Il nuovo governo delle larghe intese porta avanti la politica dei padroni
che scaricano la loro crisi di sistema sui proletari, sui lavoratori e le
masse e rimane nella via tracciata dai precedenti governi in direzione del
moderno fascismo, dove l'alleanza neocorporativa con il ruolo attivo dei
confederali è il salto di qualità al servizio del fascismo padronale. Se non
basta la repressione ordinaria della polizia ai cancelli delle fabbriche
fanno l'accordo del 31 maggio sulla (negazione) della rappresentanza dei
sindacati di base che organizzano le lotte fuori e contro i confederali.
Come, oltre all'accordo fascista sulle RSU, cercano d'impedire l'esercizio
del diritto di sciopero, come hanno cercato di fare con i lavoratori della
logistica, facendo intervenire le “menti fini” della commissione
antisciopero sollecitata da prefetto e questura.
A questi attacchi i lavoratori organizzati con i sindacati di base e di
classe hanno riposto intensificando la lotta, scioperando e bloccando i
cancelli, diventando anche riferimento, come a Bologna, di un movimento
d'opposizione sociale più vasto.
SEDE LEGALE E NAZIONALE TARANTO VIA LIVIO ANDRONICO, 47 tel 099/4792086 347/5301704 slaicobasta@gmail.com
martedì 25 giugno 2013
Scuola coord 3 ottobre MI
il governo Letta appare sotto molti aspetti ancora più pericoloso del
Governo Monti: mentre Profumo ha condotto un attacco diretto nei confronti
della scuola e dei lavoratori creando, per reazione, un fronte compatto fra
i docenti precari e di ruolo che hanno percepito immediatamente la
possibilità di veder diminuire i propri diritti o di perdere il posto di
lavoro , Letta agisce in maniera non diretta - sbandierando misure
propagandistiche che trovano il consenso dell'opinione pubblica (come
l'apertura delle scuole al pomeriggio), ma che il governo vorrebbe attuare a
costo zero - e, quindi, più subdola, non suscitando la spontanea
aggregazione dei lavoratori della scuola e degli studenti. Appare infatti
evidente a tutti come il ministero Carrozza si ponga in perfetta continuità
con quello del suo predecessore dato che, malgrado gli illusori proclami sul
Governo Monti: mentre Profumo ha condotto un attacco diretto nei confronti
della scuola e dei lavoratori creando, per reazione, un fronte compatto fra
i docenti precari e di ruolo che hanno percepito immediatamente la
possibilità di veder diminuire i propri diritti o di perdere il posto di
lavoro , Letta agisce in maniera non diretta - sbandierando misure
propagandistiche che trovano il consenso dell'opinione pubblica (come
l'apertura delle scuole al pomeriggio), ma che il governo vorrebbe attuare a
costo zero - e, quindi, più subdola, non suscitando la spontanea
aggregazione dei lavoratori della scuola e degli studenti. Appare infatti
evidente a tutti come il ministero Carrozza si ponga in perfetta continuità
con quello del suo predecessore dato che, malgrado gli illusori proclami sul
domenica 23 giugno 2013
Tarantocontro
leggi il blog di lotta operaia e popolare
http://tarantocontro.blogspot.com
ilva - il gioco delle tre carte
non paghiamo piu' un c...
Bonifiche ai Tamburi, LAVORO AI DISOCCUPATI/E
Uccisa dallo Stato - dalla Gazzetta del Mezzogiorn...
Ieri chi c'era e chi non c'è mai - per Carmela
ULTIMA PARTE de L'IMPERO ECONOMICO DI RIVA
A Taranto dobbiamo essere informati su tutto e dob...
ILVA. l'accordo di Fim-Fiom-Uilm e la realtà della...
Dal diario di Carmela: violentata dagli uomini e u...
non possiamo farci l'abitudine alla città della pu...
i prefetti della sicurezza
la 'cultura' di personaggi grotteschi
la città è sporca e i responsabili danno la colpa ...
A Taranto, all'ILVA , nell'appalto ENI, al PORTO, ...
Maruti India
People’s Union for Democratic Rights
Press Release 17th June 2013
Release of PUDR report ‘Driving Force: Labour Struggles and Violation of
Rights in Maruti Suzuki India Limited’ ('kks"k.k dk ifg;k twu 2013) at
Public Meeting at Gandhi Peace Foundation, Delhi
The report ‘Driving Force: Labour Struggles and Violation of Rights in
Maruti Suzuki India Limited’ is a result of investigations conducted by PUDR
into the violence that broke out at the Maruti unit located at Manesar on 18
July 2012. It’s going to be nearly a year since the incident in which an HR
manager died and some other managers as well as workers were injured. In the
months that followed, a large number of workers and their family members
were harassed by the police in the course of a deeply flawed police
investigation into the incident. As a result of this investigation, workers
were arrested, jailed, and have been denied bail till date. The company at
the same time terminated hundreds of workers accusing them of involvement in
the incident well before the police investigation was completed. The
registered union has not been allowed to function inside the unit, and its
activities outside are being repeatedly and severely curbed by the police
and administration. It is against this backdrop that this report is being
released after a detailed fact finding investigation into the incident, its
Press Release 17th June 2013
Release of PUDR report ‘Driving Force: Labour Struggles and Violation of
Rights in Maruti Suzuki India Limited’ ('kks"k.k dk ifg;k twu 2013) at
Public Meeting at Gandhi Peace Foundation, Delhi
The report ‘Driving Force: Labour Struggles and Violation of Rights in
Maruti Suzuki India Limited’ is a result of investigations conducted by PUDR
into the violence that broke out at the Maruti unit located at Manesar on 18
July 2012. It’s going to be nearly a year since the incident in which an HR
manager died and some other managers as well as workers were injured. In the
months that followed, a large number of workers and their family members
were harassed by the police in the course of a deeply flawed police
investigation into the incident. As a result of this investigation, workers
were arrested, jailed, and have been denied bail till date. The company at
the same time terminated hundreds of workers accusing them of involvement in
the incident well before the police investigation was completed. The
registered union has not been allowed to function inside the unit, and its
activities outside are being repeatedly and severely curbed by the police
and administration. It is against this backdrop that this report is being
released after a detailed fact finding investigation into the incident, its
Ilva sindacati confederali dalla parte del padrone
comunicato stampa
ilva taranto - governo -bondi e sindacati confederali sono una cosa sola
il balletto di cifre sui fondi necessari. alla messa a norma è l'ultima
vrsione del gioco delle 3 carte
. operai vittime e sudditi un po' sprovveduti, un po'confusi.. noi vogliamo
invece che si mobilitino per ottenere un decreto di salvaguardia
dei lavoratori
e nei prossimi giorni incontriamo gruppi di lavoratori iscritti e non
iscritti allo slai cobas per riuscire a innescare una iniziativa vera
aperta a tutti i lavoratori indipendentemente dalla tessera sindacale
contro contafrottole, i cacciatori di tesoro dei fondi pensione..
e i cercatori di dio...
stai con lo
slai cobas per il sindacato di classe il ilva 347-1102638
ILVA. l'accordo di Fim-Fiom-Uilm e la realtà della non messa a norma.
Ilva: mentre i sindacati confederali fanno accordi solo per quanti operai
devono mandare a casa;
mentre con il fatto che ora il problema è la "crisi di mercato", ora il
fermo impianti per l'Aia, la riduzione di lavoro e di salario viene resa
ilva taranto - governo -bondi e sindacati confederali sono una cosa sola
il balletto di cifre sui fondi necessari. alla messa a norma è l'ultima
vrsione del gioco delle 3 carte
. operai vittime e sudditi un po' sprovveduti, un po'confusi.. noi vogliamo
invece che si mobilitino per ottenere un decreto di salvaguardia
dei lavoratori
e nei prossimi giorni incontriamo gruppi di lavoratori iscritti e non
iscritti allo slai cobas per riuscire a innescare una iniziativa vera
aperta a tutti i lavoratori indipendentemente dalla tessera sindacale
contro contafrottole, i cacciatori di tesoro dei fondi pensione..
e i cercatori di dio...
stai con lo
slai cobas per il sindacato di classe il ilva 347-1102638
ILVA. l'accordo di Fim-Fiom-Uilm e la realtà della non messa a norma.
Ilva: mentre i sindacati confederali fanno accordi solo per quanti operai
devono mandare a casa;
mentre con il fatto che ora il problema è la "crisi di mercato", ora il
fermo impianti per l'Aia, la riduzione di lavoro e di salario viene resa
riesce il blocco alla fiat pomigliano
La massiccia presenza di alcune centinaia tra cassintegrati e licenziati, masoprattutto di esponenti dei centri sociali e di rappresentanti di Fiom e
Slai Cobas, ha provocato traffico e rallentamenti soprattutto per accedere
all'area industriale,
"All'esterno dell'impianto - continua il portavoce del Lingotto - la
presenza di gruppi di manifestanti della Fiom, guidati dal
segretario generale Maurizio Landini, dello Slai Cobas, dei centri sociali e
di lavoratori estranei alla Fiat ha infatti in un primo tempo rallentato e
successivamente impedito l'ingresso dei dipendenti. Soltanto dopo
l'intervento delle forze dell'ordine è stato possibile completare l'accesso
di tutti gli oltre 1200 lavoratori".
________________________________
Roma una manifestazione filogovernativa
davvero grottesca la manifestazione di oggi a Roma,
decine di migliaia di persone lavoratori e pensionati come sempre tanti,
cammellati dalla efficienza organizzativa e dalla disponibilità finanziarie
degli apparati confederali
sono stati convogliati a roma per permettere ai bonanni, angeletti, camusso
di far finta di essere opposizione , quanto invece per portargli una base di
sostegno anzi per invitare i padroni a mettersi più di quanto lo siano già
alla loro testa
A Confindustria chiediamo: perché non alza la voce per chiedere a Indesit di
ritirare il piano di ristrutturazione?", ha detto rivolgendosi agli
industriali il segretario generale della Cgil. "L'Indesit non è un'azienda
in crisi, se le risorse ci sono, si facciano
decine di migliaia di persone lavoratori e pensionati come sempre tanti,
cammellati dalla efficienza organizzativa e dalla disponibilità finanziarie
degli apparati confederali
sono stati convogliati a roma per permettere ai bonanni, angeletti, camusso
di far finta di essere opposizione , quanto invece per portargli una base di
sostegno anzi per invitare i padroni a mettersi più di quanto lo siano già
alla loro testa
A Confindustria chiediamo: perché non alza la voce per chiedere a Indesit di
ritirare il piano di ristrutturazione?", ha detto rivolgendosi agli
industriali il segretario generale della Cgil. "L'Indesit non è un'azienda
in crisi, se le risorse ci sono, si facciano
Contro i femminicidi e stupri il 6 luglio a Roma
faremo tre presidi dalle 10
in poi, al:
Ministero delle pari opportunità largo Chigi, 19 (concentramento)
Ministero di Grazia e Giustizia, via Arenula, 70
Ministero degli Interni, piazza del Viminale
nella maniera più visibile e vivace possibile.
