Domenica 10 Luglio , a San Firmino, vicino Saluzzo (CN), è morto Moussa Dembele, lavoratore maliano di 30 anni, rimasto intrappolato in un macchinario agricolo durante il turno.
La provincia di Cuneo è piuttosto nota per le dinamiche di sfruttamento dei braccianti, denunciate dagli stessi a più riprese nel corso degli ultimi anni.
Motivi per i quali, questa estate, molti di loro hanno deciso di lavorare altrove, o di cambiare settore di impiego, per non accettare delle paghe misere in mancanza di sicurezza.
Senza contare la difficoltà principale di trovare una casa o un posto in accoglienza, che costringe tanti, anche quest’anno, a vivere per strada.
Nel Ragusano, invece, è da Sabato 2 Luglio che non si hanno più notizie di Daouda Diane, lavoratore ivoriano di 37 anni, scomparso dopo essersi recato a lavoro in un cantiere.
Un corteo composto da lavoratori e conoscenti ha attraversato ieri le strade di Acate affinchè le istituzioni facciano luce sulla vicenda, pronti allo sciopero qualora non dovessero arrivare notizie.
Come accaduto a Foggia con il corteo dell’ 11 Giugno, soltanto scendendo per strada è stato possibile porre l’attenzione sulle vicende di violenza, altrimenti relegate ad atti di cronaca.
Soltanto reagendo con la lotta alla violenza di Stato, alla violenza dei datori di lavoro e a quella razzista, possiamo porre fine al ricatto dello sfruttamento.
Dalla Sicilia al Piemonte, la violenza sui lavoratori si manifesta diversamente, ma le motivazioni all’ origine sono le stesse.
Con un pensiero alla famiglia del bracciante deceduto, e a tutte le vittime della violenza, avanti con la lotta!
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