martedì 31 maggio 2022

31 maggio - TARANTO CONTRO LA GUERRA: PRESIDIO CONFERENZA STAMPA h 10,30/12

 

2 giugno contro la guerra imperialista contro la nato 

contro le basi militari in Puglia e a Taranto in 

particolare contro la nuova base navale e le manovre 

imperialiste nello Jonio e Mediterraneo ore 10.30 

presidio alla nuova base navale viale Jonio - 

manifestazione gemellata con la manifestazione 

nazionale contro la base di Coltano Pisa

info Wapp3519575628.

Slai Cobas sc Taranto-assemblea antimilitarista Taranto

31 maggio - RILANCIARE A LIVELLO NAZIONALE LA LOTTA CONTRO LE DELOCALIZZAZIONI, INTORNO ALLA GKN UNIRE TUTTE LE FABBRICHE IN LOTTA. BISOGNA VINCERE!

 

Dagli operai della Gkn: 

"Se chiediamo un incontro urgente alla Regione presso il presidio e non 

riceviamo risposta, il presidio viene urgentemente in Regione. Qua finisce ogni 

rapporto non chiaro e "privatizzato" tra istituzioni e azienda. Se vi sembriamo 

una rana da bollire, guardateci un pochino più da vicino. Imparando da tutte le 

vertenze che sono state raggirate, per il riscatto di tutti quelli che nella nostra 

condizione sono stati logorati e sconfitti, noi siamo ancora qua. E forse alla fine 

non cambieremo nulla ma non smetteremo mai di "entrare nella stanza dei 

bottoni per raccontarvi tutto".

#insorgiamo




31 maggio - info solidale: PARMA: INTERVENTO DELLA POLIZIA CONTRO I LAVORATORI ADL COBAS IN LOTTA PER LA STABILIZZAZIONE LAVORATIVA

 

da radio onda d'urto

 

30 Maggio 2022 -


Celerini e carabinieri del reparto mobile sono intervenuti questa mattina davanti ai cancelli del magazzino Kamila a Parma per rimuovere il picchetto dei lavoratori in sciopero per la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato ed il rispetto del contratto collettivo. In questo grande centro che gestisce la distribuzione delle merci dei supermercati COOP ALLEANZA 3.0 a Parma e dell’Emilia, lavorano circa 100 persone, con due cooperative e tantissimi hanno contratti precari.

L’Adl Cobas, che ha indetto lo sciopero e la mobilitazione, denuncia anche gravi forme di caporalato all’interno del magazzino. I lavoratori oggi sono stati spostati di peso da un ingente contingente di digos, celerini e carabinieri, ma sono rimasti in presidio per poi spostarsi davanti ad un supermercato per denunciare quanto accaduto ed intendono proseguire la vertenza.

Ci spiega le motivazioni della mobilitazione e cosa è accaduto questa mattina Silvio Rosati dell’ADL Cobas Ascolta o scarica


31 maggio - L'ACCORDO DISCRIMINATORIO PELLEGRINI/CISL/USB DEVE ESSERE RITIRATO

 Lo sciagurato e illegale accordo sottoscritto a marzo dalla azienda dell'appalto Acciaierie d'Italia, Pellegrini Spa e da Cisl e Usb (gli altri sindacati pur presenti in fabbrica non l'hanno firmato), che abbiamo subito denunciato (vedi comunicato precedente e testo dell'accordo), nella sua applicazione si sta dimostrando ancora peggiore. La maggior parte dei lavoratori e lavoratrici che nei due anni di covid erano passati a 24 ore, non stanno avendo la stabilizzazione delle 24 ore perchè hanno superato le 48 ore di assenza per malattia; ma da queste assenze vengono arbitrariamente escluse buona parte delle malattie, anche interventi operativi, periodi di quarantena per covid - in cui era vietato dalla normativa Asl uscire di casa, malattie psichiche, ecc.

A questo ora si sta aggiungendo un altro sopruso. Gli stessi sindacati firmatari, vedendo che anche loro iscritti non rientrano nella stabilizzazione delle ore e arrampicandosi sugli specchi, stanno dicendo ai lavoratori di presentare all'azienda cartelle cliniche, di permettere cioè che sia l'azienda a decidere se quella patologia e il livello di malattia sia riconosciuta o meno nei criteri fissati dall'accordo. Violando in questo modo sia la privacy di donne e uomini, sia la normativa sanitaria che impedisce che l'azienda sia "giudice" della patologia del lavoratore.      

Siamo anche all'aperta violazione dello Statuto dei Lavoratori - riportiamo questi due articoli:

 ART. 5. - Accertamenti sanitari. Sono vietati accertamenti da parte del datore di lavoro sulla idoneità e sulla infermità per malattia o infortunio del lavoratore dipendente. Il controllo delle assenze per infermità può essere effettuato soltanto attraverso i servizi ispettivi degli istituti previdenziali competenti, i quali sono tenuti a compierlo quando il datore di lavoro lo richieda. Il datore di lavoro ha facoltà di far controllare la idoneità fisica del lavoratore da parte di enti pubblici ed istituti specializzati di diritto pubblico. ART. 6. - Visite personali di controllo.

ART. 16. - Trattamenti economici collettivi discriminatori. È vietata la concessione di trattamenti economici di maggior favore aventi carattere discriminatorio.

QUESTO ACCORDO DISCRIMINATORIO, ILLEGALE VA STRACCIATO.

Lavoratrici Slai Cobas sc Taranto

Il precedente comunicato

L'accordo sottoscritto a fine marzo prevede che solo per una parte minoritaria dei lavoratori part time viene confermato il rapporto di lavoro a tempo indeterminato e le 24 ore settimanali; per tutti gli altri NO.

lunedì 30 maggio 2022

30 maggio - OPERAIO STELLANTIS A MELFI: "VELOCITÀ A TAVOLETTA, 450 AUTO A TURNO. DA INFARTO"

 

Da Basilicata 24 del 29 maggio

“Una temperatura altissima, né aria condizionata, né aria forzata, niente, dovevamo schiattare di sudore”

“Ti prego però scrivilo – ripete più volte Michele – scrivi che la notte scorsa sulla linea della Stellantis era un po’ come stare sui campi di pomodoro a Gaudiano, uno schifo e nessuno fa nulla”. Uno sfogo comprensibile, quello dell’operaio del montaggio, raccolto qualche ora fa. L’operaio ci racconta nel dettaglio le condizioni con cui si è lavorato la notte scorsa, tra venerdì e sabato, allo stabilimento di Melfi.

“La velocità ormai è a tavoletta, oltre il consentito, 450 auto a turno produciamo”, afferma Michele, che si riferisce alla sequenza di auto tra 500, Renegade e Compass sfornate per ogni turno di lavoro ormai sull’unica linea rimasta alla Stellantis. “Ti dirò di più – aggiunge – dovevamo finire una consegna e alcuni di noi non si sono fermati neanche per la pausa di 10 minuti prevista, ne abbiamo prodotte, durante la pausa, altre 15, che sommate alle 450 del turno normale, fa 465. Ci siamo riposati solo dopo”. Una nottata “da panico” tiene a precisare. “Una temperatura altissima, né aria condizionata, né aria forzata, niente, dovevamo schiattare di sudore neanche fossimo sui campi a raccogliere pomodori come accade d’estate a pochi chilometri da qua”. E riferisce altri dettagli: “C’è stato un blocco tecnico di un’ora negli ingranaggi, non hanno sostituito niente, dopo un’ora siamo ripartiti ad una velocità impressionante, che non riesci a tenere il passo neanche se sei allenato come chi opera al montaggio da sempre”.

