martedì 23 dicembre 2014

2 dicembre: La formazione operaia ON LINE - presentata sull'ultimo numero di 'proletari comunisti' giornale del PCm Italia - richiedi a pcro.red@gmail.com

Formazione operaia on line

Nel blog proletari comunisti dal 18 settembre è iniziato per la prima volta una formazione operaia di tipo nuovo.
Un corso con periodicità settimanale - ogni giovedì - sulle basi marxiste su lavoro salariato, capitale, crisi, ecc. I lavoratori possono intervenire postando note, domande, richieste di chiarimento, o suggerimenti.
Perchè questo corso?

Gli operai senza un pensiero autonomo sono succubi dei padroni, dello Stato, dei governi e manovrati dai partiti riformisti e dalle forze, sia pur di opposizione, non di classe.

“La cancellazione della storia e della memoria del movimento comunista reale nel mondo e nel nostro paese ha reso necessario un lavoro di alfabetizzazione in questo campo verso i nuovi attivisti, le nuove avanguardie e i giovani comunisti” (Da Pillole comuniste - 1).
A maggior ragione questa “alfabetizzazione” è necessaria tra le fila delle avanguardie operaie, dove l’”uccisione” fatta dall’ex Pci e dai partiti riformisti e dalla Cgil/Fiom, della coscienza di classe, e delle idee comuniste rivoluzionarie è stata pesante e soprattutto “mirata” a disarmare, rendere impotenti gli operai di fronte al dominio del sistema del capitale in campo economico, politico ed ideologico. In questo, i guasti maggiori fatti dal riformismo tra gli operai non sono tanto rispetto allo spuntare ogni arma di lotta di classe contro il peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita, quanto sul fronte politico, teorico, ideologico, sul fronte della “sogno” scientifico di una società, socialista, senza sfruttamento.

Oggi soprattutto sul fronte teorico, dei fondamentali della scienza del proletariato, il marxismo, leninismo, maoismo, formatasi in più di 150 anni di storia, è come se fossimo tornati all’anno zero. 
Ma gli operai senza la loro teoria rivoluzionaria sono alla mercè di spazzature di idee che hanno il solo scopo di mantenere il loro cervello all’ammasso e di farli essere strumento innocuo di teorie borghesi, riformiste o qualunquistiche (dalla sparizione delle classi e del conflitto di classe: per cui stiamo tutti nella crisi, allo sfogatoio del mercato delle idee totalmente innocuo di facebook, ecc.; alle sub sub teorie alla “grillo”, ecc. ecc.).
Gli operai coscienti devono avere nausea di tutto questo.

La teoria rivoluzionaria è l’arma per la lotta rivoluzionaria, illumina la strada da percorrere e apre gli occhi, le orecchie, la testa. Ma, come dice Lenin, la scienza del proletariato va trattata appunto come “scienza”, va studiata.  La scienza vuol dire scoprire, andare avanti nella conoscenza; questo a maggior ragione vale per la “scienza rivoluzionaria”, la scienza del proletariato, della sua lunga strada dalla preistoria alla storia dell’umanità: il comunismo. 
Ma essa non vuole dire solo sforzo, ma anche entusiasmo, perchè è liberarsi finalmente dalle catene mentali, dalle bende nere sugli occhi che ci mette la borghesia per impedirci di vedere la vera realtà. 
Certo, “pensare con la propria testa” richiede uno sforzo, ma ne vale la pena!

Marx ha dimostrato che il rapporto lavoro salariato e capitale, sfruttamento/profitti, operai/padroni non è eterno, non è una maledizione inevitabile, e che  spetta proprio agli operai farsi i “becchini” del sistema capitalista ed essere il motore collettivo della nuova Storia, della società senza classi, il comunismo.
Gli operai, gli elementi più coscienti e avanzati della classe, devono prendere in mano questo compito storico, non solo in pratica ma in teoria. 


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