martedì 2 ottobre 2012

Taranto tra ignoranza e divisioni


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Scene di intolleranza ieri a Taranto durante la trasmissione di Lerner in diretta su la 7, quando alcuni appartenenti ai comitati hanno chiamato "bergamasco" un tecnico, come fosse un insulto, dimostrando stupida intolleranza che passa dalla caccia all'immigrato, alla cacciata del settentrionale e del paesano. Uno scontro sociale che vede contrapposti schieramenti di operai, aziendalisti, benpensanti, ambientalisti, opinionisti.Il punto critico è la rottura di un fronte di massa che deve necessariamente ritrovare la sua unità nell'interesse dell'ambiente e del lavoro. Se chiudesse la fabbrica sarebbe una sconfitta, non soltanto per il lavoro, ma anche per l'ambiente, per la garanzia cioè di bonifiche e ristrutturazioni che solo gli operai, attraverso la conoscenza degli impianti possono garantire...e lo spettro di Bagnoli è dietro l'angolo.

Alcoa, Sulcis ,Fiat, Ilva, sono solo una parte dello sgretolamento del tessuto economico del paese e chi ne farà le spese come sempre saranno i lavoratori. Certo, è la legge del profitto, gridano alcuni del comitato cittadini e lavoratori, ma nel sistema capitalista solo il conflitto di classe può strappare risultati che salvaguardino salute e lavoro, per il resto è necessaria una vera rivoluzione culturale e sociale...ma è più probabile, almeno per il momento, che questo accada in Spagna o in Grecia.

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