“Dove sono i nostri rappresentanti?” Ma ecco la più amara delle sue riflessioni. “Un tempo quando l’azienda aumentava l’impostato e quindi la velocità della linea, avevamo i nostri rappresenti sindacali che venivano a sincerarsi della situazione reale e imponevano di rallentare i ritmi quando c’erano dei problemi”. Oggi, invece, lo scenario sarebbe precipitato sempre più. “Adesso non ci viene nessuno a verificare – rincara la dose – Se vuoi lamentarti non sai neanche più a chi rivolgerti, ognuno si gira di lato e fa finta di non vedere”

“Turni a scorrimento? Qui scorre solo il sudore” E rieccoci allo scenario della notte scorsa, “non solo al montaggio ma anche alle altre unità”, assicura Michele. “Ti dovevi asciugare il sudore con un caldo infernale e con una velocità che è passata da 320 a 450 (auto per turno, ndr) in 10 minuti”. E aggiunge: “Non sapevi se asciugarti il sudore dal caldo o dalla velocità imposta dall’azienda alla linea”. E conclude: “Turni a scorrimento? Ma quale scorrimento, qui scorre solo il sudore e siamo ancora a maggio, non oso immaginare tra un mese. Non dico l’aria condizionata, neanche quella forzata che si auto ricicla, ci danno. Come le bestie ci trattano. E nessuno se ne frega. E se a qualcuno viene un infarto o si infortuna per le condizioni di sicurezza insufficienti? Solo alla produzione pensano”.


30 maggio - VERSO L'ASSEMBLEA NAZIONALE DONNE/LAVORATRICI DEL 9 GIUGNO

 

Il 9 giugno alle 17 facciamo la nuova assemblea nazionale on line Donne/Lavoratrici, essenzialmente sul tema della guerra imperialista e ricadute e ruolo delle donne.

Faremo poi il punto delle lotte in corso per sostenerle/unificarle/estenderle/trarne lezioni;

e cominceremo ad affrontare quei problemi ideologici e pratici delle difficoltà che hanno le donne proletarie (soprattutto a causa del loro ruolo in famiglia) a partecipare a lotte, manifestazioni, iniziative nazionali, che vadano oltre il loro posto di lavoro - problemi che non sono mai "privati" ma frutto della condizione di doppio sfruttamento e oppressione di noi donne.

Infine, iniziative importanti da qui all'autunno.


Il link per partecipare: https://meet.google.com/pyp-tnni-ttj



30 maggio - PALERMO - la lotta in difesa del lavoro dei precari Assistenti e dei diritti degli studenti disabili continua


Servizio di Tele One
Servizio di trasporto, esami di maturità, somme di denaro non spese. Una situazione che non garantisce il diritto allo studio degli studenti diversamente abili.

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 Solo la forte denuncia e la lotta vera pagano !
Servizio di trasporto prorogato fino al 10 giugno per gli studenti disabili delle scuole superiori di Palermo e provincia! Gli Assistenti precari potranno continuare a lavorare fino alla fine della scuola perchè gli studenti potranno frequentare!
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 Il Capo di Gabinetto della Città Metropolitana ci informa ora che a Palermo saranno garantiti anche gli esami di maturità agli studenti disabili! BENE! ALTRO TASSELLO RIMESSO AL PROPRIO POSTO! Ma dobbiamo denunciare con forza che è assurdo fare lotte per AFFERMARE DIRITTI che dovrebbero essere la NORMALITA' PREVISTA PER LEGGE!!!
Ma come si vede resta tutta la arrogante scelleratezza e indecenza del governo regionale Musumeci/Scavone che solo dietro una pressante denuncia da più parti e la continua battaglia sta trasferendo parte delle risorse che avrebbe dovuto trasferire già da tempo per legge! 
La nostra lotta continua ed è meglio che si adoperino per stanziare tutti i soldi necessari per la ripartenza dei servizi come l igienico personale specializzato in tutta la Sicilia dal 1 settembre 2022 e facciano rientrare il vergognoso taglio di 4 milioni di euri dell'ultima finanziaria regionale perché in caso contrario sarà guerra!
Assistenti specializzati precari Slai cobas sc Palermo/Sicilia

SCIOPERO BERETTA - DOPO L’APERTURA DELLE INDAGINI IL PADRONE PENSA AD UN COLPO DI SPUGNA PER RIFARSI L’IMMAGINE POPOLARE NEI SUPERMERCATI CON UN CAMBIO APPALTO CHE REPRIME E SELEZIONA LE OPERAIE

 

SCIOPERO 8 MARZO 22

Il 13 di aprile gran parte della stampa locale e nazionale si è occupata massicciamente della multinazionale Beretta, marchio noto nel campo della produzione dei salumi, o come hanno scritto i media ‘familiare’ per la sua popolarità tra le masse/clienti, per una indagine aperta dalla guardia di finanza di Lecco per ‘le cooperative irregolari usate come ‘serbatoi’ di manodopera’ e a basso costo.

Al termine dell’articolo, la rassegna stampa.

Ma popolare tra le masse, devono diventare le condizioni di produzione delle operaie dietro la fetta che si prende nel supermercato, sfruttamento usura furti in busta paga.

Iniziamo qui una indagine con il fatto del giorno, il cambio appalto.

L’appalto in fabbrica vuol dire che l’operaio produce senza essere dipendente, vuol

domenica 29 maggio 2022

29 maggio - Una INTERESSANTE Iniziativa/Proposta da sostenere: BASTA MORIRE DI LAVORO, UNA PROPOSTA ALLE RADIO POER ...

 … trasmissioni settimanali in cui raccogliere denunce, segnalazioni, per dare risposta alle domande di supporto e indicazioni su una vera prevenzione.

di Vito Totire (*)


Ogni giorno morti sul lavoro, cioè di lavoro insicuro. Se ne parla “il giorno dopo” ma dobbiamo arrivare il “giorno prima” attivando una rete per le segnalazioni preventive delle situazioni a rischio. Abbiamo sempre sostenuto – e dimostrato – che a monte di un infortunio ci sono lacune nelle misure di prevenzione; tutt’altro che “calamità naturali” anche se la nefasta ideologia dell’inevitabile è stata sostenuta da certi settori della magistratura, in particolare, a margine dei morti di covid.

COME I DATI DIMOSTRANO DRAMMATICAMENTE, GLI INFORTUNI (MORTALI E NON, COMPRESI QUELLI IN ITINERE) STANNO CRESCENDO: quelli “normali” crescono perché sono indotti dalla fretta, provocata dal desiderio padronale del profitto a tutti i costi; quelli in itinere crescono anche a causa della tendenza custodialistica e carceraria delle organizzazioni che contrastano lo smart working il quale invece darebbe un minimo di sollievo riducendo (ovviamente nei settori in cui è praticabile) distress, traffico evitabile e “fiato sul collo” di capi e capetti.

