domenica 3 agosto 2014

3 agosto: Non si ferma la mobilitazione - Palestina - manifestazione a Taranto - MERCOLEDI' 6 agosto Ore 17,30 SOTTO LA PREFETTURA


Fermare il genocidio del popolo palestinese.

Facciamo sentire la nostra voce e la nostra solidarietà al popolo palestinese che ha visto cadere trucidati migliaia dei suoi figli e figlie, con circa la metà di donne e bambini – muore un bambino ogni ora! - per opera della barbara e criminale aggressione dello Stato di Israele.

Israele è uno Stato che in nome dell'ebraismo stermina e uccide come fecero i nazisti con gli ebrei; uno Stato religioso, per cui per essere cittadini bisogna essere ebrei, peggiore dei cosiddetti Stati islamici. Uno Stato di ricchi e di privilegiati che si regge sull'oppressione di un altro popolo, cui ha rubato la terra e ne ha ucciso finora tante vite; uno Stato razzista e segregazionista come e peggio di come era Stato famigerato dell'apartheid del Sud Africa. Uno Stato super armato, militarizzato, con a disposizione armi nucleari, che si fa forte dell'appoggio che gli viene dall'imperialismo guerrafondaio americano, dei governi europei e che è finanziato dalle potenti lobby affaristiche di religione ebraica. Uno Stato che strumentalizza volgarmente il più atroce crimine della storia dell'umanità, l'olocausto nazista, per fare nuovi crimini contro l'umanità.
Uno Stato che ha violato tutte le risoluzioni dell'ONU che lo obbligavano a non procedere come ha proceduto finora, ma non ha ricevuto alcuna sanzione, dimostrando che anche l'Onu non considera i popoli tutti sullo stesso piano. Uno Stato che non ha mai nascosto, nei suoi teorici e nei suoi governanti, l'idea di costruire una 'Grande Israele' e di costruire un impero minore nella zona; uno Stato che strangola da anni la popolazione di Gaza e il popolo palestinese, con un blocco che la affama e che ha prodotto già più morti di quanti ne producono le aggressioni, l'invasione e l'occupazione.

Il popolo palestinese è un popolo che resiste, con le donne in prima fila, che combatte e non può accettare per sempre una vita sotto occupazione che non è vita.
Quale lavoratore, quale giovane, quale donna in Italia accetterebbe una situazione del genere senza ribellarsi e reagire?
Il popolo palestinese ha cercato sempre di costruire proprie organizzazioni della resistenza, proprie autorità, sempre non riconosciute, calpestate e combattute dallo Stato di Israele. Il popolo palestinese, come tutti i popoli, ha diritto di scegliere liberamente le sue rappresentanze e di usare le armi per difendersi. La Resistenza, il ruolo di Hamas sono attualmente una libera scelta del popolo palestinese, e ad esso deve andare il sostegno di tutti.

La stampa dei padroni, la stampa dell'imperialismo, la stampa dei governi come quello di Renzi e di tutti i governi di centrodestra o di centrosinistra in Europa, insieme ad articoli compassionevoli verso il popolo palestinese, ci vorrebbe convincere che lì il problema sarebbero i missili di Hamas che finora hanno colpito solo due civili o le pietre dei ragazzi palestinesi, e non l'esercito di Israele che usa anche nuove armi distruttive contro ospedali, scuole, case, parchi, mercati – hanno bombardato la centrale elettrica che fornisce energia per 100mila persone, mettendone a rischio la vita!
Sono gli stessi governi che tutti i giorni, come in Italia, vomitano che la crisi va scaricata sui lavoratori, sulle masse popolari, tagliando salari, posti di lavoro, diritti e pensioni; che riducono il nostro paese in una gigantesca terra di disoccupati; che ci tolgono la sanità, la scuola, ci negano le case e una vita e un futuro decente; che usano la polizia contro chi lotta e si ribella; che armano e considerano un buon affare armare Israele per fare profitti. Questi sono dalla parte di Israele, questi spargono infamia sul popolo palestinese.

Le masse popolari del nostro paese devono essere dalla parte del popolo palestinese, e considerare la loro lotta come la nostra lotta, contro nemici comuni. Partiti parlamentari, sindacati confederali tacciono, come sempre sono dalla parte del più forte e non dei poveri, dei diritti, della libertà, della democrazia, della pace vera che non può essere quella ottenuta su un cimitero di morti.

SLAI COBAS per il sindacato di classe
slaicobasta@gmail.com – 3475301704 - 3 agosto 2014


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