Ai
lavoratori liberi ovunque nel mondo,
Ai nostri compagni nei
sindacati e nelle federazioni sindacali internazionali,
Vi trasmettiamo la dichiarazione dei lavoratori di Gaza, emessa dalla Federazione Generale Palestinese dei Sindacati, rivolta ai lavoratori e ai sindacati del mondo — un ultimo appello che hanno intitolato “Un grido prima della morte.” Questo messaggio ci giunge nel mezzo della fame e dell’assedio, da sotto le macerie delle fabbriche e delle case, e dal cuore di una guerra di sterminio che va avanti da quasi 22 mesi, accompagnata da una politica sistematica di fame di massa attuata da “Israele” con il diretto sostegno degli Stati Uniti e dei suoi partner europei.
La dichiarazione recita:
“La
guerra israeliana ha distrutto l’80% delle case di Gaza, tutte le
sue fabbriche, officine e fonti di sostentamento, e la maggior parte
dei suoi terreni agricoli è stata rasa al suolo.”
Infatti, la
vita dei lavoratori, pescatori, agricoltori e di tutti i settori
produttivi della Striscia assediata è diventata un inferno vivente.
Le loro famiglie sono ormai senza riparo e senza reddito. Non c’è
cibo, né medicine. Un lavoratore afferma:
> “Siamo assediati
dalle armi americane ed europee, soffocati dalla fame, dall’abbandono
e dal silenzio — tutto nel tentativo di distruggere le nostre vite,
spezzare la nostra resilienza e annientare la volontà di resistenza
del nostro popolo.”
Oggi ci rivolgiamo di nuovo a voi, non solo
come vittime, ma come lavoratori della Palestina: parte integrante
delle classi popolari e lavoratrici di questo mondo, in lotta per la
giustizia, la liberazione e la dignità. E vi chiediamo di:
1. Spezzare il silenzio e la complicità, far sentire la vostra voce all’interno dei vostri sindacati e federazioni, e denunciare le politiche di fame, assedio e massacro a Gaza.
2. Fare pressione sui vostri governi affinché cessino gli accordi sulle armi e la cooperazione militare con l’occupazione, e impongano sanzioni al regime sionista coloniale di apartheid.
3. Boicottare le aziende che sostengono l’occupazione, e ritirare gli investimenti sindacali da qualsiasi impresa, istituzione o ente che finanzi o tragga profitto dalla guerra.
4.
Organizzare giornate di rabbia e solidarietà globale nelle fabbriche
e officine, nei porti e negli aeroporti, nelle strade e nelle piazze
pubbliche, in sostegno della Palestina e del suo coraggioso
popolo.
Ci rivolgiamo in particolare ai sindacati dei marittimi e
dei portuali, esortandoli a rifiutarsi di caricare o scaricare navi
“israeliane” o dirette verso porti sionisti, e a fermare ogni
forma di cooperazione marittima o commerciale con gli strumenti di
guerra e assedio. Le vostre mani forti e le vostre coscienze
risvegliate sono capaci di fermare la macchina dello sterminio e
bloccare le spedizioni di morte dirette in Palestina. Mostrate
all’umanità intera la forza della classe lavoratrice in lotta,
quando si unisce in difesa della giustizia e dei valori umani.
Da
qui, salutiamo con orgoglio e gratitudine i nostri compagni, i
lavoratori portuali in Grecia, per la loro posizione di principio e
coraggiosa, e per il loro ruolo guida nel boicottaggio delle navi
“israeliane” e nel rifiuto della complicità nei crimini di
guerra. Salutiamo anche i sindacati in Norvegia, Spagna, Francia,
Canada e altrove per il loro ruolo pionieristico nella solidarietà
concreta con il nostro popolo attraverso il boicottaggio delle
istituzioni dell’occupazione. Invitiamo tutti i sindacati del mondo
a tagliare ogni legame con la cosiddetta “Histadrut”,
l’organizzazione sionista che si presenta come sindacato ma
partecipa all’assedio dei lavoratori palestinesi, giustifica il
genocidio a Gaza, e opera come parte integrante dell’apparato
dell’occupazione israeliana.
