presente al presidio.
Sono operai cassintegrati innanzitutto, che chiedono a gran voce di
rientrare
e operai slai cobas, USB che prosegue il suo sciopero, operai 'liberi e
pensanti.
Un presidio di protesta e denuncia della visita di Clini al servizio di
Padron Riva.
Verso le 11.30 al megafono la coordinatrice dello slai cobas per il
sindacato di classe e alcuni operai hanno detto basta al solo presidio
e hanno chiesto a gran voce che una delegazione operaia venisse incontrata
in fabbrica dal ministro e da ferrante, e per dar forza alla loro richiesta
si sono mossi tutti insieme verso l'entrata della portineria sbarrata con
finanzieri e poliziotti in assetto antisommossa.
Le forze dell'ordine hanno promesso di richiedere questo incontro, ma
intanto hanno aumentato poliziotti e assetto militare sia all'esterno che
all'interno della fabbrica, rispondendo così alla legittima richiesta dei
lavoratori,- è stato il momento più significativo e importante della
giornata.
Non è stato possibile andare alla forzatura del blocco poliziesco, anche se
alta è stata la indignazione degli operai di vedersi fuori dalla loro
fabbrica, riempita di poliziotti..
Gli operai hanno via via lasciato il presidio, una parte dei cassintegrati
si è data appuntamento a domani giovedì alle 9 alla port. A, perchè c'è un
nuovo incontro
azienda e sindacati sulla cig , da cui sono esclusi. Un gruppo di liberi e
pensanti ha raggiunto il piccolo presidio ambientalista in città a piazza
immacolata.
il sit-in e la contestazione operaia sono stati utili e necessari per
rompere lo stato di assedio e a far sentire anche tramite i mass media la
loro voce , ma certamente ci voleva ben altro, ci voleva quello che è
richiesto a gran voce dallo slai cobas per il sindacato di classe e
contenuto nel volantino annesso
slai cobas per il sindacato di classe ilva taranto
slaicobasta@lgmail.com 347-5301704
23-1-20013
Ferrante Ilva impone i suoi diktat, e governo, istituzioni, sindacali
confederali vanno a ruota e non a difesa degli operai e masse popolari.
Si prepara un nuovo decreto o un 'Lodo' - che potremmo chiamare: "Vendola
Palombella, Ferrante" - al solo scopo di permettere a Riva di recuperare il
miliardo dalle merci sequestrate, legando a questo il pagamento degli
stipendi. Come se Riva fosse un 'poveretto' che non può attingere da altri
suoi fondi.
NULLA viene detto sul rientro immediato dei cassintegrati e l'azienda
mantiene la pesante minaccia/ricatto di altra massiccia cassintegrazione -
fino a 8mila (dice la stampa) e/o addirittura chiusura fabbriche del gruppo;
quando il sequestro riguarda solo le merci passate e il decreto Aia già
permette di produrne di nuove e di venderle.
Lo Slai cobas è da giorni per:
SCIOPERO GENERALE DI TUTTI GLI OPERAI DELL'ILVA, qualunque sia
l'organizzazione sindacale di appartenenza, E MOBILITAZIONE UNITARIA DI
OPERAI E MASSE POPOLARI, CON BLOCCO DELLA FABBRICA E DELLA CITTA' perchè
siamo in una emergenza generale che tocca tutti, operai e cittadini.
Per imporre a padroni, governo e Stato:
* Il rientro dei cassintegrati e nessuna nuova cassintegrazione
* il pagamento garantito degli stipendi per tutta la durata della messa a
norma
* l'accelerazione della messa a norma della fabbrica, oltre la stessa Aia
insufficiente, innanzitutto coi soldi di padron Riva, requisendone fondi e
beni, ma anche coi soldi dello Stato che ha gestito la fabbrica prima di
Riva
* un piano reale per la bonifica della città, con molti altri soldi da
mettere anche da parte dello Stato per salvaguardare la salute e risarcire
le masse cittadine danneggiate a partire dai Tamburi.
Contro il fronte padronale/governativo che vede uniti tutti, istituzioni,
sindacati confederali, partiti, gli operai hanno bisogno di costruire nella
lotta il LORO FRONTE.
Prima di tutto unendosi al loro interno, impedendo qualsiasi divisione tra
operai in cigs area a freddo e operai al lavoro area a caldo.
Costruendo insieme l'organizzazione alternativa di classe ai sindacati
confederali, superando protagonismo di sigle e spontaneismi.
Gli operai hanno poi bisogno di non essere soli, operai e masse popolari di
Taranto si devono unire - non contrapporsi come vogliono certi
ambientalisti - per difendere lavoro e salute.
SLAI COBAS per il sindacato di classe ILVA - slaicobasta@gmail.com -
3475301704
via Rintone, 22 Taranto - T/F 0994792086 segui il blog
tarantocontro.blogspot.it
ILVA grande questione nazionale
la Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro – promossa anche dallo slai cobas per il sindacato di classe di taranto - dopo l'assemblea nazionale del 7 dicembre a Taranto ha avviato un giro di incontri e assemblee.
Venerdì 18 a Bergamo la RETE con i coordinatori di Taranto dello slai cobas a rappresentarla ha incontrato le realtà di comitati in lotta in Lombardia, impegnati in particolare su questione amianto, processo Eureco di Paderno Dugnago, lavoratori dell'Istituto Tumori, Dalmine, Tecnymont, scuola ecc.