Le organizzazioni del lavoro stanno evolvendo in modo sempre più stringente verso forme di tipo schiavistico tanto da far inventare alle istituzioni e ad alcuni “sindacati” filo padronali la categoria della “logistica etica” o del “lavoro turistico etico” come se l’etica non debba essere – da sempre e PREVENTIVAMENTE – a fondamento di tutte le organizzazioni lavorative e non essere invocata (a tratti e comunque solo con vaghe chiacchiere) solo dopo infortuni e stragi.

Di recente una “fondazione” (costituita da una multinazionale) ha lanciato l’obiettivo di dimezzare il numero di morti sul lavoro entro il 2030. E’ una proposta da rigettare in quanto sottintende che possa esistere una quota “quasi fisiologica” o “accettabile” o anche solo “inevitabile” di morti sul lavoro.

DOBBIAMO INVECE LAVORARE PER L’AZZERAMENTO DELLE MORTI, L’AZZERAMENTO DELLE MALATTIE PROFESSIONALI E LA DRASTICA RIDUZIONE DEGLI INFORTUNI.

Per arrivare “il giorno prima” e per criticare i DDVVRR (documenti di valutazione del rischio) che sono inadeguati, lacunosi, prodotti “in fotocopie” o talvolta redatti correttamente ma lasciati nel cassetto LANCIAMO UN APPELLO A TUTTI MA IN PARTICOLARE ALLE RADIO.

ORGANIZZIAMO TRASMISSIONI SETTIMANALI (SUL MODELLO DI «RADIO CARCERE») PER RACCOGLIERE DENUNCE, SEGNALAZIONI E DARE RISPOSTA ALLE DOMANDE DI SUPPORTO E INDICAZIONI SU COME MUOVERSI ANCHE CON I SERVIZI DI VIGILANZA.

(*) Vito Totire, è medico del lavoro, portavoce della «Rete europea per la ecologia sociale» e del «Nucleo promotore della redazione di RADIO LAVORO SICURO»

QUI SOTTO LO SCHEMA DI UNA PROPOSTA FATTA QUALCHE TEMPO FA A UNA RADIO (che per ora non ha risposto)

«Radio Luana – radio lavoro sicuro»

Da alcuni anni abbiamo assistito a una insopportabile sequenza di crimini e di stragi sul lavoro: stragi istantanee oppure differite nel tempo come i tumori professionali che passano sotto silenzio perché non si verificano nello stesso giorno ma dopo tempi di latenza differente da lavoratore a lavoratore. Pensiamo a Ravenna: 13 morti in un solo giorno sulla nave Mecnavi ma più di 50 (accertate) per tumore nella coorte degli operai del petrolchimico e nessuna condanna nonostante la Cassazione abbia accertato i “fatti”. Spesso le stragi sono commentate dalle istituzioni con «mai più» ma è uno slogan drammaticamente smentito dai fatti successivi. La proposta di lavoro «Radio Luana – radio lavoro sicuro» prende il nome da un evento raccapricciante (**) ed è semplice da spiegare: costruire una rete per arrivare “il giorno prima” anziché lagnarsi il giorno dopo le tragedie. Per associazione di idee viene in mente il lavoro che da anni svolge «Radio carcere». Oggi il mondo del lavoro è connotato da estese aree di schiavismo e non solo in quelli che venivano chiamati “Paesi in via di sviluppo” ma anche nel cuore della ricca Europa; e in Italia non solo al sud ma anche – ormai diffusamente – al nord. E’ chiaro che la questione decisiva nei luoghi di lavoro sono i rapporti di forza e non l’incremento delle ispezioni degli organi di vigilanza (i quali pure sono estremamente utili e soprattutto in condizioni di squilibrio dei rapporti di forza a svantaggio degli operai). Occorre però recuperare la memoria storica della fine degli anni sessanta e inizio dei ’70 e le prassi allora messe in campo: rifiuto della monetizzazione; non delega; validazione consensuale; gruppo operaio omogeneo. I lavoratori si trovano spesso a fare riferimento a rappresentanti per la sicurezza deboli, ricattati o persino perseguitati; qualche volta inefficienti soprattutto se nominati e “spartiti” dai vertici sindacali invece che scelti da chi lavora. In Emilia- Romagna gli rrllss (ovvero i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza) hanno ricevuto supporto istituzionale con il SIRS – un servizio informativo – ma si è trattato di un’esperienza isolata e indebolita col tempo per lo scarso sostegno da parte della Regione dopo una prima fase “entusiastica” gestita da un gruppo di operatori motivati. In questo quadro nasce la proposta di una trasmissione settimanale sulla sicurezza e la salute occupazionale: un’ora serale con un indirizzo mail per contatti, quesiti, proposte e richieste di intervento. Puntando a un comitato di redazione diffuso nel territorio e partecipato attivamente dai lavoratori esposti a rischio e dai rrllss così spesso ostacolati o anche perseguitati dal padrone e a volte anche dalle istituzioni (pensiamo alla condanna alle spese degli rrllss delle ferrovie nel corso del processo per la strage di Viareggio).

Avremmo così uno strumento per la diffusione di informazioni, dati epidemiologici e indicazioni operative (ma auspicabilmente anche inchieste nei luoghi di lavoro) in primis per la prevenzione, per definire sia strategie per l’autodifesa sia la linea di condotta nelle relazioni con gli organi ispettivi, sia anche per ottenere i risarcimenti dei danni subiti e per raccogliere segnalazioni e denunce

Io mi propongo come coordinatore della redazione e conduttore nella prime fasi sperimentali.

Vito Totire

(**) Luana D’Orazio è la giovane operaia morta il 3 maggio 2021


29 maggio - REPORT SULLA GIORNATA DI MODENA PER LA COSTRUZIONE DI UNA RETE NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA

 

