venerdì 22 marzo 2024

22 marzo - info: FERMO LA CGIL ATTACCA UNA LAVORATRICE - LE QUERELE CONTRO I DIPENDENTI ORA LE FANNO DUE DIRIGENTI E SEGRETARI CGIL. A FERMO (MARCHE) C'È CHI PAR ESSERE PEGGIO DEI PADRONI.

 

Apprendiamo e raccontiamo, dopo opportune verifiche, la storia da potere padronale "ancien regime" attuato da due alti dirigenti sindacali Cgil Marchigiani, verso una dipendente. Un fatto accaduto a Fermo, contro una dipendente di una società Srl - in house - controllata dalla stessa Cgil, nella quale i due dirigenti ricoprono ruoli in consiglio di amministrazione.

I fatti in sintesi: la dipendente riconosciuta da tutti come capace e di grande esperienza, dopo anni di precariato a orario ridotto, esasperata, critica aspramente i sindacalisti-imprenditori, i quali reagiscono con una contestazione disciplinare. Segue la sanzione disciplinare: 10gg di sospensione dal lavoro e dallo stipendio.

Sanzione impugnata dalla dipendente, perché ritenuta totalmente e palesemente sproporzionata e discussa davanti al Giudice del tribunale del lavoro di Fermo. Per evitare di soccombere in giudizio, si arriva ad una conciliazione giudiziale, la sanzione viene ridotta a 4 giorni.

Fin qui un classico tra impresa e lavoratori, con una anomalia: l'imprenditore è un alto dirigente del sindacato, che dovrebbe essere seduto a fianco e in difesa della lavoratrice. La dipendente si è rivolta a un legale.

Ma mentre si discute della sanzione, vista la mal parata, stante la palese sproporzione ormai acclarata, con un atto che appare intimidatorio e con una condotta scorretta ed impropria, i due dirigenti sindacalpadroni querelano la dipendente.

Gesto che nessun padrone fa, in quanto nei rapporti di lavoro lo strumento coercitivo del datore di lavoro è appunto la sanzione disciplinare, graduata in relazione alla gravità dei fatti.

Evidentemente pare che questi due sindacalisti non siano adatti né come sindacalisti né come imprenditori.

Speriamo sia solo un gravissimo episodio locale attribuibile ai due soggetti e non una nuova tendenza, e ciò lo si capirà se i due saranno o meno dovutamente sanzionati dall’organizzazione di cui sono dirigenti.

Va detto che uno dei due pare abbia ritirato la querela, anche su suggerimento e pressione dei livelli superiori della Cgil. Pure in questo caso servirà proporzionalità nella sanzione e nelle pene afflittive. Proporzione che non hanno saputo cogliere loro, né da padroni, né da sindacalisti.


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