martedì 28 febbraio 2023

1 marzo - ASILI TARANTO: LA CISL CERCA DI BOICOTTARE LE ASSEMBLEE PER LO SCIOPERO DELL'8 MARZO

 

Abbiamo, come Slai Cobas e Usb, avviato da oggi un giro di assemblee negli asili, per informare le lavoratrici della vertenza che abbiamo aperto con Comune e Ditta, su aumento dell'orario, del salario e difesa della salute e sicurezza, e che vedra' insieme a un Tavolo gi convocato in prefettura, lo sciopero delle lavoratrici e lavoratori che si terra' l'8 marzo. 

Stamattina ci è pervenuto questo messaggio mandato dalla Cisl alle lavoratrici degli asili loro iscritte:

"Ragazze ascoltate ho saputo che le iscritte cobas e Usb verranno nelle strutture a parlare con voi in orario di lavoro. È vietato fare sindacato in orario di lavoro. Il 2 Marzo andranno alla Magicondo e Fantasia. 1 marzo e il 2 alla Vasto e Bruno ciari. Verranno a fare proselismo sindacale riempiendovi di chiacchiere, per farvi partecipare al loro sciopero. Poi in orario vostro nn hanno il permesso di entrare nelle vostre strutture e parlare con tutte ci possono essere lettere di contestazione di non autorizzazione. Se hanno chiesto assemblea ..... è per i loro iscritti. Noi non abbiamo chiesto nulla. Perché la ditta verificherà chi ha dato autorizzazione. Per non trovarvi in situazioni nn accettate vi prego di nn farvi influenzare. Perché le problematiche dell'appalto con il comune sono alla nosta attenzione. Credo di aver chiarito. Nn cadete nelle trappole del proselitismo. Buon lavoro. Alessio cisl".

Quanto scrive Alessio Carpignano della Cisl oltre che totalmente falso, è un evidente azione antisindacale, che punta a impedire il libero esercizio di assemblee e sciopero e a screditare Slai Cobas e Usb. Pertanto, oltre le iniziative sindacali che stiamo gia' prendendo, denunceremo anche legalmente questa O.S.

LE ASSEMBLEE SI POSSONO FARE NELL'ORARIO E SUL POSTO DI LAVORO (art. 20 dello Statuto dei Lavoratori); TUTTE LE LAVORATRICI E LAVORATORI HANNO DIRITTO DI PARTECIPARE, tutte, sia che sono iscritte ad altri sindacati o non iscritti a niente; L'ORA DI ASSEMBLEA E' RETRIBUITA REGOLARMENTE A TUTTI I PARTECIPANTI; NESSUNA AVRA' LETTERA DI CONTESTAZIONE PERCHE' SIA L'ASSEMBLEA CHE LO SCIOPERO SONO AUTORIZZATI

Evidentemente questa giusta e necessaria lotta sta dando molto fastidio alla Cisl, che usa aperte falsita' per boicottare le assemblee e impedire alle lavoratrici di partecipare alle assemblee. Questo se da un lato dimostra che questo sindacato non conosce neanche lo Statuto dei Lavoratori, dall'altro dimostra che teme che le lavoratrici aprano gli occhi. Dato che finora solo Slai cobas e Usb con la mobilitazione (presidi,scioperi, incontri con Ditta e Comune) hanno ottenuto risultati (riconoscimento giuridico ed economico dell'ausiliariato, lavoro di un mese nella sospensione estiva e nei giorni di natale, pagamento integrale delle sostituzioni, ecc.), la Cisl e gli altri sindacati confederali, non hanno mai chiesto nulla e non hanno mai ottenuto nulla per migliorare la pesante condizione delle lavoratrici. E ora cerca, con gli imbrogli, di ostacolare la mobilitazione che stiamo facendo.

QUESTA SPORCA E FALSA MANOVRA DIMOSTRA SOLO CHE LA CISL HA PAURA DELLA NOSTRA BATTAGLIA! E' QUINDI UN BENE, VUOL DIRE CHE STIAMO INCIDENDO.

Partecipiamo tutte e tutti alle assemblee! Stiamo portando avanti i nostri interessi e bisogni, da troppi anni negati.

LAVORATRICI SLAI COBAS SC TARANTO

lunedì 27 febbraio 2023

28 febbraio - LAVORA, TACI O TI SPARO. ECCO I NUOVI PADRONI.

 

Skatenati Electrolux

I PADRONI NON SI PONGO PIÙ LIMITI.

Cornuda (TV) padrone di una piccola media impresa punta la pistola, in reparto, contro una operaia che chiedeva di essere pagata. 

La mancanza del necessario conflitto diffuso sostituito dalla scuola di sudditanza e reverenza "al sior Paron" suggerita dai più ai dipendenti, non porta più ne benessere e non ha mai portato emancipazione e dovuto rispetto, ne dignità. È una sciocchezza imperdonabile di dimensioni immane non voler prenderne atto della deriva presente quasi ovunque nelle imprese contro i lavoratori, ed in particolare verso gli operai. è grave negare per non voler rendersene tutti conto e dover reagire.


sabato 25 febbraio 2023

26 febbraio - LA GRANDE MANIFESTAZIONE DI GENOVA CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA: Operai alla testa della lotta contro la guerra

 


L'intervento di un operaio siderurgico 

 https://drive.google.com/file/d/1AYvq1ZTQoG4sdCDSQVD_fuEOa-Ica79I/preview

Da decenni non si vedeva nel capoluogo ligure un corteo tanto partecipato e combattivo, aperto dagli striscioni “Stop ai traffici d’armi nei porti” e “Abbassate le armi, alzate i salari”, dietro i quali erano presenti le delegazioni di tutti i porti italiani, oggi in sciopero per la sicurezza dopo le ultime morti sul lavoro registrate a Trieste e Civitavecchia e, tra le altre, dei lavoratori della logistica, degli studenti in lotta contro le sparate del ministro Valditara.