Compagni,
Quella che si sta
perpetrando oggi a Gaza è una crimine di fame di massa sotto gli
occhi del mondo intero: il suo scopo è quello di cacciarci e
strapparci dalla nostra terra. Non si tratta solo di una guerra di
sterminio fisico; è una serie di crimini che superano tutto ciò che
è stato commesso dal nazismo e dal fascismo in Europa. È condotta
con l’obiettivo di sottometterci distruggendo le stesse condizioni
di vita e di dignità umana. Eppure, le classi popolari lavoratrici e
i loro sindacati liberi nel mondo possiedono una storia, una forza e
un coraggio sufficienti a sconfiggere queste politiche criminali —
se uniscono le proprie forze e alzano la voce contro il colonialismo,
il sionismo e la ferocia del capitalismo.
Vi promettiamo:
Ricostruiremo di nuovo le università, le scuole, le istituzioni e le
fabbriche di Gaza, come abbiamo sempre fatto dopo ogni guerra di
distruzione americano-sionista. E continueremo a resistere, qualunque
siano le difficoltà e le sfide.
Trasformiamo la rabbia in azione
e la solidarietà in una presa di posizione concreta.
Spezziamo la
politica della fame e alziamo la bandiera della lotta dei lavoratori
per la giustizia —
Per una Palestina libera, dal fiume al
mare.
Il Movimento Palestinese per un Percorso Rivoluzionario
Alternativo (Masar Badil)
Il grido dei lavoratori prima della morte
Un grido che rivolgiamo alla coscienza e alla dignità dei nostri compagni nei sindacati, per chiedere mobilitazione a favore dei bambini che non trovano né latte né pane, per le madri che non hanno più latte, per i malati che attendono la morte per fame, per gli anziani che temono di morire di stenti, e per i lavoratori che non trovano né lavoro né cibo.
Compagni
liberi,
Da 22 mesi l’occupazione porta avanti l’uccisione di
civili e la distruzione delle abitazioni — ha distrutto l’80%
delle case di Gaza, tutte le sue fabbriche, raso al suolo la maggior
parte delle terre agricole, e chiuso quasi tutte le fonti di
sostentamento.
Stimati
colleghi,
Abbiamo fiducia in voi, perciò rimboccatevi le maniche
per rompere l’assedio su Gaza. Da voi ci aspettiamo un ruolo umano
e morale per salvare Gaza da un blocco in cui l’occupazione
criminale ha sigillato ogni finestra per l’ingresso di cibo,
medicine e acqua al suo popolo.
Compagni
dei sindacati,
Attendiamo il vostro intervento per far giungere il
grido dei bambini e dei lavoratori di Gaza ai decisori politici e
alle piazze. Voi siete i più adatti a portare questa responsabilità
— sosteneteci, mobilitate le piazze, fermate gli accordi sulle armi
che stanno uccidendo bambini, donne e lavoratori. Radunate
simpatizzanti e sostenitori per rompere l’assedio su Gaza, e fate
arrivare la vostra voce libera ai decisori.
Non c’è scusa per
chi abbandona Gaza e il suo popolo, o per chi abbandona i
lavoratori.
Gaza resterà testimone di chi ha risposto al grido
dell’umanità e della libertà, e resterà simbolo
risposta all’appello dello Slai Cobas
Our trade union classist and
combactive in Italy diffuses your call in factories Steel/autos/
logistic workers migrant
And we inform you about these
actions
Slai Cobas per il sindacato di classe Italy
risposta
dei sindacati palestinesi allo Slai Cobas per il sindacato di classe.
Thank you very much for reaching out to us. We look forward to
strengthening the comradely relations between us and await your news
and your labor and struggle-related activities.
Long live global
workers’ solidarity!
Grazie mille per averci contattato. Non
vediamo l'ora di rafforzare i rapporti di compagneria tra di noi e
attendiamo le vostre notizie e le vostre attività di lotta e
sindacali.
Viva la solidarietà operaia internazionale
per
tutti i popoli liberi del mondo.
Invitiamo lavoratori e
organizzazioni sindacali a contattarci via email:
workers@masarbadil.org




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