sabato 2 giugno 2018

31 maggio - INTERVISTA ALL'AVV. BONETTO, LEGALE DEI LAVORATORI SULLA SENTENZA CONTRO I FATTORINI FOODORA DI TORINO

Un tuo primo giudizio sulla sentenza di Torino che ha disconosciuto il rapporto di lavoro subordinato e respinto tutte le istanze dei lavoratori.
La sentenza e le sue motivazioni fanno tornare a 80 anni indietro. E' reazionaria.

Puoi riepilogare la situazione dei lavoratori?
A Torino, a Milano, a Firenze, Roma, Bologna, ecc. sono fiorite queste "strutture di servizio" per consegnare i pasti a domicilio. E' un servizio organizzato da grandi multinazionali, come Foodora. In genere vi lavorano ragazzi tra i 25/30 anni, ultimamente anche stranieri.
Il lavoro si svolge in questo modo: I consumatori pagano direttamente a Foodora solo con carte di credito, i ristoranti pagano il 30/35% a Foodora.
Foodora assicura per questo servizio un lavoratore ciclista o motociclista che prima si reca al ristorante a prendere il pasto e poi va a consegnarlo al cliente. Il lavoratore non ritira nè maneggia denaro. Figurarsi che anche l'ipotesi mancia, contemplata nel contratto con il cliente, è, in caso di accettazione da parte di questi, inserito nel pagamento con la carta di credito.
Foodora via internet fa delle inserzioni per trovare questi fattorini. Allorchè si presentano, viene loro fatta una spiegazione del servizio e gli viene fatto firmare un contratto di Co.co.co o di partita Iva, e da quel momento questi lavoratori devono stare a disposizione.





La bicicletta o il motorino lo fornisce Foodora?

No, assolutamente, sono i lavoratori che devono mettere a disposizione mezzi propri, anche la benzina per il motorino viene pagata dal lavoratore. Poi devono mettere a disposizione un loro telefonino/smart, dove viene scaricata un'applicazione... sembra come uno "spirito" che si impossessa
del tuo telefonino, violando la privacy.
Foodora da solo una specie di caschetto, una specie di tuta fuxia, che fa tanto pubblicità, ma anche questi li pagano i lavoratori, dando alla firma del contratto 50 euro.

Come vengono date le disposizioni ai lavoratori?
L'attività si svolge nelle fasce del pranzo e della cena. Per cui i lavoratori devono stare pronti a rispondere alle chiamate. Di regola dovrebbero dire il giorno prima il servizio da fare, gli orari, ecc., ma in realtà questo succede raramente. Una volta chiamati i fattorini devono andare con qualsiasi tempo, prendendosi pioggia, nevicata. Anzi, in genere, quando piove aumenta il loro lavoro... Foodora prende gli ordini dei clienti fino a mezzanotte. Chiaramente è facile ammalarti. E Foodora non fa le visite mediche preassuntive.
I lavoratori prima si devono concentrare, per esempio a Torino, in 3 piazze centrali in un'ora prestabilita; tramite l'applicazione nel telefonino Foodora sa esattamente quando sei arrivato alla piazza, tramite il telefonino ti possono controllare secondo per secondo, un controllo peggiore di qualsiasi controllo a distanza con telecamere (vietato dallo Statuto dei lavoratori). Non solo, ma sempre tramite telefonino Foodora fa arrivare messaggi del tipo: "vai avanti, sbrigati...", "stai pedalando come una donna...". Sono martellati dal padrone.


Quanto vengono pagati i lavoratori?
All'inizio prendevano 3,50 euro all'ora. Quando è scoppiata la denuncia, poichè una retribuzione oraria è incompatibile con un rapporto di lavoro autonomo (come viene da loro qualificato), hanno fatto un sistema di pagamento a cottimo: 5 euro a consegna. E i lavoratori vengono pagati quando assommano sui 100 euro.
E' facile immaginare come questa forma di pagamento, insieme al ricatto/falsa promessa che se correte, se siete efficienti poi vi facciamo un contratto a tempo indeterminato, costringa continuamente i lavoratori a lavorare come pazzi; viaggiano sui marciapiedi, contromano... rischiando incidenti.

L'Ispettorato del lavoro è intervenuto?
Si, ma dopo un anno dice che non ha ancora concluso gli accertamenti, anche sulle denunce sulla sicurezza. Su questo giocano anche i PM per chiedere l'archiviazione dei ricorsi dei lavoratori.

Qual'è la motivazione della sentenza che non ha riconosciuto l'esistenza del rapporto di lavoro subordinato?
Nella sentenza il motivo principale che viene opposto è che siccome i lavoratori hanno firmato il contratto avrebbero acconsentito al Co.co.co. Ma è bene leggere tutta la sentenza, perchè è evidente l'impostazione di parte, a favore dell'azienda che viene assunta.

I lavoratori hanno cominciato a denunciare a fare iniziative non solo legali, hanno fatto degli scioperi, l'ultimo organizzato il 25 maggio; uno sciopero, in cui la scintilla è stato il grave infortunio di un lavoratore che ha perso una gamba
Purtroppo a Torino i lavoratori che hanno fatto tempo fa sciopero sono stati cacciati via e ne hanno assunti altri al loro posto. Ma c'è nelle principali città del nord un tentativo di movimento, soprattutto a Bologna anche se qui c'è una gestione morbida della Cgil che punta ad ottenere qualcosina; poi sono parecchi a Milano, a Torino sono più radicali. I lavoratori, comunque, cominciano a ribellarsi. Anche i lavoratori stranieri, benchè più ricattati, all'inizio sono disponibili poi si incazzano.



Un ultima domanda. Boeri dell'Inps l'altro giorno ha proposto per questi lavoratori il salario minimo garantito. Tu che ne pensi?

Veramente, sia nel Ccnl della logistica che in quello del commercio sono già previsti i fattorini e vengono considerati dipendenti, e quindi pagati come da contratto. C'è poi una legge che consente il lavoro a chiamata ed è pagato di più di quello normale. Quindi, la proposta dell'Inps è più arretrata e peggiore di queste norme contrattuali. Sta cercando una via di mezzo tra la situazione attuale e quello che sarebbe giusto e legittimo.



Ora che farete, dopo questa sentenza?

Stiamo già preparando l'appello.

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