sabato 5 aprile 2014

4 aprile: Comunicato dello slai cobas sdc e racconto del coordinatore che dirige la lotta di Trezzo

Con i facchini LDD Lombardini in lotta a Trezzo contro padroni, crumiri e
mazzieri, polizie e sindacati confederali
serve la mobilitazione nazionale - serve la partecipazione al blocco di
tutte le realtà vicine - serve lo sciopero nazionale
in queste lotte se si vince si vince tutti - se si perde si perde tutti
la solidarietà è una arma proletaria che vale per tutte queste lotte e non
per qualcune si  e per altre no
i facchini di trezzo devono  vincere

slai cobas per il sindacato di classe bergamo- milano
slai cobas - coordinamento nazionale
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L'AGGRESSIONE A TREZZO, DAL RACCONTO DEL COORDINATORE DELLO SLAI COBAS
PER IL SINDACATO DI CLASSE DI BERGAMO.


Questa mattina, dopo la nottata davanti ai cancelli di Trezzo, abbiamo
fatto entrare i lavoratori. Ma neanche dopo 20 minuti sono usciti da
dentro circa 150 tra autisti, capi, capetti di cooperative e alcuni
lavoratori che sembravano tutti italiani. Noi eravamo in quel momento
circa 70.

Già ieri sera erano cominciate delle provocazioni da parte di capi e
capetti, ma questa mattina vi è stata una pesantissima aggressione, da
loro studiata e preparata.

Questo grossa squadraccia si è lanciata verso di noi, con bastoni,
spranghe e altri oggetti, qualche nostro lavoratore ha anche visto delle
pistole. I nostri lavoratori hanno cercato di rispondere, di togliere le
mazze dalle loro mani. Siamo poi riusciti a arrivare sulla strada,
evitando che ci incastrassero nell'area dei cancelli, mentre questi
mazzieri venivano avanti contro di noi anche con i camion. 7 nostri
lavoratori sono andati al pronto soccorso con varie ferite, sia alle
mani, braccia, sia al collo, spalle, ecc.

Come ho detto vi erano anche lavoratori tra questi mazzieri fascisti, ma
abbiamo saputo che una parte di loro era stata minacciata: se non
andavano venivano licenziati.

Alcuni di quelli che guidavano questo mega gruppo avevano il volto
coperto da sciarpe.

Vi sono state minacce personali anche verso di me e direttamente verso
il nostro sindacato slai cobas; io ho trovato la mia macchina sfregiata,
con un cacciavite avevano inciso "merda".

Si è trattato di un'aggressione preparata, fatta con metodi proprio
fascisti, di mazzieri padronali.

I Carabinieri che sono stati presenti per tutto il tempo
dell'aggressione sono rimasti tranquillamente ad osservare da lontano. E
altri loro tre uomini in borghese non si sono neanche avvicinati. Dopo è
comparsa anche la questura che però quasi voleva identificare noi.

Chiaramente nessun segnale da parte della Prefettura...

Non avevamo messo in conto che sarebbero arrivati a questo, altrimenti...


Alle 8 siamo riusciti a fare un'assemblea per decidere il prosieguo
della nostra mobilitazione.

*Abbiamo deciso di dare una risposta forte, costruendo uno sciopero di
tutto il settore e una manifestazione nazionale, perchè se perde una
parte degli operai della Logistica perdono tutti. *

Il nostro obiettivo ora è riuscire a rispondere a questa aggressione in
maniera massiccia. Ora dobbiamo allargare le nostre forze


Oggi alle 15 nell'assemblea già programmata ai cancelli della Coopital
Italtrans, con lavoratori sempre della logistica, cercheremo di
cominciare a costruire l'unità tra tutti gli operai della logistica per
realizzare questo sciopero generale del settore nei prossimi giorni,
chiamando anche altre forze solidali.

Poi alle 17 andremo alle redazioni dei giornali di Bergamo e al Corriere
della Sera per dire come sono andati realmente i fatti di questa mattina.

Altri operai di un'altra ditta della logistica erano venuti ieri e
avevamo già deciso di fare un'assemblea martedì prossimo. Domani andremo
a Brignano dove stanno gli operai che con lo slai cobas per il sindacato
di classe di Bergamo iniziarono in questa zona la lotta della logistica.


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