lunedì 18 novembre 2013

i ministri a Taranto


da http://tarantocontro.blogspot.com
lunedì 11 novembre 2013
il ministro giovannini che è venuto a fare ? - fuori c'erano gli operai
vestas e marcegaglia che stanno perdendo il lavoro
in una città in cui ci sono decine di migliaia di disoccupati e precari e in
tutti i posti di lavoro vi sono
licenziamenti, cassaintegrazione . cosiddetti 'contratti di solidarietà
e questo ministro non ha avuto nulla da dire su tutto questo
la lotta per il lavoro è altra cosa
abbiamo preparato delle proposte, ma naturalmente sapendo che non possono
essere accolte dai ministri del
lavoro che non c'è
queste proposte servono alla lotta unitaria e di massa, uniamo le vertenze,
uniamo operai, precari, disoccupati in unico fronte di lotta - fuori e
contro anche gli stessi dsindacati confederali complici -

Primo, al problema sempre più vasto delle fabbriche in crisi (che spesso non
sono affatto in crisi, ma chiudono per cercare lidi più convenienti) non si
risponda solo con ammortizzatori sociali, ma con una RIDUZIONE DELL'ORARIO
DI LAVORO A PARITA' DI SALARIO, alternativa ai Contratti di solidarietà; in
questo caso l'intervento dell'Inps potrebbe coprire non le ore di
"solidarietà" bensì la riduzione d'orario per mantenere il salario al 100%
Secondo, per i disoccupati, un intervento legislativo che porti subito all'occupazione
di centinaia di migliaia di disoccupati - un esempio che vogliamo ricordare
è in questo senso la Legge n.285/77. Ci sono settori di attività
assolutamente necessari che devono creare occupazione: un PIANO DI RACCOLTA
DIFFERENZIATA 'PORTA A PORTA' all'interno della questione più generale del
ciclo dei rifiuti; un piano di SOSTEGNO ALLE BONIFICHE AMBIENTALI per farne
una risorsa lavorativa, in città in cui essa assume anche un significato di
risarcimento sociale.
Istituzione del SALARIO MINIMO GARANTITO per i disoccupati e coloro che
hanno una difficile ricollocazione lavorativa. Unito ad un piano di
FORMAZIONE FINALIZZATA AL LAVORO.
Terzo, chiediamo che negli appalti pubblici, un LIMITE  AL "MASSIMO RIBASSO",
e una CLAUSOLA SOCIALE che obblighi le ditte ad assumere dal bacino dei
disoccupati della realtà in cui si svolgono i lavori e al rispetto dei CCNL.

DECRETO OPERAIO ALL'ILVA
- nessun operaio deve andare a casa
- salari e diritti non si toccano
- gli operai impiegati nella messa a norma
- la 1° messa a norma è garantire sicurezza agli operai
- in una fabbrica insalubre e nociva come l'Ilva non si può lavorare per
tanti anni, ma 20 ANNI BASTANO, con ripristino eventuale del CCNL
siderurgico, ed estensione, quindi, a tutti dei benefici pensionistici.
Pubblicato da tarantocontro a 14:28 Nessun commento:
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le controproposte della rete nazionale per la sicuressa e salute in fabbrica
e sul territorio - nodo di taranto
Su ILVA:
Messa a norma radicale e d'emergenza dell'azienda, da imporre a qualsiasi
proprietà, Riva, nuovi assetti, Stato, con i fondi necessari prelevati dai
profitti dei padroni, con misure anche di esproprio senza indennizzo;
questa messa a norma avvenga con l'utilizzo pieno di tutti gli attuali
operai dell'Ilva nei lavori di bonifica, garantendo il salario pieno - anche
per lindotto;
dare potere di proposta e di controllo agli operai dell'Ilva sui lavori da
fare e sulla tempistica di essi;
riduzione dell'orario del lavoro nella siderurgia e negli impianti
inquinanti e per il riconoscimento dei benefici pensionistici da lavori
usuranti per tutti gli operai operanti nella zona industriale e ai Tamburi,
in particolare per i lavoratori cimiteriali;
sviluppo di un piano di bonifica di Taranto e del territorio, a partire dal
quartiere Tamburi, con massicci investimenti dello Stato;
piano sanitario d'emergenza per Taranto per monitorare salute dei cittadini,
malattie professionali, strutture ospedaliere (affidate ad Emergency),  in
grado di intervenire con le migliori cure e tecnologie esistenti; cure
gratuite;
processo rapido ai responsabili del disastro ambientale e sanitario secondo
il modello realizzato per Eternit;
costituzione di parte civile associata di lavoratori e cittadini per giusti
risarcimenti nei processi;

Su tutte le grandi realtà industriali a Taranto, in particolare ENI e su
scala nazionale
- potenziamento del ruolo degli Rls in fabbrica da eleggere sui posti di
lavoro tra tutti i lavoratori indipendentemente dalle sigle sindacali
- postazione ispettiva in tutti gli impianti industriali come l'Ilva, Eni,
ecc.
- corsie preferenziali per i processi aventi oggetto sicurezza e salute sui
posti di lavoro e tutela ambientale sul territorio
- costituzione automatica di parte civile per tutte le associazioni
familiari, sindacali, ambientali
- fondo di sostegno per i familiari delle vittime del lavoro.
Pubblicato da tarantocontro a 14:21 Nessun commento:

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la fortezza blindata dei ministri Orlando e Giovannini con tutte le
cosiddette autorità e i sindacalisti servi vara un protocollom di carta
che purtroppo continuerà ad essere smentito dalla realtà di fabbrica ILVA e
ENI e non solo...
gli operai morti, quelli feriti e intossicati, dentro una città inquinata e
gassificata non trovano nell'aria fritta di questo protocollo nulla di
concreto e reale
ma poi..
i governi dei padroni compreso quello di cui fanno parte i ministri presenti
a taranto hanno attaccato e ridotto i vincoli per la sicurezza sui posti di
lavoro con i decreti semplificazione e 'fare' , così come sempre più deboli
sono i poteri ispettivi
i sindacati confederali condividono quotidianamente leggi e accordi
peggiorativi sulla sicurezza - citiamo ancora l'accordo MOF che ha portato
alla morte Claudio Marsella
poi quanto ci sia da fidarsi da amministrazioni regionali, provinciali,
comunali  i cui capi sono inquisiti è facile comprenderlo
altre sono le proposte che vengono dai lavoratori, dalla rete nazionale per
la sicurezza che giustamente dal loro punto di vista ci hanno impedito di
portare ai ministri con la zona rossa
ma certo non pensiamo che le nostre proposte possano essere accolte, senza
una vera mobilitazione di lavoratori e cittadini, che abbia il carattere di
una rivolta
ma come diceva un pensionato questa mattina al breve presidio dello slai
cobas - poi la pioggia ci ha costretto a sospenderlo - prima o poi la misura
sarà colma e la corda si spezzerà e allora si vedrà che
a quei signori asserregliati in prefettura non  basterà la polizia e la zona
rossa, per essrere trattati come meritano
assassini e complici di assassini per il profitto del padrone e del capitale
in generale


Pubblicato da tarantocontro a 14:19 Nessun commento:
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