domenica 31 marzo 2013

CAMUSSO : «L'economia reale va rianimata con rapide iniezioni di liquidità»


di Giorgio Pogliotti

L'iniziativa del capo dello Stato lascia molto perplessa Susanna Camusso che in una reazione "a caldo" si limita ad esclamare «viva le donne!» per sottolineare l'assenza di figure femminili nei due gruppi di esperti nominati da Giorgio Napolitano.
Il segretario generale della Cgil pur non volendo polemizzare con il capo dello Stato, esprime preoccupazione per «la scelta di puntare ancora su chi ci ha condotti in questa situazione di emergenza», dando «vigore ad un governo che nei 16 mesi passati avrebbe dovuto rimettere in moto il Paese».
Su quali priorità attendete risposte? 
Le priorità sono quelle contenute nel piano del lavoro della Cgil, che convergono con quelle indicate dal Sole 24 Ore. Bisogna concentrarsi sui problemi dell'economia reale, dell'occupazione. Lo diciamo da mesi, la situzione è drammatica, servono politiche all'insegna dell'equità che finora non c'è stata, per ridare soldi a lavoratori e imprese. Sollecitiamo il rimborso dei debiti che la pubblica aministrazione ha con le aziende non solo per rimettere liquidità nel sistema, ma anche per impredire altre chiusure e ulteriori licenziamenti. Nell'immediato vanno ridotte le tasse a lavoratori e pensionati.


Come pensa si possano trovare queste risorse, viste le difficoltà della finanza pubblica? 
Con i soldi della lotta all'evasione si può finanziare il taglio una tantum del fisco per lavoratori e pensionati per ridare un po' di ossigeno e contribuire a far riparire i consumi. Si possono risparmiare risorse pagando gli alti stipendi dei manager pubblici in bot. C'è un'altra emergenza per il 2013, vanno rifinanziati gli ammortizzatori in deroga. Con Cisl e Uil stiamo ragionando sull'organizzazione di una manifestazione nazionale in tempi brevi per sollecitare nuovi finanziamenti. Il mercato del lavoro in questa difficile congiuntura deve anche fare i conti con gli effetti nefasti dell'azione del governo Monti.
Desta preoccupazione anche il cortocircuito fiscale innescato dalla concomitanza tra la tassa sui rifiuti Tares, l'aumento dell'Iva e l'Imu. 
Non si può chiedere questo ulteriore sacrificio a lavoratori e pensionati. Per 3 milioni di famiglie la spesa per la casa è insostenibile, supera il 40% dei bilanci familiari. Abbiamo chiesto al governo un intervento sull'Imu sulla prima casa per i pagamenti fino a mille euro.

31 marzo 2013

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