In queste riunioni si è discussa la questione ilva-Taranto, divenuta per tutto il movimento di lotta emblematica della battaglia di operai e cittadini contro le morti sul lavoro, da lavoro e da inquinamento. I partecipanti all'assemblea hanno espresso grande solidarietà agli operai Ilva e ai cittadini di taranto in lotta
VENERDI' 25 GENNAIO siamo A NAPOLI al mattino per incontrare lavoratori/studenti universitari
e al pomeriggio A ROMA per una NUOVA IMPORTANTE ASSEMBLEA
In questa assemblea sarà portata da noi la proposta di una manifestazione nazionale a Taranto entro marzo
per la rete nazionale
i coordinatori di taranto
Per informazione e contatti HYPERLINK "mailto:bastamortesullavoro@domeus.it"bastamortesullavoro@domeus.it
VIA LA POLIZIA DALLA FABBRICA
Lo Slai cobas denuncia la gravità della presenza visibile e massiccia ai cancelli della fabbrica di polizia e carabinieri e la permanente presenza all'interno della fabbrica della Digos.
Essa ha il chiaro scopo di intimidire e reprimere le lotte dei lavoratori, le loro libere organizzazioni e le avanguardie operaie.
Non siamo e non vogliamo uno Stato di polizia ma piena libertà di lottare per il lavoro e la salute.
Chiediamo quindi al Questore e al Prefetto di ritirare immediatamente la polizia e i carabinieri dalla fabbrica.
Chiediamo ai lavoratori, e alle organizzazioni sindacali - tutte - di unirsi a questa richiesta e promuovere le opportune iniziative per affermare i diritti e la libertà di lotta dei lavoratori.
SLAI COBAS per il sindacato di classe
V. Rintone 22 – 3475301704 slaicobasta@gmail.com
Da Roma finora notizie negative. Ferrante Ilva impone i suoi diktat, e governo, istituzioni, sindacali confederali vanno a ruota e non a difesa degli operai e masse popolari.
Si prepara un nuovo decreto o un 'Lodo' – che potremmo chiamare: “Vendola Palombella, Ferrante” – al solo scopo di permettere a Riva di recuperare il miliardo dalle merci sequestrate, legando a questo il pagamento degli stipendi. Come se Riva fosse un 'poveretto' che non può attingere da altri suoi fondi.
NULLA viene detto sul rientro immediato dei cassintegrati e l'azienda mantiene la pesante minaccia/ricatto di altra massiccia cassintegrazione - fino a 8mila (dice la stampa) e/o addirittura chiusura fabbriche del gruppo; quando il sequestro riguarda solo le merci passate e il decreto Aia già permette di produrne di nuove e di venderle.
Lo Slai cobas è da giorni per:
SCIOPERO GENERALE DI TUTTI GLI OPERAI DELL'ILVA, qualunque sia l'organizzazione sindacale di appartenenza, E MOBILITAZIONE UNITARIA DI OPERAI E MASSE POPOLARI, CON BLOCCO DELLA FABBRICA E DELLA CITTA' perchè siamo in una emergenza generale che tocca tutti, operai e cittadini.
Per imporre a padroni, governo e Stato:
* Il rientro dei cassintegrati e nessuna nuova cassintegrazione
* il pagamento garantito degli stipendi per tutta la durata della messa a norma
* l'accelerazione della messa a norma della fabbrica, oltre la stessa Aia insufficiente, innanzitutto coi soldi di padron Riva, requisendone fondi e beni, ma anche coi soldi dello Stato che ha gestito la fabbrica prima di Riva
* un piano reale per la bonifica della città, con molti altri soldi da mettere anche da parte dello Stato per salvaguardare la salute e risarcire le masse cittadine danneggiate a partire dai Tamburi.
Contro il fronte padronale/governativo che vede uniti tutti, istituzioni, sindacati confederali, partiti, gli operai hanno bisogno di costruire nella lotta il LORO FRONTE.
Prima di tutto unendosi al loro interno, impedendo qualsiasi divisione tra operai in cigs area a freddo e operai al lavoro area a caldo.
Costruendo insieme l'organizzazione alternativa di classe ai sindacati confederali, superando protagonismo di sigle e spontaneismi.
Gli operai hanno poi bisogno di non essere soli, operai e masse popolari di Taranto si devono unire – non contrapporsi come vogliono certi ambientalisti - per difendere lavoro e salute.
Gli operai hanno poi bisogno di non essere soli, operai e masse popolari di Taranto si devono unire – non contrapporsi come vogliono certi ambientalisti - per difendere lavoro e salute.
SLAI COBAS per il sindacato di classe ILVA – HYPERLINK "mailto:slaicobasta@gmail.com"slaicobasta@gmail.com - 3475301704
via Rintone, 22 Taranto – T/F 0994792086 segui il blog tarantocontro.blogspot.it
martedì 22 gennaio 2013
Da Roma finora notizie negative. Ferrante Ilva impone i suoi diktat, e governo, istituzioni, sindacali confederali vanno a ruota e non a difesa degli operai e masse popolari.
Si prepara un nuovo decreto o un 'Lodo' – che potremmo chiamare: “Vendola
Palombella, Ferrante” – al solo scopo di permettere a Riva di recuperare il
miliardo dalle merci sequestrate, legando a questo il pagamento degli
stipendi. Come se Riva fosse un 'poveretto' che non può attingere da altri
suoi fondi.
NULLA viene detto sul rientro immediato dei cassintegrati e l'azienda
mantiene la pesante minaccia/ricatto di altra massiccia cassintegrazione -
fino a 8mila (dice la stampa) e/o addirittura chiusura fabbriche del gruppo;
quando il sequestro riguarda solo le merci passate e il decreto Aia già
permette di produrne di nuove e di venderle.
