lunedì 13 dicembre 2021

13 dicembre - RIDERS IN SCIOPERO A TORINO

 

E' il secondo sabato di seguito che viene proclamata l'astensione a Torino. La protesta anche dopo la nevicata di mercoledì e la richiesta di interrompere il servizio

Sarà un nuovo sabato di mobilitazione per i rider torinesi di Just Eat.  Lo sciopero è indetto dal Si Cobas per chiedere “sicurezza, salario,salute e dignità”. Il sindacato lancia da Torino una chiamata alla mobilitazione nazionale. È il secondo sabato di sciopero consecutivo in città.

“L’azienda non risponde alle nostre richieste di incontro - denunciano i sindacati - questo dimostra che per l’azienda i profitti e le consegne siano più importanti dei lavoratori e delle condizioni di chi, tutti i giorni, rischia la propria incolumità per la strada”. Proprio durante lo sciopero un fattorino peruviano, che invece, stava lavorando, è stato investito in corso Umbria.

Molti incidenti si sono verificati mercoledì, con la nevicata che è caduta su Torino e ha reso difficile e pericoloso pedalare per le strade della città. La piattaforma aveva accettato di interrompere il servizio a pranzo “dopo numerose proteste e  rifiuti di prestare servizio da parte dei lavoratori, mentre a Torino nevicava abbondantemente e le strade per cicli e motocicli erano di fatto impraticabili”, precisano i sindacati. Ma a cena tutto era tornato attivo “nonostante le strade completamente ghiacciate e pericolose, in cui si sono segnalati diversi incidenti di colleghi che lavoravano”.

Oltre alla sicurezza le rivendicazioni del sindacato riguardano il salario dei rider. Il Si Cobas chiede la cancellazione dell’accordo integrativo firmato dai sindacati confederali e chiede che i rider vengano inquadrati con il contratto della logistica che garantisce una paga oraria di almeno 9,64 euro l’ora.  

I rider sono fattorini che lavorano quasi sempre a cottimo, con spostamenti - denunciano i sindacati - che a volte superano i 20 chilometri di distanza. Per questo i lavoratori chiedono che Torino venga divisa in 4 zone di competenza in modo da ridurre la distanza degli spostamenti.
“Dallo sciopero di oggi vogliamo lanciare un messaggio ai colleghi e alle colleghe delle altre città: per ottenere i nostri diritti dobbiamo organizzarci e lottare contro l'azienda in tutto il paese. Da Torino stiamo facendo un ulteriore passo avanti, ma è necessario che si generalizzi questa battaglia”.


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