mercoledì 10 luglio 2024

10 luglio - Per Sebastiano - Ancora un comunicato dalla Tunisia - Comunicato del Coordinamento dell'Azione Comune per la Palestina

 

"Non faremo la pace, non saremo compiacenti, non c’è altra considerazione che la Palestina

A causa della tensione causata da alcune unità di sicurezza, a seguito di un'azione al quale hanno partecipato attivisti e attiviste che coordinavano un'azione comune per la Palestina davanti al Centro Culturale Italiano, desideriamo chiarire quanto segue:

In primo luogo, noi del Coordinamento dell’Azione Congiunta facciamo parte del movimento di solidarietà popolare globale che è vittorioso per la causa palestinese e il suo popolo, contro il quale viene condotta una guerra di genocidio, e quindi la vittoria per gli attori di questo movimento è una missione essenziale al centro del nostro lavoro.

In secondo luogo, rinnoviamo la nostra denuncia nei confronti della politica del governo fascista italiano nei confronti della guerra di sterminio contro il popolo palestinese e del suo trattamento oppressivo nei confronti degli attivisti italiani che sostengono la causa palestinese e rifiutano la guerra sionista alla Striscia di Gaza e a tutta la Palestina e al Libano L'ultimo episodio di questo comportamento fascista è l'ingiusta sentenza emessa contro l'attivista sindacale Sebastiano Lamera e il giudice che gli ha impedito di entrare nella città di Milano e di esercitare la sua attività sindacale e politica.

In terzo luogo, affermiamo che il movimento di giovedì 4 luglio 2024, davanti al Centro Culturale Italiano in Tunisia, al quale hanno partecipato numerosi militanti che sono stati sottoposti a procedimento giudiziario di sicurezza, è la continuazione dell'iniziativa congiunta un’attività di coordinamento dell’azione che rifiuta le posizioni dei paesi che sono complici e partner dell’occupazione sionista, e nulla ci distoglierà da ciò se non la fine dell'occupazione. Questa entità è sostenuto con finanziamenti,  armamenti, propaganda e la protezione legale e internazionale per i suoi crimini.

In quarto luogo, rinnoviamo la nostra affermazione che la vittoria della Palestina e dei diritti storici del suo popolo e il sostegno alla sua legittima resistenza non sono uno slogan lanciato solo per guadagnare punti sugli avversari nella battaglia politica interna, ma piuttosto un impegno morale e popolare che non puo' essere attuato se non attraverso misure reali, la prima delle quali è criminalizzare la normalizzazione e intensificare il lavoro diplomatico per fare pressione sui paesi che sostengono l’aggressione e sui loro ambasciatori, l’ultima delle quali è umanitaria raggiungendo i requisiti della donazione popolare a sostegno degli aiuti, assumendosi la responsabilità verso i feriti, aumentando le quote per la loro cura in termini di numero e personale e prendendosi cura degli studenti palestinesi che studiano in Tunisia.

In quinto luogo, ci impegniamo ancora una volta ad intensificare il nostro lavoro di solidarietà e ad affermare che le restrizioni di sicurezza e le persecuzioni non ci impediranno di portare avanti la nostra lotta e la nostra responsabilità morale nel sostenere la causa e la resistenza palestinese fino alla liberazione.

Versione originale qui: 

لن نُهادن، لن... - تنسيقية العمل المشترك من أجل فلسطين في تونس | Facebook

Nessun commento:

Posta un commento