In questa grande azienda
commerciale il 25 novembre le lavoratrici fecero una bella e singolare
iniziativa di lotta - vedi sotto comunicato di allora. Oggi, tra i 4
licenziamenti, c'è Luigia, proprio la lavoratrice che aveva promosso quella
iniziativa.
Tra l'altro questi
licenziamenti avvengono a L'Aquila, dove invece di ricostruire si continua a
distruggere, anche i posti di lavoro e i soldi vanno ai padroni che
"ridono"...
QUESTI LICENZIAMENTI DEVONO
ESSERE RITIRATI!
Facciamo
appello alla solidarietà soprattutto da parte delle donne lavoratrici!
Brico Aleandri, 4
licenziamenti 'ingiusti'
LA VOCE DI
UNA LAVORATRICE LICENZIATA
«L'azienda - sottolinea in una nota, di seguito riportata integralmente, una delle lavoratrici licenziate - ha ieri sancito una prima fase di licenziamenti plurimi individuali per "giustificato motivo oggettivo" (ossia per motivi economici-organizzativi) manifestando un'"ingiustificata rigidità nell'adozione di strumenti che avrebbero consentito il mantenimento del livello occupazionale e una proporzionale riduzione dei costi sostenuti." Sembra una contraddizione in termini, ma è quanto emerge, nero su bianco, sui verbali di conciliazione di 4 ex lavoratrici e lavoratori dell'Aleandri Bricolage srl. Ma facciamo un passo indietro, lo facciamo non solo per i lavoratori licenziati, ma per quelli che restano e per i consumatori dell'Aleandri Bricolage srl, che quando entreranno al negozio troveranno ancora meno personale a servirli, ancora meno merce sugli scaffali, ancora prezzi toppo alti. Agitando lo spauracchio della cassa integrazione, a gennaio di quest'anno l'azienda ha deciso in maniera unilaterale di applicare una riduzione orizzontale dell'orario di lavoro (R.O.L.), dilatando il tempo di lavoro su 6 giorni settimanali e concentrando il carico dello stesso. I benefici derivanti dalle ore di permesso maturate dai lavoratori sono stati assorbiti dall'azienda e la possibilità di organizzare il proprio tempo libero è diventata un sogno. Alla richiesta di un confronto con i lavoratori e le relative O.S. nel tentativo di disciplinare questa flessibilità, l'azienda ha risposto con inspiegabile rigidità e invece di considerare la ricerca di ammortizzatori sociali per evitare i licenziamenti e ridurre i costi del personale, è passata direttamente alle misure repressive, con l'applicazione della flessibilità selvaggia e un primo ciclo di licenziamenti. Non sono bastati i R.O.L. e, per ammissione aziendale in sede conciliativa, forse non basteranno neanche 4 licenziamenti a "sanare" l'azienda! Come dire che al Brico io si licenza a tempo indeterminato. Il rifiuto aziendale di ogni forma di ammortizzatore sociale per il recupero di un'attività che rappresenta una risorsa importante nel tessuto sociale ed economico di questo territorio, la ricetta di Aleandri Bricolage srl per "ridurre l'orario di lavoro a parità di salario", si è rivelata di fatto una manovra decisa unilateralmente dall'azienda per scaricare sui lavoratori i costi di una crisi, non solo economica, ma democratica, di cui i lavoratori non hanno colpa. Lo Slai Cobas per il sindacato di classe respinge con forza questa manovra, impugnerà i licenziamenti e darà battaglia affinché vengano ritirati, in quanto li consideriamo illegittimi e ingiusti Al messaggio di speranza, lanciato da A. Aleandri come una estrema unzione alla commissione di conciliazione ("Speriamo che il mercato riparta e se riparte, i lavoratori licenziati saranno i primi ad essere riassorbiti") rispondiamo che "La speranza è una trappola inventata dai padroni" (M. Monicelli) e invitiamo tutti i lavoratori alla lotta e alla solidarietà con gli operai licenziati».
L'Aquila 18 giugno 2014
Slai Cobas per il sindacato di classe, RSA: Luigia De Biasi
CHE ERA SUCCESSO IL 25 NOVEMBRE:
L'AQUILA - "le lavoratrici del Brico io si sono "tinte" di rosso, hanno appeso striscioni e drappi rossi fuori dal negozio, cartelli rossi nei reparti, dove ognuna ha scritto la sua. Abbiamo messo spillette con su scritto "sciopero delle donne, contro femminicidi e stupri tutta la vita deve cambiare" e distribuito alle clienti (purtroppo molto poche in realtà), volantini con la piattaforma dello sciopero delle donne. Alle h 10:00, 12:00 e 16:00 è stato letto un breve comunicato (in allegato sotto), riscuotendo, con nostra sorpresa, rispetto e attenzione da parte dei colleghi maschi. Quel comunicato è stato inviato al centro (giornale locale) per la pubblicazione. Vedremo domani se lo pubblicheranno:
"Giornata mondiale contro la violenza sulle donne
Le lavoratrici del brico io di L’Aquila aderiscono allo sciopero delle donne indetto per il 25 novembre 2013 contro femminicidi e stupri. Il nostro sarà uno sciopero simbolico, ma si tingerà di rosso come in tutta Italia. Rosso come il sangue e il dolore delle donne uccise e violentate dagli uomini che odiano le donne, ma anche come il colore della passione e della lotta...
… Immaginate un giorno senza le donne e forse imparerete a rispettarle!"
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