Nella sala-cinema del dopolavoro ferroviario di Modena alcune realtà hanno dato vita alla Rete Nazionale Lavoro sicuro a cui il nostro sindacato ha dato la sua adesione e il riferimento di Ravenna per la Rete. Non è stata presa nessuna decisione organizzativa e nessuna proposta operativa nell'immediato.
L'iniziativa è nata dal gruppo dirigente dei macchinisti del Comu (da lavoratori in pensione come Ezio Gallori e Savio Galvani) assieme a Vito Totire.
Hanno partecipato al dibattito Soricelli che cura l'Osservatorio caduti sul lavoro, il CLA/Assemblea 19 giugno, un operaio Fmlu, Sgb (con Betti che sarebbe dovuto intervenire nella seconda parte ma è dovuto andare via prima a causa di un'altra riunione), il collettivo di fabbrica GKN (4 compagni), Cremaschi e Daniela del centro d'iniziativa proletaria Tagarelli e del comitato salute e sicurezza di Sesto", compagna di Michele Michelino la cui vita esemplare nella storia delle lotte operaie in questo paese è stata ricordata in questa assemblea che gli ha reso omaggio.
Si è iniziato con la proiezione del filmato mandato in onda nel programma "le iene" sulle fonderie Pisano di Salerno finite sotto inchiesta dopo le denunce di un operaio perchè il padrone gli faceva bruciare dai rifiuti ferrosi, motori, armi e droga rilasciando diossina nel suolo e nell'aria, con la popolazione ammalata di tumore. Subito dopo è intervenuto, in collegamento via web, Paolo Fierro, vice presidente di Medicina Democratica che ha dato l'adesione all'assemblea. Un intervento che ha ripercorso la battaglia di MD, nata sotto la spinta delle lotte dell'autunno caldo, dai giovani studenti che si legano agli operai ("l'operaio è il cardine, il riferimento, della lotta alla nocività").
Savio Galvani (COMU) propone di istituire l'albo eroi del lavoro, un riconoscimento per i lavoratori che si impegnano nelle lotte.
Poi è intervenuto Totire sulla necessità di fare una fotografia dell'esistente e da qui partire per delineare un percorso di mobilitazione con lo scopo di intervenire "il giorno prima" che succedono gli infortuni e lo scopo di questa Rete di contribuire ad assicurare a tutti la stessa speranza di salute e di vita. Ha denunciato il ruolo dell'INAIL (bisogna trasferire i suoi compiti alle Ausl) e della magistratura che è al servizio dei padroni, il governo col min Bianchi che non fa nulla per le morti degli studenti nell'alternanza scuola-lavoro, il governo Draghi che ripristina la responsabilità penale del preposto garantendo così l'impunità dei padroni.
Nel suo intervento ha fatto cenno ad una iniziativa interessante: a Bologna intende iniziare una trasmissione radio (Fujiko) sul modello di Radio Carcere, costruita sui temi della sicurezza sul lavoro, con una rassegna stampa, e, soprattutto, aperta agli interventi e alle denunce dei lavoratori, anche con un ponte radio da coinvolgere altre radio, come ad esempio Onda Rossa.
Poi è intervenuto Cremaschi che, quando ha citato Michelino, è stato interrotto da Daniela che gli ha ricordato che Michele è stato espulso dalla Fiom e Cremaschi non aveva nessun diritto di celebrarlo. Daniela è nuovamente intervenuta dopo l'intervento di Soricelli restituendo un pezzo di storia operaia di cui ha fatto parte Michele, il difficile lavoro degli operai comunisti. Poi ha parlato del covid e le divisioni che ha creato nel movimento dei lavoratori tra SI' Vax e NO Vax.
Anche Totire lo ha ricordato come "eroe operaio", un "portatore di speranze collettive", sempre disponibile e al servizio dei lavoratori e della causa operaia. Alla fine del suo intervento c'è stato il conferimento di un riconoscimento a Michele (una sorta di attestato con una dedica di Brecht: "ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi... però ci sono quelli che lottano una vita e sono indispensabili").
Nella seconda parte dell'assemblea siamo intervenuti noi che abbiamo portato la nostra esperienza di lotte a livello locale (Marcegaglia, Enichem, porto, a Modena con la morte sul lavoro di Layla), le proposte su elezione dal basso degli Rls e postazioni ispettive e sanitarie nelle fabbriche, magazzini e campagne e le campagne e le lotte condotte sul piano nazionale dallo Slai Cobas per il sindacato di classe che, dov'è presente, organizza la Rete nazionale sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio e ci siamo proposti di fare parte di questo coordinamento riunito a Modena.
Poi ci sono stati interventi di un macchinista cargo dell'SGB sulla necessità della formazione dei lavoratori; Michele del collettivo di fabbrica GKN che ha ripercorso la loro lotta iniziata un anno fa e dato appuntamento a Campi Bisenzio per il primo anniversario; un medico del lavoro di Milano dell'Ats (dove A sta per Agenzia, un ente mediatore tra gli "utenti" - lavoratori e masse - e istituzioni, così è chiamato il servizio sanitario in Lombardia) legato al Sial Cobas, poi un compagno dello stesso sindacato che ha parlato di un'inchiesta fatta tra i lavoratori (assieme ad ADL Cobas e Sindacato di Base) nel settore logistico, delle pulizie e metalmeccanico, allo scopo di cercare la relazione tra le malattie muscolo-scheletriche e i problemi psico-sociali e la responsabilità aziendali nell'usura/stress dei lavoratori. Anche questa è un'iniziativa da rilanciare.
Infine il Si Cobas con l'infermiere Cappuccio che ha dato l'adesione come sindacato (ha parlato del burnout dei lavoratori della sanità) e, infine, c'è stata l'adesione pure da parte del CLA/Assemblea 19 giugno.


Report del compagno di Ravenna della Rete nazionale sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio

sabato 28 maggio 2022

28 maggio - IL GOVERNO REGIONALE MUSUMECI/SCAVONE CONFERMA TUTTA L'INDECENTE SCELLERATEZZA DELLE SUE POLITICHE ATTACCANDO ANCORA GLI STUDENTI DISABILI, LE LORO FAMIGLIE E GLI ASSISTENTI PRECARI DEI SERVIZI DI ASSISTENZA SCOLASTICA

 

COMUNICATO

 

Le lezioni a scuola termineranno il 10 giugno in Sicilia ma non per tutti! Ancora una volta il governo regionale e l’assessorato alla famiglia di Musumeci/Scavone mostrano non solo la loro inettitudine ma tutto il loro arrogante disprezzo verso la questione della disabilità.

Ancora una volta sferrano un colpo basso a danno degli studenti disabili di Palermo e provincia delle scuole superiori proprio a conclusione degli ultimi giorni di lezione e a danno degli assistenti igienico personale specializzati e degli operatori del servizio di trasporto.

L’ assessorato alla famiglia che doveva traferire da tempo le risorse alla Città Metropolitana per completare la copertura finanziaria dell’anno scolastico in corso ai sensi dell’art. 41 della scorsa legge finanziaria, che ha fatto invece?? Non ha trasferito più alcun euro fino ad oggi e tiene ancora in cassa le risorse rimanenti, a cui si aggiunge la vergogna dei soldi non spesi delle Città Metropolitane come Catania per esempio che non hanno più che gravemente attivato il servizio di assistenza igienico personale specializzato a danno di tantissimi studenti disabili.

Vergogna non basta proprio per descrivere l’agire di questi politicanti che occupano poltrone d’oro sulla pelle anche dei soggetti socialmente più fragili!

E così gli studenti disabili palermitani dal 6 giugno rimarranno a casa perché il servizio di trasporto si fermerà giorno 3 giugno e gli sarà negato il diritto di frequentare la scuola come tutti gli altri studenti fino all’ultimo giorno previsto mentre gli assistenti di conseguenza non potranno andare a lavoro fino alla scadenza del contratto perché il loro servizio è per ora legato alla frequenza degli studenti disabili a loro assegnati.

Nonostante la Città Metropolitana di Palermo su mandato del Sindaco Orlando abbia di fatto anticipato le somme con fondi propri per garantire la proroga dei contratti agli Assistenti specializzati fino al 10 giugno questo non è bastato, perché a causa del mancato trasferimento delle risorse da parte della Regione, fatto non eccezionale ma ordinario e previsto per legge, si devono ora interrompere altri servizi come il trasporto che penalizzano comunque la frequenza di diversi studenti.

Per non parlare del fatto che la Città Metropolitana di Palermo ha anche annunciato che non potrà garantire neanche la copertura finanziaria per gli Assistenti specializzati per gli esami di maturità, come ci è stato riferito dal Capo di Gabinetto Bellia: un’altra discriminazione grave per gli studenti disabili!