Lo Slai cobas è da giorni per:
SCIOPERO GENERALE DI TUTTI GLI OPERAI DELL'ILVA, qualunque sia
l'organizzazione sindacale di appartenenza, E MOBILITAZIONE UNITARIA DI
OPERAI E MASSE POPOLARI, CON BLOCCO DELLA FABBRICA E DELLA CITTA' perchè
siamo in una emergenza generale che tocca tutti, operai e cittadini.
Per imporre a padroni, governo e Stato:
* Il rientro dei cassintegrati e nessuna nuova cassintegrazione
* il pagamento garantito degli stipendi per tutta la durata della messa a
norma
* l'accelerazione della messa a norma della fabbrica, oltre la stessa Aia
insufficiente, innanzitutto coi soldi di padron Riva, requisendone fondi e
beni, ma anche coi soldi dello Stato che ha gestito la fabbrica prima di
Riva
* un piano reale per la bonifica della città, con molti altri soldi da
mettere anche da parte dello Stato per salvaguardare la salute e risarcire
le masse cittadine danneggiate a partire dai Tamburi.
Contro il fronte padronale/governativo che vede uniti tutti, istituzioni,
sindacati confederali, partiti, gli operai hanno bisogno di costruire nella
lotta il LORO FRONTE.
Prima di tutto unendosi al loro interno, impedendo qualsiasi divisione tra
operai in cigs area a freddo e operai al lavoro area a caldo.
Costruendo insieme l'organizzazione alternativa di classe ai sindacati
confederali, superando protagonismo di sigle e spontaneismi.
Gli operai hanno poi bisogno di non essere soli, operai e masse popolari di
Taranto si devono unire – non contrapporsi come vogliono certi
ambientalisti - per difendere lavoro e salute.
SLAI COBAS per il sindacato di classe ILVA – slaicobasta@gmail.com -
3475301704
via Rintone, 22 Taranto – T/F 0994792086
----- Original Message -----
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Palombella, Ferrante” – al solo scopo di permettere a Riva di recuperare il
miliardo dalle merci sequestrate, legando a questo il pagamento degli
stipendi. Come se Riva fosse un 'poveretto' che non può attingere da altri
suoi fondi.
NULLA viene detto sul rientro immediato dei cassintegrati e l'azienda
mantiene la pesante minaccia/ricatto di altra massiccia cassintegrazione -
fino a 8mila (dice la stampa) e/o addirittura chiusura fabbriche del gruppo;
quando il sequestro riguarda solo le merci passate e il decreto Aia già
permette di produrne di nuove e di venderle.
Lo Slai cobas è da giorni per:
SCIOPERO GENERALE DI TUTTI GLI OPERAI DELL'ILVA, qualunque sia
l'organizzazione sindacale di appartenenza, E MOBILITAZIONE UNITARIA DI
OPERAI E MASSE POPOLARI, CON BLOCCO DELLA FABBRICA E DELLA CITTA' perchè
siamo in una emergenza generale che tocca tutti, operai e cittadini.
Per imporre a padroni, governo e Stato:
* Il rientro dei cassintegrati e nessuna nuova cassintegrazione
* il pagamento garantito degli stipendi per tutta la durata della messa a
norma
* l'accelerazione della messa a norma della fabbrica, oltre la stessa Aia
insufficiente, innanzitutto coi soldi di padron Riva, requisendone fondi e
beni, ma anche coi soldi dello Stato che ha gestito la fabbrica prima di
Riva
* un piano reale per la bonifica della città, con molti altri soldi da
mettere anche da parte dello Stato per salvaguardare la salute e risarcire
le masse cittadine danneggiate a partire dai Tamburi.
Contro il fronte padronale/governativo che vede uniti tutti, istituzioni,
sindacati confederali, partiti, gli operai hanno bisogno di costruire nella
lotta il LORO FRONTE.
Prima di tutto unendosi al loro interno, impedendo qualsiasi divisione tra
operai in cigs area a freddo e operai al lavoro area a caldo.
Costruendo insieme l'organizzazione alternativa di classe ai sindacati
confederali, superando protagonismo di sigle e spontaneismi.
Gli operai hanno poi bisogno di non essere soli, operai e masse popolari di
Taranto si devono unire – non contrapporsi come vogliono certi
ambientalisti - per difendere lavoro e salute.
SLAI COBAS per il sindacato di classe ILVA – slaicobasta@gmail.com -
3475301704
via Rintone, 22 Taranto – T/F 0994792086
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LOTTA PER L'ACQUA A MIRA
dallo slai cobas per il sindacato di classe di marghera
volantino diffuso allo spettacolo di Paolini
! ACQUA ALLE FAMIGLIE DI VIA BORROMINI 7 !
Assemblea solidale al Cobas degli Occupanti di Case Pubbliche Inutilizzate
Da giugno del 2012 cinque famiglie sfrattate hanno occupato dapprima un
appartamento Ater sfitto a
Mira Porte e quindi degli appartamenti nello stabile del Comune di Mira in
via Borromini, 7. Queste
occupazioni sono state la immediata conseguenza della situazione di crisi e
disoccupazione che stiamo
vivendo tutti, e in particolare, della cessazione dell'ospitalità presso la
"Casa del Colore" di Dolo per due di
queste famiglie.
Lo stabile di via Borromini 7 è di proprietà del Comune di Mira, da due anni
era stato abbandonato e
volantino diffuso allo spettacolo di Paolini
! ACQUA ALLE FAMIGLIE DI VIA BORROMINI 7 !