Vogliamo fare presidi molto combattivi
Inviteremo a venire stampa tv, i free lance della stampa scritta e web, e se
possibile compagne impegnate in teatro, musica e nei mezzi di comunicazione.
Sono e saranno presidi di protesta in nome di tutte le donne stuprate
offese, uccise, ma anche sfruttate e oppresse sempre e ovunque!
Questo è il messaggio che vogliamo dare a tutti
Ci sembrano presidi importanti per tutte, per questo continuiamo a
rivolgerci soprattutto alle donne e compagne romane, ma a tutte in ogni
città, perchè ci siano e sostengano quelle compagne che con decisione sforzi
e sacrifici vengono in delegazione e in rappresentanza, da Palermo, Taranto,
altre città della puglia e del sud, Milano, Bologna, L'Aquila e altre città
del centro-nord. Siamo donne proletarie e combattive che cercano di far
sentire la voce della maggioranza delle donne.
Certo non abbiamo ora i numeri per fare cortei, speriamo che questo possa
avvenire in autunno - ma per fare presidi itineranti i numeri ci sono e
vorremmo essere il più possibile (vi mandiamo l'appello con le adesioni
arrivate finora).
in poi, al:
Ministero delle pari opportunità largo Chigi, 19 (concentramento)
Ministero di Grazia e Giustizia, via Arenula, 70
Ministero degli Interni, piazza del Viminale
nella maniera più visibile e vivace possibile.
Vogliamo fare presidi molto combattivi
Inviteremo a venire stampa tv, i free lance della stampa scritta e web, e se
possibile compagne impegnate in teatro, musica e nei mezzi di comunicazione.
Sono e saranno presidi di protesta in nome di tutte le donne stuprate
offese, uccise, ma anche sfruttate e oppresse sempre e ovunque!
Questo è il messaggio che vogliamo dare a tutti
Ci sembrano presidi importanti per tutte, per questo continuiamo a
rivolgerci soprattutto alle donne e compagne romane, ma a tutte in ogni
città, perchè ci siano e sostengano quelle compagne che con decisione sforzi
e sacrifici vengono in delegazione e in rappresentanza, da Palermo, Taranto,
altre città della puglia e del sud, Milano, Bologna, L'Aquila e altre città
del centro-nord. Siamo donne proletarie e combattive che cercano di far
sentire la voce della maggioranza delle donne.
Certo non abbiamo ora i numeri per fare cortei, speriamo che questo possa
avvenire in autunno - ma per fare presidi itineranti i numeri ci sono e
vorremmo essere il più possibile (vi mandiamo l'appello con le adesioni
arrivate finora).
A taranto dobbiamo essere informati su tutto e dobbiamo manifestare su tutto.
Ad esempio su quello che succede in Brasile in Turchia e sopratutto in India
con una iniziativa di piazza per il 1 luglio.
A Taranto dobbiamo mangiare tutti i giorni pane e veleno, anzi sopratutto
'veleno'.
Questa è ormai la logica imperante anche in quelle realtà politico sociali
che dovrebbero essere proletarie, antagoniste, internazionaliste ecc.
A taranto si manifesta -poco ancora -e solo o per il pane o per la salute.
Noi non siamo d'accordo e non si vive di solo pane e non viviamo solo per
non essere malati.
Pomigliano. Picchetti alla Fiat contro il sabato lavorativo
Anche questo sabato i cancelli dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco
saranno di nuovo animati dai picchetti organizzati contro lo straordinario
obbligatorio richiesto dall’azienda a causa di alcune nuove commesse della
linea della Panda.
Dopo le cariche di polizia e carabinieri di sabato 15 scorso si annuncia una
più incisiva presenza di massa contro la volontà della Fiat di disciplinare
definitivamente i lavoratori di Pomigliano.
Porto - lo slai cobas presidio alla TCT porto
martedi 25 presidio conferenza stampa ore 12.30 ai cancelli della TCT
comunicati stampa
abbiamo chiesto incontro alla Taranto Terminal Container
la scrivente O.S. slai cobas per il sindacato di classe
CHIEDE un incontro
- un esame della applicazione della cassintegrazione a rotazione prevista
dalle intese;
- corsi di formazione per i restanti 250 operai cassintegrati
- una modifica dei sistemi attuali di chiamata al lavoro dei
lavoratori.
salvaguardia dei diritti sindacali in fabbrica
lva - oggi concordata la mobilitazione contro il fermo degli impianti acciaieria senza garanzia
ILVA
Lo Slai cobas per il sindacato di classe è la forza che più coerentemente
denuncia lo sttao di cose, non per agitare 'bandierine' ma per proporre
agli operai, tutti indipendentemente dalla tessera sindacale, di rispondere
alla situazione, di entrare in campo, con l'arma della lotta per rivendicare
un "decreto" per loro!
Noi rivendichiamo un decreto per gli operai che sancisca: nessun operaio
deve andare a casa
operai appalto Eni - operai svegliamoci
oggi facciamo volantinaggio ai lavoratori appalto eni e da martedì o gli
operai rientrano o dobbiamo cercare di riprendere la lotta nelle dovute
forme riprende
sappiamo bene che la crisi della lottaoperaia non dipende sia dal mal comportamento dei sindacati confederali che agiscono per loro tornaconto, ma anche dalla crisi di valori che pervade anche il mondo operaio; io credo che se i lavoratori, fossero più coraggiosi invece che credere alle promesseindividualisticheil movimento sindacale ,potrebbe rimettersi incarreggiata
Scuola ancora tagli
proletari resistenti - scuola - 19-06-13 - n. 458
Si tagliano i compensi degli esaminatori dove si può e dove viene in mente
Tiziano Tussi
19/06/2013
Tagliare dove si può e dove viene in mente. La finanza inventiva di Tremonti
ha fatto scuola, per sempre. Esami di maturità. Quale compenso dare agli
insegnanti? Già, molti dicono, ma hanno già lo stipendio ed aggiungo io un
contratto fermo da cinque anni, dico cinque. Ma pare ai sindacati maggiori
che questo sia una pinzillacchera. Quindi hanno già lo stipendio, lavorino.
Dobbiamo dire che non tutti lavorano agli esami di maturità, stessa cosa
agli esami dei livelli inferiori. A coloro che lavorano di più neppure un
Si tagliano i compensi degli esaminatori dove si può e dove viene in mente
Tiziano Tussi
19/06/2013
Tagliare dove si può e dove viene in mente. La finanza inventiva di Tremonti
ha fatto scuola, per sempre. Esami di maturità. Quale compenso dare agli
insegnanti? Già, molti dicono, ma hanno già lo stipendio ed aggiungo io un
contratto fermo da cinque anni, dico cinque. Ma pare ai sindacati maggiori
che questo sia una pinzillacchera. Quindi hanno già lo stipendio, lavorino.
Dobbiamo dire che non tutti lavorano agli esami di maturità, stessa cosa
agli esami dei livelli inferiori. A coloro che lavorano di più neppure un
coop sociali Trezzo
VENERDI' 21 GIUGNO 2013 DALLE 13.30
PRESIDIO DI PROTESTA DELLE LAVORATRICI
presso la RSA ANNA SIRONI DI TREZZO
La mobilitazione si è resa necessaria in quanto la vertenza con la coop
Codess è ancora aperta.
Infatti dopo alcuni incontri sindacali e la disponibilità a parole della
stessa, ad oggi non si sono ancora risolte
le problematiche legate alla precedente fusione (2500 euro di quota sociale
e altre incomprensibili trattenute TAM)
e inoltre in questi mesi ci sono state ulteriori anomalie sulla busta paga
(ferie, malattie, pausa etc.)
Tutta questa situazione sta creando esasperazione tra le lavoratrici che
sono disposte ad arrivare anche ad uno sciopero.
PRESIDIO DI PROTESTA DELLE LAVORATRICI
presso la RSA ANNA SIRONI DI TREZZO
La mobilitazione si è resa necessaria in quanto la vertenza con la coop
Codess è ancora aperta.
Infatti dopo alcuni incontri sindacali e la disponibilità a parole della
stessa, ad oggi non si sono ancora risolte
le problematiche legate alla precedente fusione (2500 euro di quota sociale
e altre incomprensibili trattenute TAM)
e inoltre in questi mesi ci sono state ulteriori anomalie sulla busta paga
(ferie, malattie, pausa etc.)
Tutta questa situazione sta creando esasperazione tra le lavoratrici che
sono disposte ad arrivare anche ad uno sciopero.
mercoledì 19 giugno 2013
Turchia: le masse devono sapere...
iniziativa di solidarietà con la rivolta popolare in Turchia contro il regime fascista-islamista di Erdogan
mercato popolare malpensata bergamo maggioranza immigrati
domenica 16 giugno 2013
19 giugno Manifestazione contro la repressione
Il coordinamento provinciale dello Slai Cobas per il sindacato di classe ha deciso nella sua ultima riunione di dare una prima risposta di piazza alle attività repressive messe in atto dal governo e dai sui organi locali contro lavoratori precari disoccupati e masse popolari in generaleall'interno della più ampia denuncia della repressione nazionale contro operai, studenti, donne e internazionale, Turchia, India...Mercoledì 19 giugno ore 16,30davanti la Questura di Palermo
lo slai cobas per il sindacato di classe solidarizza con tutti i lavoratori e compagni colpiti dalla repressione
LA REPRESSIONE DI STATO E PADRONI NON FERMERA' LE LOTTE NELLA LOGISTICA!
Condannato a 3 mesi un compagno del SI COBAS e del collettivo la Sciloria
per avere partecipato allo sciopero alla Bennet di Origgio.
Origgio Dicembre 2008, dopo un anno di scioperi la lotta dei facchini della
Bennet vince ottenendo aumenti salariali e condizioni di lavoro dignitose.
Sarà la vertenza che aprirà il ciclo di lotte nella logistica che da 5 anni
si diffonde a macchia d'olio in tutta Italia.
