giovedì 28 marzo 2024

28 marzo - CONTINUA LA CATENA DELLE MORTI, STRAGI, SUL LAVORO

Orzivecchi, travolto dal carico della gru nel cantiere della Casa di riposo: muore operaio di 52 anni

di Riccardo Caffi

La vittima è Nazmi Morina, 52 anni. Nessuno ha assistito alla scena. E' stato un volontario a notare l'ingresso del cantiere spalancato e il camioncino con il cassone aperto

28 marzo 2024

Il luogo dell'infortunio mortale e la vittima, Nazmi Morina

 Nazmi Morina aveva 52 anni era originario del Kosovo, ma era bresciano d’adozione. È lui l’ennesima vittima sul lavoro. L’operaio è rimasto schiacciato da un bancale di serramenti nel cortile della Rsa dove sono in corso i lavori di efficientamento energetico finanziati dal Superbonus 110. La tragedia si è verosimilmente consumata intorno alle 17. In quel momento l'operaio, dipendente della Aurora Costruzioni di Orzinuovi che ha in carico l'appalto, era solo sul cantiere. Non c'era nessuno neppure nel cortile perché parenti, volontari e molti dei 42 anziani ospiti della Casa di riposo «Carlo Frigerio» erano radunati nella cappella per la messa del mercoledì santo. Manovrando la gru, Nazmi Morina stava scaricando da un camioncino un bancale di serramenti in pvc, completi di doppio vetro e pronti per essere montati. (...)

 

“MACCHINISTA SOLO” MUORE SUL TRENO MENTRE GUIDA

Manoppello (PE) – Abbiamo da poco appreso dell’ennesima morte prematura di un macchinista alle soglie della pensione: si tratta del collega Antonio D’Acci, di 61 anni, che era alla guida del treno regionale 4193 Pescara – Sulmona.

Antonio D’Acci

La causa della morte, dalle prime notizie, sembra essere un infarto che lo ha colto mentre si trovava alla guida del suo treno nei pressi dell’Interporto di Manoppello, in provincia di Pescara. Non sappiamo ancora se il soccorso sia stato adeguato e tempestivo né se avrebbe potuto influire sul tragico esito. In attesa di informazioni più precise esprimiamo tutta la nostra vicinanza alla famiglia del collega, ma non possiamo non lanciare per l’ennesima volta il nostro appello contro gli equipaggi a “macchinista solo”, contro una normativa di lavoro atipica ed altamente usurante e contro l’innalzamento dell’età pensionabile per macchinisti, capitreno e manovratori: prima della modifica delle regole con la famigerata legge Fornero il collega sarebbe stato già in pensione da 3 anni. Invece ci troviamo oggi a piangere il 147º collega prematuramente scomparso, da quando nel 2015 iniziammo a tenere questo triste conteggio, avendo nostro malgrado verificato che la scia di macchinisti morti si allungava sempre di più.

La redazione di Ancora In Marcia


Nessun commento:

Posta un commento