Già
convocati due giorni di protesta per contestare il testo del governo. “L’11 e
il 12 ci seguiranno in tanti”
di MICHELA
BOMPANI
04 giugno
2015
Mobilitazione
anche a Genova contro la riforma della scuola COMITATI di sciopero nelle
scuole, per organizzare “pacchetti” di astensione dagli scrutinii, con gli
insegnanti divisi in gruppi organizzati. «Bergese, Leonardo, Primo Levi, e poi
le elementari, Daneo, Garaventa: le scuole sono in subbuglio — fa la conta
Sebastiano Franchina, Cobas — abbiamo convocato due giorni di sciopero, l’11 e
il 12 giugno, in Liguria, a scuole chiuse. E abbiamo mandato una diffida a
tutti i dirigenti di Genova perché in alcuni istituti hanno fissato gli scrutinii
prima della fine delle lezioni, il 10 giugno». Alla protesta dei Cobas contro
il ddl La Buona scuola di Renzi, ora, si aggiungono anche Cgil, Cisl e Uil, che
invitano gli insegnanti a scioperare nella prima ora di ogni scrutinio, nei
primi due giorni di scrutinii. E pure l’Unicobas ha indetto per i primi due
giorni di scrutinio uno sciopero che ogni insegnante potrà gestire secondo le
proprie convocazioni. «Il garante ha dichiarato tutte legittime le indizioni,
ci sarà da divertirsi», sogghigna Franchina.
Ad essere esclusi dagli scioperi sono gli scrutinii delle classi terze della secondaria di primo grado, le medie, e delle quinte superiori, perché hanno gli esami. Anche in Liguria, non solo si riverbera, ma assume contorni piuttosto organizzati l’altra faccia della protesta (interna, dopo quella di piazza).
«Gli insegnanti si stanno organizzando — dice Franchina — basta che un solo insegnante aderisca allo sciopero e lo scrutinio salta. E tra quelli indetti da noi e quelli convocati dalle altre sigle sindacali credo proprio che garantiremo una “copertura” seria alla protesta».
Ad essere esclusi dagli scioperi sono gli scrutinii delle classi terze della secondaria di primo grado, le medie, e delle quinte superiori, perché hanno gli esami. Anche in Liguria, non solo si riverbera, ma assume contorni piuttosto organizzati l’altra faccia della protesta (interna, dopo quella di piazza).
«Gli insegnanti si stanno organizzando — dice Franchina — basta che un solo insegnante aderisca allo sciopero e lo scrutinio salta. E tra quelli indetti da noi e quelli convocati dalle altre sigle sindacali credo proprio che garantiremo una “copertura” seria alla protesta».
C’è grande
attesa per la discussione del ddl Renzi nelle commissioni del Senato e
soprattutto c’è attesa per i 1960 emendamenti presentati al testo. «Chiediamo
innanzitutto di ritirare il ddl — scandisce Franchina, e dà voce al tutto il
comitato genovese a sostegno della Lip, la legge di iniziativa popolare
alternativa alla Buona Scuola e che giace “dimenticata” in Parlamento — ma
soprattutto chiediamo l’immediato stralcio della norma sui precari, cosicché
possano essere assunti a settembre e l’anno scolastico possa partire in modo
regolare ». La mobilitazione contro il ddl Renzi a Genova è grande: l’adesione
allo sciopero dello scorso 5 maggio, che ha portato in piazza a Genova 5000 persone,
tra genitori, insegnanti, bimbi e lavoratori (anche Giuristi democratici),
anche se dal Provveditorato non trapelano dati ufficiali, avrebbe toccato il
75% di adesioni in tutte le scuole della città. Domani sera, poi, in piazza, un
nuovo appuntamento del “popolo contro la Buona Scuola”: dalle 21 partirà da
piazza Caricamento, in concomitanza con altre città italiane, una “fiaccolata
per la scuola statale”, che sta già ricevendo adesioni da giorni, sul web. Si
snoderà per i vicoli, fino ad approdare in piazza San Lorenzo, dove verranno
proiettati alcuni filmati e ci sarà anche un piccolo concerto. «Sarà una notte
bianca per la scuola della Costituzione — dicono gli organizzatori, del
comitato genovese a sostegno della Lip, da Sos scuola al Cogede all’Uds a
Giuristi democratici — e la protesta non finirà con l’anno scolastico».
©RIPRODUZIONE
RISERVATA
Nessun commento:
Posta un commento