NO AL PATTO SOCIALE - COMUNICATO RSU OERLIKON GRAZIANO - RIVOLI (TORINO)
serve una giornata nazionale di lotta entro la prima decade di luglio
slai cobas per il sindacato di classe
slaicobasta@gmail.com
Come Rsu Fiom dello stabilimento Oerlikon Graziano di Rivoli (TO) esprimiamo
un giudizio totalmente negativo dell’accordo sulla rappresentanza stipulato
il 31 maggio scorso. Si tratta di un’intesa che riteniamo inaccettabile nei
contenuti ma anche per via del metodo con il quale è stata raggiunta, vale a
dire senza discussione né consultazione con i lavoratori. Curioso davvero,
per un accordo che pretende di fissare le regole in tema di rappresentanza e
di democrazia sindacale.
taranto: nasce una nuova associazione di combattimento
lunedì 17 alle 10.30 - presentazione alla stampa -nasce una nuova
associazione
un nuovo strumento nelle mani dei cittadini
- una associazione di autodifesa civile e combattimento
ore 10.30 presso sede slai cobas via rintone22 taranto
ASSOCIAZIONE
NOI CONTRO
EQUITALIA
IMU - TARES
BANCHE - ASSICURAZIONI
SERVIZI SOCIALI NEGATI
CAROSERVIZI - CAROVITA
NOI PER
SOLIDARIETA' SOCIALE
REDDITO
FORMAZIONE
LAVORO
PERCHE'
Bisogna agire, non solo protestare, per cambiare le nostre
situazioni, far valere i nostri diritti come il diritto al lavoro
sancito dall'art. 1 della nostra Costituzione che viene
calpestato ogni giorno e dimenticato quando ci chiedono a noi, lavoratori,
precari, disoccupati, artigiani e piccoli imprenditori, di saldare,
immediatamente, le multe, le imposte, le rate dei mutui, i contributi, le
bollette, con minacce di pignoramenti, sequestri, tagli di utenze, ganasce,
ipoteche a vita, portandoci a volte alla disperazione.
ORA bisogna dire BASTA
devono capire con forza che
senza reddito sufficiente per vivere, senza lavoro
NON PAGHIAMO
Siamo associati con
* CODACONS
* ASS. LAVORO DIFFERENTE
* SLAI COBAS
* UFFICIO LEGALE PER CONSULENZA E ASSISTENZA
Tutti presenti nei nostri uffici di via Rintone 22 a Taranto
nei giorni di:
Lunedì dalle 10 alle 12
Martedi dalle 17.30 alle 19
Mercoledì dalle 17 alle 19
Giovedi dalle 17.30 alle 19
tel. 328/9615496
fax 099/4792086
e.mail noicontro@gmail.com
Sosteniamo tutti una
LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE
per
LORDO IN BUSTA PAGA con DETASSAZIONE SALARI/STIPENDI
SALARIO MINIMO GARANTITO AI SENZA LAVORO
GRATUITA' SERVIZI SOCIALI
L'associazione dispone anche di un Servizio navetta, mezzo proprio,
8 posti, disponibile con prenotazione , per eventi e manifestazioni,
trasporto aeroporti e trasporto persone tutta Italia e estero
_______________________________________________
Taranto 19 giugno
19 giugno
via rintone 22 taranto
ore 19 - 22
serata contro la repressione
Testimonianze
mostre e documenti
buffet autogestito
spettacolo teatrale solidale
TEATRO DEL MARE
basta multe,denunce, processi contro i disoccupati organizzati e lle lotte
sociali
lottare per il lavoro, la salute, i diritti non è reato
- libertà per tutti i prigionieri politici - basta con le condizioni inumane
nelle carceri
- basta violenza e oppressione contro le donne
- dalla Turchia all'India a tutto il mondo contro ogni repressione
tutti possono partecipare
info 347-5301704
via rintone 22 taranto
ore 19 - 22
serata contro la repressione
Testimonianze
mostre e documenti
buffet autogestito
spettacolo teatrale solidale
TEATRO DEL MARE
basta multe,denunce, processi contro i disoccupati organizzati e lle lotte
sociali
lottare per il lavoro, la salute, i diritti non è reato
- libertà per tutti i prigionieri politici - basta con le condizioni inumane
nelle carceri
- basta violenza e oppressione contro le donne
- dalla Turchia all'India a tutto il mondo contro ogni repressione
tutti possono partecipare
info 347-5301704
Intervista ad alcuni operai in presidio all'Om Carrelli elevatori
"Siamo stati letteralmente abbandonati al nostro destino, bastonati,
raggirati, offesi, umiliati, dimenticati. Però abbiamo imparato più in
questi due anni che nel resto della nostra vita. E quel che abbiamo appreso
sulla nostra pelle vogliamo denunciarlo".
Gli operai al presidio dell'Om Carrelli elevatori di Modugno (Ba) aprono un
solco netto tra prima e dopo il 5 luglio 2011, il giorno in cui la
multinazionale tedesca Kion annunciò in maniera irrevocabile la chiusura
della fabbrica barese. Un prima fatto di apparente tranquillità sociale, un
dopo che ha fatto esplodere tutte le contraddizioni già presenti dentro e
fuori la fabbrica.
Alla notizia della chiusura dello stabilimento come avete reagito?
Antonio: Siamo stati presi alla sprovvista. Eravamo impreparati. Non
Puglia Natuzzi in lotta
Redazione di OIperai contro,
Mentre i buffoni del governo parlano di crescita in Puglia si continua a
licenziare.
Sciopero a oltranza in atto da martedì mattina allo stabilimento di Laterza,
assemblee a catena negli altri opifici della Natuzzi spa.
Da Laterza (mercoledì scorso) a Ginosa (ieri), da La Martella a Santeramo in
Colle (nelle prossime ore): a macchia d'olio la protesta,
A fare da innesco i 1.900 esuberi annunciati dall'azienda santermana nell'ultimo
incontro con le segreterie sindacali alla Confindustria di Bari, presenti
anche le Rsu degli stabilimenti di Ginosa, Laterza, Matera e Santeramo.
Annuncio, perentorio e «prospettico», dai contraccolpi imprevedibili, i cui
effetti hanno già una data in agenda: venerdì 28 giugno, a stabilimenti
fermi, i lavoratori del Gruppo manifesteranno a Bari, davanti agli uffici
regionali e alla Prefettura. Gli esuberi annunciati, in effetti (passati da
1470 a 1900 in vista della cassa integrazione che scade il prossimo 28
ottobre), tolgono aria e respiro in una realtà, sociale e produttiva, già in
pesante difficoltà, sempre più in affanno. Realtà peraltro segnata, a
giudizio dei sindacati e degli stessi lavoratori, dai «silenzi» della
Natuzzi su quel piano industriale che l'azienda avrebbe dovuto presentare ai
sindacati entro giugno e di cui nulla, al momento, è dato sapere.
Mentre i buffoni del governo parlano di crescita in Puglia si continua a
licenziare.
Sciopero a oltranza in atto da martedì mattina allo stabilimento di Laterza,
assemblee a catena negli altri opifici della Natuzzi spa.
Da Laterza (mercoledì scorso) a Ginosa (ieri), da La Martella a Santeramo in
Colle (nelle prossime ore): a macchia d'olio la protesta,
A fare da innesco i 1.900 esuberi annunciati dall'azienda santermana nell'ultimo
incontro con le segreterie sindacali alla Confindustria di Bari, presenti
anche le Rsu degli stabilimenti di Ginosa, Laterza, Matera e Santeramo.
Annuncio, perentorio e «prospettico», dai contraccolpi imprevedibili, i cui
effetti hanno già una data in agenda: venerdì 28 giugno, a stabilimenti
fermi, i lavoratori del Gruppo manifesteranno a Bari, davanti agli uffici
regionali e alla Prefettura. Gli esuberi annunciati, in effetti (passati da
1470 a 1900 in vista della cassa integrazione che scade il prossimo 28
ottobre), tolgono aria e respiro in una realtà, sociale e produttiva, già in
pesante difficoltà, sempre più in affanno. Realtà peraltro segnata, a
giudizio dei sindacati e degli stessi lavoratori, dai «silenzi» della
Natuzzi su quel piano industriale che l'azienda avrebbe dovuto presentare ai
sindacati entro giugno e di cui nulla, al momento, è dato sapere.
Ilva ultime notizie
notizie dommentate dallo slai cobas per il sindacato di classe ilva taranto
347-5301704
1
Ilva -stop all'altoforno 2 e all'acciaieria 1, i lavoratori avranno
contratti di solidarietà Bondi vuol dire ristrutturazione con tagli dice lo
slai cobas per il sindacato di classe e luglio non è che l'inizio - non
'solidarietà con i piani aziendali' ma lotta contro i piani aziendali!
La crisi di mercato ferma un altoforno Ilva e un'acciaieria. L’azienda ha
annunciato lo stop dell’altoforno numero 2 a partire da luglio nel corso di
un incontro con i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm. A La persistenza
picchiata delle commesse, invece, ha convinto i manager della grande
fabbrica ad anticipare la fermata dell’impianto.
Il blocco di Afo2 comporterà l’esubero di ottocento lavoratori che
beneficeranno dei contratti di solidarietà. Così il numero delle tute blu
tarantine fuori dal ciclo produttivo salirà in estate a duemila. Oltre all’altoforno
347-5301704
1
Ilva -stop all'altoforno 2 e all'acciaieria 1, i lavoratori avranno
contratti di solidarietà Bondi vuol dire ristrutturazione con tagli dice lo
slai cobas per il sindacato di classe e luglio non è che l'inizio - non
'solidarietà con i piani aziendali' ma lotta contro i piani aziendali!
La crisi di mercato ferma un altoforno Ilva e un'acciaieria. L’azienda ha
annunciato lo stop dell’altoforno numero 2 a partire da luglio nel corso di
un incontro con i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm. A La persistenza
picchiata delle commesse, invece, ha convinto i manager della grande
fabbrica ad anticipare la fermata dell’impianto.
Il blocco di Afo2 comporterà l’esubero di ottocento lavoratori che
beneficeranno dei contratti di solidarietà. Così il numero delle tute blu
tarantine fuori dal ciclo produttivo salirà in estate a duemila. Oltre all’altoforno
APPELLO PER UNA MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO I FEMMINICIDI
Non si può continuare a far finta di niente, non si può continuare a non fare niente…
124 le donne uccise in Italia nel 2012, già 34 dall’inizio dell’anno, 6 in soli pochi giorni ai primi di maggio, un femminicidio continuo!
Molto spesso le vittime conoscono i loro carnefici, questi sono gli uomini che odiano le donne.
