martedì 6 febbraio 2024

6 febbraio - info Stellantis: Mirafiori in Cig fino ad aprile

 

«Io, ex Fiat, poi Fca e Stellantis. Dopo di noi a Torino non si produrranno più auto»

Dalla stampa

«Se mi chiamano lavoro, altrimenti me ne sto a casa. L'unica certezza è che la mia busta paga dimagrirà e io con lei. Stiamo tornando indietro di 10-15 anni quando noi operai ex Fiat, poi Fca, convivevamo con la cassa integrazione e  tiravamo a campare con mille euro al mese di stipendio. Con Stellantis ora si ripete la stessa storia». Giacomo Zulianello ha 57 anni, gli ultimi 30 passati in linea di montaggio, prima alla Bertone, poi in Maserati all'impianto Avvocato Giovanni Agnelli di Grugliasco fino alla  sua chiusura, e  adesso da due anni a  Mirafiori, reparto logistica e ricevimento merci. «Sette settimane di fila di cassa non si erano mai viste. Anche nei momenti più bui, e ce ne sono stato tanti, lavoravamo almeno tre giorni al mese. La novità questa volta è che la chiamano cassa "parziale" e a rotazione. Se ci  chiamano lavoriamo, altrimenti niente. Dipenderà dal mercato, dagli incentivi». 

Quanto pesa  la cassa in busta paga?

«Il nostro stipendio base è di circa 1.450 euro. Eliminare il secondo turno ci costa 120 euro circa in

meno in busta paga. Poi se non raggiungi 22 giorni di presenza perdi altri soldi. Temo che tanti di noi vedranno ridursi il salario a mille e cento euro».

Quanto le manca per andare in pensione?

«Io sono il lavoratore tipico di Mirafiori. Mi mancano 5-6 anni per la pensione. E come me il 60-70% degli operai è in questa fascia di età. Dopo di noi non si produrranno più auto a Torino». 

Il governo ha messo sul piatto un miliardo di incentivi per far ripartire le immatricolazioni. Intanto lei e i suoi colleghi attenderete gli effetti delle agevolazioni in Cig. Che ne pensa?

«Gli incentivi andrebbero legati all'occupazione. Così è troppo comodo per tutti tranne che per noi operai che ci prendiamo i rischi se l'impresa va male». 

Il 31 dicembre scorso ha chiuso i battenti Agap di Grugliasco. Teme che Mirafiori come polo produttivo di automobili farà la stessa fine?

«Quando Tavares venne a Grugliasco ci disse che la produzione nello stabilimento di Maserati costava il doppio di Mirafiori e che Mirafiori a sua volta costava il doppio rispetto agli altri impianti. Grugliasco ha chiuso, Mirafiori ci sta andando vicino».

Stellantis, Mirafiori si ferma fino ad aprile. Sette settimane di cassa integrazione sulle linee Maserati e 500 elettrica. L'azienda ha comunicato ai sindacati  la frenata produttiva, su un solo turno,  dal 12 febbraio fino al 30 marzo, e cassa a rotazione per 2.260 operai.

Settimana scorsa il ceo di Stellantis Carlos Tavares aveva anticipato la crisi di Mirafiori in un'intervista all'agenzia Bloomberg: «Senza sussidi all'auto elettrica Mirafiori e Pomigliano sono a rischio tagli». 

Per i 2.260 lavoratori delle Carrozzerie  (1.251 della linea 500 Bev e 1009 della Maserati) la notizia è una doccia freddissima. Al momento gli operai  in cassa a zero ore sono 350, mentre gli altri lavoreranno all'Hub di Economia Circolare e secondo le necessità di produzione sulla linea della 500e.

La produzione della 500 elettrica si ridurrà quindi da due a  un solo turno, 215 vetture al giorno, quasi la metà di quante ne sono state assemblate (in media al giorno) nel 2023. Tradotto: a questo ritmo il traguardo delle 100 mila vetture l'anno a Mirafiori non solo rischia di diventare irraggiungibile e il bilancio di fine 2024 dovrebbe viaggiare intorno  a 20 mila vetture l'anno in meno. Quindi: 50 - 60 mila auto in tutto. Un quarto di quanto ne dovrebbe sfornare l'impianto torinese per essere sostenibile. E con il rinvio della produzione della Berlina Maserati, la fine del ciclo di Quattroporte e Ghibli, e presto anche del vecchio modello Levante, Mirafiori assemblerà pochissime auto. I sindacati chiedono un nuovo modello per far sopravvivere l'impianto che però al momento non si vede all'orizzonte. 

La Fiom: «Questa nuova richiesta di cassa integrazione è una sciagura, dopo il mese di fermo produttivo a scavallo dell’anno - ha affermato Edi Lazzi, segretario Fiom Cgil di Torino... Inoltre è un segnale devastante per lo stabilimento nel suo insieme, anche alla luce delle voci che stanno girando sull’eventualità di una fusione con la Renault che metterebbe ulteriormente in difficoltà la tenuta dei siti produttivi italiani».

Saranno da 300 a 350 i lavoratori interessati dal ricorso alla Cig alle Carrozzerie di Mirafiori. I restanti lavoratori (circa 1.500) saranno distaccati in altri reparti dello stabilimento, principalmente al nuovo cambio ibrido (EDCT) e all’Economia circolare. Dichiarano Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino, e Gianluca Rindone, coordinatore delle Carrozzerie per la Uilm: «Stiamo lavorando a una cassa integrazione a rotazione per tutelare il più possibile il reddito dei lavoratori. Continueremo a monitorare l’andamento produttivo, ma resta la preoccupazione per uno stabilimento al quale, è ogni giorno più evidente, serve un nuovo modello per garantire la propria sostenibilità economica e produttiva».

«Pensiamo che per mantenere la missione produttiva di Mirafiori sia necessario chiedere all’ad di Stellantis Carlos Tavares di assegnare un altro modello di “largo consumo” da affiancare alla 500 elettrica e di anticipare i lanci produttivi dei modelli Maserati». Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim Cisl esprime preoccupazione per la frenata produttiva a Mirafiori e il ritorno all'utilizzo degli ammortizzatori sociali...


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