Un governo regionale quello di Musumeci/Scavone che anche sulla vicenda dei servizi scolastici ha mostrato solamente la sua vera natura di classe arrogante e spregevole da "fascisti perbene" e lo si è visto anche nella votazione della nuova legge finanziaria dove è stato permesso un pesante taglio di 4 milioni di euro per l’assistenza scolastica degli studenti disabili siciliani che dinnanzi a questi indecenti tagli su servizi che la legge definisce obbligatori ed essenziali di fatto non potranno ritornare a scuola a settembre 2022. Una finanziaria passata nel quasi totale silenzio assordante dei vari componenti dell’Ars, maggioranza e opposizione, a parte qualche rara eccezione, che pur avendo gli strumenti per potere agire durante la discussione per l’approvazione delle risorse necessarie per servizi che devono avere la priorità non hanno fatto altro che chiedere soldi per i loro orticelli elettorali e clientelari, per feste e festini, sagre ed eventi di ogni risma azzerando risorse per lavoratori, famiglie, soggetti sociali più fragili… ma che oggi alzano il polverone su questa vicenda degli studenti disabili e l’ipocrisia della loro denuncia post finanziaria approvata è davvero insopportabile.

Come sempre abbiamo detto e fatto continueremo a portare avanti la lotta senza tregua e non daremo alcuna pace a chi ogni giorno vuole affossare diritti inalienabili e attaccare la vita degli studenti disabiii, delle loro famiglie e di lavoratori e lavoratrici.


SLAI Cobas per il sc Palermo/Sicilia

28 maggio - PIRELLI/AMIANTO: LA GIUSTIZIA DEI PADRONI

 

DAl «Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio»

LA GIUSTIZIA DEI PADRONI:

ASSOLTI I MANAGERS DELLA PIRELLI 

RESPONSABILI DELLA MORTE PER AMIANTO DI 

28 OPERAI

Come previsto (l’avevamo già scritto l’11 marzo) il Tribunale di Milano ha assolto in 2° grado, ieri 26 maggio 2022, 9 managers della Pirelli di viale Sarca (Milano), imputati di omicidio colposo per la morte di 28 operai dello stabilimento morti per patologie da amianto.

I 9 dirigenti erano già stati assolti con formula piena in 1° grado dalla giudice Annamaria Gatto perché “il fatto non sussiste” e perché “il fatto non costituisce reato”, motivazione ripresa ieri per assolverli nuovamente.

Nel tribunale di Milano – V sezione – sono stati celebrati diversi processi (Breda, Pirelli, Scala di Milano ecc. solo per ricordarne alcuni) per l‘omicidio di centinaia di lavoratori, morte causata dall’esposizione all’amianto, cancerogeno ben noto fin dai primi del ‘900 e usato nelle fabbriche a man bassa dato il suo basso costo.

Eppure NESSUNO E’ STATO, nessuno è colpevole.

La V sezione del Tribunale di Milano ribadisce così che uccidere gli operai nel nostro paese NON è reato: una strage senza colpevoli in un paese che al danno aggiunge la beffa, e soprattutto la vendetta, per aver osato “disturbare il manovratore” – in questo caso i managers di una multinazionale come la Pirelli – chiedendo uno straccio di giustizia e dove le parti civili (il nostro Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, Medicina Democratica, AIEA Associazione Esposti Amianto, Camera del Lavoro) in questo caso) si vedono condannate a pagare le spese processuali. Una volta di più in Italia, paese “libero e democratico” che si arroga il diritto di dare lezioni sui diritti umani, il “mercato”, o meglio il profitto dei padroni, vale di più della vita dei lavoratori, che sono coloro che costruiscono la ricchezza del nostro Paese.

Sulla loro pelle e sul loro sangue: in questi primi mesi del 2022 sono già 182 i morti sul lavoro, senza contare gli “incidenti” che avvengono per il mancato rispetto delle misure di sicurezza, per l’aumento bestiale dei ritmi di lavoro, per la totale indifferenza verso la salute e la vita dei lavoratori.

Salvo poi vedere le istituzioni versare lacrime da coccodrillo sui corpi senza vita e giurare che non deve succedere mai più. Eppure continua a succedere, non cambia nulla e non c’è mai un colpevole.

Questa è la giustizia dei padroni, che ribadisce che il profitto viene prima di tutto, anche della vita e della salute di lavoratori e cittadini.

Non lacrime ma lotta. Spetta solo a noi – operai, lavoratori, familiari, cittadini – gridare forte che non vogliamo più morire per il profitto di pochi; spetta solo a noi unirci, organizzarci e lottare contro questa piaga perché nessuno – e questa vicenda lo dimostra una volta di più – ci darà giustizia: la legge non è uguale per tutti e per i padroni c‘è l’impunità, ribadita ancora una volta dai tribunali dello Stato.

Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio

venerdì 27 maggio 2022

27 maggio - DISCRIMINAZIONI NEL FABBRICHE, AL SUD: ALLA PELLEGRINI APPALTO ACCIAIERIE D'ITALIA TARANTO

 

L'accordo sottoscritto a fine marzo tra la ditta - multinazionale - Pellegrini dell'appalto Acciaierie d'Italia e Cisl e Usb, prevede che solo per una parte minoritaria dei lavoratori e lavoratrici part time viene confermato il rapporto di lavoro a tempo indeterminato e le 24 ore settimanali; per tutti gli altri NO. Si tratta di una vera e propria discriminazione e divisione tra i lavoratori e lavoratrici, fondata su un "criterio di premialità", cioè di piena disponibilità verso l'azienda. Già il fatto di legare un diritto al lavoro e all'aumento dell'orario ad un "premio" è osceno. Ma quale "premio"? Gli operai e le operaie in questi quasi 3 anni di pandemia si sono fatti il "mazzo", hanno dovuto lavorare anche a rischio di prendersi il covid, e invece che ottenere diritti gli viene concesso un premio dal padrone? Di fatto, poi, questo "premio" viene legato ad una sorta di fedeltà all'azienda, alla subordinazione ai criteri di "prottività, efficienza e obiettivi". La Pellegrini, grazie a questo lavoro ha incassato profitti, ai lavoratori si concede un premio... Ma non a tutti! Chi è stato in malattia, chi ha dovuto per motivi familiari assentarsi viene "punito". Colpendo soprattutto le donne. Per le lavoratrici solo la "maternità obbligatoria o facoltativa" non viene definita "assenza", ma tutto il resto sì: problemi di salute che le lavoratrici hanno per dover fare il doppio lavoro, in fabbrica e in casa, problemi familiari, con i figli, problemi di assistenza anziani (che vengono scaricati sempre sulle donne)...

Questo accordo discriminatorio della Pellegrini e Cisl/Usb viola anche norme dello Statuto dei Lavoratori e deve essere ritirato

Lo sciagurato e illegale accordo sottoscritto a marzo dalla azienda dell'appalto Acciaierie d'Italia, Pellegrini Spa e da Cisl eUsb, nella sua applicazione si sta dimostrando ancora peggiore. La maggiorparte dei lavoratori e lavoratrici che nei due anni di covid erano passati a 24 ore, non stanno avendo la stabilizzazione delle 24 ore perchè hanno superato le 48 ore di assenza per malattia; ma da queste assenze vengono arbitrariamente escluse buona parte delle malattie, anche interventi operativi, periodi di quarantena per covid - in cui era vietato dalla normativa Asl uscire di casa, malattie psichiche, ecc.