Il corteo si è mosso da lungomare Canepa alle 15,30, in ritardo rispetto all’orario fissato, per attendere l’arrivo dei partecipanti da Torino, il cui treno è stato bloccato a lungo dalla polizia ferroviaria senza valide motivazioni.

La manifestazione si è conclusa in piazza De Ferrari dopo aver attraversato il porto sfilando sotto la Lanterna, chiedendo pace e salario, e urlando a gran voce il no alla guerra e all’economia del carovita che ingrassa le multinazionali e la speculazione finanziaria, strangolando le popolazioni di tutto il mondo.



26 febbraio - Da Niscemi/Sicilia/NoMuos in unità con la manifestazione di Genova - 25 febbraio contro la guerra imperialista! Alcune immagini

 

Alcune centinaia di manifestanti provenienti da diverse città siciliane hanno animato il corteo di ieri pomeriggio a Niscemi, dove c'è il MUOS, impianto satellitare Usa al servizio della guerra, oggi pienamente attivo  nella guerra interimperialista in Ucraina. 

Un corteo che ha attraversato  il paese di Niscemi, per portare nuovamente un messaggio diverso anche alla popolazione, che negli anni passati ha anche lottato contro l'installazione del Muos, contro la campagna ideologica/politica quotidiana del governo italiano sulla necessità/giustezza della guerra in corso,  snodandosi fino alla piazza principale del centro storico con continui slogan e comizi volanti con cui si è riaffermato con forza il No alla guerra al servizio degli interessi dei padroni capitalisti, No alle Basi e a tutti gli strumenti di distruzione e morte come il MUOS, no alle politiche di economia di guerra scaricata in modo sempre più pesante da questo governo contro lavoratori, popolazioni, denunciando anche il pericolo reale che territori come la Sicilia ma non solo corrono con la presenza delle Basi Usa/Nato: La Sicilia non è zona di guerra, fuori le Basi Nato dalla nostra terra! 

Una manifestazione gemellata con quella di Genova promossa dagli operai portuali del Calp, in cui si è portata anche la denuncia di questo Stato, di un governo rappresentato dall'ala della borghesia più reazionaria che vuole reprimere ogni forma di dissenso e chi si ribella e lotta contro questo sistema di sfruttamento, oppressione e guerra, vedi oggi l'accanimento vendicativo dello Stato contro Cospito. 


 


venerdì 24 febbraio 2023

BERETTA: LA DENUNCIA DELL'APPALTO COGLIE NEL SEGNO. E' UNA FORMA DI RICATTO E PRECARIETÀ DEL LAVORO, VERSO LE OPERAIE CHE SI RIBELLANO CONTRO LO SFRUTTAMENTO

Verso l'8 marzo in fabbrica.

dalla parte delle operaie alla Beretta

Decine di operaie di serie B alla Beretta, duro lavoro usurante, da 10/15 anni uguale alle colleghe dipendenti dirette, ma sottopagate con il vergognoso contratto delle pulizie Multiservizi, perchè in appalto! Dal 1.6.22 hanno un nuovo contratto con Mpm spa, ma il loro posto di lavoro nel Salumificio, è messo a rischio artificiosamente, perché nei fatti non vengono garantite le linee di lavorazione passate all’appalto. Per restare agli ultimi episodi: il 21 novembre Beretta annette la linea 4, il 30 dicembre annette la linea 5 e il controllo isole. E i posti per loro al Salumificio calano!!

Con quale diritto viene fatto questo? I contratti valgono solo per i lavoratori? Mpm che fa? È un appalto regolamentato o siamo al ‘mercante in fiera’?

'a lavorare così, fa 

male al cuore’

Le operaie stanno vivendo una pesante situazione di stress e malessere, e lottano per avere garanzie. LE AZIENDE DA 8 MESI NON VOGLIONO INCONTRARE SLAI COBAS, vanno avanti con il LORO piano di sostituzione sotterraneo, come se le operaie dell’appalto non fossero persone ma macchine, in un’azienda che va a gonfie vele!!

Ci accusano ‘di essere quelli che fanno casino in fabbrica’, ma operaie e sindacato non hanno nulla da nascondere, difendono salute e posto di lavoro. E’ giusto che anche le aziende, dimostrino pubblicamente come gestiscono i posti di lavoro dell’appalto.

Abbiamo rivolto un invito a Beretta e 

Mpm per un incontro / confronto  

pubblico martedì 21 febbrai

 alle ore 17.30 a Trezzo, via Monsignor Grisetti 1.

 un caloroso invito a partecipare a TUTTE le lavoratrici e lavoratori, alla 

popolazione del paese. Moderatore 

dell’evento LORENZO ZATTA della 

Gazzetta dell’Adda.

 

Dal comunicato a tutte le operaie 

Bello e caloroso l’incontro di ieri pomeriggio al teatro il Portico, non con le aziende, che non si sono presentate, ma tra le operaie e una parte della popolazione di Trezzo, lavoratori e lavoratrici, altre donne riunite in associazione, che lottano per i diritti delle donne.

