mercoledì 28 marzo 2012

Comunicato slai cobas per il sindacato di classe ilva taranto

Si è formato il direttivo slai cobas ilva  molto  rappresentativo
Si è decisa la nomina di 9 rappresentanti sindacali aziendali  in 9 reparti
tra cui il porto..
Si è deciso di incontrare l'azienda per verificare deleghe e trattenute, che
vogliamo vengano fatte nella busta paga al più presto, altrimenti lo
imporremo con la legge.

Sul cambio tuta, ricorsi e esposto procura le cose vanno avanti rapidamente
Abbiamo incontrato il Giudice incaricato dell'inchiesta e stiamo portando
ulteriori integrazioni e testimonianze.
Tutti i lavoratori che hanno da portare elementi alla Magistratura, possono
farlo tramite i cobas.
Giovedì 29 marzo alle ore 17 ci sarà in sede il legale dei cobas per i
ricorsi individuali e collettivi, che invitiamo a fare . Tutti gli operai
interessati possono venire alla sede di Taranto via Rintone 22 tel.
347-5301704

Il posto di lavoro non si tocca !  L'art.18 si difende con la lotta  !
Abolire la giusta causa significa dare via libera a ogni tipo di
licenziamento, senza possibilità del giudice di reintegro. Licenziamento-che
ci può essere per cosiddetti 'motivi economici.
In realtà sarebbe facile far rientrare in questa motivazione tutti itipi di
licenziamento
- la soppressione della mansione cui era addetto il lavoratore -
- la cancellazione del reparto o dell'ufficio in cui lavora il dipendente da
licenziare -
- la  introduzione di macchinari che fanno risparmiare sul lavoro umano
- l' affidamento di servizi alle imprese esterne ecc
Con queste motivazioni, le aziende  possono mascherare licenziamenti
sindacali, licenziamenti politici liberandosi della presenza di operai
scomodi e di operai che vogliono  difendere gli interessi operai.
Con la riforma  sul lavoro  si vuole attaccare inoltre la cassaintegrazione
e sancire la precarietà dei contratti.
Questo governo fa questo contando sull'appoggio dei partiti parlamentari e
di sindacati di comodo cisl-uil  ecc.
I padroni finora hanno avuto la collaborazione dei sindacati confederali,
hanno avuto il dito e ora si prendono la mano - dobbiamo riorganizzare in
fabbrica e su scala nazionale  un sindacato basato sui cobas per una lotta
vera, autonoma da partiti e sindacati confederali, se vogliamo fermare la
marcia antioperaia di padroni e governo.

Noi saremo al tribunale il 30 marzo con operai giovani e cittadini.
Non aderiamo alle manifestazioni organizzate dall'azienda per il tramite dei
capi e sindacalisti compiacenti per portare  gli operai al carro degli
interessi e dei profitti di padron Riva, agitando lo spettro della chiusura
dell'ilva.
che non ci sarà .Si vogliono creare contrasti e contrapposizioni con
giovani, cittadini e ambientalisti e fermare le  inchieste della
magistratura.  E'un lavoro sporco che va isolato e respinto in fabbrica e in
città.
Dobbiamo unire la lotta vera per il lavoro a quella della sicurezza,salute e
ambiente in un fronte unito
operai giovani cittadini e ambientalisti. L'ilva non si chiude ma Riva deve
pagare i danni in sicurezza e salute agli operai e alla città come è
avvenuto a Torino alla thyssenkrupp e all'eternit per l'amianto.

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