martedì 14 febbraio 2023

14 febbraio - Verso il 18 a Roma: Sciopero dei lavoratori MediaGroup/Poste, per portare le lotte nello scontro generale contro padroni e governo

Comunicato stampa

Sciopero dei lavoratori MediaGroup/Poste 
nel magazzino di Grassobbio BG

Oggi secondo giorno di sciopero dei lavoratori MediaGroup, società che gestisce le attività di smistamento pacchi e lettere, prima con Nexive, società leader nel proprio settore recentemente incorporata da Poste Italiane S.p.A..

Per i problemi nati con il cambio appalto peggioramento delle condizioni contrattuali, salariali e di sicurezza, come il giro della posta da fare in meno ore con forte rischio per il traffico. 
Mentre da dicembre stipendi non pagati interamente e un posto di lavoro a rischio per sub appalti.

La mobilitazione dei lavoratori va avanti domani mattina previsto anche un esposto Itl / Ats.

SLAI COBAS
Per il sindacato di classe

Per le Poste aumentano i profitti milionari 
Per i lavoratori aumentano sfruttamento e carichi di lavoro

Una situazione frutto del processo di privatizzazione delle poste italiane che riguarda migliaia di lavoratori, in maggioranza immigrati, che attraverso appalti e subappalti,  ne pagano la conseguenza con peggiori condizioni contrattuali, da estendere poi a tutti i lavoratori delle Poste.

Un sistema di lavoro neo-schiavista, dove ogni giorno si lavora a chiamata tramite wz e se non si tiene la media arriva la lettera di contestazione disciplinare, legittimato dagli accordi sulla produttività di Cgil-Uil, un vero e proprio cottimo, dove si premia chi corre e consegna più pacchi nelle 6 ore, quando invece serve un contratto di 8 ore giornaliere per svolgere in sicurezza il lavoro ed evitare i continui incidenti..

Ma queste condizioni di sfruttamento che sono sempre più diffuse tra i lavoratori dimostrano che il problema è il sistema dei padroni che attraverso la politica dei  governi  difende i profitti di pochi sulla pelle della maggioranza dei lavoratori. 

L’assemblea proletaria anti-capitalista del 18 febbraio a Roma  è la risposta necessaria  a livello nazionale, 
per unire gli operai ai settori in lotta in un fronte unico di classe, 
per  dire basta carovita e guerra, 
per il lavoro con i diritti e aumenti di salario, per  un governo operaio.


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