domenica 10 giugno 2012

8-9 maggio MOBILITAZIONE CONTRO LA RIFORMA DEL LAVORO – CONTRO IL GOVERNO MONTI



Siamo qui per dire ai lavoratori che è ora di  dire basta alla
macelleria sociale del governo Monti: prima con la riforma delle
pensioni ha buttato più di 350.000 persone nelle disperazione senza
salario né reddito per una vita dignitosa; con la riforma del lavoro ha
aumentato la precarietà portandola a livelli schiavistici; continua a
bloccare i rinnovi contrattuali, aumenta le tasse e non persegue gli
evasori; con la cancellazione dell’Art. 18 rende una chimera il diritto
al posto di lavoro. E il tutto favorito con la falsa opposizione di
Cigl-Cisl-Uil, che di fatto si guardano bene dall’indire uno sciopero
generale che blocchi il paese. Tutti questi provvedimenti assumono
sempre più la forma di una guerra di classe a fronte di quanto successo
col terremoto in Emilia. Dove a morire, in maggioranza, sono stati
operai e “grazie” (si fa per dire) alla logica del profitto di
imprenditori assassini, che non solo costruiscono senza tutelare i
lavoratori ma li costringono a rientrare al lavoro durante le scosse......

Come lavoratori della Sanità abbiamo qualche ragione in più per
scendere in campo ed organizzarci: questa è la Regione che più di altre
ha devastato la Sanità Pubblica tagliando i fondi  per dirottarli nelle
tasche di imprenditori “illuminati” come don Verzé o Maugeri; questa è
la Regione col più alto numero di inquisiti per corruzione e che
proprio coi loschi affari nella sanità, ma non solo, ha visto Formigoni
- i suoi compari di Comunione e Liberazione e il sostegno “dei ladroni
a casa nostra” della Lega-  pagarsi vacanze di lusso-cene faraoniche-
case per familiari e conviventi. Questa impunità non ha avuto, né
poteva averlo, un contrasto da parte della cosiddetta opposizione, in
particolare il PD, visto il coinvolgimento nel famoso sistema Sesto del
signor Penati.
Siamo qui per altre due ragioni: 1) per consegnare una
denuncia d’illegalità al Presidente di questa Fondazione sulle carenze
di personale, materiale, attrezzature, e che stanno portando i metodi
di lavoro e cura indietro di 50anni; 2) per costruire una serie di
iniziative in vista dello sciopero del 22 giugno, indetto da alcune
delle sigle del sindacalismo di base.
Concludiamo col motto di ‘Cetto
la qualunque”

L’ARTICOLO 18 NON SI TOCCA – NO ALLA RIFORMA DEL LAVORO
– I SACRIFICI FATELI VOI!
Slai COBAS “INT” per il sindacato di classe
cobasint@tiscali.it; c. 338-7211377
SLAI COBAS per il sindacato di
classe Sede legale e nazionale: Taranto v. Rintone, 22 tel/fax
099/4792086 - 347/5301704 cobasta@libero.it Sede regionale: via Marconi
, 1 Dalmine   

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