A questo ora si sta aggiungendo un altro sopruso. Gli stessi sindacati firmatari, vedendo che anche loro iscritti non rientrano nella stabilizzazione delle ore e arrampicandosi sugli specchi, stanno dicendo ai lavoratori di presentare all'azienda cartelle cliniche, cioè di permettere che sia l'azienda a decidere se quella patologia e il livello di malattia sia riconosciuta o meno nei criteri fissati dall'accordo. Violando in questo modo sia la privacy di donne e uomini, sia la normativa sanitaria che impedisce che l'azienda sia "giudice" della patologia del lavoratore.

Siamo anche all'aperta violazione dello Statuto dei Lavoratori - riportiamo questi due articoli:

ART. 5. - Accertamenti sanitari. Sono vietati accertamenti da parte del datore di lavoro sulla idoneità e sulla infermità per malattia o infortunio del lavoratore dipendente. Il controllo delle assenze per infermità può essere effettuato soltanto attraverso i servizi ispettivi degli istituti previdenziali competenti, i quali sono tenuti a compierlo quando il datore di lavoro lo richieda. Il datore di lavoro ha facoltà di far controllare la idoneità fisica del lavoratore da parte di enti pubblici ed istituti specializzati di diritto pubblico. ART. 6. - Visite personali di controllo.

ART. 16. - Trattamenti economici collettivi discriminatori. È vietata la concessione di trattamenti economici di maggior favore aventi carattere discriminatorio.

Occorre opporsi a questo accordo! Fare assemblee e pretenderne l'immediato ritiro. 

Per tutte vi deve essere conferma del rapporto di lavoro e dell'incremento di orario!

Lavoratrici Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto


27 maggio - [MILANO] Il 27/5 presidio con i lavoratori della Cooperativa Carpe Diem della Rsa Pertini, da tre mesi senza stipendio. Massima solidarietà e condivisione

 

I LAVORATORI DELLA COOPERATIVA CARPE DIEM

DELLA RSA SANDRO PERTINI

DA 3 MESI SENZA STIPENDIO!

I lavoratori della Cooperativa Carpe Diem della RSA SANDRO PERTINI non ricevono lo stipendio da 3 mesi!

Sono lavoratrici e lavoratori che forniscono cure a favore degli anziani ospiti.

Cresce il malessere e il disagio, il clima lavorativo è pesante, le responsabilità di questa condizione vede coinvolti, direttamente, Azienda e Cooperativa indifferenti al disagio provocato, SONO MESI CHE I LAVORATORI NON RICEVONO RISPOSTE!

La struttura è gestita da ASST Rhodense di Garbagnate Milanese tra appalti e la miriade di servizi esternalizzati: ristorazione, lavanderia, portineria, assistenza infermieristica, gli stessi infermieri protagonisti della battaglia contro il Covid 19 sono allo stremo, e con loro, tutti gli operatori e l’intero nucleo appaltato della RSA gestito dalla Cooperativa.

APPELLO A TUTTI

I lavoratori dipendenti della ASST Rhodense, i lavoratori delle Agenzie interinali, i lavoratori dei servizi appaltati, le Associazioni sul territorio manifestiamo la nostra solidarietà ai lavoratori della Cooperativa!

Invitiamo tutte le lavoratrici e lavoratori ad essere solidali con i colleghi che stanno subendo una forte ingiustizia.

Partecipate anche solo per mezz’ora al presidio di venerdì 27 maggio dalle 10 alle 12 davanti all’ospedale Salvini di Garbagnate Milanese (avvisare il vostro responsabile di servizio e stimbrare anche solo per mezz’ora utilizzando le vostre ore).

Delegate RSU ASST Rhodense e Rappresentanti S.I. Cobas e SLAI COBAS


giovedì 26 maggio 2022

26 maggio - NON SOLO SI CONDANNA CHI LOTTA PER IL LAVORO E LA SALUTE, MA SI ATTUANO ANCHE PESANTI TRATTAMENTI DISCRIMINATORI

Pubblichiamo questa lettera e chiediamo con forza anche noi, come Slai Cobas sc, che questo trattamento ingiustamente e immotivatamente discriminatorio cessi subito.

Chiamiamo alla solidarietà tutti coloro, persone, compagni, associazioni che si battono contro la repressione delle lotte e sono sensibili nel denunciare e contrastare questi soprusi - inviando messaggi al Tribunale di Sorveglianza e Direzione del Centro Servizi Sociali per Adulti: ornella.defilippo@giustizia.it

Come Slai Cobas rivendichiamo pienamente le lotte dei disoccupati per il lavoro, la raccolta differenziata, l'ambiente, ecc. che negli anni passati abbiamo organizzato; lottare per questi diritti fondamentali NON E' REATO! Solo grazie a quelle lotte una parte significativa dei disoccupati oggi lavora. Ma, come Benni, tanti altri disoccupati e disoccupate, noi stessi, siamo stati processati e condannati come se fossimo criminali!

Ora con Benni si è andati anche oltre. Sembra una specia di "vendetta" dello Stato.

Questa discriminazione su diritti umani deve finire!

LA LETTERA

Gentile dott.ssa De Filippo, le scrivo questa email per esporle il rammarico per il  trattamento discriminatorio esercitato nei miei confronti. Naturalmente non mi riferisco alla gestione del caso da parte sua che ritengo, al contrario, corretto, comprensivo e impeccabile. Mi riferisco al trattamento riservatomi dal Tribunale di Sorveglianza e dalla Direzione del Centro Servizi Sociali per Adulti.

Premetto che, seppur ritengo ingiusto ogni trattamento punitivo nei confronti dei lavoratori che legittimamente rivendicano i diritti inalienabili del lavoro e della salute, non ho mai contestato la condanna subita perché mi ritengo da sempre consapevole delle conseguenze a cui sarei andato incontro.

Il pregiudizio nei miei confronti si nota già nel rigetto della istanza di affidamento dove sono presenti varie inesattezze e riferimenti alla mia supposta personalità delinquenziale fondati su precedenti penali risalenti a più di 25 anni fa, per reati strettamente legati al mio stato di tossicodipendenza, considerati ostativi alla concessione dell’affidamento per un reato di interruzione di pubblico servizio, nello specifico, un consiglio comunale interrotto con striscioni che denunciavano la gestione illecita di fondi destinati ai rifiuti, confermati successivamente dalle indagini della Magistratura, che avevano come conseguenza la perdita del lavoro.

Si fa riferimento a un reato di violazione edilizia a me totalmente sconosciuto, tranne se per violazione edilizia si intende le morosità delle rate del mutuo di una abitazione che mi è stata confiscata nonostante io abbia pagato le somme del pignoramento fino al 2020. Si fa riferimento alla violazione dell’affidamento mai avvenuta. Si legge ancora: Si ritiene inoltre “una immagine non proprio tranquillizzante (soprattutto alla luce della revoca dell’affidamento concessogli, delle altre misure diverse di cui ha fruito, della assoluta insensibilità a tutti i benefici di legge ottenuti nel corso degli anni), peraltro in assenza totale di una qualche attività risocializzante”; giudizio da parte del Tribunale con evidente pregiudizio nei miei confronti. Non si ritiene attività risocializzante l’impegno nel sociale del sottoscritto riguardo l’immigrazione, i diritti delle classi più povere come i disoccupati, la lotta per il lavoro e l’ambiente, temi sui quali il sottoscritto ha tenuto vari incontri con le Istituzioni locali e Regionali, convegni pubblici sull’ambiente e incontri periodici formativi sulla gestione dei rifiuti rivolti ai disoccupati, informazioni che il Tribunale avrebbe certamente e facilmente trovato se solo le avesse cercate.