Assemblea solidale al Cobas degli Occupanti di Case Pubbliche Inutilizzate
Da giugno del 2012 cinque famiglie sfrattate hanno occupato dapprima un
appartamento Ater sfitto a
Mira Porte e quindi degli appartamenti nello stabile del Comune di Mira in
via Borromini, 7. Queste
occupazioni sono state la immediata conseguenza della situazione di crisi e
disoccupazione che stiamo
vivendo tutti, e in particolare, della cessazione dell'ospitalità presso la
"Casa del Colore" di Dolo per due di
queste famiglie.
Lo stabile di via Borromini 7 è di proprietà del Comune di Mira, da due anni
era stato abbandonato e
lunedì 21 gennaio 2013
ilva i processi sono tanti e riva non è il solo imputato
Morti amianto, a processo vertici dell'Ilva
Trenta imputati, in pratica i vertici della ex Italsider e dell'Ilva dagli
anni Settanta ad oggi, e 45 vittime, parte delle quali costituitesi parte
civile: sono le cifre principali del processo per le morti all'Ilva di
Taranto provocate dalla dispersione di fibre di amianto.
Nell'udienza odierna (il processo è ancora nelle fasi preliminari) il
giudice
coop sociali
Comunicato stampa
Palermo, 21/01/2012I precari e le precarie delle Coop Sociali, assistenti igienico-personale agli studenti disabili nelle scuole superiori di Palermo e provincia, esprimono tutta la loro rabbia e indignazione per la mancata "disponibilità" del Presidente Crocetta e del suo staff di segretria tecnica nell'incontrarli oggi pomeriggio, per discutere di una vertenza delicata quale quella che riguarda un servizio di assistenza importante sul piano sociale come quello rivolto ai soggetti disabili.I precari e le precarie delle Coop Sociali ancora una volta devono constatare che dietro le belle parole di "rivoluzione" e "cambiamneto" non cambia proprio nulla!Questa "nuova" giunta è ancora così impegnata nella "nuova" tornata elettorale che non ha il tempo necessario per incontrare
Ilva nuovo decreto pro riva padrone-governo sindacati
da roma notizie pessime - alleanza intorno all'ilva di tutti contro lenecessità e gli interessi di operai e masse popolari -
quindi preparano un nuovo decreto per domani con il solo scopo di permettere
a Riva di recuperare il miliardo delle merci sequestrate eaccettando il
diktata aziendale che lega a questo il pagamento degli stipendi- ovvero il
governo si pone al servisio e agli ordini di riva- i sindacalisti della uilm
e segnatamente palombella scendono apertamente in campo sa sostegno di
questa operazione e forse è proprio palombella sindacalista di riferimento
dell'azienda a livello nazionale che lo ispira -
lo slai cobas per il sindacato di classe esprime un netto no a questa
ennesima operazione padrone-stato-governo e domani martedì dalle 15 in poi
alle portineria ilva riaffermerà che l'alternativa è la mobilitazione
operaia e cittadina che blocchi fabbrica e città per imporre il rientro dei
cassaintegrati da subito e l'avvio reale della messa a norma dell'azienda
per salvaguardare lavoro e salute
slai cobas per il sindacato di classe
da repubblica
Si è concluso il vertice tra l'Ilva i sindacati convocato per fare il punto
sulle difficoltà del siderurgico legate al sequestro dell'acciaio prodotto
per oltre un miliardo di euro. "Per far fronte agli ingenti investimenti
prescritti dall'Autorizzazione
COMUNICATO DELLO SLAI COBAS per il sindacato di classe
La riunione straordinaria del governo non ha risolto nessuno dei
problemi su cui sono mobilitati gli operai dell'Ilva e che sono
all'attenzione di tutte le masse popolari di Taranto. Essa ha confermato
l'applicazione dell'Aia, che è comprensiva della disponibilità e
commercializzazine dei prodotti da parte dell'Ilva compreso quelli
sequestrati dalla magistratura; ha parlato di un nuovo decreto di cui
non si vede ancora il contenuto e la natura; ha parlato di garanzia di
pagamento degli stipendi; NULLA ha detto sul rientro immediato dei
cassintegrati.
Le decisioni del governo hanno trovato l'immediato appoggio di tutti i
partiti parlamentari, dei rappresentanti delle istituzioni locali e dei
sindacati confederali.
Ma l'azienda è immediatamente intervenuta per ribadire che senza
dissequestro non pagherà gli stipendi a febbraio e ha convocato per
questa mattina i sindacati confederali a Roma dove sarebbero attese
decisioni ulteriormente gravi dell'azienda, soprattutto in materia di
occupazione.
Gli operai dell'Ilva, le masse popolari di Taranto e lo Slai cobas con
loro, non condividono le decisioni del governo, sono contro la posizione
ancora più grave che va assumendo padron Riva e Ferrante e fin dai
giorni scorsi abbiamo affermato che ci vuole lo
*SCIOPERO GENERALE DEGLI OPERAI DELL'ILVA e la MOBILITAZIONE UNITARIA
DEGLI OPERAI E DELLE MASSE POPOLARI CITTADINI, CON BLOCCO DELLA FABBRICA
E DELLA CITTA' per imporre a padron, governo e Stato: *
l'immediata messa a norma della fabbrica, innanzitutto coi soldi di
padron Riva, requisendone fondi e beni,
il mantenimento in fabbrica di tutti gli operai, con il rientro degli
attuali cig,
la garanzia del salario,
un piano reale per la bonifica della città, con molti, molti altri soldi
da mettere da parte dello Stato per salvaguardare la salute e risarcire
le masse cittadine danneggiate a partire dal quartiere Tamburi.
