Ieri pomeriggio si è tenuta a Palermo, ai giardini della Zisa, la seconda assemblea in vista dello sciopero generale dell’11 ottobre, un’assemblea pubblica che mirava a dare voce alle lotte e/o alla denuncia testimonianza sulla condizione di lavoro, non lavoro, precarietà…
L’intervento introduttivo di un
delegato USB ha parlato della necessità di questa assemblea per la necessaria
convergenza e solidarietà tra le lotte… se ogni sigla sindacale ha la sua lotta
queste lotte però devono dialogare… l’obbiettivo è quindi quello dell’11, come
un’occasione, un punto di inizio di un percorso che deve continuare
Tra gli interventi:
Una lavoratrice precaria dello
slai cobas sc ha parlato della lunga e resistente lotta degli assistenti
igienico personale contro una pesante condizione di precarietà che si è aggravata
via via, ma che in particolare si è acuita con l’emergenza pandemica in cui solo
a Palermo circa 200 precari sono stati letteralmente buttati fuori dalle scuole
dove si occupano degli studenti disabili rimanendo senza lavoro e senza ammortizzatori sociali a parte la misera
cassa integrazione covid di pochissimi mesi. Un settore peraltro a maggioranza
di donne che hanno subito doppiamente questa condizione con tutte le conseguenze
anche nell’ambito familiare. Si è resistito e si è continuato a lottare sfidando
anche divieti, restrizioni, si è continuato ad “assediare” i palazzi del potere
contrastando da un lato anche la repressione, queste lavoratrici e questi
lavoratori sono sotto processo, e dall’altro contrastando la becera ipocrisia
della borghesia che in più occasioni si è presentata a questi precari con
promesse di stampo elettorale e clientelare rimandate ogni volta al mittente. Una
lotta difficile anche sul piano dei numeri in questa fase, ma tenace e
determinata che ha portato però oggi a primi risultati con il rientro al lavoro
dopo un anno e mezzo di un primo gruppo di lavoratrici e lavoratori. Calare questa
lotta nello sciopero generale è importante per diversi motivi: per la rivendicazione
specifica da portare con forza, la stabilizzazione del lavoro/internalizzazione
dei servizi; perché c’è la necessità reale di unirsi ad altri lavoratori e
lavoratrici che lottano, perché l’attacco sferrato dal governo e dai padroni è
sempre più pesante, perché la solidarietà concreta e non solo a parole è un’arma
che deve essere impugnata in modo conseguente.
Un lavoratore del 118 del Cobas
Sanità ha parlato della lunga vertenza cui
sono costretti, prima per la precarietà e sempre per le pessime condizioni di
lavoro e di mancanza perfino di ambulanze, si sono scontrati con le istituzioni e l’arroganza
politica del governo regionale, ha denunciato l’operato dei sindacati
confederali, a cominciare dalla Cgil, contro i lavoratori e che è necessario
unire le lotte e scendere in piazza!
Una compagna di Fuori Mercato, impegnata
nella lotta dei migranti, ha denunciato le assurde condizioni in cui sono
costretti a vivere nelle campagne dove vengono impiegati per i lavori
stagionali. Ha ricordato il lavoratore morto alcuni giorni prima in un incendio
scoppiato in un accampamento alla periferia di Campobello di Mazara… Vogliono partecipare
allo sciopero dell’11 per condividere e far conoscere queste condizioni di
lavoro da moderno schiavismo e chiamano tutti alla solidarietà
È intervenuto anche un disoccupato
Cub che è in lotta per il lavoro dal 2014 e che per adesso percepisce il
reddito di cittadinanza, che va comunque difeso dagli attacchi reazionari alla
Renzi/Meloni, ma che è importante partecipare alla lotta e allo sciopero perché
il problema è avere un lavoro e non un sussidio
Come Slai siamo intervenuti verso
la fine con una compagna per sottolineare e ribadire alcune questioni:
- la manifestazione comune è
sicuramente importante ed è un passo in avanti ma questa non deve essere
considerata come l’unico obiettivo dello sciopero perché è il modo in cui si
arriva allo sciopero che ci deve vedere tutti impegnati in questi giorni verso
i posti di lavoro, verso i lavoratori e lavoratrici perché si dà un segnale
forte a padroni e governo quando si sciopera veramente, si blocca la
produzione, si fa disservizio nelle scuole o nei servizi… impegnarsi tutti
quindi in questi giorni anche partendo dalle lotte che abbiamo in corso con i
lavoratori che organizziamo che portano ad altri lavoratori e lavoratrici, operai,
precari il messaggio dello sciopero, la
piattaforma ecc
- la questione della solidarietà
di classe, di non lasciare le lotte sole, grandi o piccole che siano, ripresa
in diversi interventi è un fatto positivo ma non scontato che pretende coerenza
tra parole e fatti…
- su alcune questioni in particolare
come la vaccinazione/green pass abbiamo ritenuto inaccettabile l’intervento di
una lavoratrice della scuola di portare nello sciopero la parola d’ordine della “libertà di scelta/contro il vaccino
obbligatorio”. Abbiamo detto con forza che noi siamo per la vaccinazione di
tutti obbligatoria, che il governo non vuole fare scaricando la responsabilità
sui singoli…C’è la necessità di portare tra i lavoratori il discorso della
coscienza di classe per contrastare ogni discorso individualista che non tiene
conto dell'interesse collettivo.
L’assemblea ha confermato la
volontà dell’unità rispetto allo sciopero, dell’iniziativa comune di piazza per
l’11, con la manifestazione concentramento a Piazza Politeama alle ore 9,30 con
conclusione alla Prefettura e di un’azione
collettiva di propaganda sabato 9.
Slai Cobas per il sc Palermo
Nessun commento:
Posta un commento