Brasile: assassinato il compagno Cleomar, dirigente
della Lega dei Contadini poveri Un crimine annunciato del latifondo, con la
complicità delle “autorità”
Il compagno
Cleomar è un altro martire della rivoluzione agraria in Brasile. Nella serata
del 22 ottobre il dirigente contadino, coordinatore politico della Lega dei
Contadini Poveri (LCP) del Nord Minas e Sud Bahia, Cleomar Rodrigues de
Almeida, 46 anni, è stato assassinato a colpi di fucile calibro 12, nei pressi
di Pedras de Maria da Cruz.
Cleomar era
uno dei 18 figli della sua numerosa famiglia. Alcuni andarono in città per
diventare operai. Anche Cleomar, a S. Paolo, dove lavorava come muratore. Tornò
poi a Pedras de Maria da Cruz, dove era nato, mise su un piccolo commercio e
dedicò la sua vita alla lotta dei contadini, diventando un militante forgiato
nella lotta contro il latifondo, valido e rispettato dirigente della LCP.
Al suo
funerale hanno preso la parola la Commissione Nazionale della LCP, le Lega
Operaia, il Sindacato dei Lavoratori Edili di Belo Horizonte e Região
(Marreta), il Movimento Feminino Popular (MFP), il Movimento Studendesco
Popolare Rivoluzionario (MEPR), l’Associazione Brasiliana Avvocati del Popolo
(Abrapo) e il Centro Brasileiro de Solidariedade aos Povos (Cebraspo), che ha
portato la solidarietà del Fronte Indipendente Popolare di Rio de Janeiro
(FIP-RJ). Un guardia d’onore di aittivisti contadini circondava la salma di
Cleomar, coperta dalla bandiera rossa della LCP.
Un
coordinatore regionale della LCP ha aperto la cerimonia con queste parole:
"Sappiamo che nel nostro paese esiste la divisione di classe. Molti tra
quelli che hanno il potere lo negano, dicono che non c’è la lotta di classe,
che viviamo in un paese democratico e che la legge è uguale per tutti. Ma non è così. È a causa della sua
classe che il compagno è oggi davanti a noi in una bara: ma vogliamo a dire a
tutti i compagni presenti, alla sua famiglia: siamo sulla strada giusta.
Rappresentiamo la classe degli oppressi, di quelli che soffrono, quelli che producono
tutto e non hanno diritti. Non hanno diritto alla salute né allo studio, non
hanno diritto al tempo libero né a trasporti soddisfacenti. Oggi rendiamo
omaggio a Cleomar per ricordare quanto abbia dato questo compagno alla lotta e
che cosa rappresenta per la nostra gente, per la nostra classe. Abbiamo avuto
la fortuna di vivere con il compagni i suoi ultimi tre giorni di vita,
difendendo giorno e notte ciò in cui crediamo, che è una Rivoluzione agraria
che sta trasformando il nostro Paese, per una Nuova Democrazia in cui tutti
abbiano i diritti che sono negati a noi oggi."
Durante la
cerimonia è stato letto il Bollettino di denuncia della LCP, parte di esso era
stato scritto dallo stesso Cleomar, poco prima del suo assassinio. Le parole il
9 ottobre, durante un'audizione pubblica, aveva gridato in faccia alle
"Autorità", funzionari di governo, magistrati, ufficiali di polizia e
militari, rivelando le minacce che lui e molti altri contadini avevano ricevuto
dai latifondisti. In quella occasione Cleomar ha denunciato anche la
partecipazione della polizia e funzionari di "giustizia" nella azioni
di sgombero dei contadini dalle terre dei grandi proprietari terrieri occupate
e dei pescatori che vivono e lavorano sulle terre inondate dal fiume e che, in
periodi di siccità, sono utilizzate per la produzione.
Il
rappresentante di ABRAPO, presente a quella udienza, ha raccontato che Cleomar
fece il nome di "Marquinhos", noto a tutti nella regione come sicario
al soldo dei latifondisti, che minacciava i contadini. Le denunce di Cleomar
dell'azione della polizia e contro i pistoleri a Pedras de Maria da Cruz,
fiurono salutate dagli applausi dei contadini presenti nel pubblico, che
ammiravano la sua onestà e fermezza.
La bozza del
volantino che era nella sua borsa è stato crivellato dai proiettili e si è
colorato del suo sangue.
Una
dirigente della LCP si è rivolta ai parenti, compagni e amici di Cleomar con
queste parole: "Siate certi che noi della LCP continueremo la lotta del
compagno, per far valere il sangue che lui ha versato per la distruzione del
latifondo e la costruzione di una nuova società nel nostro paese. È un esempio
do come non dobbiamo farci illusioni su uno Stato che nega la terra e l’acqua
ai contadini. Nessuna illusione su quei giudici che hanno negato giustizia al
nostro compagno. Quante volte è stato minacciato? Che cosa hanno fatto? Niente!
Non hanno preso nessun provvedimento. Il compagno anzi stato minacciato anche
dall’ispettore Danilo, della Polizia Civile di Januaria, perché organizzava i
contadini per la lotta.
