sabato 13 agosto 2022

13 agosto - dal blog lavoro e salute, un utile ricordo storico per il presente: Aigues Mortes (Francia) 1893 : strage e tragedia operaia

 

Vito Totire, portavoce pro tempore della RETE NAZIONALE LAVORO SICURO

RICORDIAMO A TUTTI : FIRENZE 22 SETTEMBRE 2022 ASSEMBLEA NAZIONALE RETE LAVORO SICURO

BOLOGNA, 12.8.2022

Pubblicato da FrancoCile

Impossibile dimenticare la strage-qualcuno la ha definito progrom anti-italiano-di Aigues Mortes (tradotto: acque morte) ; alcune fonti parlano di nove operai italiani uccisi , il Time parlò di 50 morti , altri storici hanno fatto ipotei peggiori ;sono state raccolte testimonianze e sono state fatte ricerche che consentono di ricostruire realisticamente la tragedia che peraltro ci è tornata in mente, per associazione di idee, per una recente immagine proveniente dalla Ucraina: quella che fotografa un monumento per l’amicizia tra popolo ucraino e popolo russo nel quale la testa dell’operaio russo è stata mozzata; la immagine la abbiamo citata nella assemblea di Modena che ha fondato la RETE NAZIONALE LAVORO SICURO; se della strage se ne fosse occupato Mao tse tung la avrebbe definita “contraddizione in seno al popolo”; certo una definizione eufemistica per una strage ma la sostanza è quella e strettamente correlato è uno degli insegnamenti che dobbiamo trarre : la necessità della coesione e della fratellanza tra i lavoratori di ogni paese; la capacità di superare e divisioni che il “padrone” determina e impone; la necessità della unità tra lavoratori russi e ucraini e tra i lavoratori di tutto il mondo; se nel 1893 fosse esistito un contratto unico di lavoro la strage, molto probabilmente, non si sarebbe verificata; infatti la ostilità tra gruppi di diversa provenienza territoriale era alimentata dal fatto che gli italiani accettavano supinamente condizioni peggiori , al limite dello schiavismo, mentre i francesi cominciavano ad intravedere forme di autodifesa operaia; prevediamo che il ceto politico italiano ed europeo dimenticherà , in occasione dell’anniversario della strage (che possiamo collocare tra il 15 e il 17 agosto) , ogni menzione ed ogni ricordo in quanto evento tragico e “difficile”; non assisteremo neppure al pallido e penoso “scontro” che si è registrato per Marcinelle (abbiamo detto della posizione “dignitosa” ma insufficiente di Letta, meglio un pietoso velo di silenzio su altre “posizioni”); non vedremo, probabilmente, nessuna dichiarazione del presidente della repubblica né del presidente del consiglio: perché turbare gli attuali ottimi rapporti con la Francia con una storia così dolorosa?

il ricordo, per chi non soffre di “amnesia politica” rimane: la rissa che innescò la strage affondava le sue origini nella contrapposizione tra la condotta degli italiani (come abbiamo detto incline ad accettare condizioni di lavoro pesantissime, come oggi fanno i braccianti immigrati i Italia ) vista con favore e usata , anzi programmata, dai “padroni” delle saline e i tentativi di difesa sindacale dei lavoratori autoctoni; IN SOSTANZA LE CAUSE SOCIALI E POLITICHE DELLA STRAGE NACQUERO DALLA CAPACITA’ DEI PADRONI DI DIVIDERE LA CLASSE OPERAIA E CREARE QUEL CLIMA DI CONFLITTUALITA’ CHE , IN MANIERA SPESSO PIU’ SFUMATA, SI E’ SPESSO CREATO anche più di recente in tutto il mondo CONTRO GLI IMMIGRATI CHE “CI TOLGONO IL LAVORO”;

una tragedia nella tragedia dunque nella quale , senza attenuare la gravità della furia omicida dei “francesi” contro gli operai italiani e senza volere o potere attribuire tutta la responsabilità ai padroni , ai padroni delle saline va addebitata comunque la responsabilità iniziale e primaria del conflitto che , pure, la classe operaia francese doveva gestire-se vi fosse stata “coscienza di classe”- in maniera completamente diversa ; era il 1893 , eravamo agli albori del movimento “socialista”; la tragedia si è consumata ed oggi non va “rimossa” per opportunismo o manicheismo.

Di fronte all’omicidio verificatosi di recente a Civitanova Marche (che qualcuno cercherà di spiegare “esaustivamente” in termini di psicopatologia individuale dell’aggressore) dobbiamo chiederci quanto odio sopravvive e serpeggia ancora nei confronti dell’immigrato, del “nero” , del diverso e dobbiamo chiederci cosa ancora possiamo fare per la unità dei lavoratori e degli sfruttati autoctoni o immigrati che siano.

Parlare e ricordare Aigues Mortes è utile anche e soprattutto per questo fine.

Anche per questo la nostra proposta rilanciata in occasione dell’anniversario di Marcinelle di fare dell’8 agosto la “giornata mondiale del lavoratore immigrato” rimane ragionevole e attuale.

Per Aigues Mortes : occorre riaprire col governo francese la questione dei “risarcimenti” sul piano politico e morale; è passato troppo tempo? Ci pare di no , per chi non dimentica la ferita è ancora aperta.

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