domenica 6 settembre 2015

6 settembre - E' necessaria l'unità di classe. COME? da pc 6 settembre - Il sindacalismo confederale cancro dentro le fila del movimento operaio e di lotta



I sindacalisti che dirigono e sono attivi nel sindacato confederale sono gli agenti dei padroni nelle fila del movimento operaio e il focolaio di corruzione dell'intero movimento di lotta degli operai e dei lavoratori.
Senza, quindi, denunciare ed espellere dalle fila dei lavoratori questi apparati sindacali, questi sindacalisti non si può ricostruire il sindacato di classe nelle fabbriche, sui posti di lavoro, sul territorio.
Fatti eclatanti e ben noti hanno messo nuovamente in luce cosa è il sindacalismo confederale e chi sono i suoi dirigenti. Gli scandali dell'appropriazione delle pensioni d'oro e dei redditi dei sindacalisti della Cisl venuti fuori perchè uno di loro ha denunciato il tutto, si ritrovano altrettanto nella Uil e nella Cgil; dimostrano più di ogni altra cosa da dove viene la linea di questi sindacati e perchè il sindacato confederale è irriformabile e che senza un processo di distruzione non è possibile costruire il sindacato di classe.
Proletari comunisti sostiene che nelle fabbriche, sui posti di lavoro, la parola d'ordine non debba essere “l'unità” ma la scissione, la divisione tra sindacalismo corrotto e collaborazionista e sindacalismo operaio. Noi sosteniamo che quello che serve nelle fabbriche e nel movimento sindacale è una “guerra civile” che polarizzi due fronti.
Senza attraversare questa fase della “guerra civile” non ci può essere una lotta vincente contro padroni e governo e non ci può essere una linea e una prassi sindacale giusta e necessaria. 
Noi riteniamo nche l'attuale gruppo dirigente della Fiom sia ben interno alla natura del sindacalismo confederale e quindi non può essere in nessuna maniera la Fiom il luogo della lotta e della rottura con il sindacalismo confederale complice e corrotto.
Nello stesso tempo sosteniamo che l'opposizione interna alla Fiom e il sindacalismo di base raccolgano energie necessarie alla ricostruzione del sindacato di classe ma la linea che le guida non sia basata su una comprensione chiara del carattere di questa guerra, dello stadio di essa e di come portarla avanti. 
Noi riteniamo che bisogna accumulare le forze e unire il sindacalismo di classe, ma a partire da questa chiarezza che è anche una discriminante.
L'unità può avvenire anche nelle forme temporanee del fronte unito e dell'unità d'azione. L'unità deve prescindere dall'appartenenza a tessere e organizzazioni politiche, ma non può prescindere dalla linea che la deve guidare, né può fare alcuna concessione a teorie e posizioni sulla “neutralità del sindacato” che si travestono da “autorganizzazione”, “niente bandiere”, “antipartitismo” demagogico e populista. 
Le lotte attuali che si sviluppano sui posti di lavoro, se sono espressione, sempre, della risposta dei lavoratori agli attacchi, non possono essere appoggiate così come sono, ma richiedono che in esse vada portata la lotta sul tipo di rivendicazione, contro al presenza con ruolo di direzione del sindacalismo confederale, contro il codismo verso la Fiom, e soprattutto contro le forme con cui le lotte si sviluppano spesso non corrispondenti alle forme classiste e combattive che possono portarle alla vittoria.
Tanto per essere chiari, noi non siamo per la politica di “salire suoi tetti”, se non come temporanea forma per attrarre l'attenzione sulla lotta, né sulla necessità di fare di ogni lotta una "rappresentazione", pensando così di risolvere, eludendo, il difficile problema della riorganizzazione effettiva degli operai. L'insistenza di forme di lotta che hanno un valore essenzialmente mediatico dà lustro a chi le fa ma non cambia né incide nei rapporti di forza.
Infine, siamo perchè tutte le organizzazioni vicine al proletariato sostengano le lotte operaie e proletarie, ma là dove non c'è l'autonomia di classe, queste forze sostengono le lotte così come sono, ne fanno un'apologia, che è esattamente l'opposto della battaglia di rottura, scissione, riorganizzazione necessaria.
proletari comunisti - PCm Italia
settembre 2015

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