domenica 29 maggio 2022

29 maggio - REPORT SULLA GIORNATA DI MODENA PER LA COSTRUZIONE DI UNA RETE NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA

 

Nella sala-cinema del dopolavoro ferroviario di Modena alcune realtà hanno dato vita alla Rete Nazionale Lavoro sicuro a cui il nostro sindacato ha dato la sua adesione e il riferimento di Ravenna per la Rete. Non è stata presa nessuna decisione organizzativa e nessuna proposta operativa nell'immediato.
L'iniziativa è nata dal gruppo dirigente dei macchinisti del Comu (da lavoratori in pensione come Ezio Gallori e Savio Galvani) assieme a Vito Totire.
Hanno partecipato al dibattito Soricelli che cura l'Osservatorio caduti sul lavoro, il CLA/Assemblea 19 giugno, un operaio Fmlu, Sgb (con Betti che sarebbe dovuto intervenire nella seconda parte ma è dovuto andare via prima a causa di un'altra riunione), il collettivo di fabbrica GKN (4 compagni), Cremaschi e Daniela del centro d'iniziativa proletaria Tagarelli e del comitato salute e sicurezza di Sesto", compagna di Michele Michelino la cui vita esemplare nella storia delle lotte operaie in questo paese è stata ricordata in questa assemblea che gli ha reso omaggio.
Si è iniziato con la proiezione del filmato mandato in onda nel programma "le iene" sulle fonderie Pisano di Salerno finite sotto inchiesta dopo le denunce di un operaio perchè il padrone gli faceva bruciare dai rifiuti ferrosi, motori, armi e droga rilasciando diossina nel suolo e nell'aria, con la popolazione ammalata di tumore. Subito dopo è intervenuto, in collegamento via web, Paolo Fierro, vice presidente di Medicina Democratica che ha dato l'adesione all'assemblea. Un intervento che ha ripercorso la battaglia di MD, nata sotto la spinta delle lotte dell'autunno caldo, dai giovani studenti che si legano agli operai ("l'operaio è il cardine, il riferimento, della lotta alla nocività").
Savio Galvani (COMU) propone di istituire l'albo eroi del lavoro, un riconoscimento per i lavoratori che si impegnano nelle lotte.
Poi è intervenuto Totire sulla necessità di fare una fotografia dell'esistente e da qui partire per delineare un percorso di mobilitazione con lo scopo di intervenire "il giorno prima" che succedono gli infortuni e lo scopo di questa Rete di contribuire ad assicurare a tutti la stessa speranza di salute e di vita. Ha denunciato il ruolo dell'INAIL (bisogna trasferire i suoi compiti alle Ausl) e della magistratura che è al servizio dei padroni, il governo col min Bianchi che non fa nulla per le morti degli studenti nell'alternanza scuola-lavoro, il governo Draghi che ripristina la responsabilità penale del preposto garantendo così l'impunità dei padroni.
Nel suo intervento ha fatto cenno ad una iniziativa interessante: a Bologna intende iniziare una trasmissione radio (Fujiko) sul modello di Radio Carcere, costruita sui temi della sicurezza sul lavoro, con una rassegna stampa, e, soprattutto, aperta agli interventi e alle denunce dei lavoratori, anche con un ponte radio da coinvolgere altre radio, come ad esempio Onda Rossa.
Poi è intervenuto Cremaschi che, quando ha citato Michelino, è stato interrotto da Daniela che gli ha ricordato che Michele è stato espulso dalla Fiom e Cremaschi non aveva nessun diritto di celebrarlo. Daniela è nuovamente intervenuta dopo l'intervento di Soricelli restituendo un pezzo di storia operaia di cui ha fatto parte Michele, il difficile lavoro degli operai comunisti. Poi ha parlato del covid e le divisioni che ha creato nel movimento dei lavoratori tra SI' Vax e NO Vax.
Anche Totire lo ha ricordato come "eroe operaio", un "portatore di speranze collettive", sempre disponibile e al servizio dei lavoratori e della causa operaia. Alla fine del suo intervento c'è stato il conferimento di un riconoscimento a Michele (una sorta di attestato con una dedica di Brecht: "ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi... però ci sono quelli che lottano una vita e sono indispensabili").
Nella seconda parte dell'assemblea siamo intervenuti noi che abbiamo portato la nostra esperienza di lotte a livello locale (Marcegaglia, Enichem, porto, a Modena con la morte sul lavoro di Layla), le proposte su elezione dal basso degli Rls e postazioni ispettive e sanitarie nelle fabbriche, magazzini e campagne e le campagne e le lotte condotte sul piano nazionale dallo Slai Cobas per il sindacato di classe che, dov'è presente, organizza la Rete nazionale sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio e ci siamo proposti di fare parte di questo coordinamento riunito a Modena.
Poi ci sono stati interventi di un macchinista cargo dell'SGB sulla necessità della formazione dei lavoratori; Michele del collettivo di fabbrica GKN che ha ripercorso la loro lotta iniziata un anno fa e dato appuntamento a Campi Bisenzio per il primo anniversario; un medico del lavoro di Milano dell'Ats (dove A sta per Agenzia, un ente mediatore tra gli "utenti" - lavoratori e masse - e istituzioni, così è chiamato il servizio sanitario in Lombardia) legato al Sial Cobas, poi un compagno dello stesso sindacato che ha parlato di un'inchiesta fatta tra i lavoratori (assieme ad ADL Cobas e Sindacato di Base) nel settore logistico, delle pulizie e metalmeccanico, allo scopo di cercare la relazione tra le malattie muscolo-scheletriche e i problemi psico-sociali e la responsabilità aziendali nell'usura/stress dei lavoratori. Anche questa è un'iniziativa da rilanciare.
Infine il Si Cobas con l'infermiere Cappuccio che ha dato l'adesione come sindacato (ha parlato del burnout dei lavoratori della sanità) e, infine, c'è stata l'adesione pure da parte del CLA/Assemblea 19 giugno.


Report del compagno di Ravenna della Rete nazionale sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio

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