Per gelosia o per possesso, sempre in disprezzo del nostro essere donna, chi ci uccide non tollera la nostra autodeterminazione, non ci considera degne di rispetto, libertà, autonomia, indipendenza. Diritti che ci siamo conquistati con le lotte e che non piovono dall’alto dei governi.
Diritti che però non sono per sempre e vengono negati, prima di fatto, poi di diritto, con l’arretramento delle lotte. E allora sempre più donne stuprate, sfigurate con l’acido, molestate, oppresse, uccise, violentate e umiliate come donne, in quanto donne e sempre più sentenze ultra morbide verso stupratori e assassini di donne.
Nessun governo,
si avvicina il 6 luglio
Alle compagne, a tutte le donne,
Si avvicina l'appuntamento contro i femminicidi e gli stupri contro le donne
del 6 LUGLIO A ROMA, sull'appello "Non si può continuare a far
finta di niente, non si può continuare a non fare niente" (che vi reinviamo
in allegato e che vi chiediamo di continuare a far girare)
A questo appello stanno via via aderendo collettivi e singole, ultime:
l'associazione di Roma "Lucha YSiesta" l'importante realtà che organizza
anche tante donne immigrate, donne in lotta per la casa;
le lavoratrici del Coordinamento insegnanti precarie "3ottobre" di Milano
Ieri poi ci è giunto un messaggio, che ci fa molto piacere, dell'attrice
Lella Costa (che a proposito dei femminicidi aveva parlato di sciopero delle
donne), nel messaggio ci scrive:
Si avvicina l'appuntamento contro i femminicidi e gli stupri contro le donne
del 6 LUGLIO A ROMA, sull'appello "Non si può continuare a far
finta di niente, non si può continuare a non fare niente" (che vi reinviamo
in allegato e che vi chiediamo di continuare a far girare)
A questo appello stanno via via aderendo collettivi e singole, ultime:
l'associazione di Roma "Lucha YSiesta" l'importante realtà che organizza
anche tante donne immigrate, donne in lotta per la casa;
le lavoratrici del Coordinamento insegnanti precarie "3ottobre" di Milano
Ieri poi ci è giunto un messaggio, che ci fa molto piacere, dell'attrice
Lella Costa (che a proposito dei femminicidi aveva parlato di sciopero delle
donne), nel messaggio ci scrive:
solidarietà con le masse turche in rivolta
contro il regime fascista-islamista di erdogan appoggiato dall'imperialismo
sviluppare 10 100 iniziativa di informazione e solidarietà
assediare ambasciata e consolati turchi
martedì 11 con presidi alle portunerie a e d dell'ilva
e con un attivo
serale alla sede dello slai cobas per il sindacato di classe
chiameremo gli operai a far sentire la loro voce di classe di fronte al
decreto
Bondi commissario.. nominato prima da Riva e poi dal governo per
risttrutturare l'ilva e riconsegnarla a Riva
fa restare e in un certo senso aggrava i problemi di salute e lavoro
il governo e lo stato socializzano le perdite e per tornare a privatizzare
i profitti
lo stato costringe la quella parte della magistratura che ha inchiodato le
responsabilità di padron riva per disastro ambientale e messo a nudo il
sistema di complicità collusione politico,istituzionale sindacale a stare
alle regole e ai limiti del gioco
Si pone, più di prima il problema per gli operai di sviluppare la lotta di
classe e il sindacato di classe, dato che anche questa volta Fim, Fiom, Uilm
hanno solo
partecipato al banchetto delle chiacchiere e hanno reso invisibili e silenti
gli operai, che quindi, senza la lotta, non hanno pesato affatto per una
vera soluzione che partisse dagli interessi operai e popolari.
Così come si pone il problema dell'organizzazione popolare degli abitanti
nei
quartieri più inquinati, a partire dai Tamburi, fuori e contro i partiti e
parlamentari tutti, complici della non-soluzione del governo.
slai cobas per il sindacato di classe taranto
slaicobasta@gmail.com
7 giugno 2013
serale alla sede dello slai cobas per il sindacato di classe
chiameremo gli operai a far sentire la loro voce di classe di fronte al
decreto
Bondi commissario.. nominato prima da Riva e poi dal governo per
risttrutturare l'ilva e riconsegnarla a Riva
fa restare e in un certo senso aggrava i problemi di salute e lavoro
il governo e lo stato socializzano le perdite e per tornare a privatizzare
i profitti
lo stato costringe la quella parte della magistratura che ha inchiodato le
responsabilità di padron riva per disastro ambientale e messo a nudo il
sistema di complicità collusione politico,istituzionale sindacale a stare
alle regole e ai limiti del gioco
Si pone, più di prima il problema per gli operai di sviluppare la lotta di
classe e il sindacato di classe, dato che anche questa volta Fim, Fiom, Uilm
hanno solo
partecipato al banchetto delle chiacchiere e hanno reso invisibili e silenti
gli operai, che quindi, senza la lotta, non hanno pesato affatto per una
vera soluzione che partisse dagli interessi operai e popolari.
Così come si pone il problema dell'organizzazione popolare degli abitanti
nei
quartieri più inquinati, a partire dai Tamburi, fuori e contro i partiti e
parlamentari tutti, complici della non-soluzione del governo.
slai cobas per il sindacato di classe taranto
slaicobasta@gmail.com
7 giugno 2013
sabato 15 giugno 2013
sabato 8 giugno 2013
appello dello slai cobas per il sindacato di classe al sindacalismo di base e di massa - rispondiamo con la lotta e l'unità all'accordo fascista padroni sindacati sulle rappresentanze
L'accordo “storico” firmato da padroni e Cgil, Cisl, Uil, con l'appoggio anche della Fiom di Landini, è l'ennesimo grave attacco alle libertà sindacali, ai diritti dei lavoratori di scegliersi il proprio sindacato e i
propri rappresentanti sindacali, ai diritti di approvare o respingere accordi/contratti nazionali, al diritto di sciopero.
E' il fascismo neocorporativo del sindacalismo confederale che si sposa e si unisce al fascismo padronale, partito dalla Fiat e da tempo in estensione in tutte le fabbriche e posti di lavoro.
Per Cisl e Uil è il compimento naturale del passaggio nel campo del padrone e del governo, da tempo in atto e che ha trovato nell'accordo Fiat il suo punto di maggiore consistenza.Per la Cgil è la fine di un equivoco, di una falsa opposizione e di un rientro a pieno titolo nella gestione neocorporativa e neoconsociativa del
sistema capitalista..
A questo accordo si risponde con la lotta.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe fa appello a promuovere tutte le iniziative di lotta necessarie, dopo il necessario lavoro di informazione con volantini, incontri e assemblee.
Bisogna promuovere scioperi, contestazioni sotto le sedi sindacali confederali e raccolte di firme contro l'accordo.
Non abbiamo mai accettato le attuali Rsu come forma autentica democratica di rappresentanza dei lavoratori, e quindi non pensiamo che l'obiettivo della lotta non è difendere l'attuale sistema.
La lotta deve essere per una vera rappresentanza che i lavoratori che sono, come in passato i Consigli di Fabbrica, e di posto di lavoro ed è a essi che bisogna tornare e per essi che bisogna lottare, qualunque sia il
tempo necessario e costi quel che costi.
siamo perchè una giornata nazionale di lotta venga dichiarata entro giugno e una manifestazione nazionale organizzata a settembre
SLAI COBAS per il sindacato di classe
Coordinamento nazionale
slaicobasta@gmail.com
347-5301704
7.6.2013
propri rappresentanti sindacali, ai diritti di approvare o respingere accordi/contratti nazionali, al diritto di sciopero.
E' il fascismo neocorporativo del sindacalismo confederale che si sposa e si unisce al fascismo padronale, partito dalla Fiat e da tempo in estensione in tutte le fabbriche e posti di lavoro.
Per Cisl e Uil è il compimento naturale del passaggio nel campo del padrone e del governo, da tempo in atto e che ha trovato nell'accordo Fiat il suo punto di maggiore consistenza.Per la Cgil è la fine di un equivoco, di una falsa opposizione e di un rientro a pieno titolo nella gestione neocorporativa e neoconsociativa del
sistema capitalista..
A questo accordo si risponde con la lotta.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe fa appello a promuovere tutte le iniziative di lotta necessarie, dopo il necessario lavoro di informazione con volantini, incontri e assemblee.
Bisogna promuovere scioperi, contestazioni sotto le sedi sindacali confederali e raccolte di firme contro l'accordo.
Non abbiamo mai accettato le attuali Rsu come forma autentica democratica di rappresentanza dei lavoratori, e quindi non pensiamo che l'obiettivo della lotta non è difendere l'attuale sistema.
La lotta deve essere per una vera rappresentanza che i lavoratori che sono, come in passato i Consigli di Fabbrica, e di posto di lavoro ed è a essi che bisogna tornare e per essi che bisogna lottare, qualunque sia il
tempo necessario e costi quel che costi.
siamo perchè una giornata nazionale di lotta venga dichiarata entro giugno e una manifestazione nazionale organizzata a settembre
SLAI COBAS per il sindacato di classe
Coordinamento nazionale
slaicobasta@gmail.com
347-5301704
7.6.2013
ILVA: CHE ASPETTIAMO?!LA VERA “NOTIZIA” LA DEVONO DARE GLI OPERAI
comunicato
Il governo si è incartato, non sa quale soluzione dare. Ministri, partiti,
Vendola, Sindacati, esperti, associazioni industriali tarantine e nazionali,
ognuno tira dal cappello una "soluzione".
Uilm, Fiom, parlano di "nazionalizzazione" (e anche l'Usb), ma il governo ha
detto in mille modi che è impossibile, che non ci sono i soldi...
La Fim, fedele al padrone, vuole un ritorno di Bondi, lasciando la proprietà
così com'è.
Vendola parla di commissariamento.
I padroni nazionali e locali, chi più, chi meno, dicono datacela a noi (ma i
soldi metteteli voi)...
Il governo vuole evitare provvedimenti che abbiamo il sapore di un
esproprio, e punta più sull'amministrazione straordinaria e l'ultima trovata
è recente e fantasiosa, quanto impossibile: un "blind trust". Vale a dire,
"la famiglia Riva (sempre che sia disponibile) potrebbe conferire la
maggioranza della holding Riva Fire spa. Ma figurarsi se Riva, che ha
depositato al Tribunale del riesame richiesta di revoca del sequestro degli
8,1 mld, dovrebbe dire Sì a questo.