La strada indicata dallo Slai cobas è l'unica all'altezza della guerra
in atto di Riva e governo e dell'emergenza in corso.
La Fim ha realizzato uno sciopero aziendalista. Uilm e Fiom sono con il
governo e non pongono con forza il problema immediato del rientro dei
cassintegrati.
L'Usb lancia "scioperi ad oltranza" che al di là di venerdì scorso
consistono in bandiere propagandistiche non adeguate allo scontro con
Riva/Governo/Stato in corso.
I lavoratori hanno bisogno in questo momento di forza, unità su basi di
classe e scontro frontale di massa in unità con le masse popolari
tarantine.
Lo Slai cobas denuncia la gravità della presenza visibile e massiccia ai
cancelli della fabbrica di polizia e carabinieri e la permanente
presenza all'interno della fabbrica della Digos.
Essa ha il chiaro scopo di intimidire e reprimere le lotte dei
lavoratori, le loro libere organizzazioni e le avanguardie operaie.
Non siamo e non vogliamo uno Stato di polizia ma piena libertà di
lottare per il lavoro e la salute. Chiediamo quindi al Questore e al
Prefetto di ritirare immediatamente la polizia e i carabinieri dalla
fabbrica.
Chiediamo ai lavoratori, e alle organizzazioni sindacali - tutte - di
unirsi a questa richiesta e promuovere le opportune iniziative per
affermare i diritti e la libertà di lotta dei lavoratori.
MARTEDI' DALLE 15 IN POI ALLE PORTINERIE DELL'ILVA SONO PROMOSSI
INCONTRI CON GLI OPERAI, PER INFORMAZIONI E DECISIONI SULLE INIZIATIVE
DA CONDURRE IN FABBRICA E IN OCCASIONE DELLA VENUTA DIEL MIN.
CLINI E DEI GARANTI.
In caso venga annunciato nell'incontro di questa mattina ulteriore
cassintegrazione e attacco ai salari, la risposta operaia deve essere
immediata a partire dalla giornata di domani, martedì.
*SLAI COBAS per il sindacato di classe Ilva**
**slaicobasta@gmail.com - 3475301704 - 0994792086*
problemi su cui sono mobilitati gli operai dell'Ilva e che sono
all'attenzione di tutte le masse popolari di Taranto. Essa ha confermato
l'applicazione dell'Aia, che è comprensiva della disponibilità e
commercializzazine dei prodotti da parte dell'Ilva compreso quelli
sequestrati dalla magistratura; ha parlato di un nuovo decreto di cui
non si vede ancora il contenuto e la natura; ha parlato di garanzia di
pagamento degli stipendi; NULLA ha detto sul rientro immediato dei
cassintegrati.
Le decisioni del governo hanno trovato l'immediato appoggio di tutti i
partiti parlamentari, dei rappresentanti delle istituzioni locali e dei
sindacati confederali.
Ma l'azienda è immediatamente intervenuta per ribadire che senza
dissequestro non pagherà gli stipendi a febbraio e ha convocato per
questa mattina i sindacati confederali a Roma dove sarebbero attese
decisioni ulteriormente gravi dell'azienda, soprattutto in materia di
occupazione.
Gli operai dell'Ilva, le masse popolari di Taranto e lo Slai cobas con
loro, non condividono le decisioni del governo, sono contro la posizione
ancora più grave che va assumendo padron Riva e Ferrante e fin dai
giorni scorsi abbiamo affermato che ci vuole lo
*SCIOPERO GENERALE DEGLI OPERAI DELL'ILVA e la MOBILITAZIONE UNITARIA
DEGLI OPERAI E DELLE MASSE POPOLARI CITTADINI, CON BLOCCO DELLA FABBRICA
E DELLA CITTA' per imporre a padron, governo e Stato: *
l'immediata messa a norma della fabbrica, innanzitutto coi soldi di
padron Riva, requisendone fondi e beni,
il mantenimento in fabbrica di tutti gli operai, con il rientro degli
attuali cig,
la garanzia del salario,
un piano reale per la bonifica della città, con molti, molti altri soldi
da mettere da parte dello Stato per salvaguardare la salute e risarcire
le masse cittadine danneggiate a partire dal quartiere Tamburi.
La strada indicata dallo Slai cobas è l'unica all'altezza della guerra
in atto di Riva e governo e dell'emergenza in corso.
La Fim ha realizzato uno sciopero aziendalista. Uilm e Fiom sono con il
governo e non pongono con forza il problema immediato del rientro dei
cassintegrati.
L'Usb lancia "scioperi ad oltranza" che al di là di venerdì scorso
consistono in bandiere propagandistiche non adeguate allo scontro con
Riva/Governo/Stato in corso.
I lavoratori hanno bisogno in questo momento di forza, unità su basi di
classe e scontro frontale di massa in unità con le masse popolari
tarantine.
Lo Slai cobas denuncia la gravità della presenza visibile e massiccia ai
cancelli della fabbrica di polizia e carabinieri e la permanente
presenza all'interno della fabbrica della Digos.
Essa ha il chiaro scopo di intimidire e reprimere le lotte dei
lavoratori, le loro libere organizzazioni e le avanguardie operaie.
Non siamo e non vogliamo uno Stato di polizia ma piena libertà di
lottare per il lavoro e la salute. Chiediamo quindi al Questore e al
Prefetto di ritirare immediatamente la polizia e i carabinieri dalla
fabbrica.