Un pezzo di paese che comincia a scoprire la fabbrica e le sue operaie

24 febbraio - SOLIDARIETÀ DI CLASSE: Condanniamo l'aggressione fascista agli studenti di Firenze - Solidarietà alla Preside attaccata dal nero ministro Valditara - Assemblea Donne/Lavoratrici

 

Come Assemblea donne/lavoratrici condanniamo fermamente l’aggressione fascista contro gli studenti del liceo Michelangiolo di Firenze

Esprimiamo solidarietà alla Dirigente Scolastica del Liceo Da Vinci di Firenze minacciata di sanzioni disciplinari dall’infame ministro dell’istruzione Valditara, che ha totalmente cancellato dalla sua nera mente di avere giurato sulla Costituzione per il suo mandato, per la lettera scritta agli studenti in cui si condanna il grave accaduto e in cui si fa presente l’importanza di conoscere la storia e i valori profondi dell’antifascismo.

Da fascista qual è,  Valditara non ha perso tempo a coprire/minimizzare l’attacco fascista agli studenti, definendo la lettera della Preside « impropria, nessun pericolo di fascismo», delegittimandola pubblicamente.

Un ministro ignobile che attacca gli studenti che lottano contro l’alternanza scuola lavoro che li uccide e che in questa fase deve essere anche al servizio della guerra imperialista, un ministro che dalla sua poltrona d’oro, come servo dei servi, deve agire per fare avanzare rapidamente il processo di adeguamento della scuola alle esigenze del sistema capitalistico, il processo di irreggimentazione degli studenti in primis ideologicamente:  la prima circolare che mandò agli studenti era una becera esaltazione del capitalismo, quel capitalismo che oggi produce sempre più guerra, miseria, sfruttamento, oppressione, repressione, attacco al lavoro, alla scuola pubblica, ai diritti più basilari…, una circolare per attaccare in modo mirato e falso l’esperienza dei paesi socialisti e rivendicare di fatto l'ideologia fascista. 

Mentre a rimanere in silenzio è la nera Presidente del consiglio Meloni, troppo impegnata a sponsorizzare attivamente la guerra interimperialista, al fianco di governi come quello di Zelenski con i nazisti dentro!

Ma la Preside, ha risposto alle accuse del Ministro in modo fermo “…Perché sorprendersi delle mie parole e non invece del silenzio rispetto al pestaggio selvaggio di studenti operato per motivi politici? Abbiamo studiato. Siamo in una scuola. Abbiamo una sufficiente cultura per chiamare le cose con il loro nome. Il fatto che siano le mie parole a creare scalpore non può non farci riflettere..."

E’ necessario, urgente e non rinviabile unirsi, organizzarsi per lottare a 360 gradi contro l’onda nera che questo governo Meloni vuole fare avanzare in ogni ambito, a partire da quello ideologico/culturale.

Assemblea Donne/Lavoratrici 



24 febbraio - DA COLLETTIVO GKN. info

 

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

La data dell'atto di liquidazione di Qf? E' del 9 febbraio. La presa in giro finale nei confronti di un "sistema-paese" che preferisce passare per impotente, per non passare per complice.

Chi oggi non si esprime contro la liquidazione e a favore del commissariamento continua a lasciare 300 famiglie in balia di questa operazione.

Uno degli effetti dell'operazione Borgomeo è trasformare la nostra vertenza da storia a cronaca ingarbugliata, da opera a operetta. Anche solo lunga da raccontare.

Prendiamo solo l'ultimo periodo per fare un esempio:

- ottobre, i lavoratori firmano la messa a disposizione. Novembre: 280 lavoratori circa firmano la messa in mora degli stipendi. L'azienda blatera di minoranze eversive.

- 7 novembre, l'Aps Soms Insorgiamo regolarizza la forma associativa delle attività dei lavoratori Gkn, depositando regolare Statuto, affiliandosi all'Arci, nel solco dell'Articolo 11 dello Statuto dei Lavoratori.

- dicembre. 17.000 persone partecipano alla consultazione popolare e si esprimono a favore dell'intervento pubblico. Si esprimono anche a favore di un ammortizzatore sociale legato a scouting pubblico e a piani industriali presentati nel comitato di proposta e verifica

- 20 dicembre: al comitato di proposta e verifica il comitato tecnico scientifico del Collettivo presenta un documento di opportunità e proposte industriali. Rsu e sindacati si dichiarano disponibili a discutere da subito di un ammortizzatore legato a quel percorso

L'azienda è assente.

24 febbraio - da tarantocontro: Dagli operai del Porto/appalto Acciaierie Slai Cobas: Basta morti per lavoro nei porti! Basta navi per la guerra nei nostri porti!

 


giovedì 23 febbraio 2023

23 febbraio - Formazione operaia su "guerra imperialista e proletari". Contro la "difesa della patria" capitalista/imperialista

Riprendiamo in questo terzo appuntamento a leggere insieme il testo di Lenin, raccogliendo in questa occasione alcune citazioni che commenteremo nel prossimo appuntamento.

Che cos’è il socialsciovinismo?

Il socialsciovisnismo consiste nel sostenere l’idea della “difesa della patria” nella guerra attuale. Da questo idea deriva inoltre la rinuncia alla lotta di classe in tempo di guerra, l’approvazione dei crediti di guerra, ecc.

In realta’ i socialsciovinisti conducono una politica borghese antiproletaria, perchè in realta’ essi sostengono non la difesa della patria nel senso di una lotta contro l’oppressione straniera, ma il diritto di determinate grandi potenze a depredare colonia e opprimere popoli stranieri.