Cosa ne può uscire da questo guazzabuglio?
Poi c'è il problema dei tempi. Il prefetto di Taranto ha detto che
l'applicazione del decreto 231/12 non è affatto semplice e rapida, tra
notifiche e tempi da dare a Riva per fare il ricorso passano mesi. Il Pdl,
tanto per non essere messo da parte, ha chiesto il dibattito in parlamento e
questo avverrà martedì - che è già 4 giugno. Il 5 giugno dovrebbero essere
ratificate le dimissioni del CdA dell'Ilva.
Possono, in questa situazione, gli operai stare solo ad aspettare?
Mentre lo Stato invece che impegnarsi sul fronte lavoro/salute si sta
preoccupando solo di inviare più forze dell'ordine a Taranto, quasi ad
annunciare che non ci saranno risposte positive.
Tutti parlano, gli unici che non si fanno ancora sentire con i loro
strumenti di lotta, sono gli operai.
Che intanto lavorano ad alto rischio, non solo del prossimo futuro, non solo
con la spada di Damocle del non pagamento dello stipendio di giugno e di
essere messi via via fuori dalla fabbrica - a cominciare dal Treno Nastri 1
(per l'ennesima volta), ma a forte rischio sicurezza, visto che oggi la
fabbrica è di fatto "abbandonata" da quegli stessi che sono corresponsabili
di questa situazione.
Di che ci dobbiamo preoccupare, se non che da un giorno all'altro gli operai
possono trovarsi senza lavoro e salute?
La magistratura ha fatto il suo ulteriore passo, ma i miliardi in corso di
sequestro resteranno congelati fino alla sentenza definitiva, cioè per anni,
quindi non verranno utilizzati immediatamente per la messa a norma; d'altra
parte finora degli 8,1 mld, è stato recuperato solo 1, e a leggere di dove
parte di questo miliardo viene recuperato cadono le braccia: la foresteria
dell'Ilva, la sede del Centro studi nella Città vecchia di Taranto, il
poligono di tiro... Con le briciole quanti anni ci vorranno?
In questa situazione, la vera notizia la devono provocare gli operai!
La notizia che tutti temono e vogliono scongiurare: quella della scesa in
campo con la lotta, dentro e fuori la fabbrica, per essere realmente gli
operai il centro delle discussioni.
SLAI COBAS ILVA per il sindacato di classe
3475301704 – slaicobasta@gmail.com
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Redditolavoro mailing list
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http://lists.ecn.org/mailman/listinfo/redditolavoro
Assemblea dei movimenti precari scuola, Milano 9 giugno.
Ogg: Volantino
Per rilanciare e riorganizzare le lotte contro i
tagli, in difesa dei diritti dei lavoratori della scuola, precari e di ruolo
e
per la qualità della Scuola Pubblica
il Coordinamento "3 ottobre" di Milano invita
a partecipare ad una
Assemblea Nazionale
dei movimenti precari della Scuola
TA: continua e si estende blocco ENI
INVITIAMO GLI ORGANI DI STAMPA E LE TV A VENIRE ANCHE OGGI AI BLOCCHI DEGLIOPERAI DELL'APPALTO ENI
Anche oggi continua lo sciopero compatto dell'appalto ENI e si estende:
oltre il blocco della portineria "varco 3" dove entrano gli operai
dell'appalto, vi è un altro blocco proprio davanti all'ingresso principale
dell'ENI.
Lo slai cobas ritiene tra l'altro che questa estensione, fatta dalle Rsu
Fim, Fiom, Uilm, sia opportuna perchè in questa vertenza noi abbiamo
chiamato in causa l'ENI.
Questa gestione frammentata dell'appalto senza tutela dei diritti dei
lavoratori, oltre che far comodo alle ditte che possono assumere personale
ex novo, con meno diritti e a salari più bassi, fa comodo all'ENI per fare
appalti al massimo ribasso, i cui effetti, come si vede, vengono scaricati
sui lavoratori, e non avere a che fare con una forza contrattuale dei
lavoratori significativa.
MA DA IERI E SOPRATTUTTO OGGI QUESTA MANOVRA STA SALTANDO. GLI OPERAI, ANCHE
QUELLI NON AL MOMENTO INTERESSATI AL CAMBIO DI APPALTO, SOLIDARIZZANO CON I
LORO COMPAGNI DI LAVORO GIA' IN MOBILITA' O IN CASSINTEGRAZIONE, E NEI FATTI
SI E' DETERMINATA QUELL'UNITA' DI CLASSE CHE DITTE E ENI VOGLIONO
SCONGIURARE. E SARA' AD AOLTRANZA FINO A RISULTATI CONCRETI.
Lo slai cobas ha chiesto
solidarietà con i lavoratori della 0M
Se non ci fossero di mezzo la sopravvivenza e la disperazione di 220
lavoratori (180 operai e 40 impiegati) e delle loro famiglie, ci sarebbe
veramente da ridere, sia pure amaramente. Da ridere su come istituzioni e
sindacati recitano ad arte la parte dei falsi tribuni del popolo, su come
indossano la maschera di una falsa e spregiudicata ingenuità per nascondere
il loro ruolo - nei fatti - di infami difensori dei padroni, su come
perseverano a implorare tavoli di confronto, tavoli di trattativa, tavoli di
discussione, tavoli di verifica. All'Om Carrelli Elevatori di Bari i tavoli
sono falliti l'uno dietro l'altro. È fallita la politica dei tavoli. Gli
operai sono andati dietro questa politica e hanno perso. Ora non resta loro
che rompere, in metafora e di fatto, i tavoli in testa a chi a essi li ha
inchiodati per due anni.
Il 5 giugno si è tenuto a Roma
martedì 11 contro decreto bis Ilva
martedì 11 con presidi alle portunerie a e d dell'ilva e con un attivo
serale alla sede dello slai cobas per il sindacato di classe
chiameremo gli operai a far sentire la loro voce di classe di fronte al
decreto
Bondi commissario.. nominato prima da Riva e poi dal governo per
risttrutturare l'ilva e riconsegnarla a Riva
fa restare e in un certo senso aggrava i problemi di salute e lavoro
il governo e lo stato socializzano le perdite e per tornare a privatizzare
i profitti
lo stato costringe la quella parte della magistratura che ha inchiodato le
responsabilità di padron riva per disastro ambientale e messo a nudo il
sistema di complicità collusione politico,istituzionale sindacale a stare
alle regole e ai limiti del gioco
Si pone, più di prima il problema per gli operai di sviluppare la lotta di
classe e il sindacato di classe, dato che anche questa volta Fim, Fiom, Uilm
hanno solo
partecipato al banchetto delle chiacchiere e hanno reso invisibili e silenti
gli operai, che quindi, senza la lotta, non hanno pesato affatto per una
vera soluzione che partisse dagli interessi operai e popolari.
Così come si pone il problema dell'organizzazione popolare degli abitanti
nei
quartieri più inquinati, a partire dai Tamburi, fuori e contro i partiti e
parlamentari tutti, complici della non-soluzione del governo.
slai cobas per il sindacato di classe taranto
slaicobasta@gmail.com
7 giugno 2013
Accordo sulla rappresentanza. Analisi del testo
La Rete28Aprile ha sviluppato un'attenta analisi del recente "accordo
epocale" sulla rappresentanza sindacale: "un sistema autoritario e
burocratico di controllo sul lavoro".
*****
UN SISTEMA AUTORITARIO BUROCRATICO E CENTRALIZZATO DI CONTROLLO SUL LAVORO
COMMENTO AL PROTOCOLLO D'INTESA CGIL CISL UIL CONFINDUSTRIA
TESTO DELL'ACCORDO:
Con la presente intesa le parti intendono dare applicazione all'accordo del
28 giugno 2011 in materia di rappresentanza e rappresentatività per la
stipula dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, fissando i principi ai
quali ispirare la regolamentazione attuativa e le necessarie convenzioni con
gli enti interessati.
Le disposizioni della presente intesa si applicano alle Organizzazioni
firmatarie e sono inscindibili in ogni parte.
Commento:
L'accordo del 28 giugno 2011 autorizza le deroghe, cioè i peggioramenti, dei
epocale" sulla rappresentanza sindacale: "un sistema autoritario e
burocratico di controllo sul lavoro".
*****
UN SISTEMA AUTORITARIO BUROCRATICO E CENTRALIZZATO DI CONTROLLO SUL LAVORO
COMMENTO AL PROTOCOLLO D'INTESA CGIL CISL UIL CONFINDUSTRIA
TESTO DELL'ACCORDO:
Con la presente intesa le parti intendono dare applicazione all'accordo del
28 giugno 2011 in materia di rappresentanza e rappresentatività per la
stipula dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, fissando i principi ai
quali ispirare la regolamentazione attuativa e le necessarie convenzioni con
gli enti interessati.
Le disposizioni della presente intesa si applicano alle Organizzazioni
firmatarie e sono inscindibili in ogni parte.
Commento:
L'accordo del 28 giugno 2011 autorizza le deroghe, cioè i peggioramenti, dei
Dayanışma! al fianco delle masse popolari turche in rivolta
A Palermo nell'ambito della manifestazione del 6 giugno in Prefettura contro gli attacchi alla condizione di lavoro e più in generale di vita da parte di governo, padroni, Stato... i lavoratori, precari e disoccupati in lotta dello Slai Cobas per il sindacato di classe insieme ai compagni e compagne del circolo di Proletari Comunisti hanno dedicato l'iniziativa al popolo turco in lotta da giorni contro il regime fascista/islamista al potere, denunciando con forza la feroce repressione scatenata contro cui però le masse popolari turche stanno rispondendo colpo su colpo con grandissimo coraggio, determinazione e lotta.Un forte applauso è stato mandato al popolo turco e a tutte le masse popolari in lotta nel mondo contro la borghesia dominante che riserva ai proletari, per mantenere il suo potere in questo sistema capitalista e imperialista, oppressione, sfruttamento, miseria e morte.I lavoratori, i precari, i compagni hanno denunciato anche la repressione messa in campo nel nostro paese dal "nuovo" governo al servizio dei padroni, che sin dal suo insediamento non ha esitato neanche per un attimo a scatenare lo Stato di polizia contro studenti e lavoratori in lotta, non ultimi gli operai della Thyssen di Terni manganellati selvaggiamente dalle forze "dell'ordine" alcuni giorni fa durante una manifestazione in difesa del posto di lavoroLA REPRESSIONE NON SPEGNE MA ALIMENTA LA NOSTRA RIBELLIONE!