Si fa riferimento poi al reperimento di una attività di volontariato mai cercata in oltre un anno dall’istanza, questo è falso, è stata presentata una disponibilità da parte dell’ass. “Noi e Voi” all’UEPE di via Cagliari in data 24/07/2020, come confermato  dalla responsabile dell’associazione dott.ssa M.Grazia Marangi, documentazione smarrita negli uffici di via Cagliari. La richiesta di permesso pasquale di pochi giorni che mi avrebbe permesso di uscire con mio figlio di 8 anni, a cui ho dovuto raccontare diverse bugie per giustificare la mia permanenza continua in casa durante tutte le festività natalizie, mi è stato negato senza alcuna comunicazione né rigetto che motivasse tale decisione, costringendomi a raccontare a mio figlio cose di cui avrei sicuramente fatto a meno. Considerando che, per una sorta di umanizzazione della pena, nella stragrande maggioranza dei casi di semilibertà, detenzione domiciliare e persino affidamento lavorativo, questi permessi vengono concessi in automatico, senza alcuna richiesta da parte del detenuto, è lecito pensare che nei miei confronti si è voluto attuare una disumanizzazione della pena.

Ritengo di essere stato oggetto di discriminazione di carattere sicuramente politico poiché non riesco a trovare altra motivazione plausibile. Se non ritenessi certa l’ influenza negativa che potrebbe impattare sul morale e sul rendimento scolastico del mio bambino, restituirei anche il permesso per accompagnarlo a scuola.

Le ho inviato questa email perché spero vorrà accluderla al mio fascicolo personale, io cercherò di rendere nota questa attività discriminatoria il più possibile e in diversi ambienti affinché se ne conoscano gli artefici e si impedisca loro di trattare con pregiudizio altri detenuti.

Cortesi saluti.

Benni Scripilliti

26 maggio - VITTORIA PER I LAVORATORI DELLE "GRUCCE" DI PRATO

 

Prato: lo sciopero delle grucce ha vinto!

Anche Ruentex e Grucce Creation firmano l'accordo con i lavoratori in sciopero! Le aziende del comparto delle grucce hanno ceduto una dopo l'altra e ora i lavoratori lavoreranno 40 ore a settimana pagati secondo il contratto nazionale!

Davanti a quegli stessi cancelli nel 2019 e 2021 ci prendevano a sprangate. Nel 2019 due coordinatori del SICOBAS davanti a Grucce Creation prendevano due fogli di via da Prato!

Oggi per noi questo è nostro miglior riscatto:

15 lavoratori in sciopero

9 aziende diverse bloccate

3 presidi permanenti

19 giorni di sciopero

4 accordi!

Il movimento 8x5 conquista un nuovo pezzetto del distretto, ma questa vittoria è stata possibile solo grazie al grandissimo impegno e sacrificio di tutti i lavoratori del SICOBAS e ai tantissimi solidali che hanno ben chiaro cosa significano le parole TOCCA UNO TOCCA TUTTI. Nel distretto tessile è possibile lavorare 8 ore per 5 giorni, e possibile conquistarle con le lotte che vedono protagonisti i lavoratori che hanno subito il regime delle 12 ore 7 giorni.

E insieme ad una comunità che giorno dopo giorno si allarga, per costruire il riscatto di chi non vuole più tollerare forme di semischiavitù, segregazione, violenza, senso di impotenza per conquistare una vita più bella, non solo per i lavoratori del distretto tessile ma per tutti.

Un grazie speciale a tutte e tutti coloro che ci hanno sostenuto in questi 19 giorni venendo ai presidi, facendo i turni, facendo la spesa, cucinando, a chi ci ha portato tende e gazebi, luci, a chi passava sempre per un saluto, per la musica, lo sport. Tenetevi pronti per il prossimo picchetto!

Nel frattempo festeggiamo insieme Domenica alle 19.00 nel cortile della sede in Via Ferrara


mercoledì 25 maggio 2022

25 maggio - GENOVA: PRESIDIO PER SALUTARE SERGEJ E CONTRO LE MORTI/ASSASSINI SUL LAVORO

 


25 maggio - da Colletivo GKN: I PRELUDI DI UN ATTACCO ALL'ASSEMBLEA PERMANENTE?

 

Quanto accaduto ieri è di una gravità estrema. La presenza di un esponente spagnolo di Gkn dentro lo stabilimento di Firenze per gestire di fatto la delocalizzazione getta ulteriore luce sinistra sulla vertenza.

Ancora più grave è che questa presenza sia avvenuta in contemporanea con un incontro convocato dal dottor Borgomeo in azienda. Tale incontro, che a differenza di quanto annunciato non ha portato nessuna novità sostanziale sul piano industriale, si è prefigurato quasi come un diversivo. Qf nega di essere stata a conoscenza di tale presenza e l’esponente di Gkn sarebbe entrato a loro insaputa.

Ma gli elementi inquietanti non finiscono qua: il tutto avveniva con una pattuglia delle forze dell’ordine di fronte ai cancelli. Segnale evidente che al contrario il tutto, almeno a qualcuno, era ben noto.

Abbiamo più volte adombrato il dubbio che la funzione della nuova proprietà fosse prioritariamente gestire in modo “dolce” e con un volto presentabile la delocalizzazione ordinata da Gkn.

I campanelli di allarme in questo senso purtroppo si sono finora moltiplicati. Ne citiamo un altro dei tanti che avevamo taciuto per discrezione: un dipendente Qf al momento delle dimissioni ha ricevuto una missiva da parte dello studio Lablaw, tristemente famoso per assistere Gkn, a nome della “propria assistita Qf”. Anche questa circostanza è stata poi categoricamente negata da Qf stessa.

Qua da sempre vige un principio: ciò che esce dallo stabilimento avviene nella garanzia di ciò che entra. Questo è l’unico meccanismo serio e tutelante a fronte di un mondo dove le imprese, e ancora più i consorzi di imprese, si palesano e si volatilizzano con le scuse più disparate.

Tutto questo avviene in un contesto poi in cui ci sembra ormai “privatizzato” il rapporto tra Qf e le istituzioni. A fronte dell’esistenza di un comitato di proposta e di verifica che doveva garantire la trasparenza pubblica del processo, girano le voci più disparate.

Sarebbero avvenuti incontri tra proprietà e Mise prima, tra proprietà e enti locali dopo, dove si sarebbero chieste non precisate garanzie. Il Mise è stato tirato in ballo come elemento di rallentamento della reindustrializzazione adducendo litigi politici tra le sue componenti o per la propria mancanza di entusiasmo verso un progetto “bello, bello”.

