venerdì 16 novembre 2012

Le bugie dell'Orsa non ci devono dividere. Necessario darsi da fare.


Cari colleghi,
non è affatto vero che L'OrSA ha deciso all'unanimità di firmare il CCNL, adesione, postuma ed umiliante, alle regole imposte dai nuovi 'padroni' delle ferrovie, già accettate dai confederali.
Tutti i macchinisti iscritti OrSA (e moltissimi altri) sono contrari.
 
Nello Statuto OrSA, per firmare un contratto, serve l’unanimità dei componenti della segreteria Nazionale; segreteria di cui fanno parte tutti i rappresentanti dei settori.
Oltre ad aver assistito personalmente, assieme a numerosi altri colleghi,
alla proclamazione di dissenso del 'macchina' durante la riunione del 25 settembre, ho avuto modo di 'registrare' la dichiarazione del 'nostro' Nino Malara,  pronunciata a nome di tutti i macchinisti iscritti all'OrSA, di fronte alla segreteria nazionale - riunita al gran completo per decidere sulla firma del contratto -ma con la 'furbesca' esclusione del nostro rappresentante. Pensavano forse di poter escludere un'intera categoria con loro 'giochetti' burocratici (manipolare il Collegio dei Probiviri, strumentalizzare un referendum per creare divisioni interne e sospendere tutti i coordinatori nazionali per aver proclamato lo sciopero !). Sbagliavano.

E' difficile da spiegare un conflitto così aspro, all'interno della medesima organizzazione, a lavoratori già frastornati dalla crisi politica ed economica, colpiti dal deserto sindacale, dal forte peggioramento delle condizioni di lavoro e con la 'mortale' prospettiva di lavorare fino a 66 anni. Ma è necessario chiarire che i vertici dell'OrSA (sostanzialmente distaccati dalla produzione) hanno tradito tutti i ferrovieri che in questi mesi avevano speso le loro energie e la loro credibilità per contrastare le parti più odiose del nuovo CCNL.
 Di questo ne devono rispondere.

Continuiamo ad aver bisogno di un Sindacato (con la S maiuscola), oggi tutto da Ri-Costruire.
 Diamoci da fare. Questi professionisti del 'distacco sindacale' a noi non servono.
 Ai ferrovieri serve organizzarsi per avere uno strumento democratico, unitario, trasparente ed efficace, di emancipazione, che sappia difendere i singoli in un quadro generale e che riaccenda le speranze dei lavoratori con comportamenti trasparenti, coerenti e prospettive credibili.

E' giusto che tutti gli iscritti all'OrSA sappiano, per la chiarezza necessaria e per evitare fratture tra i lavoratori, che l'unanimità se la sono inventata... E chi lo sostiene mente sapendo di mentire.

Questa ne è la prova.




Ciao
Dante
-------------------





I rappresentanti dei macchinisti del sindacato OrSA, il 25 settembre 2012 hanno dovuto testimoniare anche con una ripresa video il loro parere contrario, alla firma del Contratto Nazionale di lavoro.
Per bocca di Antonino Malara, intervenuto a quella riunione della Segreteria Generale che avrebbe voluto decidere sull'argomento, hanno bocciato solennemente e formalmente l'adesione della stessa OrSA (sindacato formato dai diversi settori dei ferrovieri).

"Siamo qui per rappresentare formalmente -- nella seduta odierna della Segreteria Generale, convocata oggi 25 settembre 2012 per discutere tra l'altro -- 'Sullo svolgimento delle operazioni referendarie, per decisioni conseguenti in ordine alla sottoscrizione dei Contratti' -- il fermo parere contrario del Sindacato OrSA Macchinisti Uniti verso qualsiasi ipotesi di sottoscrizione dei Contratti in discussione, ovvero, Contratto Attività Ferroviarie, Fs e Trenord.
Ciò per le pesantissime e inaccettabili ricadute negative su tutti i lavoratori del settore ferroviario ed in particolare sul personale mobile.
Questa dichiarazione è da intendersi quale espressione dell'intero corpo degli iscritti del settore macchina, esercitata per la tutela democratica degli interessi dei lavoratori, dell'autonomia e della specificità dei settori aderenti all'Orsa, ai sensi dell'art. 24 dello Statuto. Firmato, il Coordinamento Nazionale OrSA Macchinsiti Uniti".


L'iniziativa si è rivelata necessaria perché con un pretesto, puerile, ingiusto e 'suicida', i segretari nazionali degli altri settori avevano estromesso i rappresentanti dei macchinisti dalla stessa riunione per affermare una inesistente unanimità dell'Organizzazione e tentare così di 'aggirare' la regola fondamentale dello Statuto, posta a tutela della specificità delle varie e diverse mansioni presenti in ferrovia, che ne prevede invece il consenso unanime.
Purtroppo, come temevamo, è stato inopinatamente dichiarato che la stipula del contratto sarebbe avvenuta all'unanimità.
Ciò, come si può vedere, non è vero e chi lo sostiene, mente sapendo di mentire.
Pertanto la firma dell'OrSA Ferrovie è da considerare illegittima e come tale senza valore.
In questo modo il gruppo dirigente, prevalentemente lontano dalla produzione e molto sensibile ai vantaggi delle 'relazioni industriali', ha diviso i lavoratori e minato la sopravvivenza del sindacato, bruciando un'esperienza che è stata un importante riferimento per tutti i lavoratori.
Questo CCNL è così fortemente avversato dai macchinisti per il grave peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro: 10 ore al giorno, 38 settimanali, riposi ridotti, turni individuali, ecc. con la prospettiva della pensione ad oltre 66 anni. Il peggioramento ha riguardato tutti ma per il personale 'mobile' le ricadute sono pesantissime.
I macchinisti e i capitreno, assieme a tutti gli altri ferrovieri contrari a questo modo subalterno di intendere l'attività sindacale, non si lasceranno sopraffare dalle bassezze e si riorganizzeranno per continuare a difendere in autonomia ed a testa alta, salute, sicurezza, lavoro, dignità e salario.




Nessun commento:

Posta un commento