Primo Congresso Usb. La relazione introduttiva
Si è aperto a Montesilvano il primo congresso nazionale dell'Usb, il
sindacato che ha riunito fin qui una parte rilevante del sindacalismo di
base. La relazione di apertura è stata affidata a Fabrizio Tomaselli. Usb
aderisce alla Federazione sindacale mondiale. In sala è presente e sta
portando il suo saluto il presidente, il greco George Mavrikos, del Pame,
protagonista della lunga serie di scioeri generali per contrastare la
strategia di tagli imposti dalla Troika, e applicati prima dal "socialista"
Papandreou e poi dal conservatore Samaras.
Prima di tutto, però, è stato rivolto un saluto alla memoria di Clemènt
Meric, il giovanissimo compagno ucciso due giorni fa a Parigi da assassini
neofascisti. E un messaggio di solidarietà piena e militante è stato
indirizzato alla rivolta della popolazione turca contro il governo
liberista-islamista di Tayyp Erdogan, tuttora in corso.
Foto: Il Congresso Nazionale Confederale USB apre i lavori ricordando la
vile aggressione fascista che ha portato la morte, a Parigi, del giovane
Clement Meric di 19 anni, antifascista e attivista di Solidaires!!!
mercoledì 5 giugno 2013
COOPERATIVE_ILLEGITTIMI GLI ACCORDI SINDACALI IN DEROGA AL CONTRATTO NAZIONALE
Rappresentanza sindacale
Il Tribunale di Milano, con il giudice del lavoro dott. Riccardo Atanasio,il 27 maggio 2013 ha condannato in via tra loro solidale la società cooperativa
COOPITAL e la società BENNET spa, a pagare all'operaio Pierre Marie Ehouman,
delegato dello Slai Cobas presso il sito BENNET di ORIGGIO, la somma lorda di
euro 64.748,05 (di cui euro 12.001,54 a titolo di TFR).
Slai Cobas_2 VIDEO sulla SENTENZA BENNET di ORIGGIO
Sentenza BENNET di ORIGGIO _ Intervista all'avv RIZZOGLIOhttp://youtu.be/1rQ6ZsEUOxc
Sentenza BENNET di ORIGGIO _ 65mila euro di arretrati a Pierre Marie
http://youtu.be/fTiark3eXVM
3 giugno 2013_Milano
INTERVISTA a MIRCO RIZZOGLIO, avvocato dello SLAI COBAS, e a Pierre Marie Ehouman, delegato dello Slai Cobas presso il sito BENNET di ORIGGIO.
Rappresentanza sindacale: COOPERATIVE_ILLEGITTIMI GLI ACCORDI SINDACALI IN DEROGA AL CONTRATTO NAZIONALE.
Il Tribunale di Milano, con il giudice del lavoro dott. Riccardo Atanasio, il 27 maggio 2013 ha condannato in via tra loro solidale la società cooperativa COOPITAL e la società BENNET spa, a pagare all'operaio Pierre Marie Ehouman, delegato dello Slai Cobas presso il sito BENNET di ORIGGIO, la somma lorda di euro 64.748,05 (di cui euro 12.001,54 a titolo di TFR).
Pierre Marie era difeso dall'avv. dello Slai Cobas Mirco Rizzoglio.
Il giudice ha dichiarato "l'illegittimità del Protocollo d'Intesa e del Protocollo attuativo all'Intesa 27.6.2002 nonchè del Protocollo d'Intesa 2.11.2004 e successive proroghe nonché dell'art. 10 Regolamento della Cooperativa nella parte in cui per la determinazione della retribuzione fa espresso rinvio a tali accordi".
Entro 60 gg verrà depositata la motivazione della sentenza.
IN SINTESI, IL TRIBUNALE DI MILANO HA DICHIARATO ILLEGITTIMI GLI ACCORDI DI GRADUALITA' FIRMATI PER LE COOPERATIVE DALLE SEGRETERIE NAZIONALI DI CGIL-CISL-UIL IN DEROGA AL CONTRATTO NAZIONALE 2000 TRASPORTI-LOGISTICA.
La lotta organizzata dallo Slai Cobas alla BENNET di ORIGGIO nel 2008-2009, appena dopo le precedenti lotte nelle cooperative dell'Alfa Romeo di Arese e della sanità', portarono alla conquista della retribuzione al 100% di tutti gli istituti contrattuali nelle cooperative del Consorzio CAL, cancellando questi vergognosi accordi in deroga.
Ma l'altro Consorzio presente ad Origgio, la COOPITAL, non ha mai firmato questi accordi.
1 anno fa ad Origgio il Consorzio CISA è subentrato alla COOPITAL.
Nelle cooperative presenti oggi nel sito BENNET di ORIGGIO gli iscritti allo SLAI COBAS sono 119, al Sicobas 12, alla UIL Trasporti 12, alla FILT-CGIL 2 e alla FIT-CISL 1.
Slai Cobas
S L A I C O B A S
Sindacato dei lavoratori autorganizzati intercategoriale
Sede legale: via Masseria Crispi 4 / 80038 Pomigliano D'Arco NA / Tel. 081 8037023
Sede nazionale: Viale Liguria, 49 20143 Milano / Tel. 02 8392117
Decreto bis "salva-Riva": il giorno delle beffe
Bondi commissario... cioè sempre quello nominato prima da Riva e sempre
quello specialista in ristrutturazioni e liquidazioni!
Dopo tanto rumore, Tavoli e tavolini, si torna al punto di partenza!
Ancora i problemi gravi, di salute e garanzia di lavoro, restano tutti
Chi mette i soldi per il risanamento?
Al danno la beffa: dopo tre anni l'Ilva sarà riconsegnata, "sistemata",
sempre a padron Riva.
Si pone più di prima il problema per gli operai di costruire un reale
sindacato di classe, basato sui cobas. Anche questa volta Fim, Fiom, Uilm
hanno solo partecipato al banchetto delle chiacchiere e hanno reso
invisibili e silenti gli operai, che quindi, senza la lotta, non hanno
pesato affatto per una vera soluzione che partisse dagli interessi operai e
popolari.
Così come si pone il problema dell'organizzazione diretta (comitati
popolari) degli abitanti nei quartieri più inquinati, a partire dai Tamburi,
fuori e contro i partiti e parlamentari tutti, complici della non-soluzione
del governo.
SLAI COBAS ILVA
slaicobasta@gmail.com – 3475301704 – T/F 0994792086 – via Rintone, 22 TA
sciopero/blocco ad oltranza appalto ENI
ULTIM'ORA, LE RSU APPALTO ENI TARANTO HANNO INDETTO CON COMUNICATO LO
SCIOPERO AD
OLTRANZA.
In corso da questa mattina forte sciopero di tutte le ditte dell'appalto ENI
indetto dai sindacati confederali. Circa un centinaio di operai bloccano
l'ingresso. Si sta discutendo tra gli operai di organizzarsi in turni per
rendere permanente il blocco, fino a soluzione delle loro richieste.
Mentre c'è un massiccio spiegamento di polizia, carabinieri.
Per difendere la continuità lavorativa e dei diritti dei lavoratori nei
passaggi di appalto in corso e nel prossimo futuro.
In prima fila operai dello Slai cobas per il sindacato di classe, di una
delle ditte dell'appalto, la Rendelin Spa, di cui una parte dei lavoratori
sono già in mobilità, perchè nel passaggio di appalto la nuova ditta
Ecologica service di San Marzano ha preferito fare nuova assunzione di
giovani, pagati meno e più ricattabili, piuttosto che mentenere il lavoro
agli operai Rendelin; stesso discorso con gli operai della Ditta De
Pasquale, attualmente in cassintegrazione ma fino al 30 giugno.
Ma via via tutti gli operai delle ditte dell'appalto Eni in cui vi è cambio
di appalto rischiano di perdere il posto di lavoro.
L'ENI è fino in fondo responsabile di questa situazione e della voluta
frammentazione dell'appalto.
PER CHI VOLESSE NOTIZIE E CONTATTI: 3403249863 (Salvatore Galasso op. della
Rendelin dello Slai cobas)
SLAI COBAS per il sindacato di classe - Taranto
_______________________________________________
Redditolavoro mailing list
Redditolavoro@lists.ecn.org
http://lists.ecn.org/mailman/listinfo/redditolavoro
06/06 protesta in prefettura... contro l'arrogante sordità del presidente Crocetta
Comunicato stampa
Palermo, 05/06/2013
IL PRESIDENTE CROCETTA E' TROPPO "OCCUPATO" PER DEGNARSI DI PARLARE AI LAVORATORI???
LA NUOVA TORNATA ELETTORALE E' ANCORA UNA VOLTA IL CENTRO DEI SUOI PENSIERI???
IL PRESIDENTE CROCETTA E IL SUO STAFF "DEVONO VALUTARE SE E' IL CASO DI INCONTRARE I LAVORATORI E LE LAVORATRICI" queste sono le parole dette ai lavoratori, precari... dalla segreteria tecnica di CROCETTA!!!
e mentre continuano a non dare risposte concrete ai lavoratori, alle masse popolari cui è riservata solo macelleria sociale e repressione
portano avanti la loro "RIVOLUZIONE": FARE RIENTRARE DALLA FINESTRA QUELLI CHE HANNO FATTO FINTA DI BUTTARE FUORI DALLA PORTA, EX CUFFARIANI, LOMBARDIANI, INDAGATI PER VOSTO DI SCAMBIO, PARENTI STRETTI ( alla faccia della parentopoli!) E CHI PIU' NE HA PIU' NE METTA...
CAMBIARE TUTTO PER ... CAMBIARE SEMPRE IN PEGGIO PER I LAVORATORI, I PROLETARI!
NOI NON CI STIAMO PER NIENTE E CONTINUEREMO A LOTTARE PER I NOSTRI DIRITTI!
NON INTENDIAMO RESTARE AL PALO COME PENSA QUESTA CLASSE POLITICA MARCIA CHE CI GOVERNA A PARTIRE DAL PRESIDENTE CROCETTA DAL QUALE PRETENDIAMO RISPOSTE IMMEDIATE SUL NOSTRO FUTURO NON SOLO LAVORATIVO MA ANCHE DI VITA!
Non abbiamo nulla da perdere tranne le nostre catene !!!
PROTESTA DEI PRECARI COOP SOCIALI, ASSISTENTI IGIENICO-PERSONALE AGLI STUDENTI DISABILI
DEI LAVORATORI ATA SCUOLA,
DEGLI IMPIEGATI, INFERMIERI, AUTISTI DEL POLICLINICO
DEGLI EX PULIZIERI
DEI LAVORATORI SONEPAR/ITALIA...
