giovedì 27 febbraio 2014

31 gennaio: Termini Imerese, operai Fiat e indotto bloccano traffico a Roma

Comunicato stampa
31/01/2014

Gli operai Fiat in presidio alla Regione Piazza Indipendenza da 12 giorni consecutivi stanno seguendo gli eventi in corso a Roma relativamente all'incontro al MISE sulla vertenza di Termini Imerese.

Le prime notizie che arrivano direttamente da alcuni operai in protesta a Roma risultano negative circa il possibile rilancio dello stabilimento da parte di Fiat.

Gli operai continueranno a seguire anche fino in tarda serata l'evoluzione dell'incontro e nel frattempo stanno organizzando una prima assemblea per domani pomeriggio al presidio/gazebo... l'intenzione è di non mollare e di continuare la lotta. 

Slai Cobas s.c. Palermo

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Crisi
Termini Imerese, operai bloccano traffico a Roma
Mentre era in corso la riunione al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza dello stabilimento siciliano, alcuni lavoratori hanno fermato l'accesso di autobus e pullman in via Veneto. Insoddisfatti i sindacati dopo l'incontro, chiedono che la questione venga affrontata da palazzo Chigi 


 
Roma31 gennaio 2014Sindacati insoddisfatti e operai che bloccano il traffico a Roma. Si è conclusa così la lunga giornata dei lavoratori della Fiat di Termini Imerese (stabilimento chiuso dal 2011), circa 200, che oggi si sono ritrovati davanti al ministero dello Sviluppo economico dove era in programma una riunione dedicata alla loro vertenza.
Un incontro iniziato nel primo pomeriggio e aperto dal sottosegretario Claudio De Vincenti. Egli ha assicurato i rappresentanti sindacali che la presidenza del Consiglio segua la vicenda e che sono rientrati i timori espressi dalla regione Sicilia sul pagamento della cassa Integrazione. "Il governo non mollerà finché non avrà raggiunto l'obiettivo della reindustrializzazione del sito. Mi sono consultato con Letta e questa è la linea che il governo si è dato", ha sottolineato De Vicenti che non ha però nascosto quanto "la situazione sia difficile perché vogliamo dare delle risposte di prospettiva. Il ministero dello Sviluppo economico riconvocherà il tavolo su Termini Imerese tra un paio di settimane".

Al tavolo erano presenti rappresentanti della Fiat, i segretari nazionali di Cgil Cisl e Uil e responsabili di settore della Fiom. I lavoratori giunti dalla Sicilia avevano invece cominciato un presidio sotto al ministero, sparando un petardo e qualche fumogeno.

Mentre la riunione era ancora in corso, il clima fuori si è fatto teso e i lavoratori hanno bloccato via Veneto, per poi spostarsi e permettere ai pullman turistici e agli autobus di passare. Una situazione che si è ripetuta pochi minuti dopo ma anche questa volta gli operai siciliani sono tornati poi a sostare sui marciapiedi, in attesa che si concludesse la riunione al ministero.

Riunione che poi i sindacati hanno però definito "fallimentare" perché neanche oggi sono venute certezze sulle riassunzioni dei lavoratori dello stabilimento Fiat e dell'indotto. I sindacati hanno chiesto quindi che il tavolo venisse spostato a palazzo Chigi, minacciando in caso contrario l’occupazione del ministero.

La condizione dei sindacati è stata respinta da De Vicenti dato che la presidenza del Consiglio ha indicato il ministero dello Sviluppo economico come luogo deputato ad affrontare le crisi aziendali. De Vincenti ha anche spiegato che l'esecutivo sta proseguendo l'analisi delle manifestazioni di interesse per il sito siciliano: oltre alle tre già conosciute (di Mossi e Ghisolfi, Biogen, Alandi) c'è una nuova proposta proveniente da un'azienda del settore auto.

Una risposta, quella del sottosegretario, che ha riscaldato ancora di più gli animi, provocando la reazione di Davide Faraone, il responsabile welfare del Pd, siciliano, che avrebbe criticato la rigidità di De Vincenti e dei suoi collaboratori nei confronti dei problemi dei lavoratori siciliani e sarebbe addirittura intenzionato a chiedere le dimissioni del sottosegretario.

E così il tavolo è ripreso e in questo momento è in corso al ministero dello Sviluppo
economico una riunione ristretta tra il sottosegretario De Vincenti e i segretari nazionali di Fim, Fiom, Uilm Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Gianluca Ficco, su Termini Imerese, con le tute blu fuori dalla sede che continuano a dichiarare: "questa volta non lasciamo la sede del ministero se non abbiamo risposte concrete".

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