domenica 13 marzo 2022

13 marzo - TARANTO CONTRO LA GUERRA

 

Portineria ditte d’appalto Acciaierie d’Italia 

Taranto


Operai, lavoratori,

Da due settimane con l’invasione russa dell’Ucraina lo spettro della guerra riappare in Europa, in un incendio che conferma la tendenza alla guerra mondiale, verso cui stanno marciando le diverse potenze imperialiste per una nuova ripartizione del mondo, corrispondente ai profitti dei padroni del mondo, alla guerra commerciale e alla lotta per il controllo delle fonti energetiche.

Questo sistema imperialista mondiale attraversato dalla crisi economica, dalla pandemia che non è affatto finita, ora ci trascina in una guerra distruttiva.

Questa guerra è dipesa prima dall’offensiva dell’imperialismo americano, sostenuta con contraddizioni dai paesi imperialisti europei, che si è spinto fino a pretendere una presenza militare aggressiva ai confini della Russia, con l’adesione alla Nato da parte dell’Ucraina, e la presenza diretta delle sue truppe imperialiste ai confini.

La Russia, oggi paese imperialista che opprime proletari e popoli al suo interno, ha visto minacciato il suo ruolo di potenza militare ed economica e ha reagito, come reagiscono tutti i banditi imperialisti, con un’azione di guerra, occupando un paese comunque indipendente, pretendendo di annetterne una sua parte e imporre un governo di diretta emanazione degli interessi imperialisti della Russia di Putin.

La vita e le condizioni dei proletari e masse popolari non interessano affatto alle potenze imperialiste e ai loro governi, meno che mai la pace, la democrazia, il lavoro, i salari, la salute...

A fronte di questo incendio purtroppo non si può stare a guardarlo in televisione. Perchè i nostri padroni e i nostri governi, per i loro interessi economici, i profitti, sono dentro fino al collo; sia perché parte di un’alleanza aggressiva e guerrafondaia come la Nato, sia perché condividono gli interessi strategici fondamentali dell’imperialismo americano, sia perché hanno grandi interessi economici, materie prime, gas, mercati, industrie, con la stessa Russia.

E sono questi i fattori che portano alla guerra in corso e ad un possibile incendio mondiale.

Per questo, gli operai, i lavoratori, le masse popolari del nostro paese non possono parteggiare per nessuno dei paesi in conflitto e meno che mai condividere le scelte del governo dei padroni e della finanza

Non si devono condividere anche perché due concetti sono centrali.

Le guerre sono loro, i morti e le conseguenze distruttive sono nostre; i costi della guerra vengono sempre scaricati sulla pelle dei proletari e delle masse e sono sempre fattore di profitti per i padroni.

Tutto viene scaricato sui lavoratori, la crisi energetica che già è in corso con lo strepitoso aumento della benzina, delle bollette e l’inflazione galoppante, i costi della partecipazione militare dell’Italia in questa guerra con missili, armi, aerei, soldati; mentre ancora si muore a centinaia al giorno di covid, la sanità e la scuola sono sempre allo sfascio e ci impoveriamo sempre di più. Milioni, miliardi vengono utilizzati per questa indegna corsa agli armamenti.

Siamo solidali con i proletari e le masse sotto le bombe, in tutte le parti dell’Ucraina. Siamo per l’accoglienza e l’assistenza dei profughi di guerra, ma non si possono usare due pesi e due misure. Quelli che vengono con i barconi, che vengono da sempre da miseria e guerra, maltrattati se non cacciati, abbandonati e quelli dell’Ucraina accolti in alberghi.

Ma essere dalla parte delle masse in fuga non significa essere dalla parte del governo reazionario pieno di nazisti dell’Ucraina che ha contribuito in tutte le forme ad accendere i fuochi della guerra, contro i lavoratori e le popolazioni del Dombass che sono ucraini di origine russa e che ha usato le parole come “sovranità” “nazionale”, democrazia”, per passare armi e bagagli al sostegno della politica guerrafondaia dell’imperialismo Usa e occidentale, e sempre e solamente per dare nuove occasioni di profitto ai padroni e alle classi dominanti capitalistiche e sfruttatrici.

Noi lavoratori dobbiamo far sentire la nostra voce, la nostra opposizione in tutte le forme possibile, a partire dalle fabbriche e dai luoghi di lavoro.

In questa guerra ci sono due soli fronti.

Da un lato l’imperialismo russo invasore, l’imperialismo USA, l’imperialismo europeo, la Nato,

dall’altro i proletari e le masse nei territori di guerra, nei paesi imperialisti occidentali e Russia, che vogliono pace, lavoro, salute e libertà.

Su questo terreno, ognuno deve fare la sua parte contro la guerra. In primis le organizzazioni che organizzano la classe operaia, tutti i lavoratori, i giovani, gli studenti in lotta, le masse popolari colpite sia nei loro interessi materiali, sia nei loro sentimenti e aspirazioni.

Raccogliamo l’appello del collettivo di fabbrica della GKN di Firenze da mesi in lotta contro le delocalizzazioni e il lavoro per una grande manifestazione operaia e popolare a Firenze il 26 marzo - da Taranto organizziamo la partecipazione – tel. 3475301704 wattsapp 3519575628

Slai cobas per il sindacato di classe – slaicobasta@gmail.comvia Livio Andronico 47 Taranto

10.3.22


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