COMUNICATO DELLA RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA E LA
SALUTE SUI POSTI DI LAVORO E TERRITORI.
La Rete
nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e territori ha tenuto
nel pomeriggio del 19 giugno la sua riunione, presenti i rappresentanti di
Palermo e Milano e i compagni di Taranto, per valutare la prima udienza
preliminare del processo Ilva.
Si è
espresso un giudizio molto positivo sul presidio organizzato nei pressi della
caserma dei vigili del fuoco dove si è tenuta l'udienza preliminare. È stato
l'unico presidio che non ha accettato l'intimidazione realizzata dalla famiglia
Riva e dei suoi complici verso il processo e la città, con l'istanza per
trasferire il processo a Potenza perchè le circostanze ambientali non
permetterebbero un giudizio sereno a Taranto. Un'intimidazione che tutti hanno
di fatto accettato mettendo la sordina alla loro presenza al processo.
La Rete
invece sostiene che al processo devono partecipare operai, lavoratori e
cittadini colpiti dai crimini dei padroni dell'Ilva, sia con la costituzione
associata e autonoma come parti civili, sia con un presidio permanente al
tribunale, perchè si senta forte e chiaro che ciò che si giudica qui è la
catena di morti sul lavoro, da lavoro e inquinamento, non perchè le fabbriche siano
nocive, ma perchè nocivo è il capitale e il profitto, che le rendono mortali.
La Rete ha
portato uno striscione, che è lo stesso che è stato al processo della
Thyssen-Krupp dell'Eternit, di Paderno Dugnano, di Ravenna, per far sentire il
suo sostegno solidale agli operai, ai familiari, ai cittadini che si
costituiscono parti civili.
Naturalmente,
tutta l'attività della Rete a Taranto è stata supportata dallo Slai cobas per
il sindacato di classe dell'Ilva e dai rappresentanti dei precari, Disoccupati
Organizzati, che hanno voluto far sentire la loro presenza per affermare anche
in questa occasione che vogliono lavoro, non morti sul lavoro e da lavoro.
L'udienza si
è conclusa con un aggiornamento al 16 settembre, dato che c'erano notifiche
agli imputati da perfezionare, e perciò non si è riusciti ancora a formalizzare
la costituzione di tutte le parti civili al processo.
La Rete
rinnova il suo appello a tutte le realtà a fare di questo processo una tappa
importante della battaglia per la salute e sicurezza sui posti di lavoro e
territorio.
Il 16
settembre, mentre si terrà la prossima udienza preliminare, la Rete organizzerà
presidi ai tribunali e altri luoghi sensibili di questa battaglia in tutta
Italia.
La Rete
contribuisce al processo con l'incarico all'avv. Bonetto di coordinare il pool
di legali che cura la costituzione di parte civile autorganizzata e associata
di operai, cittadini dei tamburi e operatori del Cimitero.
Rete
nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e territori
19.6.14
Nessun commento:
Posta un commento