Il compagno
Cleomar vive nella nostra lotta, nelle nostre parole d'ordine, nell’impegno che
prendiamo collettivamente di fronte a lui di prendere terre dei grandi
proprietari, per far avanzare la rivoluzione agraria. Questo era anche il suo
impegno, per cui ha dato la sua vita, e noi giuriamo oggi di mantenerlo."
Dopo la
cerimonia politica, la famiglia e gli amici hanno reso l’ultimo saluto. La bara
con la salma di Cleomar ha sfilato per le strade di Pedras de Maria da Cruz
davanti a un corteo silenzioso aperto dalle guardie d'onore che sventolavano le
bandiere rosse della LCP. Diversi compagni si sono alternati alle maniglie
della bara.
Dolore e
rabbia. La gente che affollava le strade lo ha accompagnato con sguardi
silenziosi di solidarietà. Al cimitero, dopo una breve cerimonia religiosa, il
corpo di Cleomar è stato sepolto.
"Compagno
Cleomar, vendicheremo la tua morte!", Hanno solennemente giurato decine
contadini, che hanno ripetuto questo grido di rabbia davanti alla tomba del
dirigente contadino, coperto da una decina di corone di fiori inviate da
sostenitori della lotta contadina in tutto il paese.
Anche a Nova
Democracia si unisce al dolore e alla rabbia, con la certezza che i semi
piantati da Cleomar fioriranno nelle lotte contadine in tutto il paese.
Comunicato
della Commissione Nazionale della LCP
Nel
pomeriggio del 22 ottobre, il leader contadino Cleomar Rodrigues Almeida, 46
anni, è stato vigliaccamente assassinato da sicari al soldo dei latifondisti.
Il compagno Cleomar era coordinatore politico della Lega dei Contadini Poveri
del Nord Minas e Sud Bahia.
Da tempo il
compagno Cleomar e la LCP denunciavano le minacce che lui e molti contadini
della regione avevano ricevuto dai latifondisti di Pedras de São João
Agropecuária e dei dintorni. Oltre alle costanti minacce avevano anche
denunciati la partecipazione di polizia e funzionari della giustizia alle
manovre per cacciare contadini e pescatori dalle terre occupate. Nonostante le
denunce, nell’assoluta passività delle autorità dello Stato, i proprietari
terrieri e le loro bande hanno continuano a minacciare e provocare i contadino
e le loro famiglie. È evidente a tutto il paese l’inattività e complicità delle
autorità, MP, INCRA e OUVIDORIA Agraria con i tanti crimini commessi dai
latifondisti, mentre criminalizzano tutti quanto lottano per la terra:
contadini poveri, indigeni e quilombolas!
Il giorno
prima, il compagno Cleomar, quale dirigente della LCP aveva passato la giornata
con le famiglie della zona di Victoria, in Verdun, per festeggiare un'altra
sconfitta dei latifondisti. Dopo più di 15 anni di resistenza ha ottenuto la
sentenza che ha riconosciuto ai contadini la proprietà di quelle terre, dove
tanto sangue dei poveri è stato cersato.
Denunciamo i
latifondisti delle fazendas Pedras de São João Agropecuária e Rodolfo, Iran de
Moura e Antonio e il loro sicario Marquinhos. Consideriamo responsabili anche
le autorità di giustizia, più volte sollecitate e rimaste sempre sorde,
consideriamo responsabile il Mediatore Agrario Nazionale, Gercino da Silva, che
ha assistito a una vera e propria strage di dirigenti contadini e non ha fatto
altro che accusare i contadini in lotta, giustificando i crimini barbari dei
latifondisti. Consideriamo responsabile i Governi e le loro istituzioni, Incra,
Fondazione Palmares e SPU il loro sporco gioco di aizzare quilombolas contro
contadini, pescatori contro contadini, vazanteiros contro pescatori, sempre
poveri contro poveri, a favore dei proprietari terrieri. Allo stesso tempo
consideriamo responsabili i partiti e le organizzazioni opportuniste che
strisciamo ed elemosinano dal governo Dilma, governo demagogo e corrotto al
servizio della grande borghesia, dei proprietari terrieri, asservito
all'imperialismo, in particolare USA.
Il compagno
Cleomar era un capo contadino riconosciuto e determinato, militante esemplare e
straordinario dirigente della LCP. Sostenitore instancabile della distruzione
del latifondo, della rivoluzione agraria, dell’assegnazione terra a chi la
lavora, come unica via per fare giustizia, mettere fine i rapporti di
sfruttamento e oppressione e creare una nuova e vera democrazia nel nostro
paese. Il compagno Cleomar continuerà a essere un esempio per tutti quelli che
lottano come uno dei migliori figli del popolo, e quelli che l’hanno
assassinato, mandanti ed esecutori, si illudono se pensano di sconfiggere
questa lotta del popolo. Sappiate che, contrariamente a ciò che sognate, di
affogare nel sangue la lotta per la terra, il sangue versato dai migliori figli
e figlie del nostro popolo alimenterà la nostra lotta acqua, aumenterà il
nostro odio di classe per l'intero sistema parassita di sfruttamento e
oppressione e renderà ancora più grande la nostra sete di giustizia.
Cleomar,
insieme a tanti altri, continuerà a vivere nelle nostre bandiere rosse di
lotta!
Morte ai
latifondisti!
Giustizia e
terra per tutti i contadini senza terra o poveri con poca terra!
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