domenica 25 marzo 2018

24 marzo - Dal Policlinico di Palermo al policlinico Umberto I° di Roma: Solidarietà!


LA REPRESSIONE CONTINUA AD ABBATTERSI
PURE SUI LAVORATORI DELLA SANITA’ PUBBLICA

SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI DEL POLICLINICO UMBERTO I DI ROMA COLPITI DA PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI E MINACCE DI LICENZIAMENTO

Le lavoratrici e i lavoratori del Policlinico di Palermo, aderenti allo SLAI Cobas per il sindacato di classe, esprimono la propria solidarietà ai tre lavoratori del Policlinico Umberto I di Roma colpiti dalla repressione aziendale (provvedimenti disciplinari e minacce di licenziamento) in seguito ad una intervista rilasciata il 7 febbraio scorso sulle gravi ed ataviche carenze del suddetto nosocomio tra cui: mancanza di personale, che impedisce un’adeguata assistenza agli ammalati; privatizzazione ed esternalizzazione dei servizi e precarizzazione dei lavoratori; mancanza di posti letto con conseguente
intasamento del pronto soccorso, con pazienti costretti a lungo nelle barelle e nei corridoi.
Carenze peraltro denunciate ancor prima, ovvero il 12 gennaio c.a., da “Striscia la Notizia” con un servizio che, in particolare, ha posto in rilievo la vergognosa questione del pronto soccorso e della penuria di barelle, che costringe le ambulanze a restare ferme per ore all'interno dell'ospedale, impedendo il soccorso a chi ne abbisogna.

In pratica, i tre lavoratori “incriminati” hanno parlato di misfatti noti a tutto il Paese, oltreché ai poveri pazienti dell’Umberto I. Misfatti che toccano l’intera sanità pubblica, oramai allo sfascio, grazie a politiche antipopolari e moderno fasciste di continui tagli pure ai servizi sanitari, che subordinano di fatto finanche la salute al risparmio e agli interessi delle aziende ospedaliere, producendo una malasanità che uccide in media 50 mila persone all’anno.
Ma quel che è altrettanto aberrante è che, anziché porre fine a tutta questa barbarie, aumenta, invece, la repressione contro chi osa denunciare.
Esempio di ciò sono anche il Policlinico di Palermo, lo Spallanzani e l’Umberto I di Roma, dove diversi lavoratori appartenenti a sindacati di base sono stati sottoposti a provvedimenti disciplinari e a sanzioni pesanti.
A fronte di tutto quanto sopra e dell’inasprimento della repressione, come abbiamo già scritto nell’appello del 24 dicembre 2017, di seguito riportato, è necessario, unirsi, dal sud al nord, nella lotta e nella costruzione di un “coordinamento nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità”, come tappa per la battaglia urgente per la costruzione di un sindacato di classe e di massa, per potersi opporre con maggiore forza alle politiche criminali, della macelleria sociale, portate avanti da ogni governo della borghesia, di padroni, banche e casta.
DIVISI SI PERDE, SOLO UNITI SI PUO’ VINCERE!!!

Lavoratrici e lavoratori SLAI Cobas sc Policlinico –Palermo Pa, 21.03.2018

Nessun commento:

Posta un commento