mercoledì 28 aprile 2021

28 aprile - da tarantocontro: ArcelorMittal/incendio in CCO2 - Usb: giusta la denuncia ma impotente e sbagliata la "soluzione" - Serve ciò che lo Slai Cobas ha posto nella piattaforma opraia

 

Dalla piattaforma operaia:

Postazione Ispettiva permanente in fabbrica

Nella fabbrica di Taranto, per le sue dimensioni (di fatto grande come una città), per le migliaia di operai che vi operano (attualmente almeno 12mila ad organico completo), per la sua complessità e pericolosità, l'attività ispettiva non può essere successiva ad infortuni o incidenti, deve essere preventiva e costante; per garantire un controllo, intervento quotidiano sullo stato delle aree, degli impianti e della sicurezza dei lavoratori, per deterrenza e pronto intervento su situazioni di pericolo, inosservanza procedure di sicurezza.

Questo permetterebbe di ridurre i rischi, di stabilire un canale diretto tra operai/delegati sindacali/Rls ed Enti di controllo, e dare fiducia e un senso di maggior sicurezza ai lavoratori.


 
(Da Usb) - "Lavoratore sospeso dopo incendio in CCO2. Lo Spesal riscontra la sostituzione arbitraria di una macchina e smonta l’accusa di AM nei confronti del lavoratore.

Non ha prodotto buone notizie  per Arcelor Mittal la verifica dello Spesal scaturita dalla segnalazione dell’Unione Sindacale di Base di Taranto, in seguito all’incendio  avvenuto nel reparto Colata Continua, in Acciaieria 2, nel giorno di Pasquetta. Lo Spesal ha infatti scoperto che Arcelor Mittal aveva, senza seguire l’iter previsto in questi casi, sostituito la lingottiera (macchina all’interno della quale l’acciaio liquido viene trasformato in bramme). In merito a questo intervento, l’azienda, che pochi giorni dopo il fatto ha sospeso un dipendente, non ha fornito alcuna documentazione. Da qui la decisione dello Spesal di non dare parere favorevole per il prosieguo dell’attività dell’impianto. Viene così a cadere l’accusa formulata da parte di Arcelor Mittal nei confronti del lavoratore, additato come presunto responsabile dell’incendio.
A questo punto, Arcelor Mittal invece di ammettere l’accaduto e comportarsi di conseguenza, ha pensato bene di fermare l’impianto e mettere tutti i dipendenti del reparto in cassa integrazione.

Dunque non solo Arcelor Mittal non garantisce gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per la sicurezza dei lavoratori e per contenere gli effetti nocivi sull’ambiente, ma arriva a fare modifiche importanti sugli impianti, non preoccupandosi minimamente di interpellare la casa costruttrice per sincerarsi del fatto che le modifiche possano determinare conseguenze.

I lavoratori dunque in quella circostanza, come è accaduto in tante altre occasioni, hanno rischiano la vita, e come se non  bastasse adesso vengono messi in cassa integrazione per motivazioni legate a scelte aziendali...
L’Usb continua instancabilmente a chiedere discontinuità rispetto alla gestione portata avanti finora, quindi un accordo di programma, partendo dalla piattaforma da noi presentata, che metta  in sicurezza lavoratori e cittadini, e che permetta di ragionare di una concreta riconversione economica di tutto il territorio per costruire finalmente una prospettiva diversa." 

MA CHE "SOLUZIONE" SAREBBE L'ACCORDO DI PROGRAMMA CHE CHIEDE LA CHIUSURA DELLA FABBRICA? - CHIARO, A FABBRICA CHIUSA NIENTE INCIDENTI, MA... ANCHE NIENTE LAVORO E NIENTE BONIFICHE


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