Come capisce chiunque, su questo groviglio di voci non si costruisce né fiducia né trasparenza. Per definizione le voci non sono né controllabili né commentabili. Tale situazione che contorna sin dall’inizio Qf deve cessare per lasciare spazio solo e soltanto a ciò che è ufficiale, chiaro e indagabile.

A differenza di quanto è stato più volte narrato o ignorato, qua va avanti sia l’assemblea permanente sia il presidio. E andrà avanti fino a che non consegneremo una vittoria sostanziale e certa al nostro territorio, che insieme continua a difendere lo stabilimento e tutti i principi di questa mobilitazione.

Ed è proprio al territorio che oggi lanciamo un campanello d’allarme: i meccanismi inquietanti che abbiamo descritto alludono forse a un attacco più complessivo alla vertenza e a ciò che rappresenta.

Continuiamo a stare appiccicati, per il bene e la dignità di tutte e tutti. Il 9 giugno chiamiamo una assemblea pubblica del gruppo di supporto cittadino e il 9 luglio, come è noto, ci ritroveremo tutte e tutti di fronte allo stabilimento a un anno dall’inizio dell’assemblea permanente.

#insorgiamo


domenica 22 maggio 2022

22 maggio - LO SCIOPERO ALLA LIDL DI BIANDRATE

 

Si torna a scioperare davanti al centro logistico della Lidl di Biandrate. La protesta rientra nella giornata nazionale dello sciopero generale del sindacato autonomo proclamato in tutta Italia. I sindacalisti hanno esposto davanti ai cancelli uno striscione che ricorda la tragedia di Adil del 18 giugno di un anno fa. 


 

sabato 21 maggio 2022

21 maggio - IL 20 A MILANO

 

La manifestazione è stata  di tono minore e di circa 500 partecipanti . Il corteo ha lanciato slogan contro la guerra imperialista, l’aumento delle spese militari e lo ha legato alle varie vertenze sul lavoro in corso


 





21 maggio - IL 20 MAGGIO A TARANTO

 Nella giornata di lotta del 20 maggio, interna allo sciopero dichiarato da diversi sindacati di base a livello nazionale, lo Slai cobas per il sindacato di classe ha sviluppato due iniziative:

- una campagna alle Acciaierie e all’Appalto, con striscioni e volantini concentrati sulla mozione contro la guerra già sottoscritta da circa 200 operai e lavoratori; una massiccia presenza di striscioni e locandine centrate sulla continuità dello sciopero, dopo la riuscita giornata di sciopero del 6 maggio con la forte contestazione operaia dell’Amm. Del. Morselli - forti della convinzione che non si può arrivare ad un vero sciopero nazionale generale senza che ci sia sciopero nella grandi fabbriche del nostro paese, che richiede un percorso di scioperi e mobilitazioni legate alle condizioni e alle problematiche che sono interne alla politica di padroni e governo e hanno ora un nesso stretto e profondo con la guerra, come è per l’acciaio e le fabbriche siderurgiche.

L’iniziativa alla fabbrica è stata accolta con interesse e certamente non si esaurisce con la giornata del 20.

Rileviamo, però, ancora una volta che l’Usb, che pure risulta tra le organizzazioni promotrici dello sciopero del 20, non ha fatto assolutamente nulla in questa giornata alle Acciaierie d’Italia, appalto.

- La seconda iniziativa è stata un presidio di tutte le rappresentanze dello Slai cobas sc alla Prefettura. Presenti operai rappresentanti della Tessitura di Mottola, degli appalti comunali, lavoratori cimitero, lav. ex pasquinelli, pulizie scuole e un forte contingente di lavoratrici degli asili; presenti la Fgc, Sinistra anticapitalista. 

Al presidio ha partecipato l’Usb ma solo con un gruppo della Cemitaly e solo per la loro vertenza, peraltro entrata in una fase ambigua, di stampo ambientalista/giudiziario e elettorale

Durante il presidio, disertato dalla stampa locale, ormai tutta schiacciata sulle elezioni e le campagne elettorali, i lavoratori hanno socializzato le lotte in corso e rafforzato la solidarietà e l’autorganizzazione.

In uno spikeraggio di denuncia della guerra, che è guerra tra predoni imperialisti che vogliono spartirsi il mondo, si è denunciato il legame tra guerra, aumento delle spese militari e peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, salari delle lavoratrici e lavoratori: la miseria di 200 euro una tantum per i lavoratori e 26 miliardi per le spese militari; mentre il governo Draghi pensa a ar passare in fretta e furia un decreto sulla “concorrenza”, che mette uno stop alle internalizzazioni e dà via libera agli appalti al massimo ribasso,peggiorando così le condizioni di centinaia di lavoratrici a Taranto.

Al presidio ha partecipato l’Usb ma solo con un gruppo della Cemitaly e solo per la loro vertenza, peraltro entrata in una fase ambigua, di stampo ambientalista/giudiziario e elettorale

Durante il presidio, disertato dalla stampa locale, ormai tutta schiacciata sulle elezioni e le campagne elettorali, i lavoratori hanno socializzato le lotte in corso e rafforzato la solidarietà e l’autorganizzazione.

In uno spikeraggio di denuncia della guerra, che è guerra tra predoni imperialisti che vogliono spartirsi il mondo, si è denunciato il legame tra guerra, aumento delle spese militari e peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, salari delle lavoratrici e lavoratori: la miseria di 200 euro una tantum per i lavoratori e 26 miliardi per le spese militari; mentre il governo Draghi pensa a ar passare in fretta e furia un decreto sulla “concorrenza”, che mette uno stop alle internalizzazioni e dà via libera agli appalti al massimo ribasso,peggiorando così le condizioni di centinaia di lavoratrici a Taranto.

Il presidio delle lavoratrici degli asili si è spostato compatto dalla prefettura al Comune, interlocutore diretto, anche se attualmente commissariato, delle loro rivendicazioni.

Nell’incontro la richiesta dello Slai cobas è di coprire con il lavoro almeno 1 mese dei due di sospensione estiva, anche a fronte del peggioramento della condizione salariale delle lavoratrici per carovita, aumento di bollette conseguenza dell’economia di guerra scaricata sui lavoratori e lavoratrici. Inoltre il Comune ha convenuto sulla legittimità della richiesta di internalizzazione da riprendere in termini concreti, verificando insieme i percorsi possibili, con la prossima nuova Amministrazione.

Una giornata di lotta utile nella prospettiva dell’opposizione alla guerra, della continuità della lotta per lavoro e salario, nella prospettiva di un vero sciopero generale.

Durante il presidio i lavoratori sono stati invitati ad un incontro di Formazione operaia teorico-politico, centrato su un libricino degli anni ‘70 di raccolta di scritti di Lenin, affrontato e commentato in un opuscolo, sui sindacati, gli scioperi e la lotta all’economicismo.

Durante il presidio è stato anche annunciata l’iniziativa in preparazione, anche con la realtà cittadine non presenti oggi, del 2 giugno, dove l’opposizione alla guerra si concentrerà verso la grande Base navale della Marina e della Nato e contro le grandi manovre guerrafondaie degli eserciti imperialisti/Nato in atto proprio in questi giorni in tutta l’arco dello Jonio e del Mediterraneo prossimo a Taranto.

Report a cura dello Slai Cobas per il sindacato di classe.