Chiediamo ai lavoratori, e alle organizzazioni sindacali - tutte - di
unirsi a questa richiesta e promuovere le opportune iniziative per
affermare i diritti e la libertà di lotta dei lavoratori.
MARTEDI' DALLE 15 IN POI ALLE PORTINERIE DELL'ILVA SONO PROMOSSI
INCONTRI CON GLI OPERAI, PER INFORMAZIONI E DECISIONI SULLE INIZIATIVE
DA CONDURRE IN FABBRICA E IN OCCASIONE DELLA VENUTA DIEL MIN.
CLINI E DEI GARANTI.
In caso venga annunciato nell'incontro di questa mattina ulteriore
cassintegrazione e attacco ai salari, la risposta operaia deve essere
immediata a partire dalla giornata di domani, martedì.
*SLAI COBAS per il sindacato di classe Ilva**
**slaicobasta@gmail.com - 3475301704 - 0994792086*
Le precarie e i precari delle Cooperative Sociali tornano in lotta!
LUNEDI' 21 GENNAIO SIT-IN ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE SICILIANA - PIAZZA INDIPENDENZA DALLE ORE 15,00
BASTA PRECARIETA' - BASTA TAGLIARE SUI DIRITTI DEGLI STUDENTI DISABILI
All’interno dei servizi sociali a favore dei soggetti in situazione di handicap,noi precari svolgiamo da anni un servizio di Assistenti igienico-personale verso i giovani studenti disabili frequentanti le scuole superiori di Palermo e Provincia.
Tale servizio di assistenza la cui competenza di erogazione e gestione, tramite capitolato d’appalto, è affidata all’Ente della Provincia, è stato fino ad oggi contraddistinto da una precarietà lavorativa che si è aggravata nel tempo, perché la Provincia è passata da appalti a diversi enti (Cooperative sociali e/o Associazioni) triennali o biennali, ad appalti o proroghe di appena 3 mesi o addirittura 2 mesi, come l'attuale che scadrà il 28 febbraio 2013, con tutte le conseguenze negative del caso;
Vista l’importanza e la delicatezza sul piano sociale del servizio da noi svolto, (considerate le vigenti leggi in materia di integrazione dei soggetti disabili sul piano sociale, e nello specifico in materia di istruzione scolastica), di cui gli stessi rappresentanti della Provincia vantano la bontà i quali però se da un lato lamentano la riduzione delle risorse finanziarie erogate dalla Regione Sicilia a causa della Spending Review lacrime e sangue del governo Monti dall'altro non esitano a sperperare risorse per feste e festini o
venerdì 18 gennaio 2013
ilva mobilitazione permanente
sin da ieri pomeriggio si susseguono iniziative - la fim indice uno sciopero aziendalista che ha una certa riuscita in alcuni reparti e cavalca la tigre antimagistratura, Fiom e uilm non partecipano allo sciopero ,altri operai partecipano ad una assemblea spontanea nella sala del consiglio di fabbrica protestando a gran voce contro Riva e sindacati confederali, altri operai bloccano al portol'azienda blinda le portinerie e la polizia si fa sempre più presente
lo slai cobas per il sindacato di classe sin dae presidi degli ultimi giorni chiama alla mobilitazione i cassintegrati e si batte per una mobilitazione unitaria dei lavoratori per far pesare la forza operaia sulle decisioni che devono prendere padroni e governo per il rientro dei cassintegrati, la tutela di lavoro e reddito e la messa a norma degli impianti
gli appuntamenti indicati sono per lunedì alle portinerie dalle prime ore del mattino, per il blocco della fabbrica ma che arrivi anche alla città
slai cobas per il sindacto di classe ilva taranto
18 gennaio 2013
mercoledì 16 gennaio 2013
Taranto: Cigs Ilva nuova giornata di lotta
a proposito ultime notizie sull'ilva
lo slai cobas per il sindacato di classe ilva ha avuto un ruolo attivo,
proponente e organizzante nelle due iniziative di lotta dei cassintegrati
e ribadisce rispetto a tutto questo la sua azione che sarà confermata con un
nuovo comunicato domani
I cassintegrati devono rientrare subito - il blocco delle merci da parte
della procura non è ragione sufficiente per tenerli fuori
Se negli immediati prossimi giorni questo non avverrà, è inevitabile che
Slai cobas per il sindacato di classe Ilva e operai torneranno in azione
lunedì o al massimo martedì
per bloccare
le merci e il carico e scarico, attività che comunque non è fermata e
richiederanno a tutti gli operai che stanno lavorando di fermarsi a loro
volta, contro azienda e sindacati confederali che non lo vogliono fare.
slai cobas ilva taranto tel 347-5301704
far circolare ampiamente in internet, facebook ecc,
prendere contatto immediato via email,telefono con lo slai cobas ilva per il
sindacato di classe
per conoscere i prossimi appuntamenti
2° giorno di lotta Ilva taranto 15 gennaio 2015
Nuova intensa e combattiva giornata di lotta dei cassintegrati Ilva. Sin
dalle 8,30 di questa mattina alla Direzione sono affluiti gli operai in cig
del TNA, del Laf e di altri reparti dell'area a freddo, nell'arco di un'ora
sono diventati più di 200.
La Direzione Ilva aveva fatto trovare la sorpresa dei cancelli sbarrati con
catene, dimostrando subito la sua intenzione di non voler incontrare i
lavoratori.