I socialsciovinisti rinnovano ai danni del popolo l’inganno borghese, come se la guerra si facesse per la difesa delle liberta’ e per l’esistenza delle nazioni e passano cosi’ dalla parte della borghesia contro il proletariato.

Sono da annoverare tra i socialsciovinisti sia coloro che giustificano e mettono in buona luce i governi e la borghesia di uno dei gruppi di potenze belligeranti, sia coloro che riconoscono ai socialisti di tutte le potenze belligeranti lo stesso diritto di “difendere la patria”.

Il socialsciovinismo rappresenta in realta’ la difesa dei privilegi del predominio, dei saccheggi, delle violenze, della “propria” (o in generale di qualsiasi) borghesia imperialista”.

23 febbraio - info: ELEZIONI RSU ACCIAIERIE D’ITALIA TARANTO.

 

Comunicato

Fabbrica alle prossime elezioni delle Rsu non è questione di persone e di nomi.

I sindacati in fabbrica e i loro rsu non sono stati in grado di difendere a fronte di padroni e governo gli interessi dei lavoratori cassintegrazione permanente - salari tagliati - condizioni di lavoro e sicurezza peggiorati - diritti dei lavoratori calpestati e con un futuro peggiore con il decreto Meloni/Urso Mittal

Questa situazione non si cambia cambiando un delegato per un altro ma con la ribellione/ l’autorganizzazione/ la lotta organizzata e decisa dai lavoratori nelle assemblee/ la piattaforma operaia e su questo che la situazione può e deve cambiare a partire dalla consapevolezza che e’ oggi indispensabile organizzarsi come già sta avvenendo in alcune ditte dell’appalto con lo Slai Cobas certamente non si sarebbe arrivati mai a questo punto.


Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto wa 3519575628

23 febbraio - SABATO 25 IN PIAZZA CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA: MANIFESTAZIONI A GENOVA, ROMA, MILANO

 


23 febbraio - Asili Taranto: CONTINUA LO STATO DI AGITAZIONE E L'8 MARZO SCIOPERO!

 

Comunicato

Lo stato di agitazione e l'annuncio dello sciopero negli asili ha gia' ottenuto che la Ditta si stia preoccupando e sia passata dal NO di questi mesi alla disponibilita' a trattare su salario/contrattazione aziendale, questione attrezzature/salute e sicurezza e un'organizzazione dell'attivita' lavorativa che rispetti le esigenze delle lavoratrici e lavoratori.
Questa mattina per dare effettive risposte a questo ha chiesto un rinvio dell'incontro il prefettura. Pertanto l'incontro in prefettura si terra' il 6 marzo alle 12.
Nel frattempo:
- Continua lo stato di agitazione in tutti gli asili, che significa rallentare il lavoro (con l'appello a tutte e tutti a farlo, coordinandosi con le rappresentanti degli asili dello Slai cobas e Usb);
- faremo nella prossima settimana assemblee dalle 12,30 alle 13,30 in ogni asilo, con un calendario che comunicheremo successivamente. Le assemblea sono pienamente legittime e tutti possono partecipare (anche se iscritti ad altri sindacati o non iscritti a niente)
- l'8 marzo è sciopero (probabilmente il primo sciopero); tutte e tutti lo devono fare. Concorderemo per quel giorno con la Ditta una presenza molto minima per i "servizi minimi essenziali". La riuscita dello sciopero è molto importante per i risultati della nostra lotta. Faremo noi un comunicato ai genitori per informare dello sciopero e dire che stiamo lottando anche a loro, per un miglior servizio ai bambini,
Ora è un momento buono per noi, in cui non dobbiamo mollare, essere compatti. Stiamo vendendo che solo la nostra mobilitazione paga. Dobbiamo lottare fino ad ottenere realmente risultati, senza farci intimidire da direttrici, copperative, dalla Nobile, ecc. Perchè più Comune, Ditta, Direzioni scolastiche si arrabbiano più vuol dire che stiamo incidendo.
Infine, lunedi' 27 prepareremo un esposto/denuncia contro la Nobile Patrizia per la sua continua attivita' discriminatoria, antisindacale, di interesse privato. Noi non vogliamo più che sia lei la referente. Tutte le lavoratrici che hanno da segnalare comportamenti della Nobile, lo possono comunicare alla RSA Enza.


mercoledì 22 febbraio 2023

23 febbraio - da Palermo: 24/25 MOBILITAZIONE NAZIONALE E INTERNAZIONALE. FIRMARE TUTTI E TUTTE LA MOZIONE CONTRO LA GUERRA! Comitato Lavoratori/Lavoratrici contro la guerra

 Alle e ai giornalisti 

Siamo lavoratori, lavoratrici, precari, precarie, disoccupati che vogliono fare sentire la loro voce e protesta contro questa guerra in Ucraina che va avanti purtroppo ormai da un anno e non accenna a fermarsi e in generale contro la guerra imperialista in tutto il il mondo, non possiamo e non dobbiamo accettare queste guerre in cui i morti, le violenze, le distruzioni sono solo nostre, mentre i profitti dei produttori di armi e dei capitalisti che si soddisfano al pensiero della ricostruzione e dei profitti correlati sul sangue dei morti sono solo loro! di chi scatena queste guerre per la spartizione delle materie prime, per i loro mercati e per il controllo geostrategico dei territori.

Siamo contro la guerra interna che i governi al servizio di questa guerra, e oggi più che mail il nero governo Meloni, ci scaricano addosso facendoci pagare tutti i costi economici e sociali.

