giovedì 3 settembre 2015

2 settembre - La classe lavoratrice non ha confini, colore della pelle, che la può dividere. Ha solo un solo nemico: governi e padroni. Combattere il razzismo tra le file dei lavoratori...

....la posizione dello Slai Cobas sc


La nostra organizzazione sindacale è impegnata in diverse lotte sui posti di lavoro in difesa del lavoro, contro la disoccupazione, per la difesa di servizi sociali... e più in generale contro le politiche antiproletarie e antipopolari dei governi sostenute dalla complicità/collusione dei sindacati sempre più filopadronali: politiche che hanno già strappato e continuano a voler strappare diritti fondamentali per i lavoratori e masse popolari conquistati in decenni di lotte della classe operaia contro i padroni.
Ma lo Slai Cobas per il s.c. è anche impegnato in altre battaglie, e tra queste, come afferma lo Statuto della nostra O.S. che si definisce “basata sui principi di libertà eguaglianza, solidarietà e internazionalismo, vi è la lotta per la difesa dei diritti dei migranti, o lavoratori nel nostro paese o profughi, contro il razzismo di Stato, il razzismo diffuso dal governo Renzi oggi innanzi tutto, ma anche dai vari partiti più o meno apertamente fascisti, come la Lega di Salvini o Fratelli d'Italia, e le forze illegali fasciste come Forza Nuova o Casapound che cercano di tornare fuori dalle fogne in quanto legittimate dall'alto dal moderno fascismo che avanza di chi ci governa.
Questo razzismo diffuso a profusione non solo con le politiche reazionarie ma anche attraverso tutti i mezzi di informazione, mischiato anche spesso ad una profonda ignoranza a livello di massa sulle stesse cifre messe in giro per esempio che parlano strumentalmente di “invasione” dei migranti nel nostro paese, influisce negativamente su strati della popolazione alimentando un humus razzista che scade in una guerra tra poveri, che serve allo stesso governo per distogliere l'attenzione dei lavoratori, operai, masse popolari “italiani”! dai problemi e attacchi reali che dobbiamo subire ogni giorno sempre più pesanti alla condizione generale di vita (vedi il Jobs Act= libertà per i padroni di licenziare, sancire la precarietà a vita e la disoccupazione dilagante, la legge che attacca profondamente la scuola pubblica, l'aumento delle tasse, i tagli alla sanità pubblica...) e indurre a riversare tutta la rabbia e frustrazione quotidiana su chi viene fatto passare come un nemico, gli immigrati, che nel nostro paese “vengono a rubarci il lavoro, le case... per delinquere...”
La difesa dei diritti dei migranti è un dovere per i proletari, gli operai, i lavoratori... oltre che per ovvie ragioni umanitarie (basterebbe che tanti lavoratori che sono iscritti al nostro sindacato e si professano “cattolici praticanti” ascoltassero quanto dice dal pulpito perfino il Papa sugli immigrati) ma soprattutto per ragioni più profonde, ragioni di classe: i lavoratori devono sapere e prendere coscienza che i padroni dei paesi imperialisti come il nostro, per continuare ad arricchirsi facendo più profitti, usano da sempre gli immigrati, che diventano oggi una parte sempre più importante della classe operaia, come manodopera a basso costo e, scatenando la guerra tra poveri, fanno pressione sui salari dei lavoratori per abbassarli, perchè lo sfruttamento e l'oppressione della classe dei padroni su cui si basa questo sistema capitalista, è uno!
I lavoratori devono vedere con gli occhi e la mente della classe oppressa che gli immigrati costituiscono oggi un'importante avanguardia di lotta contro padroni e governo nel nostro paese, cui dobbiamo guardare come esempio vivo che può rafforzare le nostre lotte, perchè la resistenza o le conquiste di una parte incoraggiano e aiutano le altre parti (vedi le combattive lotte degli operai immigrati della logistica o le lotte/rivolte dei migranti contro le inumane condizioni cui sono costretti a vivere nei centri di accoglienza, veri e propri moderni lager. Lo Slai Cobas s.c. sta lottando anche su questo piano, per esempio a Taranto organizzando diversi profughi).
Combattere il razzismo, quindi, non solo contro il governo ma anche tra le file dei lavoratori è necessario, affinchè si rafforzino le nostre stesse lotte e non prestando di fatto il fianco alle reazionarie politiche governative e padronali.

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