Questa mattina gli operai si sono presentati,
lo slai cobas per il sindacato di classe ilva ha avuto un ruolo attivo,
proponente e organizzante nelle due iniziative di lotta dei cassintegrati
e ribadisce rispetto a tutto questo la sua azione che sarà confermata con un
nuovo comunicato domani
I cassintegrati devono rientrare subito - il blocco delle merci da parte
della procura non è ragione sufficiente per tenerli fuori
Se negli immediati prossimi giorni questo non avverrà, è inevitabile che
Slai cobas per il sindacato di classe Ilva e operai torneranno in azione
lunedì o al massimo martedì
per bloccare
le merci e il carico e scarico, attività che comunque non è fermata e
richiederanno a tutti gli operai che stanno lavorando di fermarsi a loro
volta, contro azienda e sindacati confederali che non lo vogliono fare.
slai cobas ilva taranto tel 347-5301704
far circolare ampiamente in internet, facebook ecc,
prendere contatto immediato via email,telefono con lo slai cobas ilva per il
sindacato di classe
per conoscere i prossimi appuntamenti
2° giorno di lotta Ilva taranto 15 gennaio 2015
Nuova intensa e combattiva giornata di lotta dei cassintegrati Ilva. Sin
dalle 8,30 di questa mattina alla Direzione sono affluiti gli operai in cig
del TNA, del Laf e di altri reparti dell'area a freddo, nell'arco di un'ora
sono diventati più di 200.
La Direzione Ilva aveva fatto trovare la sorpresa dei cancelli sbarrati con
catene, dimostrando subito la sua intenzione di non voler incontrare i
lavoratori.
Questa mattina gli operai si sono presentati,
ilva situazione sempre più difficile Riva cavalca la tigre e gli operai rischiano
è necessaria la mobilitazione di tutti gli operai non con riva contro la magistratura ma
contro riva e governo per il lavoro e al salute
per mantenere la fabbrica aperta deve essere a norma
i padroni restino in galera , ma gli operai devono restare in fabbrica e non in cassa integrazione o in mezzo alla strada come tanti vogliono
cassintegrati devono rientrare subito. Se negli immediati prossimi giorni questo non avverrà, è inevitabile che Slai cobas per il sindacato di classe Ilva e operai torneranno in azione - lunedì al massimo martedì - per bloccare le merci e il carico e scarico, attività che comunque non è fermata erichiederanno a tutti gli operai che stanno lavorando di fermarsi a loro volta, contro azienda e sindacati confederali che non lo vogliono fare.
SLAI COBAS per il sindacato di classe ILVA
Taranto - 15.1.13 slaicobasta@gmail.com - 3475301704
per mantenere la fabbrica aperta deve essere a norma
i padroni restino in galera , ma gli operai devono restare in fabbrica e non in cassa integrazione o in mezzo alla strada come tanti vogliono
cassintegrati devono rientrare subito. Se negli immediati prossimi giorni questo non avverrà, è inevitabile che Slai cobas per il sindacato di classe Ilva e operai torneranno in azione - lunedì al massimo martedì - per bloccare le merci e il carico e scarico, attività che comunque non è fermata erichiederanno a tutti gli operai che stanno lavorando di fermarsi a loro volta, contro azienda e sindacati confederali che non lo vogliono fare.
SLAI COBAS per il sindacato di classe ILVA
Taranto - 15.1.13 slaicobasta@gmail.com - 3475301704
l'amiu contro i diritti dei lavoratori
Questa mattina è stata vietata l'assemblea dei lavoratori della Pasquinelli da parte della direzione AMIU.
L'assemblea era stata comunicata in tempi utili alla direzione dell'Amiu ed alla cooperativa "Ancora",ma in tarda serata di ieri
è arrivata una nota della stessa AMIU,a firma del rag Melucci, che con pretesti assurdi negava un diritto fondamentale dei lavoratori.
Riteniamo molto grave questa violazione della legge 300/70 che crea inopportune tensioni nei lavoratori
Premesso che i suddetti lavoratori hanno già svolto altre assemblee alla Pasquinelli,ci chiediamo cosa significhi questo
brutto segnale,pertanto questa sera i lavoratori della pasquinelli terranno l'assemblea nella sede slai cobas .
ilva - seconda giornata di lotta dei cassintegrati - fai circolare
Nuova intensa e combattiva giornata di lotta dei cassintegrati Ilva.
Sin dalle 8,30 di questa mattina alla Direzione sono affluiti gli operai in cig del TNA, del Laf e di altri reparti dell'area a freddo, nell'arco di un'ora sono diventati più di 200.
La Direzione Ilva aveva fatto trovare la sorpresa dei cancelli sbarrati con catene, dimostrando subito la sua intenzione di non voler incontrare i lavoratori.
Questa mattina gli operai si sono presentati, anche su appello dello Slai cobas per il sindacato di classe, ben determinati a non perdersi in chiacchiere e a richiedere subito l'incontro con la Direzione Ilva per
ottenere il rientro al lavoro, perchè
La Direzione Ilva aveva fatto trovare la sorpresa dei cancelli sbarrati con catene, dimostrando subito la sua intenzione di non voler incontrare i lavoratori.
