martedì 6 novembre 2018

5 novembre - PROTESTA ALL'ILVA TARANTO


informazione  dall’ILVA Taranto  - fate circolare – nuovo appuntamento mercoledì 7 novembre ore 10 portineria D
 Lo avevamo proposto e auspicato –  e questa mattina  è partita la protesta autorganizzata degli operai Ilva contro
l’accordo Ilva- le liste di proscrizione all’insegna di criteri discriminatori verso tanti operai considerati scomodi  messi in cigs senza ritorno smembrando reparti e prefigurando un futuro con meno operai più sfruttamento e tanta tanta esternalizzazione
questa mattina un centinaio di operai esclusi iscritti a diversi sindacati si è ritrovata alla port D – presidiata con carabinieri, polizia, digos ecc – per un presidio autorganizzato direttamente
si tratta di un  primo contingente di quei 2500 di cui la gran parte non intende accettare la situazione che si è creata 
ognuno di loro aveva una storia da raccontare, un reparto in cui ha vissuto fino al 30 e in cui ha lavorato rischiando vita e salute, e che ora gli viene negato secondi criteri stabiliti solo da AM
e sostenuti e pilotati da capi e sindacalisti firmatari dell’accordo
un operaio tra loro – Sibilla - ha fatto una forte denuncia dell’immunità penale, che garantisce ai nuovi padroni di fare tutto il comodo loro, su diritti, sicurezza e salute, ha fatto appello a diventare sempre più numerosi e decidere in assemblea tutti insieme la strada della lotta da percorrere per contrastare le decisioni AM,

per imporre lavoro e salute, mentre l’accordo per tanti operai e cittadini e’ niente lavoro, precarietà e assistenza a vita, e per sicurezza e salute siamo a piani e parole senza certezze
Diverso e -secondo noi non condivisibile - è stato l’intervento di Aldo Ranieri, che da un lato ha firmato le dimissioni questa mattina – questa è una scelta individuale legittima di un operaio che ha tanto lottato in fabbrica e in città per i diritti e la salute contro i ricatti, dall’altro ora dice di lasciare in pace la Mittal, di tenersi la cassaintegrazione e l’amministrazione straordinaria e rivolgersi alla regione per lavori socialmente utili e integrazione salariale. Gli operai hanno salutato Ranieri ma non sono affatto d’accordo con le sue proposte – un altro operaio ha proposto invece di continuare la lotta ai cancelli della fabbrica – chiamando i duemila cassintegrati a presidiare le portinerie, a premere, anche verso i sindacati firmatari, perchè accordo e criteri siano rivisti e permettano a tanti operai di rientrare.
Noi appoggiamo risolutamente questa proposta – se i criteri sono pilotati, discriminatori e illegittimi allora devono essere contestati e imporre a Mittal il rientro dei cassintegrati che ne hanno diritto
e su questo operai già assunti e operai fuori si devono unire ed essere forti.
La lotta è cominciata ora mercoledì 7 alle 10 – bisogna ritrovarsi in numero maggiore di prima , per continuare la lotta – e non si azzardi Mittal e la polizia a toccarli e a impedirgli la legittima protesta per il lavoro e i diritti – Circa l’incontro di Roma, non c’è fiducia tra gli operai presenti – ma sicuramente tutti anche i sindacati confederali al tavolo di Roma – devono tener conto della protesta

informazione  a cura
dello Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto
slaicobasta@gmail.com
tel. 347-1102638
5 novembre 2018


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