lunedì 4 ottobre 2021

LO SCIOPERO GENERALE TRA LE OPERAIE E GLI OPERAI IN LOTTA, NELLE FABBRICHE IN RISTRUTTURAZIONE, MONTELLO E TENARIS DUE CASI ‘SCUOLA’

Alla Montello, i padrone con la complicità della Cgil sta preparando una nuova ristrutturazione da far pagare ancora alle donne, le più usurate dalle linee di selezione, quelle con l’anzianità più altra: progressiva automazione, aumento dei carichi, cig, esuberi incentivati.

Per lo Slai Cobas sc, nessuna operaia deve perdere il posto, Montello non ha mai chiuso nemmeno durante la pandemia, sulle linee ci sono le condizioni e la necessità per lavorare tutte 6 ore pagate 8, per difendere tutti i posti di lavoro, per la salute e la sicurezza delle operaie.


Tenaris Dalmine, la grande fabbrica siderurgica della bergamasca, che sta pagando il prezzo degli accordi sindacali, sulla flessibilità e quello dell’inverno 2020, in pieno blocco dei licenziamenti, per 180 esuberi in realtà arrivati ormai a 300, sostituiti parzialmente da apprendisti o precari.

Sugli impianti aumentano così i carichi individuali e il malcontento con punte di conflitto spontaneo nei vari reparti sono abbastanza diffusi.

È ancora forte il controllo confederale sulla fabbrica, che riesce a condizionare le proteste attraverso il monopolio della contrattazione o tenendole divise reparto per reparto, per farle rientrare. Esempio da manuale, l’accordo sindacale di pochi giorni fa in acciaieria, che ha chiuso il lungo ciclo di scioperi contro la diminuzione del numero degli operai nell’area del piano colata, con lo scambio organici/livelli. A parole la condivisione delle richieste, nei fatti un lavoro ai fianchi della protesta per aggregare la maggioranza necessaria alla votazione.


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