IN PREFETTURA VIA CAVOUR GIOVEDI' 06/GIUGNO DALLE ORE 15,30
Il prefetto è chiamato ad intervenire d'uRgenza dinnanzi alla gravità delle "vertenze" e all'arroganza del governo regionale Crocetta!
Precarie e Precari Coop Sociali NUOVI DISOCCUPATI DA GIUGNO E CON ALTO RISCHIO DI NON LAVORARE PIU' VISTI I PESANTI TAGLI FATTI DAL GOVERNO REGIONALE ALLE RISORSE PER IL SERVIZIO DI ASSiSTENZA AI DISABILI
Impiegati , infermieri del Policlinico, in stato di agitazione, i cui diritti ptevisti per legge maturati da anni sono negati da anni
Ex Puliziere e Pulizieri Policlinico GIA' LICENZIATI E IN LOTTA PER ESSERE REINTEGRATI VISTA LA SITUAZIONE DI GRAVE EMERGENZA SANITARIA CHE ESISTE NELLA STRUTTURA OPSEDALIERA SEMPRE PIU' ALLO SBANDO PER LE CONDIZIONI DI SALUTE E SICUREZZA ( ... ma il Presidente Crocetta ecco come vuole risolvere i problemi ... aumentare le tasse locali ai cittadini per coprire i buchi della sanità)
Lavoratrici e lavoratori ATA FANTASMI NELLE SCUOLE, SENZA SEDE DI TITOLARITA', SENZA CORSI DI RIQUALIFICIAZIONE PREVISTI PER LEGGE, DISCRIMINATI PERCHE' ESCLUSI DA TUTTO IL SALARIO ACCESSORIO
Lavoratori Sonepar Italia IN CASSA INTEGRAZIONE DA MESI CHE SI AVVIANO VERSO LA MOBILITA'=LICENZIAMENTI
Slai Cobas per il sindacato di classe - Palermo
martedì 4 giugno 2013
Comunicato stampa FIAT: DA POMIGLIANO A NOLA SI MOBILITANO I LAVORATO RI CONTRO LO STRAORDINARIO
ASSEMBLEA BOOMERANG DI FIM, UILM, FISMIC E UGL
STAMATTINA AL REPARTO WCL DI NOLA DELLA FIAT
CRESCE LA MOBILITAZIONE SINDACALE PER I PICCHETTI
CONTRO IL SABATO LAVORATIVO
Le segreterie territoriali di Fim, Uilm, Fismic ed
Ugl (i sindacati confederali firmatari dell’accordo
di
Pomigliano) avevano convocato stamattina, fuori dai
cancelli, l’assemblea dei lavoratori reparto WCL
distaccato a Nola, da 4 anni in cassa integrazione
e con la cigs in scadenza il prossimo 13 luglio e
non
ancora rinnovata.
A fronte della crescente rabbia dei lavoratori di F
iat Pomigliano, Ex Ergom Napoli e WCL Nola e data
da anni di cigs senza futuro e a rischio licenziame
nto, le sigle sindacali avevano indetto l’assemblea
per “tranquillizzare gli animi ” dei circa 300 adde
tti al <reparto fantasma> di Nola a fronte della
crescente mobilitazione operaia in atto (dall’affol
lata assemblea del 1° maggio scorso di Pomigliano a
i
l'arte della guerra all'Ilva
dal blog
http://proletaricomunisti.blogspot.com
All'Ilva si vivono giorni di attesa e preoccupazione tra gli operai e di
decisioni di padroni, governo e Istituzioni. Gli operai vogliono garanzie
sul lavoro, messa a norma dello stabilimento con i fondi di Riva e dello
Stato, bonifiche e risarcimenti sul territorio inquinato; e, finora, non
hanno ottenuto nulla di tutto questo. Anzi, le preoccupazioni di questi
giorni toccano perfino gli stipendi, mentre la sicurezza sul lavoro è
pesantemente peggiorata, le emissioni tossiche, vedi Acciaieria, continuano
e vanno dall'interno verso l'esterno colpendo operai e cittadini, e siamo
sempre nel regime confuso e truffaldino di contratti dei solidarietà.
Sarebbe naturale in questa situazione che gli operai si ribellassero e
lottassero. Facessero pesare la loro forza per ottenere ciò che chiedono e
per fermare quello che li colpisce e continuerà a colpire.
I padroni, il governo, le Istituzioni questo lo sanno e si preparano
all'unica risposta che sono in realtà in grado di dare: la militarizzazione
della fabbrica e del territorio – una sorta di occupazione militare
dell'Ilva, già vista in opera nei mesi scorsi – la repressione e
l'intimidazione; che più di tante parole annunciano di fatto prossime
notizie e soluzioni negative.
http://proletaricomunisti.blogspot.com
All'Ilva si vivono giorni di attesa e preoccupazione tra gli operai e di
decisioni di padroni, governo e Istituzioni. Gli operai vogliono garanzie
sul lavoro, messa a norma dello stabilimento con i fondi di Riva e dello
Stato, bonifiche e risarcimenti sul territorio inquinato; e, finora, non
hanno ottenuto nulla di tutto questo. Anzi, le preoccupazioni di questi
giorni toccano perfino gli stipendi, mentre la sicurezza sul lavoro è
pesantemente peggiorata, le emissioni tossiche, vedi Acciaieria, continuano
e vanno dall'interno verso l'esterno colpendo operai e cittadini, e siamo
sempre nel regime confuso e truffaldino di contratti dei solidarietà.
Sarebbe naturale in questa situazione che gli operai si ribellassero e
lottassero. Facessero pesare la loro forza per ottenere ciò che chiedono e
per fermare quello che li colpisce e continuerà a colpire.
I padroni, il governo, le Istituzioni questo lo sanno e si preparano
all'unica risposta che sono in realtà in grado di dare: la militarizzazione
della fabbrica e del territorio – una sorta di occupazione militare
dell'Ilva, già vista in opera nei mesi scorsi – la repressione e
l'intimidazione; che più di tante parole annunciano di fatto prossime
notizie e soluzioni negative.
CHE ASPETTIAMO?!LA VERA “NOTIZIA” LA DEVONO DARE GLI OPERAI
comunicato
Il governo si è incartato, non sa quale soluzione dare. Ministri, partiti,
Vendola, Sindacati, esperti, associazioni industriali tarantine e nazionali,
ognuno tira dal cappello una "soluzione".
Uilm, Fiom, parlano di "nazionalizzazione" (e anche l'Usb), ma il governo ha
detto in mille modi che è impossibile, che non ci sono i soldi...
La Fim, fedele al padrone, vuole un ritorno di Bondi, lasciando la proprietà
così com'è.
Vendola parla di commissariamento.
I padroni nazionali e locali, chi più, chi meno, dicono datacela a noi (ma i
soldi metteteli voi)...
Il governo vuole evitare provvedimenti che abbiamo il sapore di un
esproprio, e punta più sull'amministrazione straordinaria e l'ultima trovata
è recente e fantasiosa, quanto impossibile: un "blind trust". Vale a dire,
"la famiglia Riva (sempre che sia disponibile) potrebbe conferire la
maggioranza della holding Riva Fire spa. Ma figurarsi se Riva, che ha
depositato al Tribunale del riesame richiesta di revoca del sequestro degli
8,1 mld, dovrebbe dire Sì a questo.
Cosa ne può uscire da questo guazzabuglio?
Poi c'è il problema dei tempi. Il prefetto di Taranto ha detto che
l'applicazione del decreto 231/12 non è affatto semplice e rapida, tra
notifiche e tempi da dare a Riva per fare il ricorso passano mesi. Il Pdl,
tanto per non essere messo da parte, ha chiesto il dibattito in parlamento e
questo avverrà martedì - che è già 4 giugno. Il 5 giugno dovrebbero essere
ratificate le dimissioni del CdA dell'Ilva.
Possono, in questa situazione, gli operai stare solo ad aspettare?
Mentre lo Stato invece che impegnarsi sul fronte lavoro/salute si sta
preoccupando solo di inviare più forze dell'ordine a Taranto, quasi ad
annunciare che non ci saranno risposte positive.
Tutti parlano, gli unici che non si fanno ancora sentire con i loro
strumenti di lotta, sono gli operai.
Che intanto lavorano ad alto rischio, non solo del prossimo futuro, non solo
con la spada di Damocle del non pagamento dello stipendio di giugno e di
essere messi via via fuori dalla fabbrica - a cominciare dal Treno Nastri 1
(per l'ennesima volta), ma a forte rischio sicurezza, visto che oggi la
fabbrica è di fatto "abbandonata" da quegli stessi che sono corresponsabili
di questa situazione.
Di che ci dobbiamo preoccupare, se non che da un giorno all'altro gli operai
possono trovarsi senza lavoro e salute?
La magistratura ha fatto il suo ulteriore passo, ma i miliardi in corso di
sequestro resteranno congelati fino alla sentenza definitiva, cioè per anni,
quindi non verranno utilizzati immediatamente per la messa a norma; d'altra
parte finora degli 8,1 mld, è stato recuperato solo 1, e a leggere di dove
parte di questo miliardo viene recuperato cadono le braccia: la foresteria
dell'Ilva, la sede del Centro studi nella Città vecchia di Taranto, il
poligono di tiro... Con le briciole quanti anni ci vorranno?
In questa situazione, la vera notizia la devono provocare gli operai!
La notizia che tutti temono e vogliono scongiurare: quella della scesa in
campo con la lotta, dentro e fuori la fabbrica, per essere realmente gli
operai il centro delle discussioni.
SLAI COBAS ILVA per il sindacato di classe
3475301704 – slaicobasta@gmail.com
Il governo si è incartato, non sa quale soluzione dare. Ministri, partiti,
Vendola, Sindacati, esperti, associazioni industriali tarantine e nazionali,
ognuno tira dal cappello una "soluzione".
Uilm, Fiom, parlano di "nazionalizzazione" (e anche l'Usb), ma il governo ha
detto in mille modi che è impossibile, che non ci sono i soldi...
La Fim, fedele al padrone, vuole un ritorno di Bondi, lasciando la proprietà
così com'è.
Vendola parla di commissariamento.
I padroni nazionali e locali, chi più, chi meno, dicono datacela a noi (ma i
soldi metteteli voi)...
