domenica 6 febbraio 2022

6 febbraio - TUTTA LA VICENDA WHIRPOOL, DA NAPOLI A TORINO, È FINITA MALE

 

operai comprati e venduti al supermercato della crisi e delle delocalizzazioni

alla whirlpool di napoli con 95.000 euro liquidati tutti, buttando a mare una grande lotta

Ex Embraco, la firma degli operai in lacrime: zero rivalse su Whirpool in cambio di cinquemila euro

di una sola cosa siamo sicuri con gli operai 

autorganizzati nello Slai Cobas per il sindacato di 

classe non sarebbe finità così

L'ultimo atto di una crisi industriale durata quattro anni tra cavalieri bianchi, progetti di rilancio mai decollati: "Hanno venduto fumo sulla nostra pelle"

Una sigla su ogni foglio, la firma nell'ultimo e il codice Iban: così si chiudono quattro anni di promesse tradite, umiliazioni e attese senza risposta. All'ultima pagina, c'è la riga“ex dipendente Embraco” sopra la quale mettono il loro nome uno dopo l'altro gli operai di Riva di Chieri. La processione è finita poco dopo il tramonto. Negli ultimi quattro giorni, nella Sala della Conceria a Chieri, si sono presentati uno dopo l'altro, convocati dai propri sindacati, per firmare l'ultimo atto di una storia vergognosa iniziata nel 2018 e finita ora, dopo quattro anni, decine di promesse tradite e qualche migliaio di euro che arriveranno quando il tribunale fallimentare di Torino firmerà l'omologa del concordato.

Whirlpool ha offerto a ognuno 7mila euro lordi, poco più di 5mila netti per chiudere la partita. Per mensilità non pagate, ferie e permessi, ai lavoratori potrà andare anche una parte di quei 9 milioni rimasti disponibili nel fondo che era stato destinato alla reindustrializzazione della fabbrica, quando la politica aveva creduto al piano industriale della Ventures che lì voleva produrre mattoncini giocattolo, biciclette elettriche e robot per pannelli fotovoltaici. Non se n'è fatto niente e i vertici della società sono indagati per bancarotta. Poi è stata la volta del progetto Italcomp che legava i destini dell'Embraco e dell'Acc di Mel in Veneto per produrre insieme compressori per frigoriferi. Altra fumata nera: per Acc è arrivata nei giorni scorsi al Mise un'offerta di acquisto. Per Embraco solo il silenzio.

L'ultimo atto è la firma della conciliazione, con la quale i lavoratori rinunciano a qualsiasi rivendicazione nei confronti di Whirlpool in cambio di pochi euro. Se non si raggiunge il 90 per cento dei sì, però, l'accordo salta per tutti. E così, le ultime ore della giornata sono destinate alla conta. Tra gli iscritti alla Fiom Cgil hanno firmato in 75 su 98, 109 su 114 per l'Ugl metalmeccanici, 139 per la Uilm e tutti i 40 della Fim Cisl. In totale 363, ma manca una ventina di persone positive al Covid o in quarantena.

Angelo e la moglie

I numeri ufficiali quindi ci saranno solo tra qualche giorno, ma l'obiettivo del 90 per cento sembra molto vicino. “Sono briciole, ma è tutto ciò che possiamo ottenere”dice Angelo 55 anni, operaio Embraco come la moglie, Angela pure lei. "Lo scorso anno ho aperto la partita Iva, ora mi occupo di sicurezza degli ambienti di lavoro: ho provato a reinventarmi, ma è difficile - racconta - Mia moglie no, non ha trovato un nuovo lavoro: è a casa. Con questa firma prendiamo 10mila euro e paghiamo qualche arretrato".

Viola, la pasionaria

Viola, che di anni ne ha 54, mostra il Green Pass agli addetti alla sicurezza, apre la porta e entra nella sala. È una pasionaria delle proteste, in prima fila alle manifestazioni, ma oggi i suoi occhi si riempiono di lacrime. "Non piango perché sono triste. Piango perché sono arrabbiata: mi sento presa in giro. Se doveva finire così, poteva succedere quattro anni fa. E invece tutti hanno venduto fumo, sulla nostra pelle. È uno schifo, ma almeno adesso è finita " . Un lavoro nuovo? " Non l'ho trovato. Proverò a fare un corso da Oss, oppure qualcos'altro". I soldi di Whirlpool? " Vanno per riscaldamento e bollette". Qui il futuro si fa davvero fatica a vederlo.

Maurizio e Gianni

Maurizio e Gianni hanno smesso di credere al sogno Embraco otto mesi fa. "È arrivato un messaggio che si poteva fare un corso da saldatore. Significa ricominciare da zero, ma se hai una famiglia da mantenere non ci sono alternative " raccontano. A metà mattina passa dalla sala anche il sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero. " È triste che sia andata così, ma ora dobbiamo continuare a cercare una soluzione". E lancia un appello: "Le aziende sappiano che queste persone sono disponibili, si facciano avanti per assumerle".


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