venerdì 16 novembre 2012

Morire di pessimo lavoro, il caso Sorgato



Morire di pessimo lavoro, il caso Sorgato                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       
C'è qualcosa di peggio della morte: è il veder trattato chi muore sul lavoro come un "danno risarcibile" all'interno di un sistema che non si cura più della sicurezza sul lavoro.



Siamo i genitori di Sorgato Raffaele deceduto il 5 aprile 2011, un operatore ecologico della Greta Alto Vicentino.

Vogliamo far sentire anche la nostra voce in merito all'articolo pubblicato sul Giornale di Vicenza del 26 ottobre 2012.
Ricordiamo che la vita non ha prezzo, soprattutto quando una tragedia avviene sul luogo di lavoro. Non c'è niente al mondo che possa in alcun modo sostituire la perdita di nostro figlio morto a 26 anni schiacciato contro un pilastro di cemento, niente che possa colmare il vuoto che c'è dentro di noi.
A chi ancora pensa che la vita delle persone sia da paragonare a cifre, per favore si fermi a riflettere per qualche minuto.
LA VITA E' UN DONO PREZIOSO che Dio ci ha dato al di sopra di ogni cosa di questo mondo e quindi NON HA PREZZO.
E il nostro dolore è ancora più grande nel vedere che chi è stato tanto solerte nel riferire la cifra del risarcimento del danno da noi ricevuto, non lo è stato altrettanto nell'indicare la ragione che ha portato al rinvio a giudizio dei vertici della Greta e cioè il fatto che il mezzo su cui è morto Raffaele era obsoleto: costruito nel 1987 non era stato adeguato con i necessari dispositivi di sicurezza, i dispositivi che avrebbero salvato la vita a nostro figlio impedendo, tramite un sensore, la manovra di retromarcia quando l'operatore si trova sulla pedana sul retro del camion.
Ma peggio di tutto questo è il fatto che dopo la morte di Raffaele e durante tutto il periodo delle indagini preliminari, incuranti delle denunce nostre e di un sindacato, per un anno e cinque mesi dunque, quel camion ha continuato a circolare ancora per le strade sotto gli occhi di tutti.
Ci domandiamo chi tra i vertici della Greta possiede e circola con un'automobile vecchia di 25 anni e perchè allora devono farlo i nostri ragazzi, mettendo a rischio le proprie giovani vite per portare a casa uno stipendio.
Tanto ci sembrava doveroso precisare.

Agnese e Diego Sorgato
Genitori di Raffaele
 
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