Il governo vuole evitare provvedimenti che abbiamo il sapore di un
esproprio, e punta più sull'amministrazione straordinaria e l'ultima trovata
è recente e fantasiosa, quanto impossibile: un "blind trust". Vale a dire,
"la famiglia Riva (sempre che sia disponibile) potrebbe conferire la
maggioranza della holding Riva Fire spa. Ma figurarsi se Riva, che ha
depositato al Tribunale del riesame richiesta di revoca del sequestro degli
8,1 mld, dovrebbe dire Sì a questo.
Cosa ne può uscire da questo guazzabuglio?
Poi c'è il problema dei tempi. Il prefetto di Taranto ha detto che
l'applicazione del decreto 231/12 non è affatto semplice e rapida, tra
notifiche e tempi da dare a Riva per fare il ricorso passano mesi. Il Pdl,
tanto per non essere messo da parte, ha chiesto il dibattito in parlamento e
questo avverrà martedì - che è già 4 giugno. Il 5 giugno dovrebbero essere
ratificate le dimissioni del CdA dell'Ilva.
Possono, in questa situazione, gli operai stare solo ad aspettare?
Mentre lo Stato invece che impegnarsi sul fronte lavoro/salute si sta
preoccupando solo di inviare più forze dell'ordine a Taranto, quasi ad
annunciare che non ci saranno risposte positive.
Tutti parlano, gli unici che non si fanno ancora sentire con i loro
strumenti di lotta, sono gli operai.
Che intanto lavorano ad alto rischio, non solo del prossimo futuro, non solo
con la spada di Damocle del non pagamento dello stipendio di giugno e di
essere messi via via fuori dalla fabbrica - a cominciare dal Treno Nastri 1
(per l'ennesima volta), ma a forte rischio sicurezza, visto che oggi la
fabbrica è di fatto "abbandonata" da quegli stessi che sono corresponsabili
di questa situazione.
Di che ci dobbiamo preoccupare, se non che da un giorno all'altro gli operai
possono trovarsi senza lavoro e salute?
La magistratura ha fatto il suo ulteriore passo, ma i miliardi in corso di
sequestro resteranno congelati fino alla sentenza definitiva, cioè per anni,
quindi non verranno utilizzati immediatamente per la messa a norma; d'altra
parte finora degli 8,1 mld, è stato recuperato solo 1, e a leggere di dove
parte di questo miliardo viene recuperato cadono le braccia: la foresteria
dell'Ilva, la sede del Centro studi nella Città vecchia di Taranto, il
poligono di tiro... Con le briciole quanti anni ci vorranno?
In questa situazione, la vera notizia la devono provocare gli operai!
La notizia che tutti temono e vogliono scongiurare: quella della scesa in
campo con la lotta, dentro e fuori la fabbrica, per essere realmente gli
operai il centro delle discussioni.
SLAI COBAS ILVA per il sindacato di classe
3475301704 – slaicobasta@gmail.com
Continua lo stato di agitazione dei lavoratori del Policlinico
proclamato dallo SLAI Cobas per il sindacato di classe per protestare contro la negazione degli stessi diritti contrattuali, per il diritto alla salute/sicurezza sul posto di lavoro, contro l’emergenza igienico-sanitaria e il declino del nosocomio
Il commissario straordinario del nosocomio
convoca lo SLAI Cobas per il giorno 4 giugno alle ore 15.00
Da tempo i dipendenti del Policlinico denunciano e lottano contro lo scippo dei propri sacrosanti diritti, a cominciare dall’indennità di amministrazione.
Ma di fronte alla beffa/elemosina della produttività, e soprattutto di fronte all’aumento spudorato dell’indennità di posizione e si responsabilità fino a 9.296,22 euro annui, per le categorie più elevate, la rabbia e l’indignazione dei lavoratori è giustamente scoppiata.
Lo SLAI Cobas, dopo avere proclamato lo stato di agitazione, ha sporto anche denuncia alla corte dei conti e al prefetto contro il vergognoso e illegittimo aumento delle predette indennità, giacché incompatibile con le normative vigenti (L. 150/2009) e linee in indirizzo regionali, che prevedono il congelamento sino al 31.12.2013, poi, prorogato fino al 2014, del trattamento stipendiale principale ed accessorio percepito nel 2010.
Ricordiamo che le su menzionate normative sono state prese a pretesto per eliminare l’indennità di amministrazione (77 euro al mese).
I lavoratori chiedono la reintroduzione dell’indennità di amministrazione, per la quale in breve partirà anche il ricorso legale.
Vogliamo che venga immediatamente emanato il bando “interventi a favore del personale”; che venga avviata la procedura giuridica della PEO, e che i buoni pasto siano erogati regolarmente.
Pretendono di lavorare in sicurezza, sicurezza inesistente a cominciare dal servizio trasporto materiale biologico e al centralino telefonico, così come nella maggior parte dei luoghi di lavoro, per non parlare delle sale operatorie e dei reparti, dove si è venuta a determinare una vera e propria emergenza igienico-sanitaria.
Lo SLAI Cobas sarà pronto a proclamare anche lo SCIOPERO qualora i diritti dei lavoratori e la sicurezza/salute venissero ancora calpestati.
Pertanto, fa appello a tutti i lavoratori a prepararsi alla mobilitazione. Anche perché non si può più permettere che i SOLITI NOTI mangino a due bocconi mentre la maggior parte dei dipendenti viene privata di ciò che gli spetta!
Basta ai diritti negati, agli schiaffi alla povertà e alla dignità dei lavoratori!
Basta all’emergenza igienico-sanitaria, alla mancanza di sicurezza sul lavoro e al declino del Policlinico!
SLAI Cobas per il sindacato di classe- Policlinico Palermo, 30.05.2013
accordo fascista sulle rsu
L'accordo “storico” firmato da padroni e Cgil, Cisl, Uil, con l'appoggioanche della Fiom di Landini, è l'ennesimo grave attacco alle libertàsindacali, ai diritti dei lavoratori di scegliersi il proprio sindacato e ipropri rappresentanti sindacali, ai diritti di approvare o respingereaccordi/contratti nazionali, al diritto di sciopero.E' il fascismo neocorporativo del sindacalismo confederale che si sposa e siunisce al fascismo padronale, partito dalla Fiat e da tempo in estensione intutte le fabbriche e posti di lavoro.Per Cisl e Uil è il compimento naturale del passaggio nel campo del padronee del governo, da tempo in atto e che ha trovato nell'accordo Fiat il suopunto di maggiore consistenza.Per la Cgil è la fine di un equivoco, di una falsa opposizione e di unrientro a pieno titolo nella gestione neocorporativa e neoconsociativa delsistema capitalista.Chi invece vorrebbe ostinarsi a rimanere con un piede in due staffe è laFiom di Landini che nei comizi si dice contro e nella prassi è a favore, econtribuisce a dare una base di consenso in quello che è e può esserel'anello debole del sistema e dell'accordo: le fabbriche.A questo accordo si risponde con la lotta. Lo Slai cobas per il sindacato diclasse è disponibile a partecipare e promuovere tutte le iniziative di lottanecessarie; là dove siamo presenti, dopo il necessario lavoro diinformazione con volantini, incontri e assemblee, promuoverà scioperi,contestazioni e raccolte di firme contro l'accordo. Ma, naturalmente,pensiamo che soprattutto in fase di protesta dei lavoratori su lavoro,salari, diritti o in fase di applicazione pratica di questo accordo, saràpiù possibile organizzare e sviluppare la protesta dei lavoratori.Va detto, però, che noi non abbiamo mai accettato le attuali Rsu come formademocratica di rappresentanza dei lavoratori, e quindi non pensiamo chel'obiettivo è difendere l'attuale sistema; né tantomeno abbiamo mai avutoalcuna fiducia nella legge sulla rappresentanza espressa da questiparlamenti, questi governi.
Padroni assassini dell'amianto, il vostro posto è in galera!
La Rete Nazionale per la sicurezza sul lavoro e nei territori a Torino per
la sentenza al processo Eternit il 3 giugno
Il 3 giugno la Corte d'Appello di Torino pronuncerà la sentenza di secondo
grado per il processo Eternit, il più importante processo per la strage di
amianto.
La difesa dei padroni criminali sta cercando di ribaltare la condanna di
primo grado per i vertici dell'Eternit, padroni miliardari, lo svizzero
Schmidheiny ed il belga De Cartier, che, come scrivono i giudici, con
"pervicacia e spregiudicatezza" hanno causato oltre tremila morti in Italia
tra i lavoratori e le popolazioni mentre i signori padroni facevano i
profitti con l'amianto. "Una tragedia mai vista e mai letta" , come ha
commentato il PM Raffaele Guarinello.
LA SENTENZA D'APPELLO AL PROCESSO ETERNIT
LA SENTENZA D'APPELLO AL PROCESSO ETERNIT
Lunedì tre giugno è il giorno della sentenza di appello al processo Eternit: in primo grado i due imputati - il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny ed il barone belga (defunto da pochi giorni) Jean Louis Marie Ghislain de Cartier de Marchienne - sono stati condannati ad anni sedici di reclusione ciascuno, essendo stati riconosciuti colpevoli dei reati di disastro ambientale doloso ed omissione di cautele antinfortunistiche (articoli 434 e 437 cp).
Sono le ore 13:15 quando chi scrive raggiunge via Cavalli: all'entrata di Palazzo di Giustizia staziona un gruppo di cittadini casalesi, mentre i lampioni della zona sono addobbati con bandiere della Confederazione Unitaria di Base e sul cancello sul lato sinistro dell'ingresso campeggia lo striscione di Medicina Democratica.
Passano pochi minuti e arrivano due autobus colmi di lavoratori e cittadini aderenti all'Association National de Défense des Victimes de l'Amiante francesi; successivamente arrivano gli svizzeri dell'associazione Caova e gli appartenenti all'Associazione Vittime Amianto Nazionale Italiana, che rappresentano i familiari delle vittime della Fibronit di Broni (Pv).
Sono le ore 13:15 quando chi scrive raggiunge via Cavalli: all'entrata di Palazzo di Giustizia staziona un gruppo di cittadini casalesi, mentre i lampioni della zona sono addobbati con bandiere della Confederazione Unitaria di Base e sul cancello sul lato sinistro dell'ingresso campeggia lo striscione di Medicina Democratica.
Passano pochi minuti e arrivano due autobus colmi di lavoratori e cittadini aderenti all'Association National de Défense des Victimes de l'Amiante francesi; successivamente arrivano gli svizzeri dell'associazione Caova e gli appartenenti all'Associazione Vittime Amianto Nazionale Italiana, che rappresentano i familiari delle vittime della Fibronit di Broni (Pv).