Questa mattina gli operai si sono presentati, anche su appello dello Slai cobas per il sindacato di classe, ben determinati a non perdersi in chiacchiere e a richiedere subito l'incontro con la Direzione Ilva per
ottenere il rientro al lavoro, perchè
Sciopero e manifestazione in ditta appaltatrice
TARANTO – Le segreterie provinciali di Taranto dei sindacati degli edili Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Fillea e Feneal-Uil hanno indetto per domani uno sciopero di otto ore dei lavoratori della ditta dell’appalto Semat, che ha annunciato 100 esuberi con il conseguente ricorso alla cassa integrazione, con manifestazione all’interno ed all’esterno dello stabilimento siderurgico. Lo sciopero, che comincerà alle 7, riguarderà tutti i turni. In una lettera i sindacati invitano il prefetto di Taranto, Claudio Sammartino, «ad attivare tutte le procedure per bloccare questi fenomeni continui che si consumano offendendo il territorio ionico ed i lavoratori». Fillea, Filca e Feneal fanno presente che mentre la Semat ha ufficializzato gli esuberi in un incontro nella sede di Confindustria, «in un’impresa del Gruppo 'Semat Engineering' (Impresa Metalmeccanica) si continuano ad assumere, sino ad oggi, gruppi di giovani senza alcuna esperienza lavorativa, contravvenendo alle norme più elementari della sicurezza, adibendoli a lavori precedentemente svolti dagli stessi lavoratori edili della Semat». Le segreterie territoriali, «pur ribadendo ancora una volta il lato positivo dell’aumento occupazionale, non possono, per nessuna ragione, assistere da un lato alle assunzioni massicce di questi giorni – giovani precari assunti per 12 giorni e/o un mese con interruzioni di circa dieci giorni e riassunzioni in Aziende con denominazione diversa dello stesso Gruppo – e dall’altro alla messa in cassa integrazione di unità lavorative Edili con grande esperienza all’interno dello stabilimento». Infine, i sindacati «respingono con forza questi atti di arroganza e ribaltano al Gruppo Trombini qualsiasi tensione e responsabilità sociale che potrebbero innescare la manifestazione». |
assedio degli operai del TNA1 alla Direzione Ilva
Circa un centinaio di operai dei cassintegrati del TNA1 e anche di altri reparti hanno assediato questa mattina la portineria della Direzione Ilva e hanno avuto un forte confronto/scontro con i rappresentanti sindacali confederali arrivati (Talò della uilm e fiom).
I lavoratori volevano incontrare direttamente la direzione per chiedere il loro immediato rientro in fabbrica, dato che non lavorano in maniera continuativa praticamente dal 2008, e sono ora in cig a zero ore da almeno 2 mesi, con abbassamento netto del salario che rende sempre più difficile il mantenimento della famiglia, il pagamento dei mutui, delle bollette, ecc.
Ferrante aveva detto che i lavoratori sarebbero stati ricollocati in altri reparti, ma finora non è avvenuto, e non sono stati ricollocati neanche al TNA2 che invece continua ad operare.
L'incontro con la Direzione Ilva non c'è stato perchè, a detta dei rappresentanti di uilm e fiom, non c'era nessuno, in quanto stavano tutti a Bari - guarda caso anche venerdì scorso i sindacalisti confederali avevano detto che non vi era alcun dirigente dell'Ilva in sede.
I sindacalisti hanno giustificato la politica dell'azienda,
Ferrante aveva detto che i lavoratori sarebbero stati ricollocati in altri reparti, ma finora non è avvenuto, e non sono stati ricollocati neanche al TNA2 che invece continua ad operare.
L'incontro con la Direzione Ilva non c'è stato perchè, a detta dei rappresentanti di uilm e fiom, non c'era nessuno, in quanto stavano tutti a Bari - guarda caso anche venerdì scorso i sindacalisti confederali avevano detto che non vi era alcun dirigente dell'Ilva in sede.
I sindacalisti hanno giustificato la politica dell'azienda,
La protesta del TNA1 - Intervista a operai dell'Ilva, Antonio e Piero.
Abbiamo saputo della vostra protesta di operai del TNA1, avvenuta l'altro giorno, ci racconti cosa è successo.
Antonio (del TNA1) - In più di 50 lavoratori del TNA1 siamo andati alla direzione Ilva perchè noi stiamo da mesi sempre in cig, per chiedere di farci tornare a lavorare, come stanno facendo gli operai del TNA2, o di ricollocarci in altri reparti come è successo l'anno scorso in cui l'azienda ci ha trasferito in acciaieria, ome-mua, batteria.
Quanti sono gli operai del TNA1 in cigo?
Antonio - 370 tra TNA1 e arena combinata, abbiamo finito le ferie, ci hanno anticipato anche le ferie del 2013, dal 31 dicembre hanno fatto partire la cassintegrazione. Ci hanno confermato la cig fino al 2 marzo.
Perché gli operai del TNA1 sono stati messi in cig, mentre il TNA2 lavora?
Antonio - Noi facciamo lo stesso lavoro degli operai del TNA2 che invece stanno lavorando. La differenza è che il TNA2 avendo impianti più ampi del TNA1 può trasportare sia i suoi coils che i nostri. In questo periodo il TNA2 sta prendendo sia le bramme dell'acciaieria 2 che quelle dell'acciaieria 1 che normalmente vengono prese dal TNA1
Come operai possiamo fare anche noi il lavoro del TNA2, come capacità di impianti, no. Al TNA1 le bramme sono sequestrate, mentre al TNA2, no.
Piero (dell'Acciaieria 1 dello slai cobas Ilva) – Le condizioni di trattamento devono essere uguali per tutti. Se metti in cig sempre gli stessi vuol dire che li stai già destinando alla mobilità. L'azienda poi deve ancora dimostrare che questa cig era necessaria, visto che non ha avuto neanche la firma della Fiom.
Noi dell'acciaierai 1 continuiamo a lavorare anche se le colate