mercoledì 10 ottobre 2012

I LAVORATORI DELLA EUROCOIBENTI IN LOTTA PER IL LAVORO !


Dallo scorso mese di marzo oltre 100 operai della Eurocoibenti, impegnata in Fincantieri a Marghera da dieci
anni, sono in cassa integrazione straordinaria.
Inizialmente la CIGS è stata determinata dal blocco della produzione determinato da Fincantieri a Marghera
con l’esaurirsi della costruzione della commessa 6189 e prima della ripartenza della produzione con la nuova
grande nave in costruzione.

Gli accordi sindacali tuttavia hanno visto la divisione tra le organizzazioni rappresentative dei lavoratori della
ns.Azienda, e quindi, noi, lavoratori della Eurocoibenti, pur mantenendo le diverse posizioni di appartenenza
alle due organizzazioni sindacali presenti, Slai Cobas e Cgil, abbiamo deciso di iniziare una campagna di lotta
per riconquistare il nostro posto di lavoro che Fincantieri ha gettato alle ortiche, impegnandoci in maniera tale
di impedire ogni divisione lottando insieme e direttamente !
Vi spieghiamo cosa è successo a noi, così come la situazione gravissima della Navicolor, o quella della SGC,
ditta addetta alla pulizia durante la costruzione delle navi, e ai lavoratori di altre aziende.
Ci siamo costituiti come LAVORATORI DELLA EUROCOIBENTI IN LOTTA, sia perché non vogliamo
essere sballottati da un appalto all’altro come fossimo pacchi postali, con conseguenti perdite di reddito e di
garanzie e diritti, sia perché in questo momento siamo stati DERUBATI DEL NOSTRO LAVORO.
Vi spieghiamo. Noi siamo stati in questi ultimi 5 / 10 anni, chi più chi meno, dediti al pesante lavoro (con ogni
clima, caldo torrido o freddo e gelo) dentro le cabine già costruite, di coibentazione ed arpionatura dei pannelli
e parti ritagliate di lana di vetro e del loro rivestimento. Questo duro lavoro è condotto con rischi anche elevati
(faville negli occhi per gli operai dediti all’arpionatura, per esempio), e quindi dobbiamo lavorare anche con i
mezzi di protezione, ed inoltre dobbiamo portarci a spalla i pacchi di lana di vetro su per le scalette delle navi
in costruzione, anche sotto la pioggia.
Questo lavoro è sempre lo stesso, con le sue varianti e specializzazioni, ma lo facciamo noi da 10 anni dentro
Fincantieri.
Perché mai allora adesso che è partita la nuova grande nave in costruzione, noi non dobbiamo riprendere a
lavorare ?
Dopo gli scandali sollevati dalle vertenze dello Slai Cobas per esempio quello di Rocx ed Eurotecnica,
qualcuno si era illuso che Fincantieri avrebbe smesso di fagocitare i subappalti ed il ribasso del costo del
lavoro (diretto essenzialmente ad evadere contributi e tasse per le aziende del subappalto per permettere così
maggiori guadagni alle élites ed alle ditte appaltanti). Ed invece non è stato così. La Fincantieri ha messo
“all’asta” al ribasso (gara d’appalto) anche la nostra specializzazione così una ditta precedentemente collegata
alla nostra, la Isolfin Romagnola, si è presentata con una offerta di almeno 500 mila euro inferiore alla
precedente quotazione della commessa di lavoro 6189. In questa maniera, poi, anziché prendere accordi con la
Eurocoibenti per riprendere la produzione come in precedenza (associazione temporanea di impresa – ati), ha
deciso di dare il lavoro ad una nuova dittarella in subappalto, che pare voglia assumere operai giovani ed
impreparati, nuovi arrivi di operai dall’estero in particolare, come noi dieci anni fa, che non avevamo alcuna
conoscenza dei nostri diritti.
Noi chiediamo che Fincantieri essendo una azienda pubblica, si assuma le sue responsabilità, vogliamo
lavorare e il nostro lavoro è IN FINCANTIERI A MARGHERA. Sappiamo fare bene il nostro lavoro, perché
dunque, pur continuando la produzione, noi dobbiamo rischiare di rimanere disoccupati per sempre ? Va detto
infatti che molti di noi non sono più giovanissimi, e ora, dopo che ci hanno ben ben spremuto, non è facile
nemmeno per noi, come per moltissimi altri lavoratori, cambiare professionalità.
Gli appalti devono essere puliti e corretti, altrimenti sono gli appaltanti che devono prendersi le loro
responsabilità. Nel nostro caso questo significa: DOBBIAMO LAVORARE IN FINCANTIERI PERCHE’ E’
PER FINCANTIERI CHE ABBIAMO SEMPRE LAVORATO. La Corte di Cassazione deve CAMBIARE
RADICALMENTE ORIENTAMENTO: LA RESPONSABILITA’ DELL’APPALTANTE DEVE ANCHE
RIGUARDARE IL POSTO DI LAVORO, ALTRO CHE ! Le Istituzioni non credano che noi che abbiamo
messo su famiglia con il nostro duro lavoro qui in Italia, e noi che oltretutto anche in parte siamo italiani,
siamo disponibili od interessati ad un “contentino” economico. NOI VOGLIAMO LAVORARE!
COMUNICATO IN DIFFUSIONE PUBBLICA N.1, 10 OTTOBRE 2012



 
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