No alle spese militari e all'invio di sempre più armi, soldi e soldati nei territori di guerra mentre si taglia su lavoro, scuola, sanità, servizi, reddito...

No all'alternanza scuola lavoro nelle scuole in generale e in particolare oggi al servizio della guerra, no a costringere gli studenti ad andare ad addestrarsi nelle basi militari come Sigonella

No alle basi e a tutti gli strumenti  come il MUOS/Niscemi di guerra e di morte solo per i lavoratori, i proletari, le popolazioni!

Noi non ci stiamo e lotteremo in ogni forma in collegamento con tutti i lavoratori e lavoratrici che lottano dal nord al sud di questo paese e nel mondo contro questa sporca guerra imperialista! 

24/25 febbraio mobilitazione nazionale e internazionale contro la guerra imperialista

volantinaggi nei posti di lavoro - una delegazione del comitato domani parteciperà alla manifestazione a Niscemi

Invitiamo tutti, anche voi giornalisti e giornaliste, a firmare la mozione in allegato 

Saluti di lotta! 


22 febbraio - COMUNICATO/REPORT ASSEMBLEA PROLETARIA ANTICAPITALISTA 18 febbraio Roma

 

comunicato/report

L’assemblea proletaria anticapitalista di Roma del 18 febbraio ha permesso di dare continuità al lavoro per unire le lotte, avanzare a livello nazionale lungo la linea e la prassi del fronte unico di classe, esigenza imprescindibile oggi per i proletari e le realtà in lotta ben oltre le logiche degli intersindacali, degli intergruppi, ristretti o allargati che siano, e in netta alternativa all’auto referenzialità espressasi in maniera palesemente dannosa in occasione del 2 e 3 dicembre.

All’assemblea hanno partecipato i rappresentanti delle principali realtà di lotta prevalentemente dello Slai Cobas per il sindacato di classe di 5 città del nord e del sud, i compagni di Roma e Viterbo del Comitato di lotta di Viterbo, operanti nella Rete dei collettivi organizzati a Roma, nel coordinamento regionale della sanità, e in altre realtà sindacali di base e di classe, Classe contro Classe, Proletari comunisti.

Presente il Soccorso rosso internazionale e compagni attivamente impegnati nella campagna Cospito; il ricercatore Fabrizio Chiodo intervenuto sul fronte vaccini, industria capitalistica farmaceutica e guerra.

La partecipazione romana all’assemblea è stata penalizzata  per la contemporaneità di altre iniziative importanti, si preparano le due giornate su Cospito e la guerra del 24 e 25 a Roma.

Hanno partecipato con interventi scritti il movimento No Muos, compagni impegnati sulla guerra dell’Archivio storico “Benedetto Petrone/Puglia antagonista” di Brindisi; e avevano dato la disponibilità ad intervenire il Calp di Genova e l’Avv. Gianluca Vitale, poi non intervenuti per tempo.

La discussione è stata centrata sulla lotta contro la guerra e il governo Meloni, in continuità con quelli che l'hanno preceduta, che ha visto convergenza di analisi e di impostazione politica nella prassi e nella lotta da sviluppare, anche se sulla base di differenze dipendenti dalle matrici teoriche, politiche della organizzazioni presenti.

Ma la cosa realmente importante è il ruolo che hanno avuto gli interventi di operai, lavoratrici che hanno raccontato lo stadio della loro lotta ma lo hanno arricchito dentro un quadro generale di come farle avanzare sul piano nazionale, dalla Dalmine alla Beretta di Bergamo, alle Acciaierie e appalto ex Ilva, dalle lavoratrici precarie di Palermo alla sanità di Roma.

Altri interventi di altre realtà preparati per l’assemblea saranno comunque pubblicati nella mailing list.

Una parte finale della discussione è stata centrata su come rafforzare il legame delle realtà presenti con la proposta di una chat permanente e come allargare l’area dell’Assemblea proletaria anticapitalista, sia in forma orizzontale con allargamento delle partecipazioni all’assemblea e alle prassi comuni, sia nello sviluppare l’azione e lo sforzo di unità/critica/trasformazione nell’intero movimento di classe.

Su questo, però, il dibattito non si è sviluppato a sufficienza e dovrà continuare ed essere approfondito.

Grande spazio nell’assemblea ha avuto la battaglia per Alfredo Cospito. L’intervento del SRI e di altri compagni ha ottenuto grande attenzione dai proletari presenti, che hanno chiesto anche con domande di approfondire la natura politica attuale e strategica della battaglia sul 41bis e della più generale lotta contro la repressione dello Stato borghese e la sua legislazione repressiva che, comunque motivata, ha lo scopo di reprimere la lotta di classe, le avanguardie rivoluzionarie.

Nell’assemblea è stato anche detto che la battaglia di Alfredo, degli anarchici e delle realtà comuniste, proletarie rivoluzionarie che sono attive in questa campagna è di grande insegnamento per tutti i fronti della lotta di classe su come combattere lo Stato e questo governo nella situazione attuale generale.

L’assemblea è attivamente impegnata in tutte le sue componenti nelle giornate del 24 e 25 febbraio sui posti di lavoro e nelle piazze contro la guerra imperialista, l’imperialismo italiano, il suo Stato, il suo governo, sostenendo e partecipando anche alle iniziative di Genova lanciata dal Calp, di Milano, di Roma, ecc.

