giovedì 12 gennaio 2023

12 gennaio - TARANTO: ACCIAIERIE D'ITALIA: APRIRE GLI OCCHI E LA TESTA! intervento dello Slai Cobas sc

Il problema non è padroni privati o pubblici... ma la difesa di tutti i posti di lavoro nell'appalto e in Acciaieria, lo stop alla Cig permanente, il rientro dei cassintegrati Ilva AS, l'aumento del salario, gli interventi immediati sulla sicurezza. Su questo anche Bernabè (parte pubblica) e il Min Urso non dice e soprattutto non vuole fare cose diverse da Mittal.

Chi dice il contrario imbroglia. I sindacati hanno fatto un referendum farlocco, inutile, che nulla dice sugli interessi degli operai, sugli obiettivi da strappare con lo sciopero ma chiedeva solo:  "sei favorevole ad un intervento diretto dello Stato". (vedi sotto testo completo). Questo referendum non peserà per niente verso governo e "amici" parlamentari; mentre non si porta nella manifestazione e incontro romano del 19 gennaio in maniera chiara la piattaforma operaia.

Noi siamo per lo sciopero e la lotta prolungata, ma con all'OdG gli obiettivi di difesa qui ed ora degli interessi operai, non le chiacchiere di incontri romani che tengono bordone solo al governo, che danno spazio a Regione e Comune, ma che fanno tornare a mani vuote per la situazione sempre più a rischio e pesante per gli operai. Non imbrogliamo!

Per questo sosteniamo lo sciopero degli operai dell'Acciaieria e dell'appalto del 18/19, ma non aderiamo alla manifestazione di Roma.

Guardate questo video, in cui finalmente un operaio Slai Cobas, nella recente assemblea sotto la Direzione, dice la verita' sulla situazione.

https://www.youtube.com/watch?v=hZJds2EZ4ao&feature=emb_logo <https://www.youtube.com/watch?v=hZJds2EZ4ao&feature=emb_logo>

SLAI COBAS per il sindacato di classe

WA 3519575628 tel. 3475301704

Taranto via Livio Andronico, 47

Testo del referendum interno alla fabbrica: “In riferimento a quanto emerso dall’ultimo decreto legge sull’ex Ilva, saresti favorevole ad un intervento diretto dello Stato attraverso una ricapitalizzazione immediata nell’attuale gestione di Acciaierie d’Italia, affinché i soldi pubblici siano utilizzati per un chiaro ed inequivocabile processo di transizione ecologica e sociale?”


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