martedì 18 dicembre 2012

NO AL VERGOGNOSO ACCORDO SEPARATO DI FIM-UILM



L’accordo separato che Fim e Uilm hanno sottoscritto sulla testa di milioni
di lavoratori e lavoratricisenza il loro voto è fortemente peggiorativo
della già dura condizione di chi lavora:

1. salario inferiore al recupero potere d’acquisto, con due tranche
rinviabili di 12 mesi e a disposizione delle imprese per la contrattazione
aziendale, cioè consegnate a scambi impropri e ricatti;2. aumento degli
orari di lavoro con il furto di 3 giornate di Par;3. aumento dello
straordinario comandato, da 40/48 a 80 ore annue;4. flessibilità 
obbligatoria senza vincolo accordo Rsu, incrementata da 64 a 80 ore annue
con penalizzazione per lavoratori che non la fanno (ore trattenute su ferie
e Par);5. ulteriore penalizzazione malattie brevi;6. recepimento degli
aspetti peggiorativi della legge Fornero sui contratti precari.

Fim e Uilm hanno consegnato così la vita dei lavoratori nelle mani dell’impresa
cancellando ogni potere contrattuale della Rappresentanza Sindacale.

Si aumenta l’orario per chi lavora mentre crescono cassa integrazione e
licenziamenti!

Un accordo che tuttavia è pienamente in linea con la disastrosa
contrattazione di restituzione, peggiorativa che si è affermata grazie all’accordo
del 28 giugno 2011 e al patto separato sulla produttività, come bene
testimoniano il contratto dei Chimici e quello dei Ferrovieri, entrambi
unitari.Per queste ragioni la linea di contrasto all’applicazione dell’intesa
separata nei luoghi di lavoro non può partire dal richiamo al 28 giugno 2011
che è l’accordo delle deroghe al Contratto nazionale. I lavoratori, grazie
ai sindacati complici, stanno pagando per intero la crisi generata dalle
stesse politiche che pretendono oggi di cancellare lo stato sociale dopo
aver distrutto le pensioni e l’art.18.C’è la necessità pertanto di
ricostruire una battaglia generale del mondo del lavoro a partire dall’opposizione
alle politiche del Governo Monti e di Confindustria.

No al Patto di produttività e al 28 giugno!Occorre coniugare battaglia
generale e azione coerente nei luoghi di lavoro, con una politica
contrattuale, fabbrica per fabbrica, di esplicito contrasto a questo accordo
separato, a quello del 28 giugno e al Patto di produttività. Non lottiamo
solo contro l’accordo Fim-Uilm e un padronato arrogante e rapace ma dobbiamo
necessariamente andare oltre ogni compatibilità e limite fissato dalle
intese sbagliate sancite a livello Confederale.

Poche ma chiare parole d’ordine: occupazione-salario-diritti

II sindacato deve avere un solo riferimento, un solo limite nella sua
politica contrattuale: i bisogni dei lavoratori e la loro rappresentanza
autonoma! In questa fase bisogna mettere al centro la lotta per la difesa
dell’occupazione e delle fabbriche contro le dismissioni, la difesa del
salario e della condizione lavorativa contro flessibilita’ e la precarieta’.
Solo coniugando battaglia generale e iniziativa nel luoghi di lavoro si
potra’ ricostruire e riconquistare un Contratto Nazionale senza deroghe!

Bisogna ridare senso ed efficacia alle lotte



Scioperare costa, oggi più che mai. La pesante sconfitta su art.18 e
pensioni, il desolante atteggiamento remissivo della Cgil e la durezza dello
scontro che ci viene imposto aumentano la sensazione di impotenza e
inutilità delle lotte. I lavoratori hanno dimostrato in questi anni una
grande disponibilità alla mobilitazione. Ma per dare continuità, la lotta si
deve porre davvero l’obiettivo di conquistare risultati concreti, altrimenti
gli scioperi diventano atto di testimonianza.Per fare tutto ciò il Sindacato
deve rompere ogni collusione con il palazzo e il palazzetto della politica
parlamentare, dei giochi elettorali. Deve dismettere ogni illusione
concertativa nel rapporto con Confindustria. Il lavoro deve rappresentarsi
da sé, nel conflitto e nella ricostruzione di diversi rapporti di forza.

Rompiamo ogni ambiguità nel rapporto con Cisl e Uil. Basta cercare l’unità
con chi è pronto a scambiare qualsiasi cosa sulla pelle dei lavoratori!

NO AL VERGOGNOSO ACCORDO SEPARATO DI FIM-UILM

LA RAGIONE E’ DI CHI LOTTA!

R28aprile in FIOM

Nessun commento:

Posta un commento