Assemblea Proletaria Anticapitalista - Roma 18 febbraio

22 febbraio - GIOVEDÌ 23 ORE 17 ASSEMBLEA NAZONALE TELEMATICA DONNE/LAVORATRICI

 

dalle lotte delle proletarie, operaie, lavoratrici, precarie...

dal nuovo percorso delle Assemblee operaie

dalle mobilitazioni contro la guerra e al fianco della rivolta in Iran delle donne

dalla manifestazione nazionale del 26 novembre, dalle prime trincee contro il governo Meloni: "Dio, patria e famiglia"

all'8 marzo e allo sciopero delle donne

Quali le ragioni in questo anno.


Colleghiamoci, partecipiamo, organizziamoci! 


23 FEBBRAIO DALLE ORE 17,00

LINK: https://meet.google.com/fdd-atkx-bzc


Assemblea donne/lavoratrici


22 febbraio - il 24 alle fabbriche e posti di lavoro: nell'anniversario della guerra imperialista Ucraina, che la classe operaia faccia sentire forte il suo NO alla guerra e al governo guerrafondaio Meloni

 


22 febbrai - L'ALTRA FACCIA DELLA GUERRA, QUELLA CONTRO GLI OPERAI E I LAVORATORI: Muore a 36 anni Salvatore Eroe (nella foto), lascia orfani tre figli piccoli.

 da C: Soricelli

La tragedia a Avola di Siracusa. Un altro lavoratore in fin di vita a Genova, colpito da un pezzo di tornio, Tragedie come questa anche in una fabbrica come l'Ansaldo 

Salvatore Eroe secondo le prime ricostruzioni, è stato ucciso sul colpo da una scarica elettrica mentre lavorava sul tetto di una casa. Sul posto sono giunti gli agenti del commissariato di Polizia e i sanitari del 118: per il giovane padre di tre figli purtroppo non c'era più niente da fare, però, non c’era più nulla da fare.

una strage connaturata a questo sistema di sfruttamento


 

martedì 21 febbraio 2023

21 febbraio - ALTA ADESIONE ALLO SCIOPERO DEI PORTUALI DI GIOIA TAURO, UNA GRANDE PIAZZA X MIMMO MACRÌ

 quì il link del video, tasto destro e aprire collegamento

https://facebook.com/ORSAsindacato/videos/2071939289664859

di seguito il comunicato/foto ORSA dalla stampa

 

Sindacato OR.S.A., alta adesione allo sciopero dei portuali di Gioia Tauro

| mar, 21 feb 2023 10:40 | Sindacato-Or.s.a. Sciopero-Licenziamento-Mimmo-Macrì Porto-Gioia-Tauro


La piazza manifesta contro il licenziamento di Mimmo Macrì.


 Oltre l’80% l’adesione allo sciopero dei portuali di Gioia Tauro che ieri hanno incrociato le braccia per protestare contro il licenziamento politico del segretario nazionale ORSA Porti Mimmo Macrì. È quanto si legge in un comunicato del sindacato OR.S.A. La vicenda ha assunto livelli nazionali, in piazza a sostenere Mimmo erano presenti rappresentanti dei sindacati di Base ed esponenti della politica provenienti da tutta Italia. Disarmante il cinico silenzio dei vertici della MCT che, snobbando l’invito delle forze dell’ordine presenti in piazza, hanno rifiutato ogni interlocuzione con il sindacato e hanno respinto al mittente anche l’opzione di ricevere il Sindaco di Gioia Tauro che si era offerto come mediatore istituzionale per addivenire a una risoluzione bonaria della delicata vertenza. Lo sprezzo delle istituzioni - prosegue la nota - conferma l’arroganza di un’azienda che troppo spesso dimentica di essere ospite del territorio, assume atteggiamenti padronali, sfrutta le risorse locali e tiene sotto pressione la nostra forza lavoro con lo spettro del licenziamento.

 Quello di Mimmo Macrì - si legge ancora - non è il primo licenziamento dimostrativo e non sarà l’ultimo, ormai è chiara la tattica del bastone con cui la MCT pretende di trarre il massimo profitto a scapito del territorio e dei lavoratori locali; negando le libertà sindacali, mantenendo bassi i salari, i livelli di sicurezza, i diritti e le tutele dei dipendenti; con il silenzio assenso dei sindacati “collaborativi” che disertando la protesta hanno platealmente dimostrato un triste asservimento che si pone in contrapposizione con la dignità operaia ieri in piazza al fianco di Mimmo e dell’OR.S.A.

Il rifiuto al confronto che la MCT ha ribadito durante la mobilitazione dei lavoratori, snobbando anche le richieste delle istituzioni locali - conclude la nota del sindacato -, produrrà, giocoforza, altre azioni di lotta nell’attesa che il Tribunale del lavoro renda giustizia ordinando il reintegro di Macrì nel suo posto di lavoro.

21 febbraio - condividiamo e sosteniamo: tutti e tutte il 24 febbraio -tribunali/ prefetture /piazze – FUORI ALFREDO DAL 41 BIS – SOCCORSO ROSSO PROLETARIO

 


21 febbraio - info: STELLANTIS POMIGLIANO IL LAVORO A CHIAMATA GIORNALIERA. ovvero i sindacati confederali in perenne servizio dei padroni

 

OGGI, 21 FEBBRAIO 2023

ORE 20.00 CIRCA

FCA GB. Vico Pomigliano

L’azienda ci ha comunicato che l’attività lavorativa prevista per il *TERZO TURNO DI STANOTTE Martedì 21 Febbraio 2023 per LASTRATURA e VERNICIATURA sarà sospeso per mancanza componentistica.

Verranno comandati solo i lavoratori per esigenze tecniche organizzative.

RSA
Fim, Uilm, Fismic,Uglm e Aqcfr

ORE 22.00 CIRCA

FCA GB. Vico Pomigliano

L’attività lavorativa sarà sospesa solo al Montaggio Tonale domani 22 Febbraio sul primo Turno.
Causa mancanza materiali.

Plastica , Stampaggio, Qualità, Lastratura e Verniciatura lavorano regolarmente.

RSA
Fim, Uilm, Fismic,Uglm e Aqcfr

QUESTA MATTINA ALLE 10.00 CIRCA

FCA GB. VICO POMIGLIANO

L’azienda ci ha comunicato, che Panda lavorerà sabato 25 febbraio 2022 sul primo turno in regime di straordinario.
Lastratura e verniciatura lavoreranno anche sul secondo turno sabato in straordinario
Inoltre ci ha comunicato un senza lavoro per i lavoratori collegati all’ Alfa Romeo Tonale per venerdì 24 febbraio per mancanza materiale.
Per i lavoratori collegati all’alfa Romeo Tonale del primo turno di venerdì si converrà nei prossimi giorni la copertura, mentre i lavoratori del montaggio Tonale del secondo turno di venerdì 24 febbraio lavoreranno tutti sul secondo turno di Panda.

RSA GB. Vico
Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr


lunedì 20 febbraio 2023

20 febbraio - info solidale: ITALPIZZA: COLPEVOLI FINO A PROVA CONTRARIA

 

Oggi si è svolta l’ennesima udienza del maxi-processo Italpizza, con una prima tranche di 67 imputati, 40 dvd di filmati, 150 testimoni e un numero imprecisato di fantasiosi capi di imputazione a danno di operai e sindacalisti protagonisti di quel ciclo di lotte.

Come sempre, non abbiamo delegato la decisione sulle nostre sorti alla benevolenza delle aule di Tribunale, e in centinaia eravamo presenti in presidio fuori al palazzo di giustizia di Modena. Assieme a un folto gruppo di lavoratori di Modena, anche numerose delegazioni di altri coordinamenti provinciali, oltre a diversi solidali.

L’udienza si è risolta in un ennesimo rinvio al 20 febbraio 2024, un anno esatto, per la difficoltà tecniche del Tribunale stesso a gestire un processo di queste dimensioni, senza contare i costi e le risorse sottratte alle casse pubbliche.

Non c’è nulla da festeggiare per questo rinvio: potenzialmente questo processo potrebbe durare altri dodici anni almeno, tenendo il sindacato e i lavoratori in un limbo, senza poter dimostrare le falsità delle accuse, senza entrare nel merito delle violenze poliziesche e aziendali, senza alcuna prospettiva di giustizia.

Questo limbo giuridico ha però conseguenze immediate per i lavoratori denunciati che di fatto sono considerati “colpevoli fino a prova contraria”, con rifiuto delle domande di cittadinanza, sospensioni del permesso di soggiorno, della carta di cittadinanza e dei ricongiungimenti familiari.

Davanti a tutto questo la Modena operaia si è mobilitata con uno sciopero generale provinciale, che ha visto un’adesione altissima nel distretto carni, nelle filiere logistiche e nel comparto ceramico.

Di fronte alla strategia repressiva "a tenaglia" che da anni si accanisce contro le lotte del SI Cobas in tutte le città nelle quali i lavoratori e i proletari hanno "osato" alzare la testa, le uniche risposte efficaci sono da un lato l'unità e il compattamento del fronte operaio contro la repressione, dall'altro lo sviluppo di un iniziativa a più largo raggio contro le politiche di guerra, fame e sfruttamento che i padroni e i loro servi al governo portano avanti per saziare la loro fame di profitti e per alimentare l'economia di guerra e la corsa al riarmo globale.

Per questo sabato prossimo, 25 febbraio, il SI Cobas sarà in piazza a manifestare in numerose città contro la guerra in Ucraina e contro la "guerra interna" nei confronti dei lavoratori e dei proletari in lotta.

Avanti SI Cobas!!!


20 febbraio - I MORTI (ASSASSINATI) DIMENTICATI. La denuncia di Carlo Soricelli

 

Ecco chi sono i nostri morti sul lavoro (Nella foto). Giampaolo Borrè aveva 89 anni, è uno dei 34 ultrasessantenni morti già sui luoghi di lavoro su 84 quest'anno, Nel 2022 sono stati il 25% sul totale, è qui che ci sono la maggioranza dei morti sul lavoro, tra l'altro non monitorati da nessuno. Fanno classifiche delle morti che rasentano l'assurdo. INAIL li ignora e non li conteggia, ma dovrà prima o poi occuparsene, ma scompaiono nel nulla.


venerdì 17 febbraio 2023

17 febbraio - VERSO LA MOBILTAZIONE CONTRO LA GUERRA: 18 FEBBRAIO PRESIDIO/CORTEO PISA. Ne parliamo all'Assemblea Proletaria Anticapitalista a Roma

 



17 febbraio - CONTRO L'ATTACCO DDL GOVERNO MELONI E REGIONE SICILIA AL REDDITO DI CITTADINANZA: Palermo: blitz dei disoccupati percettori di Reddito di Cittadinanza all’Assemblea Regionale Siciliana

 

Questa mattina un gruppo di disoccupati percettori di Reddito di cittadinanza si è dato appuntamento a Piazza del Parlamento, fuori dall’ingresso principale dell’Assemblea Regionale Siciliana, per contestare la scelta dei parlamentari siciliani di aumentarsi lo stipendio fino a 12mila euro. «I veri parassiti sono in Parlamento» è scritto sullo striscione che hanno portato in Piazza, per sottolineare come chi, dall’alto dei dorati scranni dell’ARS, ogni giorno si riempie la bocca di parole contro chi percepisce il reddito, non ci abbia pensato due volte ad aumentarsi lo stipendio. Azione simbolica dei disoccupati che percepiscono il reddito di cittadinanza, che questa mattina hanno messo in atto un blitz davanti l’ingresso dell’Ars di piazza del Parlamento. La protesta è contro la norma inserita nelle legge di bilancio 2023 della Regione Siciliana, che ha previsto l’aumento dello stipendio dei deputati all’Ars di circa 900 euro. Una quota che corrisponde quasi al doppio della rata media mensile erogata ai percettori di Rdc.

Le dichiarazioni

«I nostri rappresentanti nel parlamento siciliano hanno persino rinunciato a dormire venerdì notte per difendere e far valere le proprie idee, per tutelare i propri elettori e assicurarsi che venisse approvata una norma davvero fondamentale per la Sicilia: l’aumento del loro stipendio.

17 febbraio - info solidale: Torino: presidio il 21 febbraio, documenti per tutt! Ne parliamo all'APA del 18 a Roma

 da

Comitato Lavoratori delle Campagne

Sono anni che, dalle campagne alle città, le persone immigrate in Italia lottano quotidianamente per soddisfare i propri bisogni più basilari: una casa, un contratto di lavoro e documenti. Cose sempre più difficili da ottenere anche per molte persone italiane. I documenti però per le persone immigrate sono quasi un miraggio: le leggi sull'immigrazione sempre più stringenti e la burocrazia schiacciante sono lo specchio del razzismo istituzionale di questo paese, che per quanto abbia bisogno delle persone immigrate per far andare avanti i settori più importanti dell’economia, si rifiuta di riconoscere loro ciò che gli spetta. Con il nuovo Decreto flussi (DPCM del 29 dicembre 2022), nel 2023 potranno venire a lavorare in Italia 82 mila persone immigrate. Chi risponde ai requisiti (sono ammessi solo alcuni paesi di provenienza e solo per determinate mansioni) potrà ottenere un permesso di soggiorno temporaneo, pari alla durata del contratto di lavoro. I criteri sono però molto stringenti, e la maggior parte di queste quote sono come sempre destinate al lavoro stagionale. Nel frattempo, chi ha provato a regolarizzarsi attraverso la sanatoria del 2020 è ancora in attesa di risposta. Su 220 mila richieste, ¼ delle domande ancora non sono state ancora prese in carico dalle prefetture e più della metà dei richiedenti ancora attende di ricevere il documento, mentre i soldi (500 euro per ciascuna richiesta, più i contributi) sono entrati nelle casse statali da oltre due anni. Ogni richiedente ha dovuto sostenere spese onerose - a cui aggiungere il solito strozzinaggio dietro il rilascio di ogni documento necessario - per poi magari ricevere un diniego, spesso per cause indipendenti dai e dalle richiedenti. Ci sono poi tutte le persone che un documento non lo possono nemmeno chiedere, magari perché lavorano senza contratto regolare, o senza una residenza. Basta poco per cadere nel baratro dell’irregolarità da cui è sempre più difficile uscire, mentre si rischia invece di finire in un CPR o in carcere, di subire una deportazione, o di non avere altro riparo se non un ghetto o la strada. Invece di venire incontro alle richieste di lavoratori e lavoratrici immigrate, il nuovo governo ha stanziato nuovi fondi per la costruzione di più CPR (centri di permanenza per il rimpatrio) e continua a criminalizzare la solidarietà alle lotte autorganizzate, mentre rinnova gli accordi con paesi quali la Turchia, l’Egitto e la Tunisia per controllare e restringere la libertà di movimento delle persone. Dall'inizio del 2023, fuori dagli uffici della Questura di Milano, le persone che aspettano per giorni interi in fila senza ottenere risposta e hanno iniziato a protestare sono state represse con violenza dalle forze dell’ordine. Lo stesso sta succedendo alle questure di Torino e Roma. Inoltre, si segnalano sempre più persone a cui le questure declinano la possibilità di presentare richiesta di protezione internazionale, nascondendosi dietro l’assenza di posti in accoglienza e di personale. A Milano ci sono anche state recenti proteste per i documenti e contro gli sgomberi. Nelle ultime settimane, le persone recluse nei CPR di Torino e di Milano hanno dato vita a proteste e rivolte contro la privazione della libertà e contro le disumane condizioni detentive (pestaggi, psicofarmaci ad alti dosaggi, impossibilità di comunicare con l'esterno, cibi rancidi). Solo organizzandosi e continuando a lottare tutti e tutte insieme possiamo combattere tutto questo. Scendiamo di nuovo in strada anche a Torino, per far sentire la nostra voce e pretendere risposte! Ci vediamo MARTEDì 21 FEBBRAIO ALLE ORE 10:30 IN CORSO VERONA 4, DAVANTI ALL’UFFICIO IMMIGRAZIONE DELLA QUESTURA DI TORINO

BASTA ATTESE INFINITE E PRESE IN GIRO! BASTA REPRESSIONE CONTRO CHI PROTESTA! NO AI CPR E ALLE DEPORTAZIONI! VOGLIAMO DOCUMENTI E